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Simone D'Alessandro | aprile 2023

WISER - Wellbeing in a Sustainable Economy Revisited ed EPOG-DN - Economic POlicies for the Global bifurcation

  

 

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Simone D’Alessandro, professore ordinario di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia e Management è il responsabile scientifico per l’Università di Pisa di due progetti Horizon Europe: 1) WISER - Wellbeing in a Sustainable Economy Revisited finanziato nel quadro della call HORIZON-CL2-2022-TRANSFORMATIONS-01 - A sustainable future for Europe per un totale di 3 milioni di euro, di cui circa 250.000 euro destinati all’Università di Pisa e 2) EPOG-DN - Economic POlicies for the Global bifurcation finanziato nel quadro della call HORIZON-MSCA-2022-DN-01-01 per un totale di 2,7 milioni di euro di cui circa 260.000 euro destinati all’Università di Pisa.

 

Entrambi i progetti mirano a identificare misure economiche e sociali per contribuire alle sfide della lotta al cambiamento climatico e della riduzione delle disuguaglianze. Il progetto WISER si propone di sviluppare un nuovo framework economico per una società sostenibile e inclusiva che garantisca a tutte e tutti un alto livello di benessere. Il progetto prende spunto dalla consapevolezza della necessità di un paradigma che vada oltre il PIL, che punti su una società incentrata sulle persone, in cui il benessere sia elevato, diffuso tra i gruppi sociali, sostenibile e rispettoso dell'ambiente. La costruzione di questo framework richiede, inoltre, un approccio olistico e interdisciplinare, che superi l'attuale compartimentazione della conoscenza. In questo quadro si inserisce il progetto EPOG-DN che si propone di formare una rete internazionale di dottorato per sviluppare una comunità di economisti in grado di lavorare con altre discipline e con esperti esterni all’accademia. Per raggiungere i suoi obiettivi, EPOG-DN introduce il concetto di “biforcazione globale” per sottolineare la necessità di un cambiamento radicale dei processi sociotecnici, socioeconomici, politici e culturali che caratterizzano la nostra società.

 

Il network di WISER è composto da una rete dei principali studiosi di economia della felicità e del benessere europei e del sud del mondo con 15 partner europei e 9 partner dall’Africa e dal Sud America, mentre in EOPG-DN vi sono 7 partner accademici beneficiari - Université de technologie de Compiègne (FR), Université Paris Cité (FR), Università di Roma Tre (IT), Roskilde Universitet (DK), Aalborg University (DK), Universidad Autónoma de Barcelona (SP), Université de Genève (CH) - a cui si aggiungono altre 13 istituzioni non solo universitarie, con l’obiettivo di rafforzare il network di dottorato e le opportunità di studio e ricerca delle dottorande e dei dottorandi.

 

Simone D’Alessandro ha maturato esperienze in diversi progetti nazionali e internazionali, tra i quali il progetto H2020 LOCOMOTION (Low-carbon society: an enhanced modelling tool for the transition to sustainability) di cui è responsabile per l’Università di Pisa (circa 400,000 euro su un totale di circa 6,4 milioni di euro) che si concluderà a dicembre 2023 e che ha sviluppato un sofisticato modello basato sulla dinamica dei sistemi per valutare l'impatto socioeconomico e ambientale di diverse strategie per la transizione. Inoltre, Simone è stato coordinatore del progetto Ecoesione (Coesione Sociale nella Transizione Ecologica) finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito del supporto alla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile. Un progetto di circa 150.000 euro che ha coinvolto economisti/e, sociologi/he e giuriste dei Dipartimenti di Economia e Management e Scienze Politiche e del Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace. L’obiettivo principale del progetto era analizzare le barriere sociali alla transizione e individuare le soluzioni per rimuoverle. 

 

Rivolgendosi ai giovani ricercatori, Simone commenta: “Le nostre società stanno affrontando due grandi emergenze: la crisi climatica e disuguaglianze sempre più alte e inaccettabili. Affrontare assieme le due questioni è difficile perché richiede un profondo cambiamento della nostra cultura, quanto mai necessario perché il tempo a disposizione sta finendo. Più in generale, dopo anni di ricerca, mi sono convinto che lavorare su temi socialmente responsabili doni maggiore soddisfazione a chi si dedica alla ricerca e ottiene risultati scientifici rilevanti, anche a costo di perdere qualche ora di sonno.”

 

Scopri a questo link la rubrica che racconta “in un click” il "Ricercatore del mese" del nostro Ateneo ed il suo progetto premiato dall’Europa.

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