Come conciliare crescita economica e sostenibilità
Le politiche per la crescita verde non sono in grado di accelerare la crescita economica perché tendono a peggiorare le condizioni sociali, a meno di interventi aggiuntivi diretti a sostenere il lavoro e la distribuzione del reddito. È questo in sintesi quanto emerge da uno studio di macroeconomia ecologica condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa e pubblicato su "Nature Sustainability", una rivista del gruppo Nature.
Lo studio mette a confronto tre scenari alternativi per valutare gli effetti diretti e indiretti di differenti mix di misure sia sul sistema socio-economico che ambientale. Ispirato ad un approccio multidisciplinare, la valutazione degli effetti di breve e lungo periodo (fino al 2050) si basa su una gamma di indicatori, tra i quali: PIL, emissioni di gas serra, disuguaglianza, deficit pubblico, occupazione e consumi energetici.
Il gruppo di ricerca ha messo a disposizione del pubblico una piattaforma online, liberamente accessibile, dove poter simulare diversi scenari e i loro effetti sulle emissioni e sulle principali variabili socioeconomiche. I simulatori, disponibili sul sito del laboratorio REMARC (https://remarc.ec.unipi.it/) dell'Università di Pisa, sono EUROGREE calibrato per la Francia e 2METE per il caso italiano.
Dai risultati delle simulazioni condotte dai ricercatori emerge un "paradosso della crescita verde": cioè parte della riduzione delle emissioni inquinanti dovute alle politiche green è dovuta a una minore crescita economica rispetto a quella desiderata.
"Parte del calo delle emissioni di C02 che segue le politiche di crescita verde – spiega il professore Simone D'Alessandro del Dipartimento di Economia e Management dell'Ateneo pisano che ha condotto la ricerca - non è una conseguenza diretta dell'espansione delle energie rinnovabili o dell'efficienza energetica ma deriva da una riduzione della domanda aggregata e della produzione dovuta a sua volta all'aumento della disoccupazione".
"La crescita verde, cioè una combinazione di progresso tecnologico e di misure pensate per favorire l'efficienza energetica – aggiunge D'Alessandro - rimane la strategia principale sostenuta dai governi e dalle istituzioni internazionali per affrontare la crisi ecologica contemporanea e tuttavia il successo ambientale di queste politiche dipende dal loro fallimento nel favorire la crescita economica, un fenomeno che abbiamo chiamato appunto il 'paradosso della crescita verde'".
Lo studio non si ferma qui. Gli altri due scenari che presenta prevedono l'introduzione di politiche sociali radicali a sostegno dei lavoratori - tra cui una riduzione dell'orario di lavoro e il lavoro garantito dal settore pubblico - per contrastare i possibili danni sociali dovuti alla crescita verde. Queste politiche risultano efficaci nel migliorare la condizione sociale e ottenere al contempo un'importante riduzione delle emissioni, seppur al prezzo di un più alto indebitamento pubblico (di lungo periodo). Nell'ultima simulazione, in aggiunta alle politiche sociali ed energetiche degli altri due scenari, sono quindi analizzati gli effetti di una riduzione volontaria dei consumi privati. Il risultato è una ulteriore riduzioni delle emissioni, senza compromettere l'occupazione o peggiorare la distribuzione del reddito.
"Dalla nostra ricerca - conclude D'Alessandro - emerge che i percorsi alternativi verso un'economia a basse emissioni di carbonio sono possibili, ma vanno associati a politiche pubbliche, e possibilmente ad una riduzione del livello dei consumi".
Il gruppo di lavoro che ha realizzato lo studio pubblicato su Nature Sustainability è composto da Simone D'Alessandro, André Cieplinski e Tiziano Distefano per l'Università di Pisa e da Kristofer Dittmer per il centro studi svedese Cogito.
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Riferimenti all’articolo scientifico:
D'Alessandro, S., Cieplinski, A., Distefano, T., & Dittmer, K. (2020). Feasible alternatives to green growth. Nature Sustainability, 1-7. Doi: https://www.nature.com/articles/s41893-020-0484-y
L’Università di Pisa ha conferito la laurea alla memoria a Christin Tadjuidje Kamdem
Con una cerimonia telematica molto sentita e seguita da 250 utenti collegati con l’aula virtuale in diretta streaming, l’Università di Pisa ha conferito martedì 7 aprile la laurea alla memoria in Scienze agrarie a Christin Tadjuidje Kamdem, lo studente scomparso nella notte tra 22 e 23 marzo all'Ospedale di Cisanello. Nato a Bahiala in Camerun nel 1990, Tadjuidje Kamdem è stato il primo studente universitario e una delle più giovani vittime del Coronavirus in Italia.
“Se tutto fosse andato come doveva – ha detto il rettore Paolo Mancarella, in un discorso tenuto prima in francese e poi in italiano - oggi, in questo preciso momento, Christin avrebbe dovuto varcare le porte ‘virtuali’ di questa nostra Aula Magna per discutere la sua tesi e realizzare il suo sogno più grande: diventare dottore in Scienze agrarie. Il destino ha voluto che quello che doveva essere un giorno di festa e gioiose lacrime divenisse un momento di doloroso ricordo e di celebrazione. A noi il dovere di non disperdere gli sforzi di questo ragazzo che la nostra comunità è onorata di aver avuto tra i suoi membri”.
La cerimonia in memoria di Tadjuidje Kamdem ha preceduto la discussione di nove tesi di laurea in Scienze agrarie, tenute sempre in modalità telematica alla presenza virtuale di tutti membri della Commissione. È stata aperta ed è stata presieduta dalla professoressa Lucia Guidi, presidente del corso di laurea, e oltre al rettore ha visto gli interventi del professor Alberto Pardossi, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, e del professor Marco Mazzoncini, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee e relatore della tesi di Tadjuidje Kamdem.
Al termine i familiari dello studente camerunense - presenti in collegamento streaming, così come gli amici dell’Associazione studenti camerunensi di Pisa - hanno inviato un messaggio nella chat della riunione per dire “Grazie al rettore, al relatore di Christin e anche a tutti i membri della commissione di laurea. Le vostre parole ci sono arrivate al cuore”.
Conferita la laurea alla memoria a Christin Tadjuidje Kamdem
Con una cerimonia telematica molto sentita e seguita da 250 utenti collegati con l’aula virtuale in diretta streaming, l’Università di Pisa ha conferito martedì 7 aprile la laurea alla memoria in Scienze agrarie a Christin Tadjuidje Kamdem, lo studente scomparso nella notte tra 22 e 23 marzo all'Ospedale di Cisanello. Nato a Bahiala in Camerun nel 1990, Tadjuidje Kamdem è stato il primo studente universitario e una delle più giovani vittime del Coronavirus in Italia.
“Se tutto fosse andato come doveva – ha detto il rettore Paolo Mancarella, in un discorso tenuto prima in francese e poi in italiano - oggi, in questo preciso momento, Christin avrebbe dovuto varcare le porte ‘virtuali’ di questa nostra Aula Magna per discutere la sua tesi e realizzare il suo sogno più grande: diventare dottore in Scienze agrarie. Il destino ha voluto che quello che doveva essere un giorno di festa e gioiose lacrime divenisse un momento di doloroso ricordo e di celebrazione. A noi il dovere di non disperdere gli sforzi di questo ragazzo che la nostra comunità è onorata di aver avuto tra i suoi membri”.
La cerimonia in memoria di Tadjuidje Kamdem ha preceduto la discussione di nove tesi di laurea in Scienze agrarie, tenute sempre in modalità telematica alla presenza virtuale di tutti membri della Commissione. È stata aperta ed è stata presieduta dalla professoressa Lucia Guidi, presidente del corso di laurea, e oltre al rettore ha visto gli interventi del professor Alberto Pardossi, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, e del professor Marco Mazzoncini, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee e relatore della tesi di Tadjuidje Kamdem.
Al termine i familiari dello studente camerunense - presenti in collegamento streaming, così come gli amici dell’Associazione studenti camerunensi di Pisa - hanno inviato un messaggio nella chat della riunione per dire “Grazie al rettore, al relatore di Christin e anche a tutti i membri della commissione di laurea. Le vostre parole ci sono arrivate al cuore”.
Leggi il ricordo di Christin Tadjudje Kamdem dell'Associazione Sante Malatesta Onlus.
Certificazione unica 2020 – Redditi 2019 sul portale cedolino
Tutti coloro che nell’anno 2019 hanno percepito redditi di lavoro dipendente o assimilato, redditi da lavoro autonomo, borse di studio o di ricerca assoggettate e esenti, hanno la possibilità di scaricare la CU 2020 accedendo al portale di ateneo https://cedolino.unipi.it ed autenticandosi con le credenziali in loro possesso.
Per ottenere la CU2020, nel caso non si riesca ad accedere al portale, è possibile scrivere all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Borsa di studio e approfondimento, su: “Analisi degli eventi a cascata generati da eventi naturali e sabotaggi nell’industria di processo: valutazione quantitativa di effetto domino ” di 7 mesi
Borsa di Ricerca dal titolo “Il riconoscimento delle parole nei pazienti affetti da malattie neurodegenerative” per la durata di sei mesi, rinnovabile
Borsa di ricerca di 6 mesi per lo svolgimento di una ricerca dal titolo: “Studio degli effetti morfo-funzionali del trattamento con molecole ad azione antiossidante”
The university adheres to the ‘Manifesto dell'Università inclusiva’ of the UNHCR
The University of Pisa has adhered to the ‘Manifesto dell'Università inclusiva’ promoted by the UN High Commission for Refugees, which aims to facilitate access by refugees to university education and research, and to promote social integration and active participation in academic life.
The Manifesto was presented in Rome on 31 October and the University of Pisa was among the first twenty universities to uphold the Manifesto, in the wake of the numerous activities carried out in this field and in keeping with the commitment demonstrated through the recent participation in the University for Peace Network promoted by the CRUI.
Some moments of the presentation in Rome with Professor Enza Pellecchia and Professor Marcello Di Filippo on the left
The ‘Manifesto dell’Università inclusiva’ focuses on the condition of young people who have been granted international protection that intend to continue their studies and research in the host country, and arises from the knowledge that the cultural, technical and intellectual experiences gained by the refugees in various parts of the world can be a valuable asset for Italy. There are two recurring themes in the testimony of the students who have completed or are completing their studies: the assertion that ‘the right to study is the right to dream’ and the desire not to be merely the recipient of help from the Italians but to give their own contribution to the development of the country which has hosted them, as soon as possible.
The presentation seminar, which was attended by Professor Enza Pellecchia and Professor Marcello Di Filippo representing the University of Pisa, was also an ideal opportunity in which to share experiences and good procedures that the Italian universities had developed from hosting student refugees. Professor Di Filippo illustrated the University of Pisa’s projects, highlighting the importance of the technical and humanitarian contribution offered by the staff of the International Office and the successful cooperation between the Administrative offices, the departments, the Observatory on European Migration law and CISP. The intervention also dwelled on the consideration of various elements to consolidate and improve the activities, which stimulated a constructive debate. Among these the connection with the welcome centres run by the SPRAR, confirmation and development of the Bando CRUI/Ministero dell’Interno/Andusi per titolari di protezione, university corridors, and synergy with the medical area to support trauma victims.
In the coming months, the Manifesto will be presented in Pisa during an event organized in collaboration with the UN High Commission for Refugees and the Italian University for Peace Network.