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Sabato 10 luglio 2021, dalle ore 18.00, in Piazza dei Miracoli (vicino alla Fontana dei Putti), l’E-team Squadra corse dell’Università di Pisa presenta a tutta la cittadinanza i prototipi delle due nuove vetture che gareggeranno nelle gare di Formula SAE 2021. Nell’occasione, insieme a tutte le studentesse e gli studenti dell’E-team e alcuni rappresentanti degli sponsor, saranno presenti: Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Paolo Pesciatini, assessore alle attività produttive del Comune di Pisa, Rosario Di Bartolo, direttore generale dell’Università di Pisa, il professor Alberto Landi, presidente della Scuola di Ingegneria, il professor Francesco Frendo, Faculty Advisor della squadra, Giovanni Pasqualino, consigliere Comune Pisa.

Per la prima volta la Squadra corse dell’Università di Pisa ha deciso di realizzare due vetture e gareggiare in categorie diverse. Quest’anno sono state create una vettura Driverless, realizzata riadattando la vettura Kerublast delle scorse stagioni, con attuatori e sensori in grado di renderla un veicolo a guida autonoma, e una vettura Combustion, realizzata da zero, con telaio monoscocca in fibra di carbonio, per essere più leggera e veloce possibile. Con le nuove vetture l’E-team parteciperà alle gare di Formula SAE in Italia e Germania, nelle categorie Combustion e Driverless, e in Austria nella categoria Combustion.

Fornire le competenze chiave per affrontare le sfide del futuro sulla mobilità smart e sostenibile, riconvertedo la produzione dell’azienda verso l’elettrificazione dei veicoli. Queste le finalità del corso di perfezionamento in “Automotive Electronics and Powertrain Electrification” che da febbraio a dicembre 2020 ha coinvolto 100 dipendenti delle sedi di S. Piero a Grado e Fauglia di Vitesco Technologies.

Giovedì 8 luglio la consegna ufficiale dei diplomi, con una cerimonia che si è svolta nel giardino del Polo Tecnologico di Navacchio. Presenti il Rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella,  l’assessora al lavoro, alla formazione, all'università e alla ricerca della Regione Toscana Alessandra Nardini e il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo. Per il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione il direttore Andrea Caiti, il responsabile del corso di perfezionamento Sergio Saponara e il coordinatore dei laboratori Crosslab per l’Industria 4.0 Giuseppe Anastasi. Con loro, rappresentanti di Vitesco e Unione Industriali Pisa.

La cerimonia di conferimento è stata preceduta da una visita del rettore e del presidente del Consiglio Regionale ai laboratori Crosslab, un centro di eccellenza per il trasferimento tecnologico della ricerca di avanguardia su industria 4.0, che vede la stretta collaborazione tra scienziati e imprese.

“I nostri docenti hanno trasmesso conoscenze chiave per lo sviluppo della componentistica di auto ibride ed elettriche – spiega Andrea Caiti, direttore del DII –  per quasi 500 ore di lezioni e laboratori, in modo tale che gli stabilimenti pisani di Vitesco abbiano la possibilità di innovare e quindi rimanere strategici, con una ricaduta importante sul tessuto produttivo e sociale del territorio”.

"Con la cerimonia di oggi si chiude un percorso di formazione molto importante per il nostro territorio - commenta il rettore, Paolo Mancarella - Esempio virtuoso di quella collaborazione tra istituzioni, aziende e Università che qui a Pisa è ormai una tradizione. In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo è, d’altronde, fondamentale mettere in campo ogni energia positiva utile al rilancio del nostro Paese e della nostra economia. E questo è lo spirito con cui è nato il corso di perfezionamento in “Automotive Electronics and Powertrain Electrification”, figlio della preziosa sinergia che negli anni si è consolidata tra il nostro Ateneo, l’Unione Industriali e la Regione Toscana".

Il corso di perfezionamento è stato cofinanziato dalla Regione Toscana tramite voucher formativi. “Un segnale importante per il nostro territorio e per il tessuto produttivo toscano – afferma l’assessora regionale al lavoro, alla formazione, all'università e alla ricerca Alessandra Nardini - La Regione sostiene i percorsi di formazione e aggiornamento delle competenze di lavoratrici e lavoratori, in questo caso dipendenti della Vitesco, dando loro gli strumenti per affrontare  la transizione che questo settore sta vivendo e vivrà. L'obiettivo principale è quello di garantire stabilità ad un insediamento industriale fondamentale per l’occupazione e lo sviluppo di quest'area. Voglio sottolineare quanto sia stata fondamentale e assolutamente preziosa la sinergia tra Università, Regione e mondo dell'impresa. Da parte nostra continueremo a dare il massimo contributo sia per affrontare le sfide del futuro sulla mobilità smart e sostenibile che per sostenere la permanenza di siti come questi sul nostro territorio."

“Fare innovazione e anticipare il futuro è possibile – aggiunge il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo - E la collaborazione tra la Vitesco Technologies del gruppo Continental, la Regione Toscana, l’Unione Industriali di Pisa e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ne è la migliore dimostrazione. Con questo accordo non solo salviamo dei post di lavoro, non solo andiamo verso una produzione di motori elettrici innovativi e rispettosi dell'ambiente, ma inauguriamo una buona pratica importante: formare i lavoratori per salvare i posti di lavoro, la produzione e soprattutto rendere innovativa e attrattivo per altri investitori un territorio. Qui abbiamo la prova che la riconversione ecologica del sistema produttivo non solo è auspicabile, ma che , unendo le qualità dell’investitore privato con le qualità delle istituzioni pubbliche, è anche la leva più produttiva da azionare per realizzare veramente un futuro di crescita attenta alla qualità della vita sia dal punto di vista ambientale che sociale”.

“Guardiamo con ottimismo al futuro accettando la sfida della trasformazione - conclude il direttore di stabilimento Vitesco Riccardo Toncelli – Con il programma di qualificazione di Vitesco Technologies possiamo valorizzare i nostri punti di forza, come le competenze e la passione che questo stabilimento ha sempre espresso".

Il progetto “QuTE4E” (Quantum Technologies Education for Everyone), coordinato dalla professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa e da Zeki Seskir di Quantum World, è stato selezionato come esperienza pilota nei settori della promozione e dell’educazione dalla Quantum Technologies Education Initiative (QTEdu), che ha l'obiettivo di tracciare una roadmap per l'educazione alle tecnologie quantistiche da consegnare alla Commissione Europea come buona pratica per le future azioni dedicate a questo importante obiettivo nell’ambito del programma Horizon 2021-2027, azioni nelle quali la Commissione ha annunciato di voler investire.

Generato nell’ambito della collaborazione tra la professoressa Chiofalo, che è anche direttrice di QPlayLearn-sezione Discover, la professoressa Sabrina Maniscalco (Università di Helsinki e responsabile scientifica di QPlayLearn) e la dottoressa Caterina Foti (Università di Aalto e direttrice di QPlayLearn), QuTE4E è centrato sul valore di educare al pensiero scientifico e alfabetizzare alla fisica quantistica cittadine e cittadini di ogni età, background culturale e grado di istruzione.

“La fisica quantistica offre una straordinaria opportunità educativa - osserva Marilù Chiofalo - perché attiva immaginazione e creatività in un modo totalmente diverso di pensare, dove diventa possibile ciò che nella nostra esperienza quotidiana è percepito come impossibile”. “Attraverso un lavoro di ricerca didattica - afferma Caterina Foti - QuTE4E produrrà strumenti e risorse per narrare il dizionario delle idee essenziali della fisica quantistica e loro applicazioni, basate su linguaggi differenti, dalla matematica ai videogiochi alle animazioni". L’idea è che curiosità e coinvolgimento siano chiavi di ingresso per qualunque percorso educativo di successo, a chiunque questo destinato, che siano studenti e docenti di ogni grado scolastico e universitario, esperte/i di divulgazione scientifica, personale di aziende dedicate alle tecnologie quantistiche, responsabili di decisioni politiche. QuTE4E produrrà sinergie tra le piattaforme europee già esistenti per la divulgazione della fisica quantistica, strumenti per misurare la qualità dei percorsi, realizzerà attività di divulgazione congiunte e accessibili da qualunque Paese europeo.

Secondo il giudizio della QTEdu, “il progetto pilota è eccellente, ambizioso e strutturato, con un elenco ben pianificato di azioni sinergiche. Più della metà dei partner è coinvolta anche in altri consorzi pilota, il che facilita le comunicazioni con altri progetti".

Il progetto QuTE4E, di cui l’8 luglio si è svolto il kickoff meeting, durerà circa un anno e mezzo. È stato selezionato con il fine di assistere l'European Quantum Flagship nella creazione dell'ecosistema di apprendimento necessario nell’era della cosiddetta seconda rivoluzione quantistica: “le tecnologie quantistiche stanno invadendo il mercato e rivoluzioneranno le nostre vite - ricorda Sabrina Maniscalco - ed è importante che i loro principi di funzionamento siano comprensibili o almeno accessibili a tutte e tutti, creando consapevolezza e atteggiamenti positivi, che facilitino l'emergere di una forza lavoro pronta per questo ambito".

L'intero processo partecipativo - parte del progetto europeo QTEdu-Coordination and support action for Quantum Technology Education - è stato molto pubblicizzato e di notevoli dimensioni, con l'adesione di più di cento ricercatrici e ricercatori di università e aziende del settore in Europa (e qualcuno/a anche negli Stati Uniti), impegnate/i a vario titolo nell'educazione alla fisica e alle tecnologie quantistiche. Trenta di questi contribuiscono a QuTE4E.

“L'Università di Pisa - commenta il prorettore per l'Informatica, Paolo Ferragina - è ampiamente coinvolta sui temi e sulle applicazioni della fisica quantistica, non soltanto nel settore della fisica appunto, ma in diversi altri grazie anche alla rivoluzione del Quantum Computing che ci vede impegnati in progetti internazionali prestigiosi. Ricordo anche l’evento che ha visto coinvolta la professoressa Anna Grassellino per l’inaugurazione della didattica del secondo semestre di questo anno accademico, nel quale è stata descritta la roadmap che porterà alla costruzione nei prossimi anni di un potente calcolatore quantistico al Fermi National Accelerator Laboratory (USA) e che, auspicabilmente, vedrà coinvolti nostri docenti e giovani ricercatori. E come ogni rivoluzione scientifica e tecnologica, anche quella del Quantum Computing richiede un'azione 'culturale' parallela e sinergica a tutti i livelli della formazione, che è l'obiettivo ambizioso e di respiro internazionale perseguito dal progetto della professoressa Chiofalo".

Il progetto e il relativo percorso sono consultabili al link: https://qt.eu/about-quantum-flagship/projects/education-coordination-support-actions/

Il progetto “QuTE4E” (Quantum Technologies Education for Everyone), coordinato dalla professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa e da Zeki Seskir di Quantum World, è stato selezionato come esperienza pilota nei settori della promozione e dell’educazione dalla Quantum Technologies Education Initiative (QTEdu), che ha l'obiettivo di tracciare una roadmap per l'educazione alle tecnologie quantistiche da consegnare alla Commissione Europea come buona pratica per le future azioni dedicate a questo importante obiettivo nell’ambito del programma Horizon 2021-2027, azioni nelle quali la Commissione ha annunciato di voler investire.

Generato nell’ambito della collaborazione tra la professoressa Chiofalo, che è anche direttrice di QPlayLearn-sezione Discover, la professoressa Sabrina Maniscalco (Università di Helsinki e responsabile scientifica di QPlayLearn) e la dottoressa Caterina Foti (Università di Aalto e direttrice di QPlayLearn), QuTE4E è centrato sul valore di educare al pensiero scientifico e alfabetizzare alla fisica quantistica cittadine e cittadini di ogni età, background culturale e grado di istruzione.

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“La fisica quantistica offre una straordinaria opportunità educativa - osserva Marilù Chiofalo - perché attiva immaginazione e creatività in un modo totalmente diverso di pensare, dove diventa possibile ciò che nella nostra esperienza quotidiana è percepito come impossibile”. “Attraverso un lavoro di ricerca didattica - afferma Caterina Foti - QuTE4E produrrà strumenti e risorse per narrare il dizionario delle idee essenziali della fisica quantistica e loro applicazioni, basate su linguaggi differenti, dalla matematica ai videogiochi alle animazioni". L’idea è che curiosità e coinvolgimento siano chiavi di ingresso per qualunque percorso educativo di successo, a chiunque questo destinato, che siano studenti e docenti di ogni grado scolastico e universitario, esperte/i di divulgazione scientifica, personale di aziende dedicate alle tecnologie quantistiche, responsabili di decisioni politiche. QuTE4E produrrà sinergie tra le piattaforme europee già esistenti per la divulgazione della fisica quantistica, strumenti per misurare la qualità dei percorsi, realizzerà attività di divulgazione congiunte e accessibili da qualunque Paese europeo.

Secondo il giudizio della QTEdu, “il progetto pilota è eccellente, ambizioso e strutturato, con un elenco ben pianificato di azioni sinergiche. Più della metà dei partner è coinvolta anche in altri consorzi pilota, il che facilita le comunicazioni con altri progetti".

Il progetto QuTE4E, di cui l’8 luglio si è svolto il kickoff meeting, durerà circa un anno e mezzo. È stato selezionato con il fine di assistere l'European Quantum Flagship nella creazione dell'ecosistema di apprendimento necessario nell’era della cosiddetta seconda rivoluzione quantistica: “le tecnologie quantistiche stanno invadendo il mercato e rivoluzioneranno le nostre vite - ricorda Sabrina Maniscalco - ed è importante che i loro principi di funzionamento siano comprensibili o almeno accessibili a tutte e tutti, creando consapevolezza e atteggiamenti positivi, che facilitino l'emergere di una forza lavoro pronta per questo ambito".

L'intero processo partecipativo - parte del progetto europeo QTEdu-Coordination and support action for Quantum Technology Education - è stato molto pubblicizzato e di notevoli dimensioni, con l'adesione di più di cento ricercatrici e ricercatori di università e aziende del settore in Europa (e qualcuno/a anche negli Stati Uniti), impegnate/i a vario titolo nell'educazione alla fisica e alle tecnologie quantistiche. Trenta di questi contribuiscono a QuTE4E.

“L'Università di Pisa - commenta il prorettore per l'Informatica, Paolo Ferragina - è ampiamente coinvolta sui temi e sulle applicazioni della fisica quantistica, non soltanto nel settore della fisica appunto, ma in diversi altri grazie anche alla rivoluzione del Quantum Computing che ci vede impegnati in progetti internazionali prestigiosi. Ricordo anche l’evento che ha visto coinvolta la professoressa Anna Grassellino per l’inaugurazione della didattica del secondo semestre di questo anno accademico, nel quale è stata descritta la roadmap che porterà alla costruzione nei prossimi anni di un potente calcolatore quantistico al Fermi National Accelerator Laboratory (USA) e che, auspicabilmente, vedrà coinvolti nostri docenti e giovani ricercatori. E come ogni rivoluzione scientifica e tecnologica, anche quella del Quantum Computing richiede un'azione 'culturale' parallela e sinergica a tutti i livelli della formazione, che è l'obiettivo ambizioso e di respiro internazionale perseguito dal progetto della professoressa Chiofalo".

Il progetto e il relativo percorso sono consultabili al link: https://qt.eu/about-quantum-flagship/projects/education-coordination-support-actions/

Fornire le competenze chiave per affrontare le sfide del futuro sulla mobilità smart e sostenibile, riconvertedo la produzione dell’azienda verso l’elettrificazione dei veicoli. Queste le finalità del corso di perfezionamento in “Automotive Electronics and Powertrain Electrification” che da febbraio a dicembre 2020 ha coinvolto 100 dipendenti delle sedi di S. Piero a Grado e Fauglia di Vitesco Technologies.

 diplomi vitesco2021

Giovedì 8 luglio la consegna ufficiale dei diplomi, con una cerimonia che si è svolta nel giardino del Polo Tecnologico di Navacchio. Presenti il Rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella,  l’assessora al lavoro, alla formazione, all'università e alla ricerca della Regione Toscana Alessandra Nardini e il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo. Per il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione il direttore Andrea Caiti, il responsabile del corso di perfezionamento Sergio Saponara e il coordinatore dei laboratori Crosslab per l’Industria 4.0 Giuseppe Anastasi. Con loro, rappresentanti di Vitesco e Unione Industriali Pisa.

La cerimonia di conferimento è stata preceduta da una visita del rettore e del presidente del Consiglio Regionale ai laboratori Crosslab, un centro di eccellenza per il trasferimento tecnologico della ricerca di avanguardia su industria 4.0, che vede la stretta collaborazione tra scienziati e imprese.

“I nostri docenti hanno trasmesso conoscenze chiave per lo sviluppo della componentistica di auto ibride ed elettriche – spiega Andrea Caiti, direttore del DII –  per quasi 500 ore di lezioni e laboratori, in modo tale che gli stabilimenti pisani di Vitesco abbiano la possibilità di innovare e quindi rimanere strategici, con una ricaduta importante sul tessuto produttivo e sociale del territorio”.

crosslab gruppo

"Con la cerimonia di oggi si chiude un percorso di formazione molto importante per il nostro territorio - commenta il rettore, Paolo Mancarella - Esempio virtuoso di quella collaborazione tra istituzioni, aziende e Università che qui a Pisa è ormai una tradizione. In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo è, d’altronde, fondamentale mettere in campo ogni energia positiva utile al rilancio del nostro Paese e della nostra economia. E questo è lo spirito con cui è nato il corso di perfezionamento in “Automotive Electronics and Powertrain Electrification”, figlio della preziosa sinergia che negli anni si è consolidata tra il nostro Ateneo, l’Unione Industriali e la Regione Toscana".

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Il corso di perfezionamento è stato cofinanziato dalla Regione Toscana tramite voucher formativi. “Un segnale importante per il nostro territorio e per il tessuto produttivo toscano – afferma l’assessora regionale al lavoro, alla formazione, all'università e alla ricerca Alessandra Nardini - La Regione sostiene i percorsi di formazione e aggiornamento delle competenze di lavoratrici e lavoratori, in questo caso dipendenti della Vitesco, dando loro gli strumenti per affrontare  la transizione che questo settore sta vivendo e vivrà. L'obiettivo principale è quello di garantire stabilità ad un insediamento industriale fondamentale per l’occupazione e lo sviluppo di quest'area. Voglio sottolineare quanto sia stata fondamentale e assolutamente preziosa la sinergia tra Università, Regione e mondo dell'impresa. Da parte nostra continueremo a dare il massimo contributo sia per affrontare le sfide del futuro sulla mobilità smart e sostenibile che per sostenere la permanenza di siti come questi sul nostro territorio."

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“Fare innovazione e anticipare il futuro è possibile – aggiunge il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo - E la collaborazione tra la Vitesco Technologies del gruppo Continental, la Regione Toscana, l’Unione Industriali di Pisa e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ne è la migliore dimostrazione. Con questo accordo non solo salviamo dei post di lavoro, non solo andiamo verso una produzione di motori elettrici innovativi e rispettosi dell'ambiente, ma inauguriamo una buona pratica importante: formare i lavoratori per salvare i posti di lavoro, la produzione e soprattutto rendere innovativa e attrattivo per altri investitori un territorio. Qui abbiamo la prova che la riconversione ecologica del sistema produttivo non solo è auspicabile, ma che , unendo le qualità dell’investitore privato con le qualità delle istituzioni pubbliche, è anche la leva più produttiva da azionare per realizzare veramente un futuro di crescita attenta alla qualità della vita sia dal punto di vista ambientale che sociale”.

“Guardiamo con ottimismo al futuro accettando la sfida della trasformazione - conclude il direttore di stabilimento Vitesco Riccardo Toncelli – Con il programma di qualificazione di Vitesco Technologies possiamo valorizzare i nostri punti di forza, come le competenze e la passione che questo stabilimento ha sempre espresso".

Con un’edizione “a distanza” che ha coinvolto più di 300 partecipanti, si è concluso il ciclo di lezioni di “English for Research Publication and Presentation Purposes for PhDs, il corso organizzato dal CLI, il Centro Linguistico d’Ateneo, e tenuto da Joanne Spataro e Andrea Schiffer, che ha la finalità di dare una preparazione linguistica scientificamente alta a tutti i dottorandi del primo anno dell’Università di Pisa. Il corso – fortemente voluto dall’Ateneo pisano – dà la possibilità agli allievi dei programmi di PhD di acquisire strumenti e competenze linguistiche che, unite alla loro ottima preparazione scientifica, li aiuteranno ad affermarsi nel mondo della ricerca, lavorando in team internazionali e potendo condividere i risultati dei loro studi e le loro scoperte con il pubblico più ampio. 

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“I dottorandi sono stati suddivisi in 10 corsi della durata di 30 ore, 7 tenuti da Joanne Spataro e 3 da Andrea Schiffer, per un totale di circa 300 studenti – racconta la professoressa Silvia Bruti, direttrice del CLI – La percentuale di frequenza è stata molto alta, con soltanto 2 studenti al di sotto dell’80% per la partecipazione alle attività, mentre la totalità ha conseguito il profitto previsto. Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa iniziativa”.

L’offerta formativa proposta dal CLI non è finalizzata solamente all’acquisizione delle abilità linguistiche necessarie per la scrittura, la pubblicazione di articoli scientifici in lingua inglese e la partecipazione a convegni, seminari e workshops internazionali. La particolarità del corso è infatti quella di fornire anche “soft skills”, competenze trasversali alla pura conoscenza della lingua inglese, grazie alle quali i ragazzi imparano a lavorare in team, a sviluppare pensiero critico, capacità sociali e creatività, confrontandosi costantemente con dottorandi del proprio settore scientifico e con quelli appartenenti ad altri ambiti disciplinari. 

Accompagnati dalla dottoressa Joanne Spataro e dalla dottoressa Andrea Schiffer, i dottorandi imparano a scrivere il loro primo abstract, a confrontarsi con la peer-reviewing e a fare una presentazione dei loro argomenti di ricerca, in cui devono tener conto non solo della chiarezza nell’esposizione, dell’efficacia delle slide, ma anche di postura, gestualità e capacità di coinvolgimento del pubblico insieme alle tecniche di comunicazione online.

spataro schiffer

“È nostra convinzione che la partecipazione altamente interattiva e coinvolgente del corso sia il valore aggiunto di cui abbiano bisogno i nostri dottorandi provenienti da vari parti del mondo e dell’Italia – commenta Joanne Spataro – Nei nostri corsi imparano ad approcciare il mondo della ricerca scientifica, diventando membri di una comunità accademica internazionale e interculturale. Nonostante l’emergenza Covid ci abbia costretto a svolgere i corsi interamente online, abbiamo constatato che la modalità remota abbia addirittura facilitato e migliorato la frequenza dei corsi soprattutto di quei dottorandi stranieri e dei dottorandi fuori sede. Il corso ERPP si conferma anche quest’anno come percorso formativo alquanto unico (l’Università di Pisa sembra essere l’unico ateneo a livello nazionale a offrire questa formazione a tutti i dottorandi del primo anno), valido (si pone come modello di formazione anche a livello internazionale) e singolare per consentire ai nostri dottorandi di sviluppare quelle competenze specifiche che permetteranno loro di confrontarsi con la comunità accademica internazionale”. Le stesse parole sono state condivise da Andrea Schiffer, molto contenta di far parte di questo progetto ambizioso e stimolante.

Per fare qualche esempio del lavoro compiuto dai dottorandi riportiamo l’esperienza di alcuni di loro.  

clara grassi“Frequentare il corso “English for Research Purposes” è stato davvero utile e piacevole – racconta Clara Grassi, allieva del corso di dottorato in Matematica – Durante le lezioni ho ottenuto indicazioni precise sia per la scrittura di articoli, sia per la preparazione di presentazioni. In particolare, ho trovato molto utili le tecniche di sintesi per rendere un abstract breve e allo stesso tempo chiaro. Inoltre, ho apprezzato la possibilità di applicare personalmente tutte le lezioni teoriche, ricevendo indicazioni dirette su come migliorare. Infine, il corso è stato un vero luogo d’incontro che mi ha permesso di conoscere dottorandi di diversi corsi di studio e di condividere la passione che tutti abbiamo per la ricerca”. 

laura bussi“Trovo che il corso sia stato molto utile e interessante – aggiunge Laura Bussi, allieva del corso di dottorato in Informatica – Imparando l’inglese in semi-autonomia, si finisce quasi sempre per avere delle lacune; il corso mi ha aiutata a colmarne alcune e a capire, d’altra parte, come gestire la scrittura di un articolo scientifico. Anche la parte relativa alla presentazione mi ha dato molti spunti: sulle cattive abitudini da evitare, su come mantenere alta l’attenzione (cosa ancor più importante in questo momento storico!) e su come gestire ritmo e tono di voce. Non è stato solo un corso di inglese, quindi, ma in generale un arricchimento delle competenze richieste a un ricercatore. Infine, la nostra insegnante, Joanne, è stata eccezionale nel coinvolgerci, nello scherzare con noi e nel farci sentire un gruppo. In un periodo in cui si moltiplicano gli impegni online, il rischio che il corso diventasse solo “un’altra serie di seminari da seguire” era molto alto, ma la capacità di coinvolgere e l’entusiasmo di Joanne lo hanno reso un appuntamento che aspettavamo di settimana in settimana. In un primo anno che non è stato certamente facile, ci ha fatti sentire davvero vicini e partecipi”.

Mohammad Babaeifar“Il corso “English for Research Purposes” mi ha dato l’opportunità di acquisire il processo di scrittura di un articolo scientifico e anche come fare una presentazione di successo nell’ambito di una conferenza – aggiunge Mohammad Babaeifar, allievo del corso di dottorato in Ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni – Durante le lezioni ho imparato come organizzare i contenuti e definire i problemi, descrivere le tecniche, dimostrare e riassumere i risultati, rendendo così il mio articolo attraente per i lettori. Mi è piaciuta molto l'atmosfera amichevole e positiva della classe. Indubbiamente, questo deriva dai metodi pratici di insegnamento della nostra insegnante e dalla passione che tutti hanno espresso per l'apprendimento in classe”.

andrea sbrana"Sono un medico specializzato in Oncologia Medica e il mio campo di ricerca è lo studio delle resistenze dei tumori polmonari ai nuovi trattamenti immunoterapici - conclude Andrea Sbrana, dottorando in Fisiopatologia Clinica presso il Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica - Ho trovato in questo corso uno slancio a far sì che il mio progetto di ricerca possa essere eccellente. L’aiuto che la professoressa Spataro ci ha dato è stato grandissimo: ci ha permesso di rendere il nostro inglese fluente, grammaticalmente sempre più corretto e simile a quello usato da persone madrelingua, ma soprattutto adatto a far sì che possiamo esporre i nostri progetti di ricerca e condividerli con la comunità scientifica intera. Il corso ERP ha aggiunto un tassello fondamentale e strutturale al percorso dei dottorandi dell’Università di Pisa. Alla professoressa Spataro, sempre eccellente e brillante nel suo lavoro, e a tutti coloro che rendono possibile questo percorso il mio più sentito grazie per permetterci di fare un percorso di ricerca caratterizzato da stimolo all’eccellenza, incoraggiamento all’elevata qualità e invito alla condivisione internazionale".

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