Primavera di sport popolare. 3 giorni per il parco pubblico per lo sport
Dal 12 maggio al 14 maggio, presso la Palestra Popolare Autogestita La Fontina, si tiene la manifestazione "Primavera di sport popolare. 3 giorni per il parco pubblico per lo sport".
L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Mohamed Bouazizi con i fondi per le attività studentesche autogestite.
Venerdì 12
Aperitivo di Benvenuto
Sabato 13 maggio
H. 15.00
Stage a cura di Matteo Riccetti sullo Striking applicato alla Kick Boxing e all'MMA.
H. 18.00
Reading teatrale a cura di Ribalta Sporting Club.
Segue cena e dj Set
Domenica 14 maggio
h.13.30
Pranzo sociale
Campi aperti tutta la giornata
Tornei open di calcetto, basket, pallavolo e tennis.
Info:
https://facebook.com/nuovaperiferia.polivalente
https://facebook.com/palestrapopolarelafontina
Info e contatti
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La guerra dei droni
“La guerra dei droni” è il titolo del seminario che si svolge venerdì 12 maggio dalle 16.30 nella Sala Regia di Palazzo Gambacorti a Pisa (Lungarno Gambacorti, 1). All’evento, organizzato dal Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, partecipano Massimo Artini, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Maurizio Simoncelli dell’Istituto Ricerche Internazionale Archivio Disarmo e Francesco Vignarca, coordinatore nazionale Rete Italiana Disarmo. A seguire, alle 21 al cinema Arsenale (Vicolo Scaramucci), sarà proiettato il film "Diritto di uccidere" di Gavin Hood introdotto da Maurizio Simoncelli e Francesco Vignarca.
66 ragazzi sono impegnati all'Università di Pisa come volontari del servizio civile regionale
Ha preso ufficialmente il via lunedì 8 maggio la formazione generale obbligatoria per il servizio civile regionale, che quest'anno, per quanto riguarda l'Università di Pisa, coinvolge ben 12 progetti e 66 volontari. I progetti, partiti lo scorso 12 aprile, sono stati presentati e sono gestiti e coordinati dal CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace. I giovani, compresi tra i 18 e i 29 anni, sono impegnati nelle seguenti strutture: Sistema Bibliotecario di Ateneo, Sistema Museale di Ateneo, Museo di Storia Naturale di Calci, Orto Botanico, Centro Linguistico di Ateneo, Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi", USID-Unità di Servizi per l'Integrazione degli Studenti con Disabilità, dipartimenti di Farmacia, di Filologia, Letteratura e Linguistica, di Ingegneria Civile e Industriale, di Scienze della Terra e di Scienze Veterinarie, Direzione Didattica e Direzione Edilizia e Telecomunicazione, Sistema Informatico Dipartimentale, Ufficio Stampa e Comunicazione, Fondazione Arpa.
Al Polo Piagge la lectio magistralis di Giuliano Amato
Venerdì 12 maggio, alle ore 15, al Polo Piagge, si terrà la lezione magistrale di Giuliano Amato, giurista costituzionalista, membro dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti e docente universitario, sul tema "I rapporti con l'Unione Europea".
La lezione conclude il primo ciclo di lezioni seminariali organizzato dal Laboratorio di cultura costituzionale dell'Università di Pisa. Il Laboratorio è una iniziativa scientifica e didattica avviata nel 2016 dai dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze politiche, il cui obiettivo primario è quello di promuovere la conoscenza della Costituzione italiana e la formazione di una consapevole cultura costituzionale.
66 ragazzi all'Università come volontari del servizio civile regionale
Ha preso ufficialmente il via lunedì 8 maggio la formazione generale obbligatoria per il servizio civile regionale, che quest'anno, per quanto riguarda l'Università di Pisa, coinvolge ben 12 progetti e 66 volontari. I progetti, partiti lo scorso 12 aprile, sono stati presentati e sono gestiti e coordinati dal CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace.
I giovani, compresi tra i 18 e i 29 anni, sono impegnati nelle seguenti strutture: Sistema Bibliotecario di Ateneo, Sistema Museale di Ateneo, Museo di Storia Naturale di Calci, Orto Botanico, Centro Linguistico di Ateneo, Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi", USID-Unità di Servizi per l'Integrazione degli Studenti con Disabilità, dipartimenti di Farmacia, di Filologia, Letteratura e Linguistica, di Ingegneria Civile e Industriale, di Scienze della Terra e di Scienze Veterinarie, Direzione Didattica e Direzione Edilizia e Telecomunicazione, Sistema Informatico Dipartimentale, Ufficio Stampa e Comunicazione, Fondazione Arpa.
Dopo la prima positiva tornata del 2015, in cui ha accolto 29 volontari impegnati in 5 progetti, l'Ateneo pisano consolida così l'esperienza del servizio civile regionale, offrendo una straordinaria occasione formativa e valoriale a più del doppio dei giovani precedentemente coinvolti ed estendendo a nuove strutture e dipartimenti la possibilità di beneficiare delle attività dei volontari.
Questi ultimi saranno impegnati per otto mesi nell'ambito dei progetti approvati dalla Regione Toscana: avranno così l'opportunità di vivere, all’interno dell'Università, un’esperienza di alto valore formativo e di impegno civile, oltre che significativamente professionalizzante, come risulta dal fatto che alcuni giovani volontari della prima esperienza hanno colto, dopo il servizio civile e grazie a questo, delle interessanti occasioni di lavoro tuttora in corso.
Inoltre l’Università di Pisa, grazie all'attività del CISP, da anni si è attestata come polo di riferimento nazionale nell’ambito delle attività di documentazione e studio dei processi di pace, anche in relazione al servizio civile regionale e a quello nazionale.
"In conclusione - ha commentato la professoressa Enza Pellecchia, direttrice del CISP - possiamo affermare che l'esperienza del servizio civile regionale all'interno dell'Università di Pisa si consolida come un importante punto di riferimento per la promozione dei valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale. Inoltre rafforza l'impegno formativo delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio. Desidero dunque esprimere un sincero ringraziamento a Flavio Croce, responsabile dell'Ateneo per il servizio civile regionale, e a tutto lo staff del Cisp - Lisa Venzi, Andrea Valdambrini, Teresa Del Bravo, Laura Paoletti, Stefano Landucci - per la dedizione, la professionalità e l'entusiasmo di cui hanno dato prova anche in questa occasione. Un ringraziamento particolare a Pierluigi Consorti - precedente direttore del Cisp, che ha avviato questa esperienza - e al rettore e al direttore generale, che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno."
INVITO STAMPA Al Polo Carmignani la performance artistica di Anna Scalfi Eghenter
La legalità vista e riletta attraverso lo spazio urbano e uno sguardo artistico: mercoledì 10 maggio, alle ore 15, al Polo Carmignani (in Piazza dei Cavalieri) i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare alla performance artistica di Anna Scalfi Eghenter "Sopralluogo per sperimentare la consistenza giuridica degli spazi urbani”, organizzata nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Università per la legalità” promossa dalla Fondazione Falcone, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Oltre all’artista, con gli studenti dell'Ateneo pisano e dell'Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino, interverranno professori, ricercatori, dottorandi, architetti e ingegneri dell'Università, del Comune di Pisa, dell'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno.
A Pisa quattro giorni per scoprire "Danteprima"
“Danteprima”, avvio d’emozione che anticipa le celebrazioni che nel 2021 ricorderanno Dante Alighieri nell’anniversario dei 700 anni dalla morte, è un progetto ideato da Marco Santagata, docente di Letteratura italiana all'Università di Pisa, e sostenuto dal Comune di Pisa, in collaborazione con Università di Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Fondazione Teatro di Pisa, Regione Toscana, Fondazione Blu, Museo della Grafica, Opera della Primaziale Pisana, Cineclub Arsenale. Un’immersione nella vita e nella straordinaria opera del sommo poeta, che arriva dopo il successo di “Dante Posticipato”, la rassegna 2016 pensata in continuità con le celebrazioni del 750° anniversario della nascita di Dante.
Dal 25 al 28 maggio quattro giorni di incontri, mostre, installazioni, spettacoli, passeggiate e film, introdotti dalla lectio magistralis di Luigi Blasucci e interpretati da protagonisti indiscussi della cultura italiana, con la sorpresa del concerto diretto da Nicola Piovani nello scenario della storica Piazza dei Cavalieri, sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore e l’attesa e spettacolare esibizione dell’attore Fabrizio Gifuni, narratore di versi del Paradiso dai gironi della torre pendente, che per la prima volta nella sua storia secolare si presta ad essere palcoscenico e scenografia di un evento teatrale. Anche così Pisa si vuol confermare città dantesca.
Giovedì 18 maggio, alle ore 17, l’evento sarà presentato all’interno del Salone del Libro di Torino, presso lo stand della Toscana, regione ospite di questa edizione, con una testimonianza esclusiva di Peter Greenaway. Interverranno il professor Marco Santagata e Andrea Ferrante, assessore alla cultura della città di Pisa.
“Voglio esprimere un grande ringraziamento a Marco Santagata – ha dichiarato l’assessore Andrea Ferrante in apertura di conferenza stampa martedì 9 maggio presso la Sala Baleari del Comune di Pisa - che oggi non ha potuto essere qui con noi (per problemi di salute) ma che rappresenta la vera anima dell’evento, ideatore di un’iniziativa tutta pisana dedicata a Dante, in grado di coinvolgere, come successe lo scorso anno con Dante Posticipato, l’intera città”.
“Questo evento – ha dichiarato il sindaco Marco Filippeschi - rappresenta un messaggio di vitalità culturale molto forte, rivolto alla sensibilità per la letteratura e per il classico che è una cifra caratterizzante della nostra città. Pisa si dimostra ancora una volta una città che continua a fare investimenti a livello culturale, dando vita ad eventi, come il concerto di Piovani e la lettura di Gifuni dalla Torre, che rimarranno nella memoria della città.”
“Come Regione Toscana – ha aggiunto la consigliera regionale Alessandra Nardini - offriamo il nostro sostegno per la realizzazione di iniziative culturali come queste che, per la sinergia e per la rete di istituzioni coinvolte, rappresentano un modello per tutta la Toscana, un esempio di vivacità intellettuale che contraddistingue la città di Pisa nel panorama regionale”.
“Saluto con piacere questa iniziativa – ha affermato il rettore Paolo Mancarella - che rappresenta proprio la mia idea di collaborazione tra le tre università cittadine per fare eventi che si aprano al territorio e possano divulgare cultura”, dimostrando che si può fare, come ha aggiunto Emanuele Rossi della Scuola Sant’Anna “cultura spettacolare o spettacolo culturale”.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione dell’evento anche gli altri protagonisti dell’iniziativa, Silvano Patacca direttore della programmazione Fondazione Teatro di Pisa, Antonio Capellupo del Cineclub Arsenale, Claudio Ciociola della Scuola Normale Superiore, Alessandro Tosi direttore del Museo della Grafica e Marinella Pasquinucci vicepresidente di Palazzo Blu.
Gli eventi della rassegna sono tutti ad ingresso libero ad eccezione del concerto di Nicola Piovani (per info e biglietti rivolgersi presso Teatro Verdi).
Info evento: www.danteprima.info – pagina facebook “La vita di Dante”
L’hashtag scelto per raccontare l’evento è #danteprima
Il programma è scaricabile a questo link.
Al dipartimento pisano di Economia e Management il workshop su "La Banca di Raffaele Mattioli"
Si terrà venerdì 12 maggio, con inizio alle ore 14,30 nell’Aula Magna del dipartimento di Economia e Management, il Workshop su “La Banca di Raffaele Mattioli”, al quale parteciperanno autorevoli esponenti del mondo accademico e bancario, tra i quali il presidente della Banca IMI, Gaetano Miccichè, e l'amministratore delegato della Cassa di Risparmio di San Miniato, Divo Gronchi.
L’iniziativa è incentrata sull'analisi della figura del banchiere ed economista Raffaele Mattioli e sulla sua visione sistemica della banca. Nato a Vasto nel 1895 e morto a Roma nel 1973, Mattioli è stato per circa quarant'anni al vertice della Banca Commerciale Italiana, dando un contributo fondamentale allo sviluppo dell'economia italiana del secondo dopoguerra. Oltre che un banchiere colto e illuminato, Mattioli è stato un umanista di alto valore che si è impegnato nella promozione di riviste e progetti culturali, e in attività di mecenatismo e sostegno alla cultura. Simbolo di questa attività è stata l'acquisizione della casa editrice Riccardo Ricciardi di Napoli, che durante la seconda guerra mondiale ha stampato varie opere di Benedetto Croce, cui Mattioli era legato da una solida amicizia.
Il pensiero di Raffaele Mattioli ha ispirato e continua a ispirare riflessioni e confronti sul ruolo svolto dalla banca nell’attuale contesto di grande cambiamento e incertezza, sottolineandone la complessità, specie nel rapporto di fiducia intrattenuto con la clientela. Al centro dell'azione di Mattioli, c'è stata la creazione di una forte cultura aziendale all'interno della banca, in grado di operare attraverso un sistema sano di finanziamento dell'impresa e una corretta valutazione di merito del credito. Soprattutto, egli ha considerato essenziale la missione sociale della banca, che deve essere al servizio dei clienti, ma che deve salvaguardare anche l'interesse generale, avendo sempre come fine ultimo lo sviluppo complessivo dell'economia e della società.
Su questi temi si concentreranno gli interventi dei relatori di grande esperienza e con profonda conoscenza della realtà bancaria italiana.
Dalle foreste algali di costa rocciosa i segnali precoci per prevedere il collasso degli ecosiste
Cambiamenti nella distribuzione degli organismi nello spazio possono rivelare quando un ecosistema è sull’orlo del collasso. È questa la principale conclusione di uno studio condotto da un’equipe di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e apparso sulla rivista Nature Ecology & Evolution. I ricercatori hanno lavorato insieme nell’ambito del MIT-Unipi Project, l’iniziativa che dal 2012 promuove collaborazioni tra gruppi di ricerca dell’Ateneo pisano e del MIT di Boston.
Graduali cambiamenti nelle condizioni ambientali, come l’aumento della temperatura, il sovra-sfruttamento delle risorse e la perdita di habitat, possono portare gli ecosistemi sull’orlo del collasso. Quando un ecosistema si avvicina al punto di non ritorno, diventa maggiormente sensibile a perturbazioni che altrimenti avrebbero effetti trascurabili. L’avvicinarsi di una transizione può quindi essere annunciato dal grado di propagazione di una perturbazione nello spazio, come ad esempio la diffusione di una specie in un habitat dove essa non si dovrebbe trovare; maggiore è il grado di propagazione, maggiore è la vicinanza del sistema alla soglia critica che lo separa dal collasso.
I ricercatori dell’Ateneo Pisano, insieme ad alcuni colleghi del dipartimento di Fisica del MIT, hanno presentato il primo test sperimentale in natura di questa teoria, utilizzando le foreste ‘in miniatura’ di macroalghe dell’Isola di Capraia dell’Arcipelago Toscano come sistema di studio. Lo studio ha mostrato come lo sfoltimento graduale della foresta, imposto sperimentalmente dai ricercatori, aprisse la strada all’invasione da parte di ‘feltri’ algali, specie di piccole dimensioni generalmente assenti quando la foresta è intatta. Lo studio ha mostrato come degradando gradualmente le foreste di alghe esse diventassero gradualmente suscettibili alle perturbazioni (invasione da parte dei ‘feltri’) e che il grado di propagazione di una perturbazione nello spazio aumentava con l’avvicinarsi del sistema alla soglia critica di collasso della foresta. Il punto di non ritorno, stimato in un precedente esperimento, coincide con la perdita di circa il 75% dello strato arborescente della foresta.
“Le foreste in miniatura di macroalghe costituiscono un sistema di studio ideale - ha spiegato il professor Lisandro Bendetti-Cecchi - in quanto sono facilmente manipolabili sul campo e hanno tempi di risposta rapidi. Questo sistema di studio è costituito da due stati contrastanti e profondamenti diversi l’uno dall’altro: lo stato dominato dall’alga bruna Cystoseira amentacea (la specie che forma lo strato arborescente, 30-40 cm in altezza) e lo stato degradato dominato dai ‘feltri’ algali, costituiti dall’intreccio di alghe di piccole dimensioni per lo più filamentose. Sotto le sue fronde Cystoseira ospita e permette la sopravvivenza di numerose altre specie, in parte alghe, ma soprattutto invertebrati. La scomparsa della Cystoseira, causata dalla persistente antropizzazione, favorisce la colonizzazione da parte del feltro algale, risultando in una perdita complessiva di produttività e di biodiversità del sistema”.
In pratica, l'esperimento dei biologi dell'Ateneo pisano ha indotto una rimozione controllata della macroalga che costituisce lo strato arborescente della foresta da aree circoscritte, adiacenti ad aree precedentemente manipolate per favorire l’insediamento dei feltri. Ciò, ha permesso di valutare l'ipotesi secondo cui la capacità nello spazio di recupero del sistema da perturbazioni (la distanza a cui la foresta riusciva a bloccare la propagazione dei feltri dalla loro area di insediamento) doveva diminuire lungo il gradiente di perturbazione della foresta stessa.
“Questo studio estende il test degli indicatori precoci spaziali dal laboratorio al campo – ha spiegato Luca Rindi dell’Ateneo pisano – Studi precedenti sugli indicatori precoci sono stati condotti in condizioni controllate non permettendone l’utilizzo per ciò per cui sono stati pensati; prevedere transizioni critiche in sistemi reali. Inoltre, il recente aumento della disponibilità di dati satellitari apre nuove possibilità per applicare gli indicatori spaziali al fine di valutare lo stato di salute degli ecosistemi naturali e ottenere importanti informazioni per la gestione e salvaguardia degli ecosistemi minacciati”.
Dalle foreste algali di costa rocciosa i segnali per prevedere il collasso degli ecosistemi
Cambiamenti nella distribuzione degli organismi nello spazio possono rivelare quando un ecosistema è sull’orlo del collasso. È questa la principale conclusione di uno studio condotto da un’equipe di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e apparso sulla rivista Nature Ecology & Evolution. I ricercatori hanno lavorato insieme nell’ambito del MIT-Unipi Project, l’iniziativa che dal 2012 promuove collaborazioni tra gruppi di ricerca dell’Ateneo pisano e del MIT di Boston.
Graduali cambiamenti nelle condizioni ambientali, come l’aumento della temperatura, il sovra-sfruttamento delle risorse e la perdita di habitat, possono portare gli ecosistemi sull’orlo del collasso. Quando un ecosistema si avvicina al punto di non ritorno, diventa maggiormente sensibile a perturbazioni che altrimenti avrebbero effetti trascurabili. L’avvicinarsi di una transizione può quindi essere annunciato dal grado di propagazione di una perturbazione nello spazio, come ad esempio la diffusione di una specie in un habitat dove essa non si dovrebbe trovare; maggiore è il grado di propagazione, maggiore è la vicinanza del sistema alla soglia critica che lo separa dal collasso.
I ricercatori dell’Ateneo Pisano, insieme ad alcuni colleghi del dipartimento di Fisica del MIT, hanno presentato il primo test sperimentale in natura di questa teoria, utilizzando le foreste ‘in miniatura’ di macroalghe dell’Isola di Capraia dell’Arcipelago Toscano come sistema di studio. Lo studio ha mostrato come lo sfoltimento graduale della foresta, imposto sperimentalmente dai ricercatori, aprisse la strada all’invasione da parte di ‘feltri’ algali, specie di piccole dimensioni generalmente assenti quando la foresta è intatta. Lo studio ha mostrato come degradando gradualmente le foreste di alghe esse diventassero gradualmente suscettibili alle perturbazioni (invasione da parte dei ‘feltri’) e che il grado di propagazione di una perturbazione nello spazio aumentava con l’avvicinarsi del sistema alla soglia critica di collasso della foresta. Il punto di non ritorno, stimato in un precedente esperimento, coincide con la perdita di circa il 75% dello strato arborescente della foresta.
“Le foreste in miniatura di macroalghe costituiscono un sistema di studio ideale - ha spiegato il professor Lisandro Bendetti-Cecchi - in quanto sono facilmente manipolabili sul campo e hanno tempi di risposta rapidi. Questo sistema di studio è costituito da due stati contrastanti e profondamenti diversi l’uno dall’altro: lo stato dominato dall’alga bruna Cystoseira amentacea (la specie che forma lo strato arborescente, 30-40 cm in altezza) e lo stato degradato dominato dai ‘feltri’ algali, costituiti dall’intreccio di alghe di piccole dimensioni per lo più filamentose. Sotto le sue fronde Cystoseira ospita e permette la sopravvivenza di numerose altre specie, in parte alghe, ma soprattutto invertebrati. La scomparsa della Cystoseira, causata dalla persistente antropizzazione, favorisce la colonizzazione da parte del feltro algale, risultando in una perdita complessiva di produttività e di biodiversità del sistema”.
In pratica, l'esperimento dei biologi dell'Ateneo pisano ha indotto una rimozione controllata della macroalga che costituisce lo strato arborescente della foresta da aree circoscritte, adiacenti ad aree precedentemente manipolate per favorire l’insediamento dei feltri. Ciò, ha permesso di valutare l'ipotesi secondo cui la capacità nello spazio di recupero del sistema da perturbazioni (la distanza a cui la foresta riusciva a bloccare la propagazione dei feltri dalla loro area di insediamento) doveva diminuire lungo il gradiente di perturbazione della foresta stessa.
“Questo studio estende il test degli indicatori precoci spaziali dal laboratorio al campo – ha spiegato Luca Rindi dell’Ateneo pisano – Studi precedenti sugli indicatori precoci sono stati condotti in condizioni controllate non permettendone l’utilizzo per ciò per cui sono stati pensati; prevedere transizioni critiche in sistemi reali. Inoltre, il recente aumento della disponibilità di dati satellitari apre nuove possibilità per applicare gli indicatori spaziali al fine di valutare lo stato di salute degli ecosistemi naturali e ottenere importanti informazioni per la gestione e salvaguardia degli ecosistemi minacciati”.
Ne hanno parlato:
Science
Ansa
Greenreport
Terranuova