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Mercoledì, 18 Maggio 2011 13:12

L’Arcipelago toscano come le Galapagos

CrocusEra una pianta già nota alla popolazione locale, ma ancora sconosciuta al mondo della scienza: grazie a una ricerca condotta da due giovani studiosi del dipartimento di Biologia, il ricercatore Lorenzo Peruzzi e il dottorando Angelino Carta, è stata identificata all’Isola d’Elba una nuova specie vegetale, Crocus ilvensis, una pianta che appartiene allo stesso genere dello Zafferano. Un piccolo tesoro botanico che si nascondeva sul Monte Capanne e che va ad arricchire la biodiversità delle isole dell’Arcipelago toscano.

La ricerca è iniziata nel 2007, quando lo studio preliminare di campioni provenienti dall’Isola d’Elba mostrò che essi non corrispondevano alle specie sino a quel momento segnalate per l'isola: “Effettivamente, sulla base di studi comparativi di tipo morfologico e cromosomico, è risultato che le piante dell'Elba sono inquadrabili in una nuova specie endemica, mai precedentemente descritta”, ha spiegato Lorenzo Peruzzi.

I crochi appartengono alla famiglia delle Iridaceae e contano una novantina di specie, distribuite soprattutto nell’Europa orientale. La specie più conosciuta di questo genere è certamente lo zafferano comune (Crocus sativus), originario dell'Asia e ampiamente coltivato per uso alimentare. In Italia sono presenti 15 specie spontanee di zafferano, alcune delle quali endemiche, cioè esclusive di una area geografica: C. etruscus (Toscana continentale), C. imperati e C. suaveolens (Italia centro-meridionale) e C. siculus (Sicilia), ai quali si aggiunge adesso lo Zafferano dell'Elba, C. ilvensis.

L’origine di questa specie è probabilmente da ricondurre all’evoluzione geologica dell’Elba. L’Isola è stata caratterizzata fin dalla sua formazione (circa sette milioni di anni fa) da parziali emersioni e sommersioni che potrebbero aver permesso prima la migrazione e, successivamente, l’evoluzione della pianta per isolamento geografico. Lo Zafferano dell'Elba è esclusivo dell’area occidentale dell’Isola (Capanne) e risulta incluso nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Inoltre piante vive e semi sono conservati presso l’Orto Botanico di Pisa e nella relativa Banca del Germoplasma.

I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati su una rivista di spicco nell’ambito degli studi sulla biodiversità vegetale, il Nordic Journal of Botany pubblicato in Svezia.

Un momento della presentazioneUn percorso, insieme formativo e pratico, che favorisca la diffusione dello spirito imprenditoriale tra i giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. È quanto l’Università di Pisa propone ai suoi dottorandi con “Phd plus. Il dottorato si fa strada”, prima iniziativa del genere in Italia e tra le più avanzate in campo europeo. Il progetto è stato presentato lunedì 31 gennaio 2011, nella Sala dei Mappamondi di Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Mario Augello; dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco; dal prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione, Paolo Ferragina; dal direttore amministrativo, Riccardo Grasso; dai dirigenti Elena Perini e Mauro Bellandi.
I percorsi formativi, che inizieranno il prossimo aprile per concludersi a novembre, saranno rivolti ai dottorandi, saranno extra-curriculari e facoltativi, e potranno prevedere una preselezione in ingresso. Si baseranno su una serie di seminari tenuti da prestigiosi speaker nazionali e internazionali, oltre che sulla redazione di un progetto imprenditoriale che potrà interessare la creazione di una azienda spin-off, la brevettazione di un’idea o la sua industrializzazione, la creazione di servizi.
L’iniziativa avrà tre obiettivi principali. Innanzitutto, quello di trasmettere ai dottorandi delle competenze di base per la definizione e la realizzazione di progetti di ricerca applicata o industriale, stimolando così le loro capacità imprenditoriali, come auspicato dall’Unione Europea nell’ambito della Strategia Europa 2020 e dalla Regione Toscana nella sua recente proposta per la “riqualificazione della spesa per la ricerca”. In secondo luogo, quello di favorire la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attraverso la valorizzazione commerciale delle idee nate durante gli anni del dottorato. Infine, quello di creare una rete di relazioni per far conoscere al mondo industriale e degli investitori, istituzionali e non, alcune delle ricerche più promettenti condotte dai giovani studiosi dell’Ateneo pisano. Ciò consentirà di potenziare le sinergie accademia-industria e di facilitare la collocazione lavorativa in ambito industriale dei giovani dottori di ricerca.
I percorsi si svolgeranno in quattro fasi. La prima sarà di carattere motivazionale e comprenderà la presentazione di varie esperienze di start-up di successo. Al termine sarà richiesto agli allievi di descrivere un’idea da valorizzare, sulla quale si concentrerà il loro percorso successivo. La seconda mirerà a trasmettere le competenze imprenditoriali di base, fornendo informazioni sulla protezione della proprietà intellettuale, sulle forme di impresa, sulla gestione di un gruppo di lavoro, sul business planning, sulla comunicazione dei risultati, sul fund raising, sul rapporto tra territorio e imprese, con specifica attenzione al ruolo dei Poli e Incubatori tecnologici. Alla fine di questo percorso, grazie alle competenze acquisite, ogni allievo o team potrà proporre un progetto di impresa, brevettazione o industrializzazione di un prodotto, o di creazione di servizi. Le idee più interessanti saranno selezionate e procederanno oltre.
Durante la terza fase, i dottorandi saranno supportati nella definizione del loro progetto, attraverso attività di coaching. L’ultima fase porterà alla valutazione delle proposte da parte di una commissione che ne giudicherà gli aspetti di originalità e innovatività, ma soprattutto le loro potenziali ricadute imprenditoriali. Nella commissione ci saranno rappresentanti dei Poli tecnologici e incubatori toscani, di Confindustria, dello European Patent office, dell’investitore americano bcap.bzip, di banche e fondi istituzionali e non, quali i maggiori Business Angel e Venture Capitalist italiani. I progetti ritenuti meritevoli riceveranno un premio composto da una quota in denaro e da una serie di benefit per valorizzare le idee vincitrici. Il tutto si svolgerà con il patrocinio della Camera di Commercio di Pisa. L’Università sta anche cercando altri partner, istituzionali e non, che possano sostenere e far crescere l’iniziativa.

Alberto Del GuerraIl professor Alberto Del Guerra, docente di Fisica medica alla facoltà di Medicina e chirurgia di Pisa, è stato eletto per il quadriennio 2011-2014 nel Consiglio Direttivo della “Nuclear and Plasma Sciences Society” (NPSS), che ha sede negli Stati Uniti.

La NPSS, fondata nel 1949 da un gruppo di professionisti nel campo delle scienze nucleari, ha attualmente quasi 4.000 soci ed è una delle 38 società dell’“Institute of Electrical and Electronic Engineers”, la più grande associazione professionale al mondo per il progresso della tecnologia.

Il professor Del Guerra, primo italiano a ricoprire il prestigioso incarico, rappresenterà la comunità dei ricercatori che operano nel campo dell’imaging medico e nucleare.

Alberto Del Guerra, dopo essersi laureato in Fisica all’Università di Pisa nel 1968, è diventato professore associato al dipartimento pisano di Fisica nel 1982. Tra 1981 e 1982 ha trascorso un periodo come “fulbright scholar” al Lawrence Berkeley Laboratory della California, dove ha iniziato la sua attività di ricerca sulla PET la tomografia a positroni, allora ai primordi. Nel 1987 è diventato professore di prima fascia di Fisica all’Università “Federico II” di Napoli, per poi passare a Ferrara ed essere richiamato a Pisa, alla facoltà di Medicina e chirurgia, nel 1998. Attualmente, è anche direttore della Scuola di specializzazione in fisica medica dell’Università di Pisa e  presidente del Collegio dei direttori delle scuole italiane.

Il professor Del Guerra è autore di oltre 300 articoli su riviste internazionali, la maggior parte nel campo dell’imaging radiologico, nucleare e molecolare.  Dirige un gruppo di ricerca in fisica medica, in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. È stato presidente della Federazione europea della Società di fisica medica per tre anni, fino a esserne nominato membro onorario nel 2009. È membro del Consiglio direttivo della Associazione italiana di fisica medica.

(Ufficio stampa Aoup)

Luciano GallinoL’Università di Pisa ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Sociologia al professor Luciano Gallino, tra gli studiosi italiani più eminenti della disciplina, che ha contribuito a istituzionalizzare nel dopoguerra, e tra i massimi esperti delle tematiche legate alla sociologia dei processi economici, dell’impresa e del lavoro. La cerimonia si è svolta mercoledì 19 gennaio 2011, alle ore 16.30, nell’Aula Magna Storica della Sapienza. È stata aperta dai saluti del rettore Massimo Mario Augello, cui sono seguiti la “Lettura della motivazione” da parte del preside della facoltà di Scienze politiche,
Claudio Palazzolo, e la “Laudatio” tenuta dal professor Mario Aldo Toscano, ordinario di Storia e teoria sociologica dell’Ateneo pisano ed ex presidente dell’Associazione italiana di sociologia. Dopo la consegna del riconoscimento, c’è stata la “Lectio Magistralis” del professor Gallino, dal titolo “La responsabilità sociale dell’impresa. Attualità della ‘fabbrica’ Olivetti”.

Luciano Gallino, nato a Torino nel 1927, è professore emerito di Sociologia all’Università di Torino.

Chiamato a Ivrea da Adriano Olivetti a metà degli anni Cinquanta, tra il 1958 e il 1970 ha compiuto il proprio apprendistato sociologico sul campo, organizzando e dirigendo l’Ufficio studi e ricerche sociologiche di quella società, il primo del suo genere in Italia. Dopo aver condotto studi di specializzazione in vari istituti superiori, ha poi iniziato la carriera universitaria come docente di Sociologia dell’educazione dell’Ateneo torinese. Entrato in ruolo nella stessa Università nel 1971, vi è rimasto fino alla fine del 2002, diventandone successivamente professore emerito.

In ambito universitario, Luciano Gallino ha fondato e diretto, dal 1970 al 1980, uno dei primi istituti di Sociologia italiani, dove si è formato un folto gruppo di giovani studiosi orientati in prevalenza alla sociologia dell’organizzazione e del lavoro. Accanto alle ricerche sociologiche, il professore si è progressivamente interessato al rapporto tra nuove tecnologie e formazione.

Il professor Gallino ha fatto parte tra il 1966 e il 1983 del comitato editoriale dell’Einaudi, frequentando personalità del calibro di Norberto Bobbio, Cesare Cases, Ruggero Romano e Franco Venturi. Dal 1979 al 1988 è stato presidente del Consiglio italiano delle scienze sociali, carica in cui è succeduto a Luigi Firpo, e dal 1987 al 1992 ha rivestito la carica di presidente dell’Associazione italiana di sociologia, l’ente di cui fa parte la quasi totalità dei sociologi universitari italiani. Dirige dal 1968 i “Quaderni di Sociologia”, testata trasmessagli da Nicola Abbagnano che li aveva fondati con Franco Ferrarotti. Luciano Gallino ha anche collaborato, come editorialista, con diversi quotidiani, scrivendo dal 1970 al 1975 su “Il Giorno”, dal 1983 al 2001 su “La Stampa” e dopo tale data su “la Repubblica”.

Autore di ampi studi di sociologia generale, di sociologia economica e industriale, il professor Gallino ha concentrato i suoi interessi prevalenti, in ideale collegamento con gli inizi della sua carriera scientifica, al modo in cui le tecnologie, in specie quelle info-telematiche, stanno trasformando campi e modalità delle azioni individuali e collettive; alla sociologia dell’impresa e del lavoro; alla sociologia della conoscenza tecnologica e scientifica.










Mercoledì, 18 Maggio 2011 11:35

Settima edizione del ciclo “Perché Nobel?”

locandinaPartirà lunedì 7 marzo 2010 la settima edizione di “Perché Nobel?”, il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2010, oltre che di premi analoghi assegnati per la matematica e per l'informatica.

È noto a tutti, infatti, che i premi Nobel sono il riconoscimento più importante nel mondo in campo scientifico, letterario, economico e sociale. Molti meno ricordano invece chi abbia effettivamente vinto il premio ciascun anno e, esclusi gli esperti del settore, veramente pochi conoscono il lavoro dei vincitori e sanno cosa hanno fatto di così importante da meritare l’ambito premio. Per colmare questa lacuna, l’Ateneo pisano, con il coordinamento dei professori Marco Abate e Umberto Mura e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pisa, organizza da sette anni il ciclo di incontri divulgativi rivolti in particolar modo agli studenti universitari e delle scuole medie superiori di Pisa e della provincia.

Il primo appuntamento è in programma lunedì 7 marzo, alle ore 21, nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN in via Buonarroti 4. Il professor Fabio Bellina, dell’Università di Pisa, risponderà alla domanda “Perché Richard F. Heck, Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki hanno vinto il Premio Nobel 2010 per la Chimica?”. Subito dopo, il professor Paolo Giovanni Artini, sempre dell’Ateneo pisano, motiverà l’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina a Robert G. Edwards.
Il secondo incontro si svolgerà mercoledì 9 marzo, sempre alle ore 21 nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN. Il professor Marco Polini della Scuola Normale di Pisa, risponderà al quesito “Perché Andre Geim e Konstantin Novoselov hanno vinto il Premio Nobel 2010 per la Fisica?”, mentre la professoressa Enza Pellecchia, dell’Ateneo pisano, spiegherà “Perché Liu Xiaobo ha vinto il Premio Nobel 2010 per la Pace?”.

I due ultimi appuntamenti del ciclo si terranno lunedì 14 e mercoledì 16 marzo. Per informazioni è possibile contattare il professor Marco Abate (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), o il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

la monoposto nel circuitoMartedì 15 febbraio, presso la facoltà di Ingegneria, il rettore Massimo Augello e il prorettore vicario Nicoletta De Francesco hanno fatto visita ai box dell’E-team, la Squadra corse Formula Student dell'Università di Pisa, che per l’occasione ha organizzato nel piazzale esterno della facoltà un'esibizione dinamica delle due ultime monoposto, la ET2ev e la ET3.  

Fin dal mattino, è stato possibile visitare uno stand espositivo in cui la Formula Student ha presentato la propria attività dal 2008 a oggi, con illustrazione dei contenuti scientifici e tecnologici che hanno portato alla progettazione e alla realizzazione delle monoposto dell'E-Team. Inoltre, durante tutta la giornata, FormulaGuidaSicura, sponsor del team, ha messo a disposizione le proprie automobili per un saggio gratuito dei corsi di guida offerti, sotto la direzione di istruttori professionisti.

Il progetto dell’E-team è nato nel 2007 ad opera di un gruppo di studenti e dottorandi di Ingegneria sotto la supervisione del professore Emilio Vitale, preside della facoltà di Ingegneria, e del professore Massimo Guiggiani, presidente del corso di laurea di Ingegneria dei Veicoli Terrestri.

Oltre agli elementi provenienti dalla facoltà di Ingegneria, l’E-team si è sempre avvalso del contributo di studenti delle facoltà di Economia, Scienza politiche, Lingue e Giurisprudenza, impegnandosi non soltanto sotto il profilo della progettazione e della costruzione, ma anche sul fronte del marketing, delle pubbliche relazioni e della ricerca e gestione delle risorse economiche. Oggi la squadra conta ben 41 membri attivi più 8 membri di supporto e un supervisore.

Dal debutto in pista - che risale al 2008 in una gara sul circuito di Fiorano in cui il team si è classificato primo tra i debuttanti - la monoposto ha partecipato a importanti competizioni italiane ed europee, prendendo parte alla Formula Student Germany sul circuito di Hockenheim, e partecipando alla Formula SAE Italy, presso l’autodromo di Varano de' Melegari, ottenendo ottimi risultati.

Nel 2010 la squadra si è ripresentata alle competizioni italiana e tedesca, nelle stesse location dell’anno precedente, conseguendo esiti che la proiettano al vertice tra le squadre italiane, e al nono posto della classifica mondiale, dove compaiono gli atenei più prestigiosi del mondo. Attualmente la squadra corse dell’Università è impegnata nello sviluppo della nuova ET-4 e si prepara per una nuova stagione di gare.

Il video dell'evento

Un momento della conferenza stampaSi è tenuta venerdì 4 febbraio, al Royal Victoria Hotel di Pisa, la conferenza stampa inaugurale della settimana di "Sinergie culturali-culinarie italo-giapponesi per la salute alimentare", che si svolgerà tra Pisa, Montecatini e Firenze. Alla conferenza stampa erano presenti il professor Tatsuo Miyamura, eminente virologo e microbiologo, direttore dell'NIH di Tokio, il maestro di cucina Shozo Kojima, vincitore di numerosi premi quali l'"International Epicurean Academy Award" e il "The Fifth Order of Merit", sua figlia anch'essa cuoca famosa, l'assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Silvia Panichi, il professor Ferruccio Bonino, il dirigente dell'Istituto Alberghiero di Montecatini “Adelmo Pagni”, Ugo Belloni del team "Zeffirino International", e Nicola Piegaja, presidente Federalberghi della Provincia di Pisa.

L'evento nasce dalla collaborazione tra il master della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa in "Benessere, alimentazione, sonno e medicina termale", diretto da Ferruccio Bonino, professore ordinario di Gastroenterologia, e l'Istituto Alberghiero di Montecatini.

Il master, giunto alla sua quarta edizione, intende favorire nuove e qualificate figure professionali nel settore del benessere e della prevenzione delle malattie, promuovendo la formazione e la cultura della cura personalizzata della salute improntata a rigorosi criteri scientifico-sanitari. L’identificazione di percorsi personalizzati di cura della salute può nascere solo da un’accurata analisi scientifica dello stile di vita del singolo. "Conosci te stesso" è l’incipit di un percorso personalizzato della salute che, se adeguato, induce la persona scegliere consapevolmente e piacevolmente la condotta di vita giusta.

L'iniziativa tra Italia e Giappone rientra tra le attività previste dall’Istituto per la ricerca e cura della salute, marchio registrato "DNA della Salute", con il quale Ferruccio Bonino intende perseguire la mission della promozione della ricerca scientifica e della formazione sul campo per la personalizzazione della cura della salute.  L'idea nasce dalla trentennale esperienza conseguita dal gruppo di ricerca di Bonino nel settore delle malattie del fegato. Dalla fine degli anni '70 una serie di scoperte - di alcune delle quali Bonino e la più stretta collaboratrice Maurizia Brunetto sono stati protagonisti - hanno permesso di identificare nei tre virus epatitici maggiori (virus dell’epatite B, C e D) trasmessi per via del sangue, la causa principale dell’epatite cronica, cirrosi e tumore del fegato che rappresentano assieme la quarta causa di morte nella popolazione generale. I metodi e canoni, dimostrati efficaci nella prevenzione e cura dell’epatopatia cronica, sono trasferiti alla cura della salute della persona nel progetto “DNA della Salute".

Alcuni concetti sulla pratica di cura della salute della persona nella sua complessità sono analizzati nel libro “Complessità in Medicina”, pubblicato nel dicembre 2010 da Edizioni Plus - Pisa University Press.

Andrea Giannetti, Elisabetta Ferraro, Ina DhimgjiniSi sono laureati con il massimo dei voti e la lode i primi tre studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza dell’Università di Pisa, che giovedì 10 dicembre hanno discusso la loro tesi nell’Aula magna storica del Palazzo della Sapienza. Di fronte a una commissione presieduta dalla professoressa Francesca Giardina, neo-presidente del corso di laurea, gli studenti Ina Dhimgjini, Elisabetta Ferraro e Andrea Giannotti hanno conseguito il titolo accademico laureandosi con una sessione in anticipo.

“Per la nostra facoltà è stata una giornata speciale ed è motivo di profonda soddisfazione averla festeggiata insieme a tre studenti particolarmente brillanti, i primi a Pisa a conseguire la laurea quinquennale in Giurisprudenza”, ha dichiarato la professoressa Giardina. “Per celebrare questa occasione abbiamo pensato di ripristinare la vecchia tradizione delle toghe, che la commissione ha indossato nuovamente dopo quaranta anni di interruzione”.

I tre neolaureati magistrali in Giurisprudenza hanno discusso lavori particolarmente apprezzati dalla commissione: Ina Dhimgjini, 24 anni di Livorno, si è laureata con una tesi in Diritto processuale civile, con relatore il professor Francesco Paolo Luiso; Elisabetta Ferraro, 23 anni di Gioia Tauro (Reggio Calabria), ha discusso una tesi in Diritto bancario, con relatore la professoressa Elisabetta Bani; Andrea Giannotti, 23 anni di Querceta (Lucca), ha conseguito il titolo con un lavoro sui Fondamenti del diritto europeo, con relatore il professor Carlo Venturini.

Il percorso formativo della laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è inteso a far acquisire le competenze necessarie per l’accesso non solo alle professioni legali tradizionali (avvocato, magistrato, notaio), ma anche alle funzioni di elevata responsabilità nei settori socio-economici e dell’informatica giuridica, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti privati, nei sindacati, nelle organizzazioni comunitarie e internazionali.

locandina eventoProseguendo sulla strada della collaborazione più volte ribadita negli ultimi mesi, i rettori delle Università e degli Istituti superiori della Toscana hanno organizzato, mercoledì 23 febbraio 2011 a Siena, un workshop dedicato alla presentazione dei programmi di dottorato, anche con l’obiettivo di verificare concrete ipotesi di collaborazione.

Si è trattato di una giornata di confronto che ha visto la partecipazione attiva di direttori di dipartimento, presidi di facoltà, direttori delle scuole di dottorato, prorettori alla ricerca e alla didattica, nella quale sono stati evidenziati i punti di forza e di eccellenza dell'attuale organizzazione dei dottorati, per arrivare a individuare strategie di sviluppo condivise, a partire dalla necessità di proseguire nel processo di cooperazione fra atenei e di internazionalizzazione, e volte a considerare il dottorato come livello formativo adeguato a creare esperti di ricerca, non solo per il mondo accademico, ma anche per il mondo delle imprese.

L’incontro fa parte di un percorso più ampio di collaborazione fra gli atenei toscani, che riguarda anche l’attività formativa, i progetti di ricerca, il trasferimento tecnologico, la sanità e le questioni amministrative e gestionali.

Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana, con delega all'Università, ha assicurato il sostegno attivo e investimenti della Regione nella costruzione di un “progetto condiviso di un sistema toscano di alta formazione”.

Anche l'intervento di Alessandro Schiesaro, responsabile della segreteria tecnica per l'università e la ricerca del Miur, ha evidenziato l'importanza del percorso avviato dagli atenei per la definizione di nuovi modelli di formazione, proprio a partire dalla riconosciuta qualità della ricerca e della didattica in Toscana, testimoniata dalla valutazione nazionale e internazionale.

“L'incontro di lavoro sui dottorati – ha detto il rettore dell'Università di Siena, Angelo Riccaboni - ha segnato un momento significativo e concreto nel percorso di condivisione tra gli atenei in Toscana, che ha ora la consapevolezza del fondamentale sostegno della Regione. Siamo soddisfatti per la posizione espressa dall'assessore Targetti che, avvalorando positivamente l'impegno delle università promotrici del cambiamento, costituisce un prezioso stimolo al proseguimento del lavoro intrapreso. Il coordinamento e la collaborazione deve rappresentare dunque un'opportunità per la valorizzazione e lo sviluppo dei punti di forza specifici di ciascun ateneo. Il successo dell’iniziativa ci spinge con ancor maggior motivazione a ulteriori momenti di confronto, di cui il prossimo è già stato programmato nel mese di marzo all’Università di Pisa sul tema delle lauree magistrali”.

un momento della conferenza stampaCon un ricco programma di eventi, conferenze e laboratori didattici alle facoltà di Scienze e di Ingegneria e al Museo degli strumenti per il calcolo, l’Università di Pisa celebra la “rete” e la prima connessione a internet d’Italia avvenuta a Pisa 25 anni fa. In occasione della prima edizione dell’Internet Festival, che si è svolto nel mese di maggio a Pisa, l’Ateneo ha promosso una serie di iniziative che riguardano i settori più importanti della ricerca in informatica, quali i motori di ricerca, le reti sociali, la robotica, la comprensione del linguaggio naturale e le applicazioni di rete innovative, senza trascurare altre aree quali la medicina, l’umanistica, l’economia e le scienze naturali che, grazie all’informatica, hanno potuto sviluppare nuovi ambiti di ricerca.

“Pisa è considerata da sempre culla dell’informatica”, ricorda Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell’Università di Pisa. “È qui infatti che nella seconda metà degli anni Cinquanta venne progettato e realizzato il primo calcolatore elettronico d’Italia ed è all’Università di Pisa che nel 1969 venne istituito il primo corso di laurea in Scienze dell’Informazione e successivamente, nel 1983, il primo dottorato in Informatica insieme alle università di Genova e Udine. Inoltre nel 1986 venne sperimentata proprio a Pisa la prima connessione internet in Italia, la terza d’Europa dopo Norvegia e Inghilterra. In questi anni il nostro Ateneo ha saputo mantenere una leadership nella ricerca in informatica e networking, con un ruolo propositivo e innovativo testimoniato anche dagli eventi che abbiamo curato in questa occasione”.

Gli eventi scientifici promossi dall’Università di Pisa sono stati pensati per raccontare la storia della rivoluzione digitale attraverso i suoi protagonisti, illustrare le nuove applicazioni in settori come la medicina e divulgare la frontiera della ricerca in informatica.
Nell’ambito dell’Internet Festival, inoltre, l’Università di Pisa sarà protagonista di una tavola rotonda in cui si discuterà della creazione dell’Agenda digitale toscana, uno strumento che potrà aiutare a sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.

“Questa prima edizione del Festival di Internet vuole assolvere a un compito di educazione scientifica non limitato solamente agli studi universitari, ai laboratori di ricerca e all’innovazione tecnologica”, dichiara Gian Luigi Ferrari, docente di Informatica e referente dell’Università di Pisa per l’Internet festival. “Cimentarsi con la divulgazione e diffusione del sapere scientifico dell’informatica significa fare comprendere al vasto pubblico le sfide culturali che accompagnano l’adozione di una particolare soluzione tecnologica”.

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