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Venerdì, 08 Settembre 2023 08:27

Diventa protagonista del cambiamento con il Sustainable Change-Makers Programme di Circle U.

C’è tempo fino al 17 settembre per candidarsi al Sustainable Change-Makers Programme di Circle U., una serie di webinar in programma dal 27 settembre al 13 dicembre 2023, con un evento finale presso l'UCLouvain, in Belgio.

Il corso è rivolto a studenti magistrali e studenti di dottorato che desiderano cambiare il mondo e affontare le sfide della sostenibilità attraverso processi di innovazione.  

Gli organizzatori del programma utilizzeranno la loro vasta expertise (imprenditorialità, presentazioni, innovazione, pensiero critico e risoluzione di casi, intelligenza artificiale, nanotecnologie) per preparare gli studenti a lavorare in team multidisciplinari e internazionali, affinché diventino attori del cambiamento sostenibile.
 
Tutte le informazioni per candidarsi e il programma del webinar sono disponibili a questo link!
 
change makers

 

 
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Giovedì, 07 Settembre 2023 09:07

La coltura idroponica fa bene alle piante e all’ambiente

Le colture idroponiche che utilizzano acque reflue derivate da colture ‘donatrici’ sono una risposta sostenibile di fronte alla sempre maggiore scarsità di acqua dolce. A dimostrarlo è una ricerca dell’Università di Pisa pubblicata recentemente sulla rivista “Agricultural Water Management”, che ha riguardato due piante spontanee tipiche del Mediterraneo che crescono anche in Toscana, l’aspraggine (Picris hieracioides) e la piantaggine (Plantago coronopus), specie impiegate nel settore alimentare e fitoterapico.

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La sperimentazione sulla piantaggine

“Secondo i principi dell’economia circolare e dei sistemi produttivi integrati o a cascata – spiega il professore Alberto Pardossi dell’Università di Pisa – abbiamo utilizzato l’acqua reflua proveniente da una coltura ‘donatrice’, il pomodoro coltivato in serra in questo caso, riducendo così l’impatto ambientale della coltura a monte e i costi di produzione della coltura a valle, dato che non è necessario acquistare fertilizzanti”.

Le acque reflue delle colture in serra hanno spesso un elevato contenuto di sali e pertanto individuare le specie adatte è fondamentale. L’aspraggine e la piantaggine sono infatti piante “alofite”, il che significa che tollerano bene i terreni salini e l’irrigazione con acque salmastre.

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Da sinistra, Luca Incrocci, Alberto Pardossi, Giulia Carmassi e Martina Puccinelli

“Le due specie studiate si sono adattate molto bene alla coltura idroponica in serra, oggi sempre più utilizzata per la produzione ortaggi crudi o minimamente trasformati di particolare interesse per la cucina gourmet - conclude Pardossi - Questo metodo di coltivazione suscita infatti un interesse crescente perché consente di migliorare la qualità dei prodotti mediante un'adeguata gestione della soluzione nutritiva e facilita la lavorazione post-raccolta grazie alla pulizia del materiale vegetale”.

Alberto Pardossi, 35 anni di carriera accademica, professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura ed esperto di colture in serra e indoor, fa parte del gruppo di ricerca ‘Orticoltura e Floricoltura’ dell’Ateneo pisano come gli altri autori dello studio. Insieme a lui hanno condotto gli esperimenti in serra e le analisi di laboratorio Luca Incrocci, professore associato di Orticoltura e Floricoltura, esperto di colture in serra e di agricoltura di precisione, Martina Puccinelli, assegnista di ricerca, esperta di colture idroponiche e biofortificazione degli ortaggi, e Giulia Carmassi, responsabile del laboratorio chimico ed esperta di colture in serra.



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