"La Rabbia" di Pier Paolo Pasolini
Proiezione per le celebrazioni del centenario pasoliniano
Martedì 25 ottobre alle ore 21.00 al cineclub Arsenale si proietta “La rabbia” di Pier Paolo Pasolini (Italia , 1963). La proiezione sarà introdotta dalla professoressa Carla Benedetti.
“La rabbia è un saggio polemico e ideologico sugli avvenimenti degli ultimi anni. Tali documenti sono presi da cinegiornali e montati in modo da seguire una linea, cronologico-ideale, il cui significato è un atto di indignazione contro l’irrealtà del mondo borghese e la sua conseguente irresponsabilità storica. Per documentare la presenza di un mondo che, al contrario del mondo borghese, possiede profondamente la realtà. La realtà, ossia un vero amore per la tradizione che solo la rivoluzione può dare” (Pier Paolo Pasolini). La rabbia di Pasolini è, come dichiara il suo sottotitolo, un’“ipotesi di ricostruzione”, ed è allo stesso tempo un ritrovamento insperato, il ritorno inaudito d’una voce poetica e d’una forza visionaria che spalanca vertigini sul nostro presente, e un autentico risarcimento culturale. L’ipotesi ‘restituisce’ a Pasolini l’integrità della sua opera, con 16 minuti in più e una ricca appendice di approfondimento.
La proiezione fa parte del programma di eventi per celebrare il centenario della nascita di Pasolini, organizzati dal Comune di Pisa, in collaborazione con l’Università di Pisa, il cinema Arsenale e con la direzione organizzativa della libreria Pellegrini.
Come afferma Carla Benedetti, che ha curato l’iniziativa per l’Università di Pisa, “Pasolini è stata una delle figure più importanti della cultura italiana, una figura artistica straordinaria che ancora oggi ha da dirci qualcosa, soprattutto ai giovani, grazie alla sua potenza sentimentale artistica ed etica. Si è espresso in vari linguaggi: noi lo abbiamo celebrato per i suoi film, ma è stato sia grande scrittore che poeta, raggiungendo in tutti i campi vertici assoluti. Si è distinto in tutte le sue opere per il rapporto non strumentale con la verità, per la sua capacità di indignazione. Rappresenta una figura tragica sia per la sua opera che per la sua morte, che è rimasta avvolta nel mistero, e di cui queste celebrazioni vogliono rendere memoria con la proiezione un film che ricostruisce il giorno del suo omicidio il 2 novembre".