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Giovedì, 21 Dicembre 2017 11:40

Newsletter n. 12 - dicembre 2017

Abbiamo pubblicato il numero di dicembre della Newsletter sulla Ricerca Europea e Internazionale.

Con questo dodicesimo numero riepiloghiamo alcuni dati sulle iniziative avviate dall’Ateneo a sostegno della progettazione europea e “diamo i numeri” sui progetti Horizon 2020 vinti nel 2017 e sulle proposte presentate, che evidenziano un trend in decisiva crescita.
Tra le numerose call aperte, avviamo un focus sulle opportunità per le Social Sciences and Humanities in Horizon 2020 e segnaliamo ulteriori bandi, che spaziano dai Big Data all’ambito medico, dalle tematiche migratorie alla sicurezza e all’aerospazio.
Abbiamo aggiunto nuovi strumenti utili per la scrittura di progetti (che si aggiungono a quelli già disponibili, ad accesso riservato) e raccontiamo nuovi temi emersi nel dibattito sul Nono Programma Quadro.

 

Scadenze: 15 marzo 2018 (call 8) e 28 febbraio 2018 (call 13)

LInnovative Medicines Initiative (IMI) è una vasta partnership pubblico privata (PPP) tra l’Unione Europea (rappresentata dalla Commissione Europea) e l’industria farmaceutica europea (rappresentata da EFPIA, la Federazione Europea dell’Industria e delle Associazioni Farmaceutiche).  IMI opera nell’ambito delle scienze della vita con l’obiettivo di migliorare la salute accelerando lo sviluppo della medicina innovativa e l’accesso a questa da parte dei pazienti, soprattutto laddove sussistono carenze mediche o sociali. IMI favorisce la collaborazione tra gli attori chiave della ricerca nell’ambito della salute: università, industrie farmaceutiche, piccole e medie imprese (SMEs), organizzazioni di pazienti e regolatori di medicinali.

L’obiettivo del Programma IMI2 è quello di sviluppare vaccini, medicine e trattamenti di nuova generazione, come per esempio nuovi antibiotici. L’investimento in ricerca e innovazione di IMI2 intende inoltre aprire nuove possibilità commerciali basate su nuovi servizi e prodotti.

In scadenza i bandi n° 8 e 13:

La Call 8, con scadenza il 15 marzo 2018, prevede un unico topic a bando incentrato sullo sviluppo clinico di vaccini, trattamenti e diagnosi per debellare il virus Ebola e altre febbri emorragiche filovirali.  

La Call 13, con scadenza il 28 febbraio 2018, prevede 15 topic. Tra le tematiche a bando: cardiomiopatia diabetica, malattie infiammatorie della pelle, resistenza antimicrobica, malattie neurodegenerative, tumori, ecc.   

Partecipazione tramite il Participant Portal.

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
Dipartimento di Biologia
Progetto cofinanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020

 OBIETTIVI DEL PROGETTO PHA

Il progetto PHA ha come obiettivi lo sviluppo di un processo di produzione sostenibile di poliidrossialcanoati (PHAs) impiegando batteri fotosintetici in bioreattori di nuova generazione alimentati con acque reflue agroalimentari, e lo sviluppo di relativi compositi termoplastici biodegradabili e compostabili a base di fibre naturali di recupero a basse costo, da impiegare per applicazioni in ambienti terrestri e marini. Nello specifico i nuovi compositi a base di PHA sono sviluppati per le seguenti applicazioni:

  • Per produrre oggetti di uso domestico (posateria usa e getta);
  • Per produrre vasi per florovivaismo;
  • Per produrre vasi e tutori per interventi di ripristino ambientale costiero.

Il partenariato del progetto PHA è composto dal capofila FEMTO Engineering, esperta in realizzazione di stampi per injection moulding e relativa produzione di articoli plastici, ZEFIRO produttore di masterbatches, Cooperativa Sociale Giovanile, azienda di servizi che si occupa, tra le varie, di pulizia di spiagge e di florovivaismo, dai Dipartimenti di Ingegneria Civile ed Industriale e di Biologia dell’Università di Pisa e dell’istituto per lo Studio degli Ecosistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISE-CNR), supportati dal subfornitore Laboratori ARCHA.

 

RISULTATI

Nel corso del progetto, è stato impiegato un particolare batterio viola esaminato per la produzione di PHA, utilizzando due differenti acque reflue agro-industriali a basso costo, provenienti dall'industria lattiero-casearia e dell'olio d'oliva, come mezzo di coltura per la crescita della biomassa. Il processo è stato ridimensionato da laboratorio a scala pilota con un bioreattore tubolare, raggiungendo una produttività della biomassa secca che andava da 86 a 149 mg / L al giorno, con un contenuto di PHA del 40-50% su biomassa secca.
Sono stati prodotti formulazioni di composti biodegradabili a base di PHA e fibre naturali, come fibre di Posidonia oceanica, segatura di legno e crusca nel corso di processi di estrusione, in presenza di quantità appropriate di plastificante e riempitivo.
I granuli compositi sono stati quindi lavorati mediante stampaggio ad iniezione per ottenere diversi oggetti, da piatti e bicchieri per usi domestici (con impiego di formulazioni a base di PHA / crusca), a vasi per applicazioni in ambito florovivaistico (con impiego di formulazioni a base di PHA / segatura di legno), a vasi e tutori per applicazioni per ripristini ambientali in ambito dunale e marino (con impiego di formulazioni a base di PHA / Posidonia oceanica).
La biodegradabilità dei compositi ottimizzati è stata confermata in diversi ambienti:

  • in condizioni controllate di compostaggio e nel terreno per i compositi PHA / segatura di legno, considerando che lo scenario per il fine vita di tali prodotti è l’impianto di compostaggio o come utilizzo in ambito agricolo;
  • in acqua di mare su sedimenti marini naturali in mesocosmo e habitat dunale per i compositi PHA / Posidonia oceanica, perché le loro potenziali applicazioni sono nell'ambiente marino, come nel caso di impiego per interventi di ingegneria naturale e ripristino degli habitat

     


 

Partner

 

 

Poster del progetto download

Per informazioni:

Prof.ssa Maurizia Seggiani
Prof. Claudio Lardicci

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 11:04

ERANET COFUND CHIST-ERA III

Scadenza: 11 gennaio 2018 per la proposta preliminare, 15 maggio 2015 per la proposta completa

CHIST-ERA III ("European coordinated research on long-term ICT and ICT-based scientific challenges") è un'azione di coordinamento finanziata dalla Commissione Europea secondo lo schema ERANET Cofund del Programma Quadro Horizon 2020, con l’obiettivo di rinforzare la cooperazione transnazionale tra Stati Membri in diversi campi dell'ICT.

Il bando attualmente aperto è articolato sulle seguenti due tematiche: “Object recognition and manipulation by robots: Data sharing and experiment reproducibility (ORMR)”, e “Big data and process modelling for smart industry (BDSI)”. Maggiori informazioni sul sito MIUR.

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 11:01

Alzheimer Research UK

Scadenza: 24 gennaio 2018

La charity Alzheimer Research UK offre molteplici schemi di finanziamento a supporto della ricerca su Alzheimer e demenza, incluse cause, diagnosi, prevenzione e trattamento, ricerca preclinica e clinica ma esclusi clinical trials. Vengono finanziati i costi di personale, strumenti e gestione. Il proponente deve essere un’istituzione accademica o di ricerca con sede nel Regno Unito ma possono partecipare ricercatori ed istituzioni non anglosassoni.

Si segnalano i due bandi Major projects, che offre finanziamenti fino ad 1 milione di sterline, e Interdisciplinary Research Grant, con grant fino a 250,000 di sterline.

Mercoledì, 22 Novembre 2017 13:05

Newsletter n. 11 - novembre 2017

Abbiamo pubblicato il numero di novembre della Newsletter sulla Ricerca Europea e Internazionale.

Con questo mese si sono aperti i nuovi bandi del programma Horizon 2020 per il 2018 e il 2019 ed è ancora possibile partecipare alle giornate di presentazione.

Il nostro Ateneo rilancia e potenzia gli incentivi per la progettazione europea, estendendo il bando BIHO. 

Troverete inoltre altre opportunità di finanziamento e informazioni sul dibattito in corso sul prossimo Programma Quadro per la Ricerca Europea.

 

Mercoledì, 22 Novembre 2017 11:42

Il percorso verso Horizon Europe

Di seguito si riportano le principali "tappe" verso la definizione di Horizon Europe

Il 29 settembre 2020 i ministri della ricerca dei 27 paesi membri dell’UE, in sede di Consiglio Competitività, avevano raggiunto l’accordo sui testi legislativi di Horizon Europe, approvando gli orientamenti generali sul programma quadro (regolamento) e sul programma specifico (decisione) e dando il via libera alla ripresa dei negoziati (triloghi) tra Commissione, Consiglio e Parlamento.

Le decisioni prese avevano riguardato, oltre al budget, la cooperazione internazionale e la sinergia tra fondi:

- su cooperazione internazionale e associazione dei paesi terzi, pur confermando la possibilità di associazione al programma dei paesi avanzati con un buon potenziale di R&I, il consiglio ha inserito una nuova disposizione intesa a preservare la sovranità tecnologica dell’Unione dalle mire egemoniche dei suoi concorrenti globali (Cina e Stati Uniti in primis, tema già “caldo”): a tal fine, potrà venire esclusa da singoli bandi la partecipazione di soggetti giuridici stabiliti nell’Unione o in paesi associati controllati direttamente o indirettamente da paesi terzi non associati o da soggetti giuridici di paesi terzi non associati;

- sancita anche la sinergia con i fondi strutturali, grazie all'allineamento normativo del regolamento Horizon Europe, del regolamento sulla Coesione e del regolamento sugli aiuti di Stato. Le sinergie riguardano in particolare il Seal of Excellence, la possibilità di trasferire fino al 5% delle risorse dei fondi strutturali verso programmi a gestione diretta (come Horizon Europe) e la possibilità di utilizzare i fondi strutturali e di investimento della nuova programmazione per coprire la quota di co-finanziamento dei partenariati europei, in capo agli Stati.

Dal 24 al 26 settembre 2019 si sono svolti i Research and Innovation Days a Bruxelles, ai quali era presente anche l'Università di Pisa, durante i quali la Commissione europea ha discusso di Horizon Europe con stakeholders da tutta Europa, tenendo anche consultazioni pubbliche già avviate, rispettivamente, sullo Stregic plan e sulla Implementation strategy (a quest'ultima ha partecipato anche il nostro Ateneo). 

Il 17 aprile 2019 il Parlamento europeo uscente ha approvato Regolamento e Programma specifico di Horizon Europe, che includono gli aspetti “verticali” dell’accordo (come gli obiettivi, la ripartizione in pilastri, le aree delle missioni e dei partenariati, le regole di partecipazione, le norme di valutazione delle proposte, l’organizzazione del nuovo European Innovation Council), mentre restano da approvare gli aspetti "orizzontali" del programma (budget totale e sua ripartizione interna, partecipazione dei paesi terzi e sinergie con gli altri programmi), che saranno oggetto del negoziato dei prossimi mesi.

Sulla proposta del 7 giugno 2018  della Commissione Europea si erano pronunciati tra fine novembre e metà dicembre Parlamento e Consiglio europei. 

In base a quanto previsto dalla proposta per il bilancio pluriannuale dell’UE per il periodo 2021-2027, pubblicata il 2 maggio 2018, Horizon Europe dovrebbe ricevere una dotazione finanziaria di 94,1 miliardi di euro (altri 3,5 miliardi saranno dedicati a InvestEU, il nuovo fondo di investimento della Commissione per l’innovazione e 2,4 miliardi al programma di ricerca nucleare Euratom, per un ammontare complessivo di quasi 100 miliardi di euro di finanziamenti per ricerca e innovazione). La cifra, che potrebbe cambiare da qui al 2020 a seguito della negoziazione tra Parlamento Europeo e Consiglio dell’UE, rappresenta al momento un incremento di quasi il 30% (considerando l’incidenza dell’inflazione) rispetto alla dotazione dell’attuale Horizon 2020. Un incremento che è stato reso possibile a fronte di tagli ai finanziamenti per agricoltura e fondi strutturali.

Horizon Europe dovrebbe iniziare ufficialmente il 1° gennaio 2021, se l’iter di definizione seguirà i tempi previsti.

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Prima della pubblicazione della proposta, le tappe principali del percorso di definizione del nuovo Programma Quadro di Ricerca e Innovazione sono state:

  • Il rapporto del progetto BOHEMIA “New Horizons: future scenarios for research and innovation policies in Europe” presentato nell’aprile 2017 ha aperto il dibattito sulle nuove politiche dell’UE per la ricerca e l’innovazione dopo il 2020, fornendo elementi scientifici di supporto alle decisioni della Commissione europea.
  • La valutazione di medio-periodo di Horizon 2020, pubblicata dalla Commissione nel maggio 2017 ha segnato un’altra tappa importante nella definizione delle caratteristiche del nuovo programma di ricerca e innovazione, fornendo la base fattuale per una serie di altri documenti ufficiali. I key-findings di questa valutazione sono disponibili in una pubblicazione curata dalla Commissione stessa. 
  • Il rapportoLAB – FAB – APP. Investing in the European future we want, presentato il 3 luglio 2017 dall’High Level Group voluto da Carlos Moedas, Commissario europeo per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione e guidato da Pascal Lamy, ex direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), ha dato indicazioni importanti sulla struttura e i contenuti del nuovo programma quadro per la ricerca. Il Rapporto Lamy prende le mosse da tre documenti “preparatori” (per approfondimenti clicca QUI) e delinea una visione per il futuro della ricerca europea, attraverso una serie di raccomandazioni strategiche su come massimizzare l’impatto dei futuri programmi di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea.
  • Il 1 dicembre 2017, nelle Conclusioni sulla valutazione intermedia di Horizon 2020, il Consiglio dell’UE (formazione Competitività) aveva suggerito l’adozione di principi guida e soluzioni operative per rafforzare o migliorare la performance della ricerca finanziata dal prossimo FP9.
  • L’11 gennaio 2018, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione sulla valutazione intermedia di Horizon 2020, nella quale delinea il proprio punto di vista su come sfruttare al massimo l’impatto del prossimo Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione. La comunicazione riassume i principali risultati della valutazione intermedia di Horizon 2020 e identifica possibili miglioramenti e orientamenti per il futuro riprendendo sostanzialmente le raccomandazioni del rapporto del Gruppo di Alto Livello presieduto da Pascal Lamy.
  • Il 22 gennaio 2018 è stata pubblicata la relazione di Mariana Mazzucato Mission-Oriented Research & Innovation in the European Union – A problem-solving approach to fuel innovation-led growth. Il documento descrive l’approccio mission-oriented alla ricerca e i criteri che dovrebbero guidare la scelta e l’attuazione delle missioni per accrescere l’impatto della ricerca finanziata dall’UE. 
  • Il 2 maggio 2018 la Commissione Europea ha adottato la proposta per il Multiannual Financial Framework 2021-2027

Scadenza 19 gennaio 2018

Bando "Environmental monitoring of wave and tidal devices", volto a raccogliere dati sull’impatto potenziale dei dispositivi per l’utilizzo dell’energia delle maree e delle onde.
Tra le attività previste: attività di ricerca, raccolta dati, analisi e sviluppo di modelli. Finanziamento massimo: 80%. Consiogliato un partenariato minimo di due organizzazioni provenienti da due paesi mmebri UE,
ma possono partecipare anche singole organizzazioni/paesi.
Pagina web del bando 

Scadenza 30 marzo 2018

Seconda edizione del premio "Smart Ageing Prize" promosso dal programma Active and Assistive Living (AAL), volto a sviluppare soluzioni ICT rivolte alla popolazione anziana.
Le persone anziane sono considerate a maggiore rischio di isolamento rispetto al resto della popolazione: un aiuto concreto può arrivare dalla capacità delle nuove tecnologie di mettere in contatto persone e comunità.
Il premio è destinato a prodotti e servizi digitali per utenti ultra sessantacinquenni, in grado di contrastarne la condizione di isolamento e migliorane la qualità della vita.
Il primo premio della scorsa edizione è stato di 50.000 euro.

Pagina web del bando: http://aal.challenges.org/

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