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Il percorso della mostra
di Gianfranco Natale

Il restauro di alcuni volumi antichi di anatomia della Biblioteca “Romiti” del dipartimento di Morfologia umana e biologia applicata dell’Università di Pisa e la loro esposizione finalizzata a divulgare il pregevole lavoro svolto, offrono l’occasione per far conoscere anche altri testi, meglio conservati, che contribuiscono a illustrare la storia dell’anatomia attraverso i secoli.

La Biblioteca “Romiti” vanta numerosi testi e atlanti anatomici che coprono un periodo di tempo che va dal Cinquecento ai giorni nostri. Alcuni di questi atlanti, poi, sono stati recentemente digitalizzati e sono consultabili in rete sul sito che è stato inaugurato in occasione della mostra. È quindi possibile non solo dimostrare l’importante ruolo che il restauro ha avuto nel recupero di testi che versavano in cattive condizioni, ma anche ricostruire un percorso culturale che fa rivivere le tappe più importanti dello studio del corpo umano e dell’iconografia anatomica.
Se si tiene conto del valore delle opere presentate, è stata importante anche la scelta della sede dell’esposizione che doveva ulteriormente esaltarne il significato culturale. Alla luce di queste considerazioni, la mostra è stata allestita in tre ambienti storici del primo piano del Dipartimento di Morfologia umana e biologia applicata: la Galleria Mascagni, lo studio Vitali e la prima stanza della Biblioteca “Romiti”.
Oltre, naturalmente, ai volumi restaurati, che sono i più interessanti proprio per il recupero che è stato effettuato, fra le numerose opere della Biblioteca “Romiti” sono stati poi selezionati i testi più rappresentativi delle varie epoche della storia dell’anatomia. Le opere sono state quindi esposte in modo da creare un itinerario ben preciso: ...

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...dalle più antiche fino all’Ottocento. Ogni libro è stato aperto sulla pagina che meglio lo rappresenta (antiporta, frontespizio, figura), corredato da un cartellino che riporta il nome dell’autore, il titolo del volume e alcune notizie sulla vita e sulle opere e il loro valore scientifico.
Il percorso inizia nella Galleria Mascagni. Sulle pareti di questo suggestivo e arioso ambiente sono esposte le tavole anatomiche dell’Anatomia Universa di Paolo Mascagni. Non si poteva chiedere una cornice migliore di questo notevole atlante anatomico degli inizi dell’Ottocento per valorizzare l’inizio della mostra.Un secondo gruppo di libri risale al Cinquecento e quindi al periodo certamente più importante, con la nascita dell’anatomia moderna. Con Vesalio, infatti, riprende l’osservazione diretta del cadavere che permette di correggere e reinterpretare le confuse descrizioni della tradizione precedente. Questa rivoluzione viene sancita dalla pubblicazione di una pietra miliare negli studi anatomici, il De humani corporis fabrica, trattato-simbolo dell’opera di Vesalio. In questa sezione della mostra troviamo quindi i testi di Colombo (volume restaurato), Eustachio, Falloppio (volume restaurato), Valverde e, naturalmente, Vesalio.
Il Seicento è il periodo dell’anatomia funzionale. Lo studio puramente morfologico degli organi del corpo umano si associa ai tentativi di comprenderne la funzione. Fondamentali in questo periodo sono le ricerche di Harvey sulla circolazione del sangue. I volumi esposti comprendono opere di Bartholin, Glisson, Harvey, Malpighi (volume restaurato), Pietro da Cortona, Sinibaldi (volume restaurato), Swammerdam e Willis.

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I primi volumi esposti testimoniano l’anatomia prevesaliana e comprendono le opere di Achillini, Avicenna (volume restaurato), Galeno e Ippocrate (volume restaurato). È l’anatomia più antica che a un certo punto, però, si chiuse in se stessa, senza evolvere, restando imbrigliata nelle vecchie concezioni aristoteliche e galeniche.
La sezione successiva della mostra è invece dedicata al Settecento, con la nascita dell’anatomia patologica. Le ricerche anatomiche e fisiologiche progrediscono sempre di più e anche l’interesse medico per la patologia acquista una sua autonomia. Sono molti i volumi che rappresentano questo periodo, con opere di Albini, Blumenbach (volume restaurato), Cotugno, Eisenmann (volume restaurato), Haller, Heister, Kulm, Malacarne, Morgagni (volume restaurato), Palfijn, Pascoli, Spallanzani, Scarpa e Stampini (volume digitalizzato). L’ultima sezione della mostra si sviluppa in due ambienti comunicanti: lo studio Vitali e la prima stanza della Biblioteca “Romiti”. Separato dalla Galleria Mascagni da un pianerottolo, lo studio Vitali, intitolato allo scopritore dell’organo paratimpanico, Giovanni Vitali (1876-1963), conserva ancora l’aspetto e gli arredi ottocenteschi. Quest’ultima parte della mostra è dedicata all’Ottocento ed è rappresentata dagli atlanti anatomici, quasi tutti digitalizzati.

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I volumi esposti sono di Auvert, Caldani, Lippi, Mascagni, Pa18 nizza, Regnoli-Ranzi (volume non digitalizzato), Scarpa. È l’occasione per godere di immagini di straordinaria bellezza e realismo. Oltre alla visione diretta dei volumi esposti, il visitatore ha potuto usufruire anche di uno schermo con proiezione continua delle immagini relative alla mostra e al restauro dei libri con commento verbale, e di due postazioni informatiche interattive, permettendo di operare su tre cartelle visualizzate sul desktop:
SFOGLIO. Sfoglio virtuale di alcune pagine di alcuni volumi esposti.
AVVIO. Percorso virtuale della mostra con commento musicale (Sonata in violino n. 378, andatino di Mozart) e visita virtuale di tutte le tavole di Mascagni.
COOL.MOV. Visita virtuale a 360° della biblioteca. VIDEO. Visita virtuale della mostra con commento verbale: ripropone la presentazione continua.

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Il percorso della mostra è stato integrato con la visita facoltativa del Museo di Anatomia umana che si trova al piano superiore. Istituito nel 1832 sotto Leopoldo II di Lorena, il Museo raccoglie circa 3400 pezzi suddivisi in varie collezioni: osteologiche (scheletri adulti e fetali, crani e varietà ossee), sindesmologiche (articolazioni ed apparati ligamentosi), splancnologiche (preparati viscerali di vari apparati conservati in formalina) e angiologiche (statue anatomiche per la dimostrazione dei vasi arteriosi e venosi). Il Museo conserva inoltre importanti collezioni archeologiche (mummie egizie; mummie, arredi funerari e vasi peruviani precolombiani) e modelli anatomici in cera.

Gianfranco Natale
docente di Anatomia umana
gianfranco.natale@med.unipi.it