Magistralmente 2021: le Lauree Magistrali di Economia
Selezione di una unità di personale amministrativo cat C, Ufficio Relazioni internazionali - scad. 12/7
Selezione per 2 unità di personale amministrativo cat C, Dir. Servizi per la Ricerca e il Trasferimento tecnologico - scad. 12/7
Incarico di lavoro autonomo per supporto all’area educativa e al settore comunicazione del Centro di Ateneo Museo di Storia Naturale
Incarico per il supporto al restauro dei vertebrati in tassidermia e del materiale didattico nelle esposizioni del Centro di Ateneo Museo di Storia Naturale
Bando
Scadenza 10 luglio 2021
Incarico per attività di tutoraggio del Progetto “R.Inno.Pro” – (Reti innovative nel trasferimento delle conoscenze per promuovere l'innovazione delle imprese agro-silvo pastorali in Toscana)
Bando
Scadenza 3 luglio 2021
La bandiera arcobaleno sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021
Domenica 27 giugno la bandiera arcobaleno sventolerà sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021. Questa iniziativa conferma l’impegno dell’Università di Pisa nel voler creare un ambiente inclusivo che lotti contro le discriminazioni che ancora oggi colpiscono le persone LGBT+.
“Si tratta di un atto simbolico - dice Arturo Marzano, delegato del rettore alle questioni di genere e alle pari opportunità - che rimanda alle decisioni prese dall’ateneo nel sostenere e proteggere da discriminazioni soprattutto studenti e studentesse della comunità LGBT+, a partire dall’adozione di un innovativo regolamento relativo alle carriere ALIAS che molti atenei italiani stanno prendendo a modello” .
L’iniziativa è promossa anche dal nuovo Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) dell’Ateneo, appena insediato che ha approvato una mozione di sostegno al Toscana Pride 2021. L'appoggio si pone in continuità con azioni già intraprese dal precedente CUG fra cui la redazione del primo vero e proprio Bilancio di Genere 2020, l'attivazione della cosiddetta carriera alias per studenti in transizione, con rilascio di un doppio libretto universitario, e le attività formative realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque (Centro Interuniversitario di Ricerca Queer).
Il sostegno del CUG, presieduto dalla professoressa Elena Dundovich, si riferisce in particolare ai temi relativi al “Contrasto alle discriminazioni e diritti umani”; "Educazione alle differenze” e "Salute, prevenzione e benessere" del documento politico del Toscana Pride 2021. Si tratta di una posizione in linea con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e, in particolare, con la Strategia per l’uguaglianza delle persone lesbiche, gay, transgender, non binarie, intersessualità e queer (LGBTIQA+) nel convincimento che alla base del benessere sociale ci siano i valori dell’inclusione e della diversità.
La bandiera arcobaleno sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021
Domenica 27 giugno la bandiera arcobaleno sventolerà sul Rettorato dell’Università di Pisa per il Toscana Pride 2021. Questa iniziativa conferma l’impegno dell’Università di Pisa nel voler creare un ambiente inclusivo che lotti contro le discriminazioni che ancora oggi colpiscono le persone LGBT+.
“Si tratta di un atto simbolico - dice Arturo Marzano, delegato del rettore alle questioni di genere e alle pari opportunità - che rimanda alle decisioni prese dall’ateneo nel sostenere e proteggere da discriminazioni soprattutto studenti e studentesse della comunità LGBT+, a partire dall’adozione di un innovativo regolamento relativo alle carriere ALIAS che molti atenei italiani stanno prendendo a modello” .
L’iniziativa è promossa anche dal nuovo Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) dell’Ateneo, appena insediato che ha approvato una mozione di sostegno al Toscana Pride 2021. L'appoggio si pone in continuità con azioni già intraprese dal precedente CUG fra cui la redazione del primo vero e proprio Bilancio di Genere 2020, l'attivazione della cosiddetta carriera alias per studenti in transizione, con rilascio di un doppio libretto universitario, e le attività formative realizzate in collaborazione con il Centro interuniversitario Cirque (Centro Interuniversitario di Ricerca Queer).
Il sostegno del CUG, presieduto dalla professoressa Elena Dundovich, si riferisce in particolare ai temi relativi al “Contrasto alle discriminazioni e diritti umani”; "Educazione alle differenze” e "Salute, prevenzione e benessere" del documento politico del Toscana Pride 2021. Si tratta di una posizione in linea con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e, in particolare, con la Strategia per l’uguaglianza delle persone lesbiche, gay, transgender, non binarie, intersessualità e queer (LGBTIQA+) nel convincimento che alla base del benessere sociale ci siano i valori dell’inclusione e della diversità.
The Central Asian Higher Education Area established, also thanks to the contribution of the University of Pisa
The Conference of Central Asian Education Ministers entitled "Central Asian Higher Educational Area: regional cooperation, national reforms" was held in the city of Turkistan on 17 and 18 June. A.K. Aimagambetov, Republic of Kazakhstan; O.A. Gurbanov, Minister of Education of Turkmenistan; A. Kh. Toshkulov, Minister of Higher and Specialized Secondary Education of the Republic of Uzbekistan, N.K. Omurov, Deputy Minister of Education and Science of the Kyrgyz Republic, as well as representatives of European organizations - the European Union, the Council of Europe, the European Commission, and the Bologna Follow-up Group - took part in the conference.
The participants discussed the development of higher education systems in the region and agreed on the need for convergence and synchronization of education systems in order to strengthen the intellectual and scientific potential of the Central Asian region.
The conference concluded with the adoption of the Turkistan Declaration. In the Declaration, the ministers responsible for higher education proclaimed the establishment of the Central Asian Higher Education Area (CAHEA), aligned with the European Higher Education Area (EHEA).
It is a historic moment which will certainly have positive effects on international cooperation in university education and which has been prepared by a process that lasted more than 17 years, in which the University of Pisa played a leading role, coordinating significant European projects funded by the Tempus and Erasmus + programmes, such as "Towards a Central Asian Higher Education Area: Tuning Structures and Building Quality Culture" (TuCAHEA), Creating National Information Centers about the Bologna Process in the Kyrgyz Republic" (BOLOGNA.KG and BOLOGNA.KG2) and more recently "Higher Education Structures to Enhance Public Health Learning and Teaching in the Republic of Uzbekistan" (UZHELTH).
Professor Ann Katherine Isaacs, who over the years has given constant impetus to the process that led to this important result, spoke in the final session as Co-Chair of the Coordination Group for Global Policy Dialogue of the Bologna Follow Up Group. During the entire Conference, several speakers thanked Professor Isaacs for the role she has played in creating the basis for achieving this historic result for both Central Asia and Europe.
"On behalf of the Rector and of the whole University - said the Vice Rector for International Cooperation and Relations, Francesco Marcelloni – I thank Professor Isaacs for her constant work in promoting our university system in the world and in particular in Central Asia and for the role played in achieving this historic result. The University of Pisa has always considered the countries of Central Asia strategic for its internationalization policy and for this reason it is intensifying its presence in Central Asia and in particular in Uzbekistan with agreements aimed at activating study courses in collaboration with Uzbek universities."
Ateneo in lutto per la scomparsa della professoressa Maria Antonella Galanti
Dopo una breve e implacabile malattia è venuta a mancare giovedì 24 giugno la professoressa Maria Antonella Galanti, ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e da alcuni mesi responsabile scientifica del Polo Musicale del nuovo Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa.
Venerdì 25 giugno dalle ore 9.30 alle ore 19 sarà aperta la camera ardente nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza e nella stessa sede alle 17 si terrà la commemorazione con la partecipazione del Coro dell'Ateneo.
Nata a Volterra il 28 luglio 1954, Maria Antonella Galanti nel corso della carriera è stata responsabile del Centro di Ateneo per la diffusione della pratica e della cultura musicale, prorettrice ai Rapporti con il territorio tra 2010 e 2016 e vice direttrice del dipartimento di Filosofia tra 2004 e 2010.
Nell'ambito della ricerca, la professoressa Galanti si è occupata di educazione permanente, dei comportamenti disadattivi (compresi quelli legati alla patologia psichica), nonché della conflittualità relazionale e sociale e delle problematiche di genere. Nel territorio toscano ha coordinato dal punto di vista scientifico numerose esperienze di sensibilizzazione e formazione alla cittadinanza attiva in relazione anche alle tematiche della differenza e dell'integrazione.
Personalità molto nota a Pisa per il suo impegno in vari campi della cultura e per la sensibilità verso i temi civili e le questioni cittadine, la professoressa Galanti cantava da diversi anni nel Coro dell’Università di Pisa.
Qui di seguito inviamo un ricordo della professoressa Galanti scritto dal collega e amico Alfonso Maurizio Iacono.
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Antonella era una donna tosta, tostissima. La conoscevo dai tempi dell’università, ma soprattutto quando la militanza attiva, politica e civile, permeava la nostra vita e ci buttavamo in quello che potrei definire uno sperimentalismo sociale e che segnò l’epoca iniziata con il ’68.
Ci ritrovammo a Pisa nel Manifesto, il gruppo politico di Rossana Rossanda, Lucio Magri, Luigi Pintor, Luciana Castellina e Valentino Parlato, gruppo che poi fondò il giornale. Antonella veniva da Volterra e si gettò con coraggio e generosità nelle forme di convivenza politica, personale e sociale che allora erano considerate anticonformiste e di rottura.
In un’epoca ancora, tutto sommato, parruccona e conformista, Antonella amava stare dalla parte del torto. Femminista, lottava con e per le donne a tutti i livelli. L’intreccio tra ideali, politica, cultura, sapere scientifico era per lei come una seconda natura che continuò anche dopo e che si tradusse suo modo di vivere l’accademia. Una comunità quella universitaria dove inevitabilmente la ricerca, la didattica, l’impegno istituzionale spesso si intersecano con i rapporti personali, le amicizie e le inimicizie, dove le passioni individuali e istituzionali talvolta si confondono.
Antonella interpretò quel tipo di vita in continuità con l’esperienza degli anni ’70, anche se in un contesto ormai mutato. Non aveva dubbi sul fatto che livello personale e livelli istituzionali, privato e pubblico, per quanto necessariamente separati – e così dovevano e debbono essere – non fossero tuttavia due mondi alieni. È per questo che Antonella prendeva impegni e cariche istituzionali mettendoci dentro il suo entusiasmo e il suo impegno.
È stata prorettrice al territorio, vice direttrice del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere, ma il punto culminante non fu una carica accademica classica, né il posto di professore ordinario che pure la appagò, fu - lei appassionata da sempre di musica e appartenente a una famiglia di musicisti - l’entrata nel Coro dell’Università, di cui poi divenne responsabile. Non avevo mai visto Antonella così felice. Il coro, la musica, al di là del fatto accademico, erano quella comunità in cui aveva trovato l’intreccio tra sapere, cultura, umanità che aveva cercato e già trovato all’epoca della nostra militanza negli anni ’70. Ora però con più maturità, con più leggerezza, con una felicità che finalmente poteva esprimere in un mondo che aveva conquistato e da cui si sentiva accolta.
Gli intrecci dei rapporti personali con la ricerca scientifica, tra Antonella e me, sono stati talmente tanti e talmente forti che è difficile spiegarli ora. Come era forte in lei il senso della comunità, altrettanto lo era quello del fare insieme. E questo con una potente forza individuale che non si è mai tradotta in individualismo. I temi dell’apprendimento e dell’autonomia ci hanno da sempre attraversato. Le aule in cui insegnava erano stracolme. Non si è mai tirata indietro. Ma soprattutto per me Antonella era più che un’amica, non solo per le tante esperienze fatte insieme, ma anche perché nei momenti difficili della nostra vita ci ritrovavamo e ci sostenevamo sempre. Io c’ero sempre per lei, lei c’era sempre per me. Non solo tuttavia nei momenti difficili, anche in quelli felici. Presente anche adesso, mentre sto scrivendo, anche se so di non potere colmare il vuoto della sua assenza.
Alfonso Maurizio Iacono