Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Il 6 luglio alle 10, nel cortile del Palazzo "La Sapienza" (Via Curtatone e Montanara 15) si tiene la cerimonia ufficiale di Saluto ai Professori Emeriti e Conferimento dell’Ordine del Cherubino.
L’Ordine del Cherubino è l’unica onorificenza concessa dall’Università di Pisa a quei docenti che si sono distinti per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo.

Il programma della mattinata: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/5866-saluto-ai-professori-emeriti-e-conferimento-dell-ordine-del-cherubino

Sarà possibile seguire la cerimonia on line al link: http://call.unipi.it/EmeritiCherubini2020

Sono stati assegnati i premi banditi dell’Università di Pisa per l’organizzazione di iniziative scientifiche organizzate dai dottorandi e dalle dottorande dell’Ateneo, per un finanziamento totale di 53 mila euro. L’iniziativa è promossa con la finalità di sostenere lo sviluppo della ricerca, il confronto e la condivisione tra studiosi junior e senior di esperienze, pratiche e risultati ottenuti tramite l’organizzazione di convegni, workshop e giornate di studio.

"Come Ateneo siamo molto fieri di questa iniziativa, arrivata alla sua terza edizione – commenta la professoressa Marcella Aglietti, delegata del rettore ai Dottorati di ricerca – Per le dottorande e i dottorandi rappresenta una straordinaria opportunità di confronto e dibattito sui rispettivi temi di studio con i più prestigiosi esperti a livello europeo e internazionale, potenziando la disseminazione dei risultati delle loro indagini e favorendo la costruzione di network relazionali che potranno essere fondamentali per il loro futuro professionale".

Tutte e 15 le iniziative finanziate si terranno online e ad accesso gratuito, in modo da essere fruibili dal maggior numero possibile di interessati in totale sicurezza. I settori disciplinari coinvolti saranno dei più vari: dalla filosofia alla diagnostica clinica veterinaria, dalla genome editing all’analisi delle fasi di sviluppo di un farmaco, dall’innovazione nell’educazione avanzata ai live podcast sulle nuove frontiere dell’informatica. La kermesse di eventi si aprirà con la conferenza internazionale "Chemistry for the Future 2021”, organizzata dai dottorandi in Scienze chimiche e dei materiali e in corso proprio in questi giorni; mentre in autunno inoltrato si terranno, solo per ricordarne alcuni in ordine di graduatoria, il Seminario Nazionale dei Dottorandi e delle Dottorande in Scienze politiche, intitolato "Il sapere e la sua diffusione nell’età contemporanea”; il workshop "Multidisciplinary studies for sustainable agriculture: The European Green Deal” proposto dai dottorandi in Scienze agrarie, alimentari ed agro-ambientali; e il convegno "AMNIS. L'acqua tra la materialità e la parola” a cura degli allievi e allieve del dottorato in Scienze dell’antichità e archeologia e con la straordinaria partecipazione del Museo delle Navi di Pisa.

Tutte le iniziative finanziate sono consultabili a questo link.

Gruppi di persone dove nessuno interagisce con gli altri ma tutti guardano il proprio cellulare. Quante volte abbiamo visto questa scena o ne siamo stati protagonisti, parrebbe un controsenso e invece no. Perché guardare lo smartphone è un gesto altamente contagioso che rientra nei “fenomeni di mimica spontanea”: l’imitazione del comportamento altrui si manifesta entro 30 secondi al di là delle differenze di genere, età o livello di familiarità delle persone (estranei, conoscenti o parenti). È questo quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Ethology e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa, il primo che abbia mai applicato un approccio etologico all’uso dei telefonini.

“La mimica spontanea, come il contagio dalla risata o dello sbadiglio, è un fenomeno biologico che accresce la familiarità tra i soggetti avendo un ruolo nello sviluppo delle relazioni sociali – spiega la Veronica Maglieri dottoranda dell’Università di Pisa – Ma in questo caso, la mimica sembra produrre un risultato opposto, poiché attivando la nostra necessità di usare il cellulare anche quando siamo in compagnia, ci allontaniamo dalla realtà che stiamo vivendo, e veniamo traghettati verso una realtà completamente virtuale anche se siamo circondati da persone fisiche”.

Per realizzare lo studio, il team, composto dai docenti Elisabetta Palagi e Dimitri Giunchi, la dottoranda Veronica Maglieri e lo studente magistrale Marco Germain Riccobono, ha osservato gruppi persone ignare della ricerca controllando il loro comportamento dopo essere stati esposti a due diversi stimoli. In un caso gli sperimentatori prendevano il loro smartphone e lo manipolavano per almeno 5 secondi guardando direttamente lo schermo illuminato. Nell’altro eseguivano esattamente le stesse azioni, fatta eccezione per lo sguardo (e quindi l’attenzione), che non era diretto verso lo schermo illuminato, ma altrove. Il risultato è stato che nel primo caso, con un’altissima frequenza, le persone prendevano i loro smartphone e si mettevano a guardarli entro 30 secondi. Secondo i ricercatori la molla che fa scattare il contagio è dunque l’attenzione, mentre la mera manipolazione del telefonino non è sufficiente a evocare un fenomeno di mimica spontanea.

“Oggi il 44.81% della popolazione mondiale, circa 3.5 miliardi di persone, possiede e usa regolarmente uno smartphone, se da un lato la funzione di questi device è di connettere le persone dall’altro il loro uso può aumentare l’isolamento sociale – conclude la professoressa Elisabetta Palagi - comprendere i meccanismi etologici alla base di questi fenomeni può quindi aiutare a capire come i differenti contesti sociali influenzino i comportamenti individuali e favoriscano situazioni di dipendenza e distacco dalla realtà”.


Gruppi di persone dove nessuno interagisce con gli altri ma tutti guardano il proprio cellulare. Quante volte abbiamo visto questa scena o ne siamo stati protagonisti, parrebbe un controsenso e invece no. Perché guardare lo smartphone è un gesto altamente contagioso che rientra nei “fenomeni di mimica spontanea”: l’imitazione del comportamento altrui si manifesta entro 30 secondi al di là delle differenze di genere, età o livello di familiarità delle persone (estranei, conoscenti o parenti). È questo quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Ethology e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa, il primo che abbia mai applicato un approccio etologico all’uso dei telefonini.


mobile-addiction-break-the-habit-1.jpg


“La mimica spontanea, come il contagio dalla risata o dello sbadiglio, è un fenomeno biologico che accresce la familiarità tra i soggetti avendo un ruolo nello sviluppo delle relazioni sociali – spiega la Veronica Maglieri dottoranda dell’Università di Pisa – Ma in questo caso, la mimica sembra produrre un risultato opposto, poiché attivando la nostra necessità di usare il cellulare anche quando siamo in compagnia, ci allontaniamo dalla realtà che stiamo vivendo, e veniamo traghettati verso una realtà completamente virtuale anche se siamo circondati da persone fisiche”.

Per realizzare lo studio, il team, composto dai docenti Elisabetta Palagi e Dimitri Giunchi, la dottoranda Veronica Maglieri e lo studente magistrale Marco Germain Riccobono, ha osservato gruppi persone ignare della ricerca controllando il loro comportamento dopo essere stati esposti a due diversi stimoli. In un caso gli sperimentatori prendevano il loro smartphone e lo manipolavano per almeno 5 secondi guardando direttamente lo schermo illuminato. Nell’altro eseguivano esattamente le stesse azioni, fatta eccezione per lo sguardo (e quindi l’attenzione), che non era diretto verso lo schermo illuminato, ma altrove. Il risultato è stato che nel primo caso, con un’altissima frequenza, le persone prendevano i loro smartphone e si mettevano a guardarli entro 30 secondi. Secondo i ricercatori la molla che fa scattare il contagio è dunque l’attenzione, mentre la mera manipolazione del telefonino non è sufficiente a evocare un fenomeno di mimica spontanea.

“Oggi il 44.81% della popolazione mondiale, circa 3.5 miliardi di persone, possiede e usa regolarmente uno smartphone, se da un lato la funzione di questi device è di connettere le persone dall’altro il loro uso può aumentare l’isolamento sociale – conclude la professoressa Elisabetta Palagi - comprendere i meccanismi etologici alla base di questi fenomeni può quindi aiutare a capire come i differenti contesti sociali influenzino i comportamenti individuali e favoriscano situazioni di dipendenza e distacco dalla realtà”.


Si amplia l’offerta delle sale studio che l’Università di Pisa mette a disposizione degli studenti durante l’estate: tra aule al chiuso e spazi all’aperto, ci sono quasi 1000 posti a sedere per chi cerca un luogo tranquillo dove studiare. Da giovedì 1° luglio alcune aule rimarranno aperte fino alle 24.

Leggi i dettagli: https://www.unipi.it/index.php/biblioteche-e-sale-studio/item/1300-sale-studio

Un grande salone virtuale per esporre le opportunità tecnologiche di decine di invenzioni e brevetti nel settore ‘digital e industry’ nati negli atenei e nelle scuole di alta formazione universitaria della Toscana. Si presenta così TID, Toscana Inventors Day, giornata dedicata alla promozione del patrimonio industriale delle università toscane e al trasferimento tecnologico. L’evento, che si svolgerà on line mercoledì 7 luglio dalle 9 alle 19, punta a favorire l’incontro di inventori e inventrici con le imprese attive in settori tradizionali e hi-tech e con gli investitori che hanno avviato specifici piani per innalzare i livelli di “maturità tecnologica” dei propri processi produttivi. Leggi il programma completoclicca qui

Sarà possibile conoscere 85 brevetti: 26 in ambito digital, 59 nel settore industry. Sensori, dispositivi robotici, apparati e architetture per la gestione di network, materiali innovativi e strumenti per la realtà aumentata concepiti da ricercatrici e ricercatori toscani e pronti per essere messi a disposizione dell’innovazione della competitività delle imprese e del miglioramento della qualità della vita.
A organizzare TID - in collaborazione con Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore, l’Università di Siena, l’Università di Pisa, l’Università di Firenze e la Scuola IMT Alti Studi Lucca - sono la Regione Toscana e il suo Ufficio Regionale per il Trasferimento Tecnologico (URTT), attivo dal febbraio 2020 con l’obiettivo di agevolare la promozione e il trasferimento delle attività di ricerca verso il tessuto produttivo regionale e divulgare i risultati brevettati verso imprese, nazionali e internazionali.

TID Savethedate Facebook 1200x630 03

“Toscana Inventors Day - spiega l’assessora all’istruzione, alla formazione, al lavoro e all’Università della Regione Alessandra Nardini - è il segno del grande lavoro di collaborazione che in questi anni la Regione e il mondo universitario toscano hanno avviato per valorizzare l’ingegno e le competenze delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori. Questa opera di sinergia ha un ruolo fondamentale per promuovere il patrimonio industriale della ricerca applicata che viene svolta nelle istituzioni universitarie presenti sul nostro territorio. La divulgazione dei risultati della ricerca verso le imprese è fondamentale per avere ricadute positive sul sistema produttivo”. “La nascita dell’Ufficio regionale per il trasferimento tecnologico – aggiunge Nardini - è stata una scelta lungimirante. Quella scelta ha consolidato ulteriormente la collaborazione con le realtà universitarie toscane, ci sta consentendo di costruire ponti con imprese e investitori, anche internazionali, e di rafforzare le eccellenze e le opportunità di innovazione che è in grado di costruire l’alta formazione in Toscana”.

"Lo sviluppo industriale passa inevitabilmente dal trasferimento tecnologico - commenta Leonardo Marras, assessore all'economia e alle attività produttive della Regione -. Le applicazioni della ricerca nel sistema produttivo sono imprescindibili per andare avanti verso un'impresa sempre più sostenibile, tecnologica, moderna. Ne siamo fermamente convinti e per questo abbiamo strutturato un sistema di sostegno alle imprese che tiene insieme ricerca e sviluppo, formazione e produzione. Toscana Inventors Day è una bella occasione per conoscere da vicino buone pratiche e storie di successo, ma anche per fare il punto ed iniziare a tracciare le prospettive delle nuove politiche".

TID sarà articolato in tre sessioni. La prima, dalle 9 alle 11, con i saluti istituzionali del presidente della Regione Eugenio Giani e degli assessori Alessandra Nardini e Leonardo Marras a cui seguirà una presentazione delle opportunità di finanziamento per investitori e imprese: in programma gli interventi tecnici di Fosca Giannotti e Paolo Nesi del CBDAI - Centro regionale per la ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico su Big Data & Artificial Intelligence; Claudia Pingue, responsabile Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital SGR; Filippo Giabbani, responsabile Settore Attrazione Investimenti Regione Toscana; Alessandro Bellissima, presidente di Yanmar R&D Europe srl; Lorenzo Bacci, responsabile Settore Diritto allo Studio e Supporto alla Ricerca Regione Toscana.
La seconda sessione, dalle 11 alle 15,45, vedrà ricercatori e ricercatrici illustrare le loro invenzioni, i brevetti, i risultati di ricerca applicata. È prevista la presentazione di 18 brevetti digital e 29 brevetti industry.
La terza e ultima, dalle 16 alle 19, sarà la sessione dedicata agli incontri one2one tra inventori e imprese e investitori interessati ad acquisire maggiori informazioni su brevetti e tecnologie.

Come iscriversi a TID - Sarà possibile partecipare iscrivendosi all’evento attraverso la pagina dedicata a TID sul sito di Regione Toscana (https://www.regione.toscana.it/-/tid). Sono disponibili on line anche le schede di descrizione dei brevetti: aziende e investitori potranno definire un incontro con i ricercatori attraverso la prenotazione di meeting one2one. Le prenotazioni ai meeting one-to-one restano aperte fino al prossimo 5 luglio.

TID - programma completo: clicca qui

Schede brevetti Digital&Industry e prenotazione incontro one to one: https://www.regione.toscana.it/web/guest/-/tid-toscana-inventors-day-brevetti

I brevetti illustrati con videointerviste: https://www.youtube.com/playlist?list=PLW5kU--3bfh3dToWsaTCEFCn_e0ElTkaa

Venerdì, 02 Luglio 2021 09:16

Corrado Blandizzi

Il professore Corrado Blandizzi è nato a Melbourne (Australia) nel 1961 e ci ha improvvisamente lasciato il 5 gennaio scorso, creando in tutti noi un enorme vuoto scientifico e umano.

blandizzi fratello

In foto il fratello del professor Blandizzi

Il professore Corrado Blandizzi si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso l’Università di Pisa. Dopo i due diplomi di specializzazione con lode in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva e in Farmacologia clinica, è diventato professore associato di Farmacologia all’Università di Pisa nel 2000 e quindi ordinario nel 2010.
Considerato un opinion leader nel campo della Farmacologia gastroenterologica e dell’Infiammazione, ha promosso di linee guida e position papers sull’uso dei farmaci organizzando numerosi simposi e seminari.
La ricerca Farmacologica nell’ambito del sistema gastrointestinale è stata probabilmente quella che lo ha interessato di più. Negli ultimi anni i suoi studi si sono inoltre focalizzati sulla valutazione del ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nella fisiopatologia delle alterazioni intestinali e centrali associate alle malattie neurodegenerative e all’obesità.

Nel corso degli anni si è poi molto appassionato alla problematica dei farmaci bioequivalenti prima e biosimilari poi. Alla sua morte, risultava autore di 281 articoli indicizzati su Medline, con circa 9.550 citazioni e un h-index complessivo di 54. È stato inoltre autore di 28 capitoli di libro.

Fra le cariche ricoperte in Ateneo, è stato coordinatore della scuola di specializzazione di Farmacologia e Tossicologia clinica, Direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria e componente del Senato accademico. Presso l’Azienda ospedaliero universitaria pisana è stato componente della commissione terapeutica aziendale, Direttore della sezione operativa dipartimentale Monitoraggio delle Reazioni avverse ai Farmaci e Direttore del Centro di Farmacologia clinica per la Sperimentazione dei Farmaci. Al suo impegno si devono la nascita del laboratorio di Farmacovigilanza e Farmacoepidemiologia e del Centro di Farmacologia clinica per la Sperimentazione dei Farmaci nonché l’aver portato la Farmacologia pisana al vertice della ricerca internazionale organizzando Congresso Mondiale della International Society of Pharmacovigilance.

Vogliamo ricordare il professore Blandizzi oltre che per le abilità di scienziato, anche per le sue doti di umanità straordinarie. Rappresentava un porto sicuro non solo per i suoi allievi, ma anche per tutti i colleghi. Chiunque aveva problemi di qualsiasi tipo poteva bussare alla sua porta e trovare soluzioni sempre valide. Sapeva leggere le situazioni con estrema lucidità e muoversi nel massimo della correttezza e della trasparenza. Accontentava il più possibile tutti quanti, mantenendo un’integrità e un’onestà inossidabili. Non amava il palcoscenico e lo lasciava volentieri ai suoi allievi, sinceramente felice del loro successo, conscio che il successo del suo gruppo rappresentava il suo massimo successo personale.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha insignito il professore Corrado Blandizzi dell’Ordine del Cherubino alla memoria.

Venerdì, 02 Luglio 2021 09:15

Luciana Dente

Nata a Napoli nel 1955, la professoressa Luciana Dente si è laureata con lode in Scienze biologiche nel 1978 presso l’Università di Napoli.

dente
Dopo il perfezionamento presso l’Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, si è trasferita in Germania presso l’European Molecular Biology Laboratory e poi nuovamente in Italia all’Università di Napoli e all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dal 1999 è all’Università di Pisa prima come professoressa associata di Biologia molecolare e quindi come ordinaria dal 2008.
La caratteristica più peculiare dell’attività scientifica della professoressa Dente nel campo della Biologia molecolare è stata la produttiva combinazione di interessi per lo sviluppo di tecniche originali e la loro applicazione al chiarimento di processi biologici importanti. La professoressa Dente ha condotto studi pioneristici sulla regolazione dell’espressione genica, analizzando la struttura dei promotori di geni trascritti da polimerasi III (5S e tRNA) e da polimerasi II (plasmaproteine umane), che sono stati oggetto di pubblicazioni su riviste internazionali prestigiose. In particolare, alcuni lavori sulla regolazione dell’espressione genica tessuto-specifica attraverso l’uso di animali transgenici rappresentano contributi cruciali.
In parallelo, ha sviluppato metodi alternativi di clonaggio, sequenziamento e mutagenesi, creando dei vettori fagemidici (pEMBL vector family), che ancora oggi sono diffusi e apprezzati dalla comunità scientifica. Una parte rilevante della sua attività è stata inoltre l’implementazione della tecnologia “Phage Display” per lo studio di interazioni tra peptidi e proteine di interesse medico/biologico. Questi metodi le hanno permesso di portare avanti approfondite analisi di proteomica per caratterizzare i ligandi di domini proteici SH2, SH3 e PDZ e ricostruire la formazione di reti di interazioni proteiche alla base dei meccanismi di trasduzione del segnale. Questi studi sono stati applicati a specifici processi di sviluppo embrionale nei sistemi modello di Xenopus laevis e Danio rerio.
Più recentemente, grazie all’ampliamento del gruppo di ricerca pisano e al contributo di nuove competenze nel campo della Nanomedicina, la professoressa Dente ha esteso i suoi interessi allo stu- dio di strategie alternative per manipolare DNA e proteine, tramite nuove nanotecnologie. Fra le varie cariche ricoperte in Ateneo, è stata componente del collegio dei docenti del dottorato di Biotecnologie molecolari e poi del dottorato BIOS (BIOmolecular Sciences). Attualmente è componente del collegio dei docenti del dottorato internazionale BIBIM 2.0 (Biochemistry and Molecular Biology) - Progetto Pegaso attivato in collaborazione con le Università di Siena, di Firenze e del CNR. È stata inoltre Vicepresidente e Presidente del corso di laurea triennale in Scienze Biologiche e di vari corsi di laurea magistrale (Biologia molecolare e cellulare; Biologia applicata alla Biomedicina; Conservazione ed evoluzione; Biologia Marina); è stata infine Presidente del master in Neuroscience.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino alla professoressa Luciana Dente.

Venerdì, 02 Luglio 2021 09:11

Marco Mazzoncini

Nato a Livorno nel 1955, il professore Marco Mazzoncini si è laureato presso la Facoltà di Agraria di Pisa nel 1981, sotto la guida del professore Antonio Benvenuti.

mazzoncini
Negli anni subito dopo la laurea, ha iniziato la propria attività di ricerca prima come borsista, poi come dottorando di ricerca e infine come tecnico laureato presso l’allora Istituto di Agronomia, nell’ambito del gruppo di ricerca del professore Enrico Bonari. Dopo aver vinto la cattedra di associato all’Università degli Studi di Reggio Calabria, nel 1995 è rientrato all’Università di Pisa come ordinario di Agronomia e Coltivazioni erbacee, prima presso la Facoltà di Agraria e, dal 2012, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari, Agro-ambientali.
L’attività di ricerca del professore Mazzoncini è sempre stata vocata allo sviluppo di innovazioni tecnologiche e di nuovi modi di concepire l’attività agricola, a stretto contatto con il mondo delle imprese e delle aziende agricole. Il professore Mazzoncini ha contribuito a sviluppare i primi approcci di sistemi colturali sostenibili adottando una visione innovativa del ruolo dell’attività agricola e interrogandosi, fra i primi nel suo campo, sui rapporti tra agricoltura e ambiente. La sua attività scientifica si è articolata sia nel settore dell’Agronomia generale sia in quello delle Coltivazioni erbacee, interessando numerose problematiche tecnico scientifiche all’interno dello studio dei sistemi colturali: dalla fertilizzazione delle colture erbacee di pieno campo alle lavorazioni del terreno, ai consumi idrici delle colture, agli screening varietali di cereali e di colture oleaginose, agli avvicendamenti colturali, all’erosione idrica del terreno e alla conservazione della fertilità del terreno. I risultati delle sue ricerche, analizzati in chiave di “sostenibilità”, hanno contribuito a definire l’impatto delle pratiche agricole sull’ambiente, sul reddito dell’agricoltore e sulla loro applicabilità in contesti socio-economici diversi.
Il professore Mazzoncini ha sviluppato un’ampia attività di ricerca sui sistemi agricoli alternativi a quelli convenzionali, come l’agricoltura biologica, anche attraverso un intenso confronto di idee con colleghi italiani e stranieri, in particolare con i colleghi svizzeri del FibL (Forschungsinstitut für biologischen Landbau). Ha inoltre coordinato numerosi progetti di ricerca tra cui anche un progetto FISR sui sistemi di agricoltura biologica per il miglioramento della qualità delle produzioni vegetali e dell’ambiente. L’attività di ricerca del professore Mazzoncini è documentata da oltre 260 pubblicazioni scientifiche e divulgative. L’intensa attività di ricerca non ha impedito al professore Mazzoncini di occuparsi degli impegni istituzionali, ivi compresa la direzione per diversi mandati, dal 2009 ad oggi, del Centro di Ricerche Agroambientali “Enrico Avanzi”, il più grande d’Italia per le attività agrozootecniche. Dal 2016 al 2018 il professore Mazzoncini ha inoltre svolto il ruolo di commissario dell’ASN per il SSD AGR/02. Dal 1991 è socio della Società Italiana di Agronomia e dal 2013 Accademico corrispondente dell’Accademia dei Georgofili.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professore Marco Mazzoncini.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa