INVITO STAMPA: Sperimentazione animale responsabile: inaugurazione del Centro 3R
Mercoledì 14 marzo, presso il Centro Congressuale dell'ex Monastero delle Benedettine (in Piazza S. Paolo a Ripa D’Arno 16), si terrà l'evento inaugurale del Centro 3R, il Centro interuniversitario per la promozione dei principi delle 3R nella didattica e nella ricerca, nato su impulso delle Università di Pisa e di Genova. Unico in Italia, il Centro 3R si propone come strumento di promozione dei principi di Replacement, Reduction e Refinement delle sperimentazioni animali in ambito scientifico.
Alle ore 11.30, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare a un incontro con la professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro 3R, che illustrerà caratteristiche e finalità della nuova struttura.
La prof.ssa Bassi dell’Università di Pisa all’Accademia dei Lincei
Simonetta Bassi, ordinario di Storia della filosofia al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa, è stata nominata professore distaccato presso il Centro linceo interdisciplinare Beniamino Segre. L’incarico le è stato affidato dall’Assemblea delle Classi riunite dell’Accademia dei Lincei su proposta del Comitato direttivo che ha approvato il suo progetto di ricerca sul lessico della magia rinascimentale.
L'obiettivo del progetto, che la professoressa Bassi svolgerà appunto al Centro Segre per tre anni sino al 2020, è quello di mettere a fuoco i molteplici aspetti che caratterizzano le magie rinascimentali. Prendendo avvio dalla ricognizione semantica del vocabolario magico, la studiosa procederà quindi all'individuazione, al censimento e alla comparazione delle mappe concettuali utilizzate nei trattati magici e nelle opere ad essi collegati.
“Nel corso del Cinquecento – spiega Simonetta Bassi - si afferma l'esigenza di individuare un differente “alfabeto della ragione”: ciò non significa, secondo una interpretazione continuista, che vi sia un nucleo magico organico che si trasferisce nel nuovo alfabeto moderno, ma che un insieme di temi e dottrine espressi in un determinato linguaggio si evolve e si modifica nei differenti contesti fino ad acquisire significati profondamente diversi rispetto a quelli tradizionali”.
La prof.ssa Bassi al Centro Segre dell’Accademia dei Lincei
Simonetta Bassi, ordinario di Storia della filosofia al Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa, è stata nominata professore distaccato presso il Centro linceo interdisciplinare Beniamino Segre. L’incarico le è stato affidato dall’Assemblea delle Classi riunite dell’Accademia dei Lincei su proposta del Comitato direttivo che ha approvato il suo progetto di ricerca sul lessico della magia rinascimentale.
L'obiettivo del progetto, che la professoressa Bassi svolgerà appunto al Centro Segre per tre anni sino al 2020, è quello di mettere a fuoco i molteplici aspetti che caratterizzano le magie rinascimentali. Prendendo avvio dalla ricognizione semantica del vocabolario magico, la studiosa procederà quindi all'individuazione, al censimento e alla comparazione delle mappe concettuali utilizzate nei trattati magici e nelle opere ad essi collegati.
“Nel corso del Cinquecento – spiega Simonetta Bassi - si afferma l'esigenza di individuare un differente “alfabeto della ragione”: ciò non significa, secondo una interpretazione continuista, che vi sia un nucleo magico organico che si trasferisce nel nuovo alfabeto moderno, ma che un insieme di temi e dottrine espressi in un determinato linguaggio si evolve e si modifica nei differenti contesti fino ad acquisire significati profondamente diversi rispetto a quelli tradizionali”.
Un meraviglioso accidente. La nascita della vita
E' appena uscito nelle librerie Un meraviglioso accidente. La nascita della vita (Mondadori, pagg. 144, euro 19,00). Gli autori sono Marco Santagata, uno dei maggiori italianisti e studiosi italiani di Dante e Petrarca e già docente all'Università di Pisa, e Vincenzo Manca, professore di informatica all'Università di Verona.
Il volume sarà presentato a giovedì 15 marzo 2018, alle ore 18.00 al Museo della Grafica. Nell'occasione sarà anche inaugurata la mostra delle illustrazioni originali di Guido Scarabottolo presenti nel libro.
Di seguito una introduzione al volume, buona lettura!
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Un meraviglioso accidente. La nascita della vita di Vincenzo Manca e Marco Santagata è un esperimento di comunicazione scientifica, un libro di divulgazione scritto da un addetto ai lavori e da un profano, letterato e scrittore di successo, che ha subito il fascino di un racconto tra amici in una sera, o meglio in più sere di mezza estate, di qualche anno fa. L’esperimento consiste nello scrivere le cose che il primo autore dice, ma attraverso una rielaborazione del secondo approvata dal primo. Una sorta di divulgazione “alla fonte” in cui la “tassa di incomprensione”, ineliminabile nel travaso, viene in qualche modo concordata all’origine.
A guardare l’indice del libro, sembra che tutto il cammino della vita possa essere scandito da princìpi astratti: Aggregazione, Replicazione, Generazione, Memorizzazione, Riproduzione, Diversificazione, Evoluzione (Due prologhi all’inizio, due lettere degli autori alla fine, e una brevissima nota storica in fondo).
Si mette in luce la logica stringente dei passi di un processo che sembra seguire il copione di un regista, ma allo stesso tempo mostra, a tutti i livelli, una diffusa casualità che sembra puramente “accidentale”.
I primi attori della storia sono molecole, dette monomeri, che si aggregano formando delle file. La logica di queste file è quella di realizzare in modo efficiente copie di se stesse. La vita nasce con le replicazioni di biopolimeri, catene di monomeri. La formazione dell’elica del Dna e la formazione delle membrane non sono altro che danze di molecole che seguono uno spartito basato su aggregazione, dualità, complementarietà, asimmetrie e ritrovate simmetrie. Una volta che si formano delle membrane che al loro interno ospitano biopolimeri, siamo sul cammino verso le cellule, ma per arrivare alle vere cellule vi è una lunga storia di generazioni.
La riproduzione in senso pieno prevede una memoria biologica adeguata. Questa memoria è realizzata dal Dna. Alla struttura del Dna sono dedicate diverse pagine per spiegare l’intrinseca necessità geometrica dell’elica. La logica di questa forma deriva dal modulo triangolare che sovrintende alle file appaiate di biopolimeri, una logica richiesta dal dovere comprimere questa molecola gigantesca in uno spazio molto piccolo (il nucleo della cellula). Con la comparsa del Dna si sviluppa una ricca struttura di rapporti molecolari in cui si distinguono molecole informazionali (Dna) da molecole funzionali (Proteine) e da molecole ambivalenti (Rna). La vita è informazione rappresentata ed elaborata da molecole. Questa è una delle tesi centrali del libro.
Gli ultimi due capitoli raccontano il passaggio dalla vita unicellulare a quella multicellulare. All’evoluzione, che compare sin dai primi passi del racconto, è dedicato l’ultimo capitolo. Questa è la parte più astratta del libro in cui si cerca di superare il continuo dilemma tra caso e calcolo.
L’Università di Pisa celebra il Pi greco in un viaggio tra formule, storia e letteratura
In occasione della giornata mondiale di Pi greco, festeggiata in tutto il mondo il 14 marzo (3.14 per gli americani), l'Università di Pisa celebra la famosa costante matematica con un’iniziativa al Museo degli Strumenti del Calcolo dal titolo "Girotondo su Pi greco tra formule e racconti”. L’evento è promosso dall’Associazione Culturale XlinX e dal professor Giovanni Alberti del dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa, col sostegno e la promozione del Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa e di tutto l'Ateneo.
Il giorno del Pi greco è stato festeggiato per la prima volta il 14 marzo 1988 all'Exploratorium, il celebre Museo della Scienza di San Francisco, e da allora è celebrato da numerose scuole, università e istituzioni scientifiche di tutto il mondo. Lo stesso giorno è anche l'anniversario della nascita di Einstein. Il Pi greco è probabilmente la costante matematica più famosa che ci sia: misura il rapporto tra la lunghezza di una circonferenza e quella del suo diametro, il cui valore approssimato è 3,14. Dal momento che in inglese viene spesso designato come “Pi”, la cui pronuncia è identica a “pie” (torta), va da sé che il “Pi-day” sia anche il giorno delle torte.
Dal punto di vista matematico, Pi greco è un numero interessantissimo: irrazionale (non può essere ottenuto come rapporto di due numeri interi) e trascendente (non può essere soluzione di una equazione polinomiale a coefficienti razionali). Il suo sviluppo, quindi, è infinito e apparentemente irregolare e imprevedibile, anche se rigorosamente definito. Sofisticate tecniche di calcolo hanno permesso di determinare (a oggi) oltre ventiduemila miliardi di cifre decimali di Pi greco.
In questa giornata celebrativa vedremo come l’uomo ha cominciato a desiderare di calcolare Pi greco, quali aspetti imprevedibili e curiosi questi calcoli abbiano messo in luce e come alcune proprietà di Pi greco abbiano stuzzicato la fantasia al punto di generare ottime ispirazioni letterarie.
Con Google Street View un viaggio virtuale nei palazzi e nei giardini dell’Ateneo
Da alcune settimane il popolare servizio di Google Maps ha reso disponibile una vista a 360° gradi di alcuni luoghi rappresentativi dell’Ateneo, che possono essere visitati virtualmente tramite Google Street View: collegandosi alla piattaforma, gli utenti possono esplorare Palazzo alla Giornata, l’Orto botanico, il Complesso Ex-Salesiani, Palazzo Boileau e l’ex Monastero delle Benedettine, con le loro sale interne, aule e giardini.
L’Università di Pisa ha aderito al progetto “Google Street View Special Collects Italia” che ha l’obiettivo di pubblicare su Google Maps e Google Street View le più interessanti destinazioni culturali e turistiche del paese. Negli scorsi mesi un operatore del colosso americano ha effettuato riprese di immobili e luoghi rappresentativi dell’Ateneo, sia dall’esterno che dall’interno, dando così vita a un tour virtuale negli ambienti più suggestivi frequentati ogni giorno da studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.
L'Orto e Museo botanico.
La Sala del caminetto di Palazzo alla Giornata.
L'Auditorium del Complesso ex-Benedettine.
Il giardino del Complesso ex-Salesiani.
L'aula 1 di Palazzo Boileau.
INVITO STAMPA: La Domus Mazziniana di Pisa presenta la chitarra restaurata di Giuseppe Mazzini
Nell'ambito delle iniziative per l'apertura dell'anno della Domus Mazziniana, sabato 10 marzo, alle ore 16, nella sede della Domus sarà ricollocata una delle chitarre appartenute a Mazzini e sarà scoperta la relativa targa commemorativa. Interverranno il Presidente dell’Associazione Mazziniana Italiana, Mario di Napoli; il Presidente Rotary Club Milano Naviglio Grande San Carlo, Rosario Lo Po’; il Presidente Rotary Club Milano Borromeo Brivio Sforza, Vincenzo Bruno.
Alle ore 17 alla Gipsoteca di Arte Antica si terrà la conferenza del Maestro Liutaio Federico Gabrielli sul restauro della chitarra e subito dopo il concerto dal titolo "Sola favella comune a tutte le Nazioni", in cui il Maestro Marco Battaglia si eserciterà nella prima esecuzione moderna con la chitarra appartenuta a Mazzini, suonando musiche di Niccolò Paganini, Mauro Giuliani e Johann Kaspar Mertz.
Mazzini e la passione per la musica: la Domus di Pisa presenta il restauro della chitarra appartenuta al patriota
Aurelio Saffi, con Carlo Armellini e Giuseppe Mazzini uno dei triumviri che governarono la Repubblica romana del 1849, nelle sue memorie ha scritto che in quel periodo “Mazzini amava, sapendosi solo e non ascoltato - talora fra giorno, più spesso a tarda notte - cantare sotto voce, accompagnandosi colla chitarra; e avea tal voce che, modulata dal canto, scendeva al core". In effetti la musica è stata una delle grandi passioni di Giuseppe Mazzini, che soprattutto da giovane se ne era interessato sul piano teorico e aveva imparato a suonare la chitarra, eseguendo brani classici con una tecnica da molti contemporanei giudicata come nient’affatto rudimentale.
Questo tratto meno noto della personalità di Mazzini sarà al centro del programma di iniziative per l'apertura dell'anno della Domus Mazziniana tra venerdì 9 e domenica 11 marzo, in coincidenza con il 146° anniversario della sua morte, avvenuta a Pisa il 10 marzo del 1872. Sabato 10, alle ore 16, nella sede della Domus sarà infatti ricollocata una delle chitarre appartenute a Mazzini e sarà scoperta la relativa targa commemorativa, mentre alle 17 alla Gipsoteca di arte Antica si terrà la conferenza del Maestro Liutaio Federico Gabrielli sul restauro della chitarra e subito dopo il concerto dal titolo "Sola favella comune a tutte le Nazioni", in cui il Maestro Marco Battaglia si eserciterà nella prima esecuzione moderna con la chitarra appartenuta a Mazzini, suonando musiche di Niccolò Paganini, Mauro Giuliani e Johann Kaspar Mertz. Al concerto assisterà la ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli.
La chitarra pisana - restaurata grazie al contributo dei Rotary Club di Milano Naviglio Grande San Carlo e di Milano Borromeo Brivio Sforza - si aggiunge nella sua piena fruibilità agli altri due esemplari esistenti, uno conservato all’Istituto Mazziniano di Genova e l'altro di proprietà del Maestro Battaglia. Apparteneva alla madre di Mazzini e su di essa Mazzini apprese da ragazzo i primi rudimenti musicali, sviluppando un amore per la musica che lo ha accompagnato per tutta la vita. Scorrendo le pagine del suo saggio sulla "Filosofia della musica" del 1836, Mazzini individua nella musica la “sola favella comune a tutte le Nazioni”, un linguaggio in grado cioè di trascendere le divisioni tra popoli e culture diverse. In numerose lettere inviate ad amici e alla madre, inoltre, Mazzini accenna ai suoi interessi musicali citando, con competenza sorprendente, autori e opere considerati capisaldi della storia della chitarra dell’Ottocento.
Il resto del programma (IN ALLEGATO) per l'apertura dell'anno della Domus Mazziniana si articolerà nel modo seguente. Venerdì 9 la Domus sarà aperta dalle ore 15 alle 18, con la possibilità di effettuare una visita guidata alle ore 16,30 a cura del direttore Pietro Finelli. La mattina di sabato 10, alle ore 12,30, in Piazza Mazzini sarà deposta una corona davanti al monumento dedicato al patriota risorgimentale, mentre dalle ore 9 alle 13 la Domus sarà aperta con la possibilità di effettuare una visita guidata alle ore 11.30 con il professor Finelli. Anche domenica 11 la Domus sarà aperta la mattina dalle ore 10 alle 13, con visite guidate alle 10 e alle 12, e il pomeriggio dalle ore 15 alle 17, con visita guidata alle 16.
"Con le iniziative legate all'apertura dell'anno della Domus Mazziniana e con il restauro della chitarra appartenuta a Mazzini - ha detto il rettore Paolo Mancarella, che da alcuni mesi è stato nominato presidente della Domus - intendiamo consolidare e valorizzare quel legame tra Università di Pisa e Domus che fa parte della tradizione dell'Istituto, se solo pensiamo che tra i suoi fondatori c'è il rettore Augusto Mancini e che tra i presidenti molti sono stati i docenti dell'Ateneo, come Ezio Tongiorgi. Grazie a questa rinnovata collaborazione, la Domus ha ampliato i giorni e gli orari di apertura al pubblico, con aperture straordinarie un fine settimana al mese e la possibilità di visite su prenotazione. Un legame che sta trovando concreta attuazione in un fitto programma di iniziative legate al duplice appuntamento del 70° anniversario della Costituzione e del 170° della battaglia di Curtatone e Montanara”.
"Nel prossimo futuro - ha concluso il professor Mancarella - intendiamo operare per restituire sempre più la Domus ai cittadini e agli studiosi, con il progressivo ripristino di tutti i servizi: dal museo alla biblioteca, dall'archivio al centro di ricerca. La Domus, in definitiva, si dovrà caratterizzare non solo come centro di ricerca, ma soprattutto come luogo dove la ricerca scientifica si trasforma in dibattito pubblico e la storia diventa educazione alla cittadinanza attiva. In questo senso stiamo valutando proposte interessanti che ci vengono da qualificati interlocutori, come ad esempio quella di dare vita a un 'Centro per lo studio della democrazia' che potrebbe avere sede proprio qui”.
StepRide, l'idea che rivoluziona la pedalata, vince il contest finale del PhD+
Da un movimento rotativo della pedalata a un movimento a “step”, più efficiente e confortevole per gli arti inferiori. Realizzando anche un prototipo artigianale in legno, Giulio Santi e Federico Cinquini, con il progetto StepRide, si sono aggiudicati il primo dei due premi messi in palio dall’Innovation Center di Intesa San Paolo destinato alle migliori idee di impresa e start up sviluppate al PhD+, il corso dell’Università di Pisa che insegna a pensare innovativo e a trasformare le idee in impresa. I ragazzi, entrambi 24 anni, studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria energetica, sono stati premiati da Francesco Giachetti di Intesa San Paolo, che ha consegnato loro un assegno da duemila euro durante l’evento finale del PhD+ ospitato al Complesso delle Benedettine.
Il secondo premio, pari a mille euro, è andato a Netralmec, il progetto sviluppato da Nigel Fioretti, Alessio Forconi e Sofia Daini, che consiste in un robot semovente per il controllo delle infestanti su tappeti erbosi e verde urbano. Il loro robot è in grado di rilevare la presenza di infestanti tramite un database con i parametri di piante coltivate e infestanti e mediante l'utilizzo di reti neurali. Inoltre è in grado di rimuovere le infestanti meccanicamente: affondando l'infestante nel terreno con trivella, oppure mediante un secondo utensile, con apparato fascicolato mediante una zappetta meccanica.
In tutto sono 19 le idee di impresa e di start up che si sono contese i premi e che sono state presentate con un elevator pitch dinanzi a una giuria composta da Marco Raugi, prorettore alla ricerca applicata, Leonardo Bertini, delegato alle spin off e brevetti, Andrea di Benedetto, presidente del Polo tecnologico di Navacchio, Francesco Giacchetti del Coordinamento Territoriale Prodotti e Segmenti Specialista per l’Innovazione di Intesa San Paolo e Federico Davini di A11-Venture capitalist. Con l’edizione 2018 del Phd+ sono stati inoltre lanciati due contest, il contest #TerrediPisa, ADV Game 2018, promosso dalla Camera di Commercio di Pisa, e “Idea progettuale per la Città”, promossa da Pisamo.
Il primo contest chiedeva l’ideazione e lo sviluppo di un gioco digitale utile a promuovere il nuovo brand turistico “Terre di Pisa” ed è stato vinto da Jessica Casaccia, 25 anni, studentessa di Archeologia, che ha progettato una “caccia al tesoro” per individuare e fotografare in modo originale i monumenti e le strutture di importanza artistico-culturale dei 32 comuni aderenti al brand. Pisamo ha invece premiato Pykhtin Nazar, 29 anni, neolaureato in Economia, che ha proposto un’idea per ridisegnare la circolazione nei pressi del Ponte della Fortezza a Pisa. Entrambi i ragazzi si sono aggiudicati duemila euro.
Tutte molto originali le 19 idee presentate all’evento finale del PhD+, frutto di un mese di seminari sulla creazione di impresa, esercitazioni pratiche e incontri one to one, con sportelli dove era possibile approfondire tematiche come la brevettazione o la realizzazione di un business plan. Gli iscritti al PhD+ quest’anno, per la prima volta, sono stati coinvolti in momenti di incontro e contaminazione tra idee innovative e di impresa svoltesi presso la sede delle Benedettine che comprende al suo interno la sede del nascente Contamination Lab, a cui accederanno adesso tutti i finalisti del PhD+ edizione 2018.
StepRide, l'idea che rivoluziona la pedalata, vince il contest finale del PhD+
Da un movimento rotativo della pedalata a un movimento a “step”, più efficiente e confortevole per gli arti inferiori. Realizzando anche un prototipo artigianale in legno, Giulio Santi e Federico Cinquini, con il progetto StepRide, si sono aggiudicati il primo dei due premi messi in palio dall’Innovation Center di Intesa San Paolo destinato alle migliori idee di impresa e start up sviluppate al PhD+, il corso dell’Università di Pisa che insegna a pensare innovativo e a trasformare le idee in impresa.
Guarda il video di StepRide.
I ragazzi, entrambi 24 anni, studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria energetica, sono stati premiati da Francesco Giachetti di Intesa San Paolo, che ha consegnato loro un assegno da duemila euro durante l’evento finale del PhD+ ospitato al Complesso delle Benedettine.
Il team di StepRide.
Il secondo premio, pari a mille euro, è andato a Netralmec, il progetto sviluppato da Nigel Fioretti, Alessio Forconi e Sofia Daini, che consiste in un robot semovente per il controllo delle infestanti su tappeti erbosi e verde urbano. Nigel e Alessio, rispettivamente 27 e 26 anni, sono laureandi nel settore di Agronomia, mentre Sofia, 24 anni, si sta per laureare in Economia e analisi di mercato. Il loro robot è in grado di rilevare la presenza di infestanti tramite un database con i parametri di piante coltivate e infestanti e mediante l'utilizzo di reti neurali. Inoltre è in grado di rimuovere le infestanti meccanicamente: affondando l'infestante nel terreno con trivella oppure mediante un secondo utensile per le infestanti con apparato fascicolato mediante zappetta meccanica.
Il team di Netralmec.
In tutto sono 19 le idee di impresa e di start up che si sono contese i premi e che sono state presentate con un elevator pitch dinanzi a una giuria composta da Marco Raugi, prorettore alla ricerca applicata, Leonardo Bertini, delegato alle spin off e brevetti, Andrea di Benedetto, presidente del Polo tecnologico di Navacchio, Francesco Giacchetti del Coordinamento Territoriale Prodotti e Segmenti Specialista per l’Innovazione di Intesa San Paolo e Federico Davini di A11-Venture capitalist. Con l’edizione 2018 del Phd+ sono stati inoltre lanciati due contest, il contest #TerrediPisa, ADV Game 2018, promosso dalla Camera di Commercio di Pisa, e “Idea progettuale per la Città”, promossa da Pisamo.
Il primo contest chiedeva l’ideazione e lo sviluppo di un gioco digitale utile a promuovere il nuovo brand turistico “Terre di Pisa” ed è stato vinto da Jessica Casaccia, 25 anni, studentessa di Archeologia, che ha progettato una “caccia al tesoro” per individuare e fotografare in modo originale i monumenti e le strutture di importanza artistico-culturale dei 32 comuni aderenti al brand. Pisamo ha invece premiato Pykhtin Nazar, 29 anni, neolaureato in Economia, che ha proposto un’idea per ridisegnare la circolazione nei pressi del Ponte della Fortezza a Pisa. Entrambi i ragazzi si sono aggiudicati duemila euro.
Pykhtin Nazar e Jessica Casaccia.
Tutte molto originali le 19 idee presentate all’evento finale del PhD+, frutto di un mese di seminari sulla creazione di impresa, esercitazioni pratiche e incontri one to one, con sportelli dove era possibile approfondire tematiche come la brevettazione o la realizzazione di un business plan. Gli iscritti al PhD+ quest’anno, per la prima volta, sono stati coinvolti in momenti di incontro e contaminazione tra idee innovative e di impresa svoltesi presso la sede delle Benedettine che comprende al suo interno la sede del nascente Contamination Lab, a cui accederanno adesso tutti i finalisti del PhD+ edizione 2018.
Un momento delle presentazioni dei progetti.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
InToscana.it
PisaToday.it
gonews.it