Coronavirus: nuove indicazioni e chiarimenti del Ministero della Salute
Facendo seguito alle note Circolari n. 1997 del 22 gennaio 2020 e n. 2302 del 27 gennaio 2020, che contenevano, tra l’altro, indicazioni sulla gestione dei casi nelle strutture sanitarie, l’utilizzo dei DPI per il personale sanitario e le precauzioni standard di biosicurezza, si forniscono le seguenti integrazioni che aggiornano e sostituiscono le precedenti.
L’epidemia di COVID-19 (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata), dichiarata dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, continua ad interessare principalmente la Cina, sebbene siano stati segnalati casi anche in numerosi altri Paesi in 4 continenti. Negli ultimi giorni si osserva un leggera flessione nella curva epidemica relativa ai casi confermati in Cina. Tuttavia, secondo uno degli scenari possibili delineati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), non è escluso che il numero dei casi individuati in Europa possa aumentare rapidamente nei prossimi giorni e settimane, inizialmente con trasmissione locale sostenuta localizzata, e, qualora le misure di contenimento non risultassero sufficienti, poi diffusa con una crescente pressione sul sistema sanitario.
L'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ha intanto denominato il nuovo coronavirus "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2).
Si richiama l’attenzione sulla necessità di:
- garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie, inclusi i servizi di pronto soccorso;
- definire un percorso per i pazienti con sintomi respiratori negli studi medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, come la scrupolosa e sistematica applicazione delle misure soprariportate;
- applicare le procedure per la valutazione, la attivazione e la gestione dell’intervento di presa in carico e di trasporto del paziente attraverso operatori del 118;
- implementare attività di sensibilizzazione della popolazione, con particolare riferimento alle scuole (Consultare la Circolare specifica per le scuole) e ai gestori di esercizi pubblici e privati (Consultare la Circolare specifica per gestori di esercizi pubblici e privati), per fornire una corretta informazione sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione.
Definizione di caso
Considerando l’evoluzione della situazione epidemiologica, le nuove evidenze scientifiche e la nuova denominazione, la definizione di caso diramata da ultimo con circolare del 27 gennaio 2020, è sostituita dall’allegato 1 alla presente circolare.
Definizione di ‘contatto stretto’
La definizione di contatto stretto (All.2) sostituisce la definizione di contatto a rischio (All.1) della circolare ‘Potenziali casi di coronavirus (nCoV) e relativa gestione’ del 31 gennaio 2020.
Notifica dei casi
Le Regioni trasmettono giornalmente, entro le ore 11 e le ore 17 di ogni giorno (inclusi i festivi) al Ministero della Salute (all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
Medici di medicina generale (MMG) e Pediatri di libera scelta (PLS)
I MMG e i PLS che vengono a conoscenza di un caso sospetto devono attuare le seguenti misure precauzionali:
- raccogliere informazioni anagrafiche;
- sconsigliare di soggiornare in sala d’attesa; in alternativa programmare la visita in ambiente dedicato presso lo studio o visita domiciliare;
- dotarsi di DPI (mascherina, guanti, occhialini, camice monouso);
- disinfettare le superfici con ipoclorito di sodio 0,1%, dopo pulizia con un detergente neutro;
- smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291);
- adottare sistematicamente e rigorosamente le precauzioni standard (droplets ecc).
Il MMG/PLS, deve, in presenza di:
1. paziente sintomatico (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite):
- effettuare valutazione epidemiologica per affezioni vie respiratorie (collegamento con paese a rischio, data di partenza dalla zona a rischio, esposizione a casi accertati o sospetti, contatti con persone rientrate dal paese a rischio, con familiari di casi sospetti), tenendo presente le eventuali patologie preesistenti e lo stato vaccinale;
- segnalare il paziente al 112/118, e/o attraverso i percorsi organizzativi predisposti delle singole regioni;
- segnalare il caso sospetto all’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento;
- isolamento e riduzione dei contatti, uso di mascherina, guanti e protezione dei conviventi, lavaggio frequente delle mani, areazione frequente degli ambienti, valutare tempi e modalità per la rivalutazione telefonica del caso. Disincentivare iniziative di ricorso autonomo ai Servizi sanitari (P.S., MMG, medico di continuità assistenziale-CA) in assenza di contatto con i numeri di pubblica utilità su COVID-19 (1500, Numeri verdi regionali) o con il medico curante.
2. paziente paucisintomatico/contatto stretto negativo al test
- predisporre assistenza domiciliare e/o segnalare il caso al Dipartimento di prevenzione della ASL per la sorveglianza attiva;
- effettuare valutazione clinica telefonica e gestione dell’attesa della possibile evoluzione;
- eventuale valutazione domiciliare.
3. Soggetto riscontrato positivo al tampone per SARS-COV-2 ed al momento asintomatico
- quarantena domiciliare con sorveglianza attiva per 14 giorni.
Triage telefonico (112/118)
Gli operatori della centrale operativa del 112/118 provvedono a effettuare una prima procedura di triage telefonico valutando la presenza dei criteri di definizione di caso sospetto. Nel caso di una persona che corrisponda ai criteri sopra citati, la centrale operativa provvederà a contattare il personale di accettazione
dell’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento per concordare le modalità di trasporto e i tempi di arrivo presso la suddetta struttura.
Trasferimento di casi
Il trasferimento di casi sospetti di SARS-CoV-2 deve avvenire utilizzando un’ambulanza che sarà decontaminata immediatamente dopo il trasferimento. L’ambulanza deve avere una divisione tra vano autista e vano paziente. Il personale sanitario deve indossare adeguati DPI, consistenti in filtranti respiratori FFP2, protezione facciale, tuta protettiva, doppi guanti non sterili, protezione per gli occhi. Il caso sospetto o confermato deve indossare una mascherina chirurgica durante il trasporto.
Il trasferimento di casi confermati di SARS-CoV-2 deve invece avvenire con le necessarie precauzioni e dopo attenta pianificazione tra la struttura di provenienza e quella di destinazione.
Accesso ai Pronto Soccorso/DEA
Nella fase di accoglienza, come già indicato dalle correnti Linee Guida, per i pazienti con sintomi respiratori che accedono al P.S. è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage per evitare il contatto con gli altri pazienti. Il paziente con sospetto COVID-19/polmonite va indirizzato al Dipartimento di Malattie infettive, indossando sempre la maschera chirurgica anche durante procedure diagnostiche.
Nella gestione del caso, l’operatore sanitario deve:
- essere dotato di idonei DPI;
- seguire le corrette procedure di disinfezione e smaltimento rifiuti.
Gestione dei casi nelle strutture sanitarie
Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto.
I casi confermati di COVID-19 devono essere ospedalizzati, ove possibile in stanze d’isolamento singole con pressione negativa, con bagno dedicato e, possibilmente, anticamera. Qualora ciò non sia possibile, il caso confermato deve comunque essere ospedalizzato in una stanza singola con bagno dedicato e trasferito appena possibile in una struttura con idonei livelli di sicurezza. Si raccomanda che tutte le procedure che possono generare aerosol siano effettuate in una stanza d’isolamento con pressione negativa.
Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve indossare DPI adeguati, consistenti in filtranti respiratori FFP2 (utilizzare sempre FFP3 per le procedure che generano aerosol), protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe, guanti.
Si richiama l’attenzione sulla necessità di assicurare la formazione del personale sanitario sulle corrette metodologie per indossare e rimuovere i DPI.
Si raccomandano le seguenti procedure di vestizione/svestizione, rispettando le sequenze di seguito indicate.
Vestizione: nell’anti-stanza/zona filtro:
1. togliere ogni monile e oggetto personale. Praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
2. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
3. indossare un primo paio di guanti;
4. indossare sopra la divisa il camice monouso;
5. indossare idoneo filtrante facciale;
6. indossare gli occhiali di protezione;
7. indossare secondo paio di guanti.
Svestizione: nell’anti-stanza/zona filtro:
Regole comportamentali
- evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute;
- i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione;
- decontaminare i DPI riutilizzabili;
- rispettare la sequenza indicata:
1. rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
2. rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
3. rimuovere gli occhiali e sanificarli;
4. rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore;
5. rimuovere il secondo paio di guanti;
6. praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.
Non sono consentite visite al paziente con COVID-19.
Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14 giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.
I casi confermati di COVID-19 devono rimanere in isolamento fino alla guarigione clinica che dovrebbe essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di 24 ore e risultati negativi per presenza di SARS-CoV-2 prima della dimissione ospedaliera.
Pulizia in ambienti sanitari
In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni. Un ruolo delle superfici contaminate nella trasmissione intraospedaliera di infezioni dovute ai suddetti virus è pertanto ritenuto possibile, anche se non dimostrato.
Allo stesso tempo però le evidenze disponibili hanno dimostrato che i suddetti virus sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
Non vi sono al momento motivi che facciano supporre una maggiore sopravvivenza ambientale o una minore suscettibilità ai disinfettanti sopramenzionati da parte del SARS 2-CoV.
Pertanto, in accordo con quanto suggerito dall’OMS sono procedure efficaci e sufficienti una “pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente seguita dall’applicazione di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero (come l'ipoclorito di sodio)”.
La stanza di isolamento dovrà essere sanificata almeno una volta al giorno, al più presto in caso di spandimenti evidenti e in caso di procedure che producano aerosol, alla dimissione del paziente, da personale con protezione DPI.
Una cadenza superiore è suggerita per la sanificazione delle superficie a maggior frequenza di contatto da parte del paziente e per le aree dedicate alla vestizione/svestizione dei DPI da parte degli operatori.
Per la decontaminazione ambientale è necessario utilizzare attrezzature dedicate o monouso. Le attrezzature riutilizzabili devono essere decontaminate dopo l'uso con un disinfettante a base di cloro. I carrelli di pulizia comuni non devono entrare nella stanza.
Il personale addetto alla sanificazione deve essere formato e dotato dei DPI previsti per l’assistenza ai pazienti e seguire le misure indicate per la vestizione e la svestizione (rimozione in sicurezza dei DPI).
In presenza del paziente questo deve essere invitato ad indossare una mascherina chirurgica, compatibilmente con le condizioni cliniche, nel periodo necessario alla sanificazione.
Pulizia di ambienti non sanitari
In stanze, uffici pubblici, mezzi di trasporto, scuole e altri ambienti non sanitari dove abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19 prima di essere stati ospedalizzati verranno applicate le misure di pulizia di seguito riportate.
A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.
Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. La biancheria da letto, le tende e altri materiali di tessuto devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio).
Misure preventive – igiene delle mani
La corretta applicazione di misure preventive, quali l’igiene delle mani, può ridurre il rischio di infezione.
Si raccomanda pertanto di posizionare appositi distributori di gel alcolici con una concentrazione di alcol al 60-85%, nei luoghi affollati (ad esempio: aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, metropolitane, scuole, centri commerciali, mercati, centri congressuali).
Misure preventive quali l’igiene delle mani, l’igiene respiratoria e il distanziamento sociale, devono essere pubblicizzate tramite appositi materiali informativi esposti nelle summenzionate strutture.
Eliminazione dei rifiuti
I rifiuti devono essere trattati ed eliminati come materiale infetto categoria B (UN3291).
Strutture di Riferimento
Tutte le Regioni/Province autonome hanno indicato una struttura dedicata per la gestione dell’emergenza da COVID-19, dovranno segnalare tempestivamente al ministero eventuali cambiamenti.
Laboratori diagnostici
L’elenco dei laboratori che le Regioni/Province autonome hanno identificato per effettuare la diagnosi molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 è riportato in allegato 3 e potrà subire aggiornamenti.
L’allegato 4 relativo alla diagnostica di laboratorio sostituisce il precedente.
Le Regioni trasmettono giornalmente al ministero della Salute (all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) il rapporto su test effettuati secondo la procedura già trasmessa alle regioni.
Raccomandazioni finali
- Le Forze dell’ordine impegnate a garantire le misure di quarantena dei casi con COVID-19, devono utilizzare idonei DPI adeguati alla tipologia di intervento. Ulteriori istruzioni saranno fornite dai singoli datori di lavoro.
- L’esecuzione dei tamponi è riservata ai soli casi sintomatici di ILI e SARI, oltre che ai casi sospetti COVID-19;
- Scheda di Tracing (database);
- Tracciatura solo dei casi primari e di eventuali generazioni successive.
Diffusione capillare della Circolare
Oltre alle autorità in indirizzo gli ordini professionali assicureranno la capillare diffusione della circolare e si coordineranno con le figure sotto riportate per eventuali inosservanze.
Responsabilità di implementazione e verifica di attuazione di quanto previsto dalla circolare
Sono responsabili dell’implementazione e della verifica di attuazione delle misure di cui alla presente circolare i Direttori Generali, i Direttori Sanitari aziendali ed i Direttori Medici di presidio delle Aziende Sanitarie.
Aggiornamenti della circolare
Il contenuto della presente circolare potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.
Si invita a dare la massima diffusione alla presente nota circolare ai servizi e ai soggetti interessati.
Avviso di fabbisogno interno per attività di docenza per la formazione dei volontari nell’ambito dei progetti di Servizio civile Regionale dell’Università di Pisa
Avviso di fabbisogno interno “Studio di diverse ipotesi di lay-out e di configurazioni tipologiche e volumetriche per nuovi edifici di aule. Definizione delle caratteristiche prestazionali e architettoniche"
Avviso di fabbisogno interno per il seguente progetto/attività: “Ricerca su edifici per laboratori d’avanguardia dal punto di vista tecnologico e funzionale, con particolare riferimento ad edifici di nuova concezione”
Incarico per il seguente progetto/attività: “Ricerca su edifici per laboratori d’avanguardia dal punto di vista tecnologico e funzionale, con particolare riferimento ad edifici di nuova concezione”
Cigarette butts used as an inert substrate to grow ornamental plants
Cigarette butts could soon be recycled and used as an inert substrate on which to grow ornamental plants by hydroponic cultivation. This is the aim of a research project coordinated by Lorenzo Guglielminetti, a researcher from the Centre of Agro-Environmental Research "Enrico Avanzi" at the University of Pisa, in collaboration with the town council of Capannori and funded by the Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
The project includes the initial selection of the best techniques to prepare the inert material. The cigarette remains must first be separated from the biodegradable components – paper and tobacco – and then correctly treated so that they are chemically and physically suitable for use. Once the most suitable inert substrate has been obtained, germination trials involving different plants will be carried out to identify those which best adapt to the system. The latter will then be tested throughout the entire product life and development cycle. The water and cleaning waste from the butts will be used at the same time in a closed system for the reproduction of unicellular algae in order to obtain decontaminated water and algae biomass fuel.
The expected outcomes could go in different directions. Encouraging the recycling of cigarette remains will result in a fundamental reduction of the amount of abandoned waste, while the treatment will produce plant material which can be used within the same community. Lastly, through the use of algae, it will be possible to decontaminate water used for filter washing with the concurrent production of fuel which can be used to produce energy.
During the experimental phase, the cigarette butts will be collected in the town council area of Capannori, which is installing specific transparent containers to allow the citizens to assess the speed of the refuse accumulation. In the first few months, the cigarette remains will be mainly used to carry out tests on the separation of the biodegradable parts (paper and tobacco) from the non-biodegradable parts (the filter itself). In addition, tests will be conducted to identify the most suitable method of washing and carding the used filters in order to obtain the best material for the subsequent non-soil cultivation of plants. This phase will be carried out by the Centro Avanzi in collaboration with the Department of Agricultural, Food and Agro-Environmental Sciences of the University of Pisa. On the one hand, the transformation of the butts into inert material suitable for the cultivation will be developed; on the other, at the same time, the quantity and quality of the solid and liquid waste produced during the cleaning process of the raw material will be analyzed. This waste will then be assessed in relation to its possible use as an algae bioreactor.
The research team from Pisa (in the photograph, from top left: Laura Pistelli, Carolina Chiellini, Adriana Ciurli, Maria Di Palma, Lorenzo Mariotti, Otello Malfatti; from bottom left: Thais Huarancca Reyes, Lorenzo Guglielminetti and Nunzio Laurito) have a collection of microalgae which have already been used to decontaminate different waste products and they have over ten years’ experience in the design and construction of bioreactors for this use. The different algae species will be tested on the solid and liquid waste produced by the process and, once the most suitable species has been identified, a system of bioreactors will be put into operation to destroy the waste and at the same time produce algae biomass. The algae biomass can then be used in the production of biofuels.
Trials will be conducted in collaboration with the Research Institute on Terrestrial Ecosystems – CNR, to assess the reaction of different shrub and tree species found in the Lucca area to non-soil propagation. At the Centro Avanzi, germination tests have already been carried out comparing some ornamental species on substrates obtained from carded cigarette filters and commercial inert substrates, and preliminary results indicate that some species actually perform better on the new substrate. Once the species most suitable to this type of cultivation have been identified, the project should conclude with the mass production of ornamental plants to be used as decoration in various parts of the council area in Capannori.
“Each year,” explains Guglielminetti, ”approximately a million tons of cigarette butts are produced (between 22% and 36% of all visible waste) which, being toxic non-biodegradable waste, has important negative effects on the environment and public health as well as the economy. The methods used so far to minimize the problem, with trial projects in some US and northern European cities, are linked to small monetary incentives with a separate collection of this type of waste and its use in the production of solid recycled materials useful to the community, for example benches in public parks. Our project instead, aims to transform the waste into inert material to be used in the field of plant nurseries and biomass algae, completing the cycle of cigarette butt decontamination in a virtuous way.”
Femminismi. Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti
Tornano gli appuntamenti del ciclo di incontri "Femminismi – Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti". Il laboratorio, sostenuto dal CUG (Comitato Unico di Garanzia) dell’Università di Pisa, è nato da un’idea di docenti, dottorande, ricercatrici, studentesse, tecniche amministrative dell’Università di Pisa, con l’obiettivo di confrontarsi sulle questioni di genere all’interno del mondo accademico
In programma tre incontri che si svolgeranno di venerdì pomeriggio presso il Centro Congressi “Le Benedettine”, piazza San Paolo a Ripa d’Arno 16.
Il 28 febbraio alle ore 16.30 si terrà l’incontro su Femminismi e religioni durante il quale verranno lette le tre religioni monoteiste da una prospettiva di genere. L’incontro prevede gli interventi di Nesma Elsakaan, esperta di esegesi femminista del Corano, Marinella Perroni, teologa e studiosa della questione femminile nel Nuovo Testamento, e Anna Segre, autrice del libro 100 punti di ebraicità (secondo me).
L'incontro del 6 marzo, dal titolo "L’Accademia e produzione di sapere: una prospettiva femminista", è stato annulato a causa delle disposizioni per il contenimento della diffusione del COVID -19.
L’incontro del 27 marzo alle 16.30, "Prospettive giusfemministe: il diritto di fronte alla tensione tra eguaglianza e differenza", vedrà presenti Silvia Niccolai, professoressa ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Cagliari, Laura Ronchetti, ricercatrice dell’Università degli Studi del Molise, e Serena Vantin, ricercatrice presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Laboratorio per bambine e bambini "Parole in movimento"
Parallelamente agli incontri si svolgerà un’attività laboratoriale per bambine e bambini dai 4 ai 12 anni. L’obiettivo è permettere ai genitori la partecipazione garantendo uno spazio sicuro e creativo ai loro figli e alle loro figlie. Il laboratorio prevede un percorso di espressione corporea attraverso la musica, la danza e l’improvvisazione, guidato dall’educatrice Sarah Da Prato. Per iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (indicare: nome e cognome del/della bambin*, età, data dell’incontro, nome e cognome del genitore).
La partecipazione agli incontri è libera e gratuita.
Info e contatti
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[Immagine: "Alfonsina arriverà" di Valeria Nieves - Rebigo (Studio di Illustrazione)]
Borsa di ricerca di 6 mesi per lo svolgimento di una ricerca dal titolo: “Messa a punto di barriere biologiche destinate allo studio di nuove formulazioni sucrosomiali”.
Coronavirus: comunicato congiunto delle Università di Pisa, Firenze, Siena e Siena Stranieri
Dopo una giornata di intense e convulse consultazioni con il nostro Ministero, nonché con la Regione Toscana, le indicazioni conclusive pervenute pochi minuti fa dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, di concerto col Ministro della Salute, Roberto Speranza, sono le seguenti.
"Misure restrittive dell'attività didattica nelle Università possono essere adottate dai singoli Atenei esclusivamente in seguito a precise disposizioni ministeriali, di concerto con la Regione, alle quali è fatto obbligo di attenersi.
Al momento attuale non sono previste per gli Atenei della Regione Toscana misure cautelari, se non quelle già contenute nella ordinanza del 21.02.2020, e pertanto il Ministro ci ha invitato al rispetto del calendario didattico senza alcuna sospensione o dilazione.
Qualora pervenissero nel futuro indicazioni ministeriali differenti da quanto in essere a ora, sarà nostra cura informare tempestivamente la comunità accademica intera".
Il CdA ha approvato la mozione relativa all’arresto in Egitto di Patrick Zaki
Il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, nella seduta di venerdì 21 febbraio, ha approvato la mozione già adottata dal Senato Accademico dell’Università di Bologna in ordine all’arresto avvenuto in Egitto di Patrick Zaki, lo studente iscritto al “Master Genna” in Women’s and gender Studies, attivato presso l’Alma Mater. La proposta, che ora sarà portata all'attenzione anche del Senato Accademico e del Consiglio degli Studenti, è stata presentata dal rettore Paolo Mancarella vista la piena condivisione dei suoi contenuti che richiamano alla libertà di pensiero e alla difesa dei diritti umani.
Di seguito il testo della mozione adottata dal SA dell’Università di Bologna e fatta propria dal CdA dell'Università di Pisa:
“Come membri della comunità scientifica e accademica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna siamo fortemente colpiti e turbati dalle notizie circa l’arresto nei giorni scorsi di un membro della nostra comunità universitaria, lo studente della laurea magistrale Erasmus Mundus “Gemma” in Women’s and Gender Studies. Chiediamo con forza che i rappresentanti del nostro Governo e dell’Unione Europea, che si sono peraltro già tempestivamente attivati, seguano con attenzione la vicenda affinché i diritti fondamentali di Patrick Zaki non siano in alcun modo violati. Forti dei valori che contraddistinguono a tutti i livelli la nostra comunità accademica, quali la libertà di pensiero, l’importanza del pensiero critico, la responsabilità e l’impegno sociale, ribadiamo l’importanza di difendere, in ogni sede, e con ogni strumento, i diritti umani e più in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione. Assicuriamo tutto il nostro impegno affinché Patrick Zaki possa tornare al più presto a frequentare le nostre aule universitarie. Fino ad allora, consideriamo nostro compito fare tutto il possibile perché il Governo italiano e l’Unione europea non smettano di prodigarsi in ogni modo per favorire il rientro di Patrick nella nostra comunità”.
Bologna, 12 Febbraio 2020