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Claudia Canigiani e Valentina GeriUn giardino che riproduce, con piante, erbe e fiori, l’interno di una casa, con tanto di letto e comodino realizzati con la Dicondra, poltrone e sedie fatte di tappeto erboso e rampicanti, tavolo di sala composto da Festuca e rampicanti. È questa la brillante idea proposta da due giovani laureate dell’Università di Pisa, Claudia Canigiani e Valentina Geri, il cui progetto è stato selezionato per partecipare a “Euroflora 2011”, una delle più importanti manifestazioni florovivaistiche europee che si svolge ogni anno a Genova.

Le due dottoresse, che hanno conseguito il titolo alla facoltà di Agraria studiando “Progettazione e pianificazione delle aree verdi e del paesaggio”, hanno partecipato al concorso internazionale di idee indetto nell’ambito di “Euroflora”, confrontandosi con altri 140 candidati, tra i quali alcuni spagnoli, tedeschi, francesi e olandesi. Il loro progetto, dal titolo “La rivincita del verde”, è stato scelto insieme ad altri 24 giardini ed è stato realizzato, nei giorni immediatamente precedenti l’inizio della kermesse genovese, in un apposito spazio espositivo messo a disposizione dall’organizzazione, per poi rimanere allestito per tutta la durata della fiera.

L’idea di Claudia Canigiani e Valentina Geri si basa sulle più sofisticate tecniche di rinverdimento e “vegetalizzazione” di edifici e punta a valorizzare la presenza del verde nella vita quotidiana, sottolineando l’importanza di un legame tra mondo naturale e mondo artificiale che oggi appare spesso come irrimediabilmente perso. “Il progetto – hanno scritto Claudia e Valentina nella presentazione – si ispira a un’idea di riconciliazione secondo cui siano presenti entrambi gli elementi, la casa e il giardino, ciascuno al cento per cento, organicamente integrati: costruiamo e modifichiamo gli edifici e gli elementi di arredo in sintonia con la natura e pensati come la vita, dinamici e multiformi”.

Alla realizzazione del giardino hanno collaborato due aziende della provincia di Pisa: quella agricola “Pacini” per quanto riguarda il tappeto erboso erbavogliosystem e “Greensol” per la fornitura di alcune specie di piante.

Ray Garcia con gli studentiSono stati inaugurati ad aprile al dipartimento di Informatica i seminari del progetto “Phd plus”, il nuovo percorso insieme formativo e pratico che l’Università di Pisa ha destinato agli allievi del dottorato con l’obiettivo di favorire la diffusione dello spirito imprenditoriale tra giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. Primo speaker è stato il professor Ray Garcia, già docente e mentor di imprenditorialità al MIT Media Lab e attualmente docente al Baruch College di New York City. Il professor Garcia, che con la sua attività ha aiutato la creazione di più di 30 start-up nel settore di internet, ha tenuto la prima di sei lezioni sul tema “New venture entrepreneurship for innovators and inventors”.

Al progetto “Phd plus” hanno aderito 111 studenti, provenienti da tutte le scuole di dottorato, con prevalenza di quelle scientifiche e tecnologiche. Quasi tutti sono dotati di elevate qualificazioni professionali: la gran parte di loro parla due o tre lingue, ha trascorso periodi all’estero e può vantare pubblicazioni di rilievo internazionale. Più della metà ha avuto esperienze di lavoro in aziende italiane o internazionali e una decina di loro ha alle spalle percorsi di brevettazione e spin-off.

Il progetto “Phd plus”, ideato dal prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione, Paolo Ferragina, è la prima iniziativa del genere in Italia e tra le più avanzate in campo europeo. Avrà tre obiettivi principali. Innanzitutto, quello di trasmettere ai dottorandi delle competenze di base per la definizione e la realizzazione di progetti di ricerca applicata o industriale, stimolando così le loro capacità imprenditoriali, come auspicato dall’Unione Europea nell’ambito della Strategia Europa 2020 e dalla Regione Toscana nella sua recente proposta per la “riqualificazione della spesa per la ricerca”.

In secondo luogo, quello di favorire la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attraverso la valorizzazione commerciale delle idee nate durante gli anni del dottorato. Infine, quello di creare una rete di relazioni per far conoscere al mondo industriale e degli investitori, istituzionali e non, alcune delle ricerche più promettenti condotte dai giovani studiosi dell’Ateneo pisano. Obiettivi del progetto sono il potenziamento delle sinergie accademia-industria e promuovere la collocazione lavorativa in ambito industriale dei giovani dottori di ricerca.

Il rettore Massimo Mario AugelloRinnovando una tradizione che risale al 1843, l’Università di Pisa ha conferito a dieci suoi docenti l’Ordine del Cherubino, il riconoscimento assegnato agli studiosi che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il contributo alla vita e al funzionamento dell'istituzione. I docenti, chiamati a ricevere l’insegna e il diploma secondo l’anzianità di nomina, sono Aldo Balestrino, della facoltà di Ingegneria, Giovanni Umberto Corsini, della facoltà di Medicina e chirurgia, Marcello Giorgi, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Roberto Dvornicich, della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Carlo Bartolozzi, della facoltà di Medicina e chirurgia, Giuliano Massimo Barale, della facoltà di Lettere e filosofia, Francesco Tolari, della facoltà di Medicina Veterinaria, Franco Bonsignori, della facoltà di Giurisprudenza, Bruno Neri, della facoltà di Ingegneria, Gian Mario Cazzaniga, della facoltà di Lingue e letterature straniere.

La mattinata è stata aperta dai saluti del rettore Massimo Mario Augello che, dopo aver ricordato le origini antiche dell’onorificenza, si è soffermato sul significato più profondo dell’incontro. “Quello di oggi – ha detto – non deve essere considerato solamente un appuntamento ricco di storia e di tradizione: esso è piuttosto la rappresentazione di una realtà di eccellenza che ha caratterizzato e caratterizza tuttora il nostro Ateneo in ambito scientifico ed è anche proiettato nel futuro, fornendo ai giovani che hanno intrapreso la faticosa, ma affascinante strada della ricerca, un esempio da tenere presente, un obiettivo da raggiungere”. Subito dopo, rivolgendosi direttamente ai premiati, ha affermato che “i vostri percorsi scientifici sono quindi un chiaro esempio della ricchezza e complessità della ricerca che si svolge all’Università di Pisa, e che fa sì che il nostro Ateneo sia stabilmente considerato tra i migliori d’Italia nelle classifiche nazionali e internazionali con alcune discipline che sono ai vertici delle graduatorie europee e mondiali”.

Nel suo discorso il rettore ha sviluppato una riflessione sul momento vissuto dall’Università di Pisa e più in generale dal sistema universitario italiano e, pur cosciente delle persistenti difficoltà, ha voluto inviare un segnale di coesione e ottimismo. “L’Università di Pisa, così come l’intero sistema universitario italiano, sta attraversando una fase particolarmente delicata, di cui non si intravedono, almeno nel breve periodo, possibili sbocchi positivi. Non dobbiamo farci scoraggiare da questo dato di fatto, ma dobbiamo anzi trovare nell’orgoglio legato alla nostra storia e al nostro presente, solide motivazioni per costruire un futuro all’altezza delle nostre tradizioni.”

Dopo aver sintetizzato alcune delle linee strategiche della governance dell’Ateneo, il professor Augello ha concluso ricordando che, nel viaggio verso la costruzione del futuro, coloro che operano all’interno dell’istituzione devono “dimostrare di saper attingere al patrimonio di idee, valori e principi, presenti nella nostra gloriosa tradizione, sulla base dei quali guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.

Ricostruzioni di protistiDue nuove sale didattico-espositive, dedicate ai minerali del territorio toscano e al mondo invisibile dei protisti, vanno ad arricchire la vasta collezione scientifica del Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa, che ha sede nella Certosa di Calci. I nuovi spazi sono stati inaugurati nell’ambito di una giornata di studi a cui sono intervenuti i professori Paolo Orlandi, del dipartimento di Scienze della terra, che ha tenuto una relazione su “Le ricchezze minerarie della Toscana: 2000 anni tra storia e scienza”, e Graziano Di Giuseppe, del dipartimento di Biologia, che ha parlato di “Microrganismi al Museo: i protisti in una nuova dimensione della divulgazione scientifica”. Dopo le relazioni inaugurali si è svolta la visita guidata alle nuove sale e successivamente il workshop dal titolo “Un progetto pilota per la divulgazione scientifica della conoscenza dei protisti”, organizzato dalla Società italiana di protistologia onlus.

L’apertura delle nuove sale si inserisce nell’ambito della politica didattica del Museo, in continua evoluzione ed espansione, che propone progetti e percorsi di educazione ambientale e scientifica rivolti innanzitutto alle scuole, ma anche a tutto il pubblico interessato ad approfondimenti culturali e scientifici.

Quanti minerali servono per fare un cellulare o un’automobile? Quanti minerali incontriamo tutti i giorni, anche nelle nostre case? E quanti ne utilizziamo grazie agli strumenti che la tecnologia, vecchia e nuova, costruisce per renderci la vita più semplice? L’esposizione dal titolo “La ricchezza mineraria della Toscana”, dedicata ai “minerali utili”, vuole rispondere anche a queste domande, partendo dalla storia estrattiva millenaria della nostra regione attraverso le sue emergenze più significative. Le mineralizzazioni a pirite della Toscana meridionale, le miniere di ematite dell’Isola d’Elba, i filoni argentiferi delle Alpi Apuane sono alcuni esempi di questa storia, testimoniata dai campioni esposti nelle vetrine.

Questi minerali hanno favorito lo sviluppo delle grandi civiltà etrusca e romana e fino alla metà del XX secolo hanno rappresentato un’importante risorsa per il nostro territorio. Oggi, venuto meno l’interesse economico per queste mineralizzazioni, permane l’importante patrimonio storico, scientifico e museologico da studiare e valorizzare.

La mostra è stata curata dal dipartimento di Scienze della terra, in particolare dai professori Paolo Orlandi, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni ed Elena Bonaccorsi, e dal Museo con Massimo Cerri.

Teca nella sala dei mineraliAnche la nuova sala didattico-espositiva di Protistologia parte da alcuni quesiti: Chi sono i protisti? Qual è la loro importanza evolutiva e quale il loro interesse in campo ecologico e sanitario? Questi microorganismi unicellulari per primi hanno acquisito una struttura simile a quella delle nostre cellule e, per questo, sono considerati gli artefici del più grande salto evolutivo nella storia degli organismi viventi. Come indicatori di qualità dell’ambiente sono inoltre considerati di enorme interesse sanitario e rivestono grande importanza negli interventi istituzionali di sanità pubblica. Tra di loro, infatti, troviamo gli agenti infettivi di malattie come la malaria, la toxoplasmosi e la leishmaniosi.

La sala è stata realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR, che ha come partner esecutivi, oltre al Museo, la Società italiana di protistologia onlus e l’Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali.

tomeiÈ stato assegnato a un giovane studioso dell’Università di Pisa il premio per il miglior saggio del 2010 conferito dall'Associazione italiana di valutazione: in occasione del XIV congresso nazionale che si è svolto a Trento nel mese di aprile, Gabriele Tomei, ricercatore di Sociologia del dipartimento di Scienze e politiche sociali, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per la curatela dei due fascicoli monografici della rivista trimestrale di Scienza dell’amministrazione n.1 e n.4/2010 dal titolo “Valutazione, cittadinanza, partecipazione”.

Nella motivazione espressa dalla commissione si legge che il saggio di Tomei è “un insieme di testi tutti di alto livello in una curatela organica e ben curata che riesce, per la prima volta in Italia, a superare la retorica del ‘partecipazionismo’ valutativo ponendo rigorosamente problemi di ordine epistemologico e metodologico che rappresentano una reale (e positiva) discontinuità dalla letteratura precedente e un avanzamento concreto sul tema”.

Il premio riconosce e valorizza un’attività di ricerca sulle implicazioni teoriche e metodologiche della cosiddetta “valutazione partecipata” delle politiche pubbliche che Tomei ha avviato fin dal 2004. Dallo scorso anno tali attività di ricerca costituiscono l’asse portante di una nuova linea di progetti di alta formazione della facoltà di Scienze politiche dell’Ateneo pisano che ha avviato nel 2010 un master di II livello e nel presente anno accademico il corso di alta formazione in Valutazione degli interventi di politica sociale e sviluppo territoriale, di cui Tomei ricopre il ruolo di direttore.

Massimo Augello e Dianora PolettiSono stati inaugurati ad aprile i nuovi servizi che la facoltà pisana di Economia offre ai propri studenti e al proprio personale. Nei locali interni sono stati collocati una macchina self service di biglietti ferroviari - prima concessione da parte di Trenitalia all'interno di una facoltà universitaria - e uno sportello bancomat per operazioni di prelievo, ricariche telefoniche, pagamenti di bollette, gestito da Unicredit a seguito di pubblica gara.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del rettore Massimo Mario Augello, del preside Dianora Poletti, dei docenti della facoltà e dei rappresentanti di Unicredit e di Trenitalia S.p.A.

Con l'occasione è stata riaperta, dopo lavori di ampliamento, un'altra aula studio a disposizione degli studenti, che è stata dotata di collegamento wireless. Gli allievi potranno fruire anche di armadietti individuali muniti di chiave per il deposito di libri e di altri effetti personali.
lo sportello bancomatQuesti servizi si aggiungono a quelli già attivati nei mesi scorsi, come la libreria “UniversoLibro”, che fornisce testi e manuali con uno sconto del 15% sul prezzo di copertina e altre agevolazioni, e il “Centro stampa” per la riproduzione di materiali didattici a prezzi scontati.

All’interno della facoltà riprenderà anche l’attività del medico di medicina generale al “Punto Salute” – che costituisce un progetto pilota per l’Ateneo pisano, realizzato lo scorso anno in collaborazione con l’ASL di Pisa e con i medici della Società della Salute - nel quale sono rese anche prestazioni di tipo consultoriale, con la presenza settimanale di medici e psicologi e incontri periodici con altre consulenze sanitarie di tipo specialistico.

I canoni e/o i contributi di sponsorizzazione erogati per alcuni di questi servizi sono stati a loro volta investiti nel miglioramento delle strutture esistenti o nella creazione di nuove, fra le quali è da segnalare, in particolare, la realizzazione di aule informatiche e di un laboratorio linguistico multimediale.
Tutte queste iniziative costituiscono un unicum nell’Ateneo e collocano la facoltà di Pisa ai primissimi posti nel panorama nazionale delle facoltà di Economia per quantità e qualità dei servizi offerti.

Lunedì, 16 Maggio 2011 15:10

Per una storia dell’Università di Pisa

copertina libroDagli anni post unitari alla controversa fase della riforma Gentile, dalla ricostruzione democratica del secondo dopo guerra alla stagione della contestazione del Sessantotto, dagli studi più antichi e radicati a quelli più innovativi e di recente introduzione: è un racconto che arriva quasi ai giorni nostri quello contenuto nel volume “Per una storia dell’Università di Pisa”, a cura di Romano Paolo Coppini e Alessandro Breccia (Bologna, Clueb, 2010), che è stato presentato a fine marzo nell’Aula magna storica della Sapienza. Il volume, oltre a dare un contributo significativo per la conoscenza, fino a oggi non ancora sistematizzata, della storia dell’Ateneo in età contemporanea, offre un quadro generale dell’Università di Pisa e del suo ruolo di centro di elaborazione scientifica tra i più importanti del Paese, e luogo privilegiato di formazione civile, sociale e politica.

Dopo gli interventi del professor Marco Guidi, che ha portato i saluti del rettore dell’Università di Pisa, e di Lucia Tomasi Tongiorgi, delegato alla cultura del rettore, sono intervenuti all’incontro Sandro Rogari dell’Università di Firenze, Antonio Cardini dell’Università di Siena e Marco Collareta dell’Università di Pisa. L’evento è stato introdotto e coordinato da Gian Paolo Brizzi dell’Università di Bologna.

I saggi contenuti nel volume presentano criticamente le linee evolutive dell’Ateneo dopo l’Unità d’Italia toccando sia i temi dell’evoluzione normativa e istituzionale, sia quelli relativi al rapporto con la città di Pisa, con il territorio toscano, con gli altri atenei pisani e con la società civile nel suo articolato complesso. Interessante per la sua ampiezza e per la complessità delle ricostruzioni è anche la sezione sulle linee di studio e di ricerca, sulle scuole di pensiero e sulle personalità che ne hanno caratterizzato gli ultimi centocinquanta anni di vita, da cui emerge una straordinaria varietà di eccellenze che ha caratterizzato la vita dell’Università in ogni campo, dagli studi umanistici a quelli scientifici, a quelli delle scienze sociali.

Il volume è l’inserto monografico dedicato alla storia degli atenei italiani ospitati dagli “Annali di storia delle università italiane”, una pubblicazione periodica a cadenza annuale, che si propone come punto d’incontro, discussione e informazione sul mondo dell’università in Italia.

Lunedì, 16 Maggio 2011 14:49

La storia dei porti della Toscana

copertinaIl porto pisano in epoca tardo antica, la nascita del porto di Viareggio nel XVI secolo, i primi studi per il porto di Marina di Carrara del XVIII secolo, il ruolo centrale del porto di Livorno a partire dalla fine del Cinquecento sino ai nostri giorni e infine il porto di Piombino e il suo definitivo sviluppo tra il XIX e il XX secolo: è un percorso che parte dall’antichità e arriva ai nostri giorni quello che compie il volume “I sistemi portuali della Toscana mediterranea. Infrastrutture, scambi, economie dall’antichità a oggi”, curato dal Centro di studi storici mediterranei “Marco Tangheroni” (ed. Pacini) e presentato nell’ambito del convegno nazionale “I porti della penisola italiana: due mari a confronto fra storia e sviluppo futuro” che si è tenuto ad Ancona nel mese di aprile.

Il volume indaga le trasformazioni e i mutamenti avvenuti sul fronte costiero toscano nel corso dei secoli, il costituirsi e il variare dei sistemi strutturati dai porti e dagli approdi, dalle comunicazioni con l’arcipelago e le isole e dagli assi di comunicazione fluviali e terrestri interni: “Da un lato il Mediterraneo e un Mediterraneo del quale si sente il bisogno di ripensare la storia”, scrive il professor Giuseppe Petralia nell’introduzione al volume. “Dall’altro un’area regionale che è definita e percepita come toscana, ma che richiede riletture non meno profonde. “Toscana” non è una regione “naturale”, bensì il taglio operato dalla storia nel vivo di una molto più vasta ed estesa regione “pantirrenica”, cui solo il fronte appenninico nord-orientale conferisce uno spazio di frontiera obbligato”.

L’opera fornisce dunque un quadro approfondito dell’importanza dei porti e della costa per lo sviluppo della Toscana, sottolineando il loro ruolo centrale per una nuova apertura verso i mercati del Mediterraneo: “Livorno porto multipurpose contraddistinto dai traffici roll on–roll off, passeggeri, containers e merci sfuse. Piombino porto dedicato principalmente al collegamento con le isole del Mediterraneo. Marina di Carrara specializzato nel trasporto di marmi e graniti. A questi si aggiunge l’importanza del porto di Viareggio di interesse regionale eccellenza nel settore della nautica da diporto”, scrive nella presentazione Luca Ceccobao, assessore alle Infrastrutture e alla mobilità della Regione Toscana. “Oggi più che mai, per la nuova centralità del bacino del Mediterraneo, la crescita della nostra Regione passa dalla necessità di rendere competitivi i nostri porti con il sistema economico europeo non trascurando, ma anzi valorizzando l’integrazione con le città”.

immagine dei partecipanti alla presentazioneLa possibilità di navigare in modo veloce e gratuito in Internet, connettendosi dalla propria camera della residenza universitaria così come dalle biblioteche, dalle aule studio e dai poli didattici, e prossimamente anche dai giardini e dagli altri spazi all’aperto di proprietà universitaria. Con il completamento della connessione in fibra ottica dell’area dei Praticelli, questa possibilità è a disposizione degli studenti dell’Università di Pisa, grazie al piano coordinato con il DSU Toscana che mira a migliorare e incrementare i servizi per gli studenti, rispondendo in particolare alle esigenze tecnologiche delle giovani generazioni.

I risultati raggiunti dall’Ateneo pisano nel campo delle infrastrutture informatiche, che lo pongono tra i centri di assoluta avanguardia in Italia, sono stati illustrati nel mese di aprile al Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Mario Augello e dal presidente del DSU Toscana, Marco Moretti, alla presenza del prorettore per gli studenti, Rosalba Tognetti; del dirigente territoriale di Pisa del DSU, Magda Beltrami; del delegato per il sistema delle telecomunicazioni e dei servizi di rete dell’Ateneo, Riccardo Cambini; del dirigente per l'informatica e la telecomunicazione, Stefano Suin; del responsabile dei progetti, Stefano Ciuti.

Sono diversi i progetti portati a termine negli ultimi mesi. Il principale ha puntato a realizzare, primo caso in Italia, uno specifico circuito metropolitano basato su fibre ottiche ad altissima velocità a disposizione del DSU Pisa, collegando tutte le sette residenze pisane: Campaldino, Don Bosco, Fascetti, Mariscoglio, Nettuno, Praticelli e Rosellini. Questo sistema permette a circa 1.500 studenti di connettersi ad Internet dalle rispettive residenze, esattamente come se fossero nelle biblioteche o aule dell’ateneo, con la possibilità di usufruire di tutti i servizi on-line che l’Università di Pisa offre all’interno della propria rete. Il circuito, realizzato grazie a competenze e professionalità tutte interne all’Ateneo e con il contributo del DSU, permetterà in futuro anche di offrire servizi calibrati sulle specifiche esigenze degli utenti del DSU Toscana.

immagine della presentazioneLa realizzazione della rete si è rivelata molto impegnativa, in particolare per la residenza dei Praticelli, la più grande della Toscana con oltre 800 posti letto, perché le fibre ottiche hanno attraversato due comuni e alcune zone complesse da un punto di vista logistico. Il traffico generato dalla rete del DSU e delle sue residenze ha già superato ogni aspettativa, raggiungendo il 20-25 per cento del traffico generale di dati che si crea sull’intera rete di ateneo.

Questo progetto ha fatto seguito alla copertura wireless delle sedi più frequentate e utilizzate dagli studenti, quali aule studio, biblioteche, poli didattici e locali all’interno delle diverse facoltà. Con una dotazione tecnica idonea, inoltre, si stanno attrezzando in rete wi-fi anche gli spazi all’aperto di proprietà dell’Università, quali per esempio i giardini di biblioteche e dipartimenti, con l’obiettivo di trasformare questi luoghi in spazi di studio e aggregazione aderenti alle aspettative tecnologiche degli studenti.

E per il futuro? Se si riusciranno a stabilire sinergie con il Comune, l’ateneo potrà offrire il collegamento wireless anche al di fuori della propria giurisdizione, nei punti nevralgici della città, offrendo ai propri studenti la possibilità di essere connessi in rete dalla stazione ferroviaria alla propria facoltà, dai propri alloggi alle aule.

un momento della tavola rotondaÈ stata la prima tappa di un percorso di collaborazione tra l’Università di Pisa e l’Université Qadi Ayyad di Marrakesh che darà vita a scambi e trasmissioni di sapere all’interno della comunità scientifica euro-mediterranea: la tavola rotonda “La circolazione del sapere nel Mediterraneo tra passato e presente”, che ha avuto come protagonista una delegazione dal Marocco ospitata nel mese di aprile dalla facoltà di Lettere e filosofia di Pisa, ha lanciato un modello di interazione di alto livello fra la sponda nord e sud del Mediterraneo.

Il progetto, unico in Italia e raro in Europa, consentirà a studenti, ricercatori e professori di trascorrere periodi e seguire corsi nelle due università, favorendo le ricerche sul campo nelle due direzioni, e soprattutto avvalendosi delle competenze complementari presenti nelle due istituzioni.

La delegazione dal Marocco, guidata dalla preside della Faculté des Lettres dell’Université Qadi Ayyad di Marrakesh, Ouidad Tebbaa, e composta dai professori Abdeljalil Hanouche, Abdelati Banouar e Thami Dardari, è stata accolta dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, e dal prorettore per l’Internazionalizzazione, Alessandra Guidi. Poiché la complementarietà è particolarmente evidente nel campo delle scienze umane, l’iniziativa è stata assunta dalla facoltà di Lettere e fortemente voluta dal suo preside, Alfonso Maurizio Iacono, e da Gianfranco Fioravanti, direttore del centro interuniversitario “Incontro di culture” (http://www.gral.unipi.it).

Ricercatori e studenti di Marrakesh che desiderano aprirsi al greco, al latino, alla letteratura italiana e alla filosofia, ricercatori e studenti pisani che desiderano aprirsi all’arabo classico, alla sua poesia e letteratura potranno iniziare un programma di scambio. Ma il progetto pilota non si ferma qui: le iniziative comuni potranno interessare le scienze della natura, le scienze sociali e giuridiche, il turismo culturale.

Riannodando con le vie della circolazione del sapere nel passato, l’Università di Pisa è oggi teatro di un progetto pilota, nel quale non sono soltanto i saperi scientifici a venire condivisi – come già accade in numerosi accordi fra università di paesi mediterranei – ma anche le scienze umane. Il greco, il latino, l’arabo classico affiancano le scienze della natura e della società nella ricerca di una comunicazione sempre più sistematica e diretta delle acquisizioni dei ricercatori e delle esperienze degli insegnanti.

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