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Trasferimento tecnologico: Università di Pisa e CNA rinnovano l’alleanza
Università di Pisa e CNA Pisa rinnovano l’alleanza in nome dello sviluppo territoriale. Oggi, venerdì 2 febbraio, in Palazzo alla Giornata a Pisa, il rettore dell’Ateneo pisano, Riccardo Zucchi, e il presidente territoriale di CNA Pisa, Francesco Oppedisano, hanno firmato una convenzione che rinnova per altri tre anni una partnership iniziata nel 2020. Scopo dell’accordo, collaborare per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali, anche accademiche, attraverso attività di mentorship aziendale, condivisione di spazi e laboratori, organizzazione di eventi di networking in ambito di trasferimento tecnologico anche in collaborazione con il Contamination Lab dell’Università (CLab Pisa).
“Con la firma di questa convenzione, Università di Pisa e CNA Pisa rinnovano il proprio impegno a lavorare insieme per la crescita e il benessere di tutto il nostro territorio – ha commentato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi – Con l’inizio del nuovo millennio il ruolo delle Università è profondamente cambiato negli anni e oggi gli Atenei, valorizzando i talenti delle nuove generazioni, sono ogni giorno di più attori di primo piano nello sviluppo economico delle comunità locali e nazionali. Attraverso le attività di terza missione creano prosperità, contribuiscono alla crescita culturale ed economica, favoriscono l’occupazione e gli investimenti. Da 2020 ad oggi, ad esempio, questa collaborazione ha permesso a tanti giovani di far crescere i propri progetti imprenditoriali maturati all’interno del nostro CLab. Allo stesso tempo, la nostra alleanza ha creato l’opportunità di nuove collaborazioni e connessioni anche a livello internazionale, anche nell’ambito dell’alleanza universitaria europea Circle U e di Start for Future, una delle piattaforme per l'innovazione più dinamiche e in più rapida crescita d'Europa, che unisce il mondo accademico, le startup, l'industria e le organizzazioni pubbliche.”
Il presidente di CNA Pisa, Francesco Oppedisano, e il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, firmano la “Convenzione per la collaborazione sul trasferimento tecnologico”
“È con grande piacere e orgoglio che oggi annunciamo la firma di questa convenzione con l'Università di Pisa. Questa partnership strategica segna il proseguimento di un percorso collaborativo e innovativo per lo sviluppo imprenditoriale del nostro territorio – ha dichiarato il presidente territoriale di CNA Pisa, Francesco Oppedisano - La convenzione potrà prevedere iniziative congiunte, programmi di mentoring per giovani imprenditori, collaborazioni in progetti di ricerca applicata, ecc. Come CNA il nostro obiettivo è quello di unire le competenze accademiche con l'esperienza pratica del mondo imprenditoriale, per fornire ai giovani talenti le competenze e le opportunità necessarie a trasformare le loro idee in imprese di successo. Ecco che questa collaborazione rappresenta un'opportunità unica per gli studenti e i ricercatori dell'Università di Pisa, che avranno accesso diretto alle risorse e alle reti professionali della nostra associazione. Allo stesso tempo, i membri dell'associazione beneficeranno dell'innovazione e della freschezza delle idee che nascono in ambito accademico. Siamo convinti che questo sia un passo cruciale verso la creazione di un ecosistema imprenditoriale dinamico e sostenibile, capace di generare crescita economica e occupazionale nel nostro territorio. Inoltre, questa iniziativa rafforza il legame tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, creando un ponte tra teoria e pratica che è essenziale per lo sviluppo di una società moderna e innovativa”.
Il geotermico è la rinnovabile più efficace per diminuire le emissioni di CO2 (seguono idroelettrico e solare)
Per diminuire le emissioni di CO2 nell’atmosfera, il geotermico è la fonte di energia rinnovabile più efficace, seguito da idroelettrico e solare. La notizia arriva da uno studio su 27 paesi OCSE dal 1965 al 2020 pubblicato sul Journal of Cleaner Production.
La ricerca ha analizzato l’impatto di alcune fonti di energia rinnovabile per la produzione di energia elettrica: geotermico, solare, eolico, biofuel, idroelettrico. Dai risultati è emerso che ognuna di esse contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 e dunque è utile agli obiettivi della transizione ecologica. Fra tutte, le migliori sono il geotermico, l’idroelettrico, e il solare, in ordine decrescente di importanza. A livello quantitativo, 10 terawattora di energia elettrica prodotti da geotermico, idroelettrico, e solare, consentono infatti di ridurre le emissioni di CO2 pro capite rispettivamente di 1.17, 0.87, e 0.77 tonnellate.
I 27 paesi OCSE esaminati dal 1965 al 2020 sono stati scelti come campione perché contribuiscono notevolmente al rilascio di emissioni di CO2 nell’atmosfera e rappresentano circa un terzo del totale delle emissioni globali di CO2. Nello specifico si tratta di Australia, Austria, Canada, Cile, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Per ricavare i dati, la ricerca ha analizzato molteplici fonti, le principali sono: Food and Agriculture Organization (FAO), International Energy Agency (IEA), OECD, Our World in Data (OWID), e World Bank.
“E’ noto che circa due terzi degli italiani si dichiara appassionato del tema della sostenibilità e ritiene importante l’uso delle rinnovabili per avere città più sostenibili – dice Gaetano Perone, ricercatore del dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa e autore dell’articolo – la mia analisi spiega in modo dettagliato l’impatto di ciascuna energia rinnovabile sulle emissioni di CO2, considerando anche altri aspetti legati ai costi di implementazione e costruzione delle centrali e delle opportunità date dalle caratteristiche geografiche e climatiche dei paesi considerati”.