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L'Università di Pisa, l'European Gravitational Observatory (EGO) e la collaborazione scientifica Virgo hanno siglato un accordo per la condivisione dei dati sull'andamento del moto ondoso nel Mar Tirreno. Accedendo ai dati sull'attività sismica registrati dall'interferometro Virgo negli ultimi 15 anni, i biologi dell'Università potranno studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sull'erosione delle coste e gli ecosistemi marini e contribuire alla previsione della crescita del livello del mare nei prossimi anni.

Coi suoi due bracci di 3 chilometri adagiati nella campagna pisana, vicino Cascina, l'interferometro Virgo non è solo uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori di onde gravitazionali al mondo. Proprio per rivelare le oscillazioni dello spazio-tempo, generate a milioni o addirittura miliardi di anni luce dalla Terra, i fisici di Virgo hanno bisogno infatti di riconoscere (e se possibile schermare il rivelatore da) tutti i 'rumori' di origine umana o ambientale, che potrebbero coprire i flebili segnali gravitazionali: vibrazioni sismiche e moti delle maree, suoni e perturbazioni di origine umana, come aerei, attività agricole o industriali, fino ai minimi movimenti periodici della crosta terrestre o ai 'battiti' delle pale eoliche.

Si tratta di una sfida scientifica e tecnologica incredibile, che consente oggi al rivelatore di misurare variazioni di lunghezza dei suoi bracci più piccole del diametro di un protone: un miliardesimo di milionesimo di metro.

"Allo stesso tempo questa estenuante caccia alle perturbazioni esterne, rende l'interferometro e il corollario di sensori di cui si serve, un grande e sensibilissimo orecchio in ascolto del contesto ambientale in cui è immerso – dice Stavros Katsanevas, direttore dell'European Gravitational Observatory di Pisa - E, potenzialmente, trasforma Virgo ed EGO in uno straordinario laboratorio per studiare i fenomeni dell'ambiente: ad esempio l'attività sismica o l'andamento delle maree e i moti ondosi nei pressi della costa toscana."

Un'opportunità che non si è lasciata sfuggire il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, impegnato da sempre nello studio dell'ecosistema marino in prossimità delle coste toscane.

"In effetti sia le attività umane che i cambiamenti climatici – dice Lisandro Benedetti-Cecchi, professore di Ecologia e prorettore alla Ricerca Europea e Internazionale dell'Università di Pisa - sono fra i principali fattori che influenzano la biodiversità marina costiera. Riuscire però a misurare e identificare con precisione l'impatto dei diversi fattori in gioco, richiede l'analisi di set di dati molto ampi e diversificati, prodotti da osservazioni su lunghi periodi delle interazioni tra fenomeni ambientali ed organismi marini."

Ciò che EGO e Virgo possono fornire ai biologi dell'Università di Pisa è una misura diretta dell'impatto delle onde sulla linea di costa, che si riverbera nei sensori sismici dell'interferometro. Inoltre la grande risoluzione temporale dei dati resi disponibili dai fisici, permetterà ad un team che vede la collaborazione tra biologi e geologi dell'Ateneo pisano di costruire modelli più precisi dell'erosione delle coste e prevedere quanto il cambiamento climatico possa intensificare in futuro temporali, eventi metereologici estremi o correnti marine più calde e l'impatto di esse sulla biodiversità marina costiera.

"Il confronto con i dati, che raccogliamo da oltre 20 anni, sulle popolazioni di alghe e invertebrati lungo il litorale livornese – sostiene Lisandro Benedetti-Cecchi - potrebbe aiutarci a stabilire un collegamento, non ancora ben studiato, tra i cambiamenti climatici globali e le variazioni della biodiversità marina lungo le coste. E a definire anche quanto e se effettivamente la presenza di micro- e macro-organismi marini contribuisca a mitigare l'impatto dell'erosione costiera."

Inoltre comparando la serie storica di dati biologici e quelli raccolti negli ultimi 15 anni da Virgo sarà possibile determinare con più precisione le variazioni del livello del mare in passato e quindi contribuire alle proiezioni sulla crescita di questo livello nei prossimi anni.

"Negli ultimi decenni abbiamo raccolto e archiviato un set di dati ambientali (sismici, meteorologici, di inquinamento elettromagnetico...) pressoché unico per vastità e continuità temporale – dice Giovanni Losurdo, spokesperson della collaborazione scientifica internazionale che opera Virgo – Sono convinto che la condivisione di questi dati e la collaborazione interdisciplinare, produrrà nei prossimi anni sviluppi interessanti e importanti innovazioni in molti campi inaspettati."

"In questa direzione il nostro primo e più naturale interlocutore è l'Università di Pisa – conclude Stavros Katsanevas, direttore di EGO - ed è per questo che siamo particolarmente felici della firma di questo accordo. Con l'auspicio che sia un ulteriore tassello alla connessione sempre più stretta e proficua tra tutte le eccellenze scientifiche e tecnologiche della Toscana."

 

Sono arrivati nella prima mattinata di venerdì 11 settembre all’aeroporto di Fiumicino i venti rifugiati destinatari di borse di studio che proseguiranno il loro percorso accademico in dieci atenei italiani grazie al progetto University Corridors for Refugees.

Gli studenti, tra cui una donna, provengono da Eritrea, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo, e sono stati selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico, da una commissione di selezione individuata da ciascuna università. Una volta completato il periodo di quarantena reso obbligatorio dall’emergenza Coivd-19, gli studenti inizieranno il loro percorso universitario presso le Università di Cagliari, Firenze, L’Aquila, Milano (Statale), Padova, Perugia, Pisa, Roma (Luiss), Sassari, e Venezia (IUAV).

Tra loro ci sono anche due ragazzi originari dell’Eritrea e già rifugiati in Etiopia che verranno a studiare all’Università di Pisa. Uno di loro frequenterà la laurea magistrale in Exploration and applied Geophysics, l’altro la laurea magistrale in Computer Science and Networking.

Il progetto, che vede la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese, è reso possibile anche grazie al sostegno dell’Università di Bologna (promotrice della prima edizione del progetto nel 2019) e di un’ampia rete di partner in Etiopia (Gandhi Charity) e in Italia che assicureranno il supporto necessario agli studenti per tutta la durata del programma di laurea magistrale.

“Siamo estremamente felici per questo straordinario risultato”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Con questa iniziativa l’Italia dimostra di voler essere all’avanguardia nell’individuare soluzioni innovative per la protezione dei rifugiati”. Solo il 3% dei rifugiati a livello globale ha accesso all’istruzione superiore, secondo il rapporto UNHCR intitolato Coming Together for Refugee Education, pubblicato la scorsa settimana. Una tendenza che può essere invertita, anche con i Corridoi Universitari.

Entro il 2030 l’UNHCR si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in paesi d’accoglienza e paesi terzi anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità.

Sono arrivati nella prima mattinata di venerdì 11 settembre all’aeroporto di Fiumicino i venti rifugiati destinatari di borse di studio che proseguiranno il loro percorso accademico in dieci atenei italiani grazie al progetto University Corridors for Refugees.

Gli studenti, tra cui una donna, provengono da Eritrea, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo, e sono stati selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, attraverso un bando pubblico, da una commissione di selezione individuata da ciascuna università. Una volta completato il periodo di quarantena reso obbligatorio dall’emergenza Coivd-19, gli studenti inizieranno il loro percorso universitario presso le Università di Cagliari, Firenze, L’Aquila, Milano (Statale), Padova, Perugia, Pisa, Roma (Luiss), Sassari, e Venezia (IUAV).

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Foto UNHCR/Valerio Muscella.

Tra loro ci sono anche due ragazzi originari dell’Eritrea e già rifugiati in Etiopia che verranno a studiare all’Università di Pisa. Uno di loro frequenterà la laurea magistrale in Exploration and applied Geophysics, l’altro la laurea magistrale in Computer Science and Networking.

Il progetto, che vede la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese,  è reso possibile anche grazie al sostegno dell’Università di Bologna (promotrice della prima edizione del progetto nel 2019) e di un’ampia rete di partner in Etiopia (Gandhi Charity) e in Italia che assicureranno il supporto necessario agli studenti per tutta la durata del programma di laurea magistrale.

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Foto UNHCR/Valerio Muscella.

“Siamo estremamente felici per questo straordinario risultato”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Con questa iniziativa l’Italia dimostra di voler essere all’avanguardia nell’individuare soluzioni innovative per la protezione dei rifugiati”. Solo il 3% dei rifugiati a livello globale ha accesso all’istruzione superiore, secondo il rapporto UNHCR intitolato Coming Together for Refugee Education, pubblicato la scorsa settimana. Una tendenza che può essere invertita, anche con i Corridoi Universitari.

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Foto UNHCR/Valerio Muscella.

Entro il 2030 l’UNHCR si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in paesi d’accoglienza e paesi terzi anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità.

Coi suoi due bracci di 3 chilometri adagiati nella campagna pisana, vicino Cascina, l’interferometro Virgo non è solo uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori di onde gravitazionali al mondo. Proprio per rivelare le oscillazioni dello spazio-tempo, generate a milioni o addirittura miliardi di anni luce dalla Terra, i fisici di Virgo hanno bisogno infatti di riconoscere (e se possibile schermare il rivelatore da) tutti i ‘rumori’ di origine umana o ambientale, che potrebbero coprire i flebili segnali gravitazionali: vibrazioni sismiche e moti delle maree, suoni e perturbazioni di origine umana, come aerei, attività agricole o industriali, fino ai minimi movimenti periodici della crosta terrestre o ai ‘battiti’ delle pale eoliche. Si tratta di una sfida scientifica e tecnologica incredibile, che consente oggi al rivelatore di misurare variazioni di lunghezza dei suoi bracci più piccole del diametro di un protone: un miliardesimo di milionesimo di metro.

“Allo stesso tempo questa estenuante caccia alle perturbazioni esterne, rende l’interferometro e il corollario di sensori di cui si serve, un grande e sensibilissimo orecchio in ascolto del contesto ambientale in cui è immerso – dice Stavros Katsanevas, direttore dell’European Gravitational Observatory di Pisa - E, potenzialmente, trasforma Virgo ed EGO in uno straordinario laboratorio per studiare i fenomeni dell’ambiente: ad esempio l’attività sismica o l’andamento delle maree e i moti ondosi nei pressi della costa toscana.”

Un’opportunità che non si è lasciata sfuggire il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, impegnato da sempre nello studio dell’ecosistema marino in prossimità delle coste toscane. “In effetti sia le attività umane che i cambiamenti climatici – dice Lisandro Benedetti-Cecchi, professore di Ecologia e prorettore alla Ricerca Europea e Internazionale dell’Università di Pisa - sono fra i principali fattori che influenzano la biodiversità marina costiera. Riuscire però a misurare e identificare con precisione l’impatto dei diversi fattori in gioco, richiede l’analisi di set di dati molto ampi e diversificati, prodotti da osservazioni su lunghi periodi delle interazioni tra fenomeni ambientali ed organismi marini.”

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Ciò che EGO e Virgo possono fornire ai biologi dell’Università di Pisa è una misura diretta dell’impatto delle onde sulla linea di costa, che si riverbera nei sensori sismici dell’interferometro. Inoltre la grande risoluzione temporale dei dati resi disponibili dai fisici, permetterà ad un team che vede la collaborazione tra biologi e geologi dell’Ateneo pisano di costruire modelli più precisi dell’erosione delle coste e prevedere quanto il cambiamento climatico possa intensificare in futuro temporali, eventi metereologici estremi o correnti marine più calde e l’impatto di esse sulla biodiversità marina costiera.
“Il confronto con i dati, che raccogliamo da oltre 20 anni, sulle popolazioni di alghe e invertebrati lungo il litorale livornese – sostiene Lisandro Benedetti-Cecchi - potrebbe aiutarci a stabilire un collegamento, non ancora ben studiato, tra i cambiamenti climatici globali e le variazioni della biodiversità marina lungo le coste. E a definire anche quanto e se effettivamente la presenza di micro- e macro-organismi marini contribuisca a mitigare l’impatto dell’erosione costiera."

VIRGO EGO

Inoltre comparando la serie storica di dati biologici e quelli raccolti negli ultimi 15 anni da Virgo sarà possibile determinare con più precisione le variazioni del livello del mare in passato e quindi contribuire alle proiezioni sulla crescita di questo livello nei prossimi anni.
“Negli ultimi decenni abbiamo raccolto e archiviato un set di dati ambientali (sismici, meteorologici, di inquinamento elettromagnetico…) pressoché unico per vastità e continuità temporale – dice Giovanni Losurdo, spokesperson della collaborazione scientifica internazionale che opera Virgo – Sono convinto che la condivisione di questi dati e la collaborazione interdisciplinare, produrrà nei prossimi anni sviluppi interessanti e importanti innovazioni in molti campi inaspettati.”

“In questa direzione il nostro primo e più naturale interlocutore è l’Università di Pisa – conclude Stavros Katsanevas, direttore di EGO - ed è per questo che siamo particolarmente felici della firma di questo accordo. Con l’auspicio che sia un ulteriore tassello alla connessione sempre più stretta e proficua tra tutte le eccellenze scientifiche e tecnologiche della Toscana.”

Nella foto in alto: da sinistra, Katsanevas, Benedetti-Cecchi, Losurdo e Alberto Castelli, direttore del dipartimento di Biologia, alla firma dell'accordo (autore: @MassimoDAndrea).
Nella foto in basso: l'interferometro VIRGO.

Nel pomeriggio di giovedì 10 settembre si è svolta la consegna ufficiale delle aule del Polo Piagge da parte dell'Università di Pisa alla Provincia di Pisa: aule pronte e a disposizione degli istituti scolastici cittadini Liceo Dini, Liceo Buonarroti e Liceo Carducci, per la partenza delle attività di lunedì 14 settembre.

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A suggellare la consegna anche la firma dei protocolli siglato dal Rettore Paolo Mancarella e dal Presidente Massimiliano Angori, e poi a ruota si è svolta la firma dei protocolli con i singoli istituti superiori da parte dell'ente provinciale; nello specifico con il Liceo Buonarroti nella persona del Dirigente Scolastico Alessandro Salerni, con il Liceo Dini nella persona del Dirigente Scolastico Federico Betti e con il Liceo Carducci nella persona della Dirigente Scolastica Sandra Capparelli.

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"Ringrazio ancora il Magnifico Rettore Paolo Mancarella per aver concesso queste aule all'ente provinciale che consentono a nostra volta di concedere 26 aule in tutto, per un totale di circa 600 studenti, agli istituti cittadini in questo periodo critico dovuto alla pandemia in corso. Aule bellissime e funzionali a disposizione degli studenti che potranno, con questa soluzione, anche venire in contatto con il mondo dell'universitario", afferma il Presidente Massimiliano Angori. "Come Provincia di Pisa continuiamo inoltre alacremente a lavorare per tutti gli istituti del territorio anche in queste ore per garantire una ripresa delle attività scolastiche in sicurezza".
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"Lunedì 14 settembre sarà un giorno importante per il Paese e per la nostra città – ha commentato il Rettore Paolo Mancarella –, la riapertura delle scuole, lo sappiamo bene, è fondamentale per la riconquista della normalità dei nostri figli e delle famiglie tutte. Con questo accordo l’Università di Pisa ha dato un piccolo, ma penso importante, contributo affinché i giovani alunni pisani possano riprendere la loro attività scolastica in presenza. Credo che le persone che abitano la stessa città riescano a manifestarsi appieno come comunità proprio nelle difficoltà, lavorando insieme per superarle. Il ruolo delle Istituzioni in questi casi deve essere di facilitatore: Università e Provincia di Pisa ne hanno dato buon esempio. Buon anno scolastico a tutti i ragazzi!"

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Guida in pdf

Abbattere il divario digitale e consentire a tutti di poter seguire le lezioni e le attività a distanza previste per i primi mesi del prossimo anno accademico. È questo l’obiettivo del bando che l’Università di Pisa ha appena pubblicato sul proprio sito web e che dà la possibilità ai propri studenti - in base al valore del loro ISEE e alla loro anzianità di iscrizione al proprio corso di laurea - di poter usufruire, in comodato d’uso gratuito temporaneo, di uno tra i circa 700 tablet e laptop messi a disposizioni dall’Ateneo. Si tratta di dispositivi di qualità che gli studenti potranno comunque usare come validi strumenti di studio e lavoro per tre anni dall’assegnazione, oltre che per seguire le lezioni.

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Per poter partecipare al bando è necessario risultare regolarmente iscritti all’anno accademico 2020/2021 alla data del 30 settembre 2020, termine ultimo per la presentazione delle domande; aver presentato, entro la stessa data, la richiesta di riduzione della contribuzione e avere un valore dell’ISEEU, o dell’ISEE corrente se minore, fino a 40.000,00 euro.

«Con questo bando completiamo il pacchetto di misure che l’Ateneo ha messo in campo per difendere il diritto allo studio e sostenere i suoi studenti in questo inizio di anno accademico così particolare – ha dichiarato il Rettore, Paolo Mancarella – L’Università di Pisa è pronta ad entrare ufficialmente nella fase 3 che vedrà, mi preme ricordarlo, la ripresa in presenza di molte delle sue attività di studio e di ricerca, a partire dal 56% dei suoi corsi di laurea e laurea magistrale».

Il bando è scaricabile a questo link.

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