Incarico presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, per correzione di compiti, attività di supervisione (stesura degli elaborati/tutoraggio), preparazione dei materiali per le lezioni e/o per gli esami
Incarico nell’ambito del master di II livello in Management in Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Valutazione dei Rischi “Safety Manager"
In Gipsoteca si festeggia il Nowruz, il capodanno persiano
Giovedì 21 marzo 2019, dalle 19.30, presso la Gipsoteca di Arte Antica, in piazza S. Paolo all’Orto (Pisa), si svolgerà una serata dedicata alla festa del NowRuz, il capodanno persiano. Attraverso racconti, proiezioni, musica, danza e un rinfresco potremo assaporare l’atmosfera di questa antichissima tradizione. L’evento è organizzato dal Centro interdisciplinare “Scienze per la pace” (Cisp) e dal corso di “Storia dei paesi islamici” del dipartimento di Civiltà e forme del sapere in collaborazione con i corsi di laurea in Scienze per la pace e il Gruppo di Ricercatori e studenti iraniani dell’Università di Pisa.
Oltre a una serie di interventi che ripercorrono la tradizione della festa dai tempi achemenidi ai giorni nostri, l’evento prevede la proiezione del film “The spirit of Nowruz”, musiche e danze tradizionali persiane e un rinfresco con dolci iraniani.
Il NowRuz è il Capodanno persiano, che cade all’inizio della primavera, nel primo giorno del mese di Farvardin (secondo il calendario solare persiano che si usa in Iran), in una data corrispondente al 21 marzo del calendario occidentale. Nella tradizione, nella cultura e nella mentalità persiana, da più di quattromila anni il giorno di NowRuz (nuovo giorno) rappresenta la vittoria sull'inverno, e su tutto ciò di cui l'inverno è simbolo: una vittoria che nessuna circostanza storica è mai riuscita ad oscurare nel cuore dei popoli che lo festeggiano.
Il NowRuz viene celebrato in Iran, Azerbaigian, Afghanistan, Albania, Bosnia, Georgia, in vari paesi dell'Asia centrale come il Turkmenistan, il Tagikistan, l'Uzbekistan, il Kirghizista, il Kazakistan, il Pakistan, la Turchia e presso comunità iraniane e diasporiche presenti in molti paesi.
Liberati in un’area protetta sull’Amiata, Athos e Porthos, i due lupi curati all’Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Pisa
Ci sono voluti mesi di cure per salvare Athos e Porthos, i due lupi ricoverati all’Ospedale Didattico Veterinario (ODV) “Mario Modenato” dell’Università di Pisa che alcuni giorni fa sono stati liberati in un’area protetta del Parco Faunistico del Monte Amiata.
Athos, il più giovane, è stato trovato intrappolato fra alcuni tubi nell’area mineraria Rosignano Solvay da alcuni operai del Comune di Montecatini Val di Cecina, quindi portato all’ospedale dell’Ateneo pisano dalla Polizia provinciale nel novembre del 2018. Porthos, l’esemplare adulto, è arrivato invece lo scorso gennaio grazie ai volontari della onlus “Amici a 4 zampe” dopo una segnalazione di alcuni cittadini nel Comune di Terricciola.
“Athos, il lupacchiotto, aveva tibia e fibula fratturate e una ferita estesa all’arto posteriore sinistro che abbiamo pulito chirurgicamente con un intervento in anestesia generale – racconta la professoressa Micaela Sgorbini, direttore sanitario dell’ODV che cura gli animali selvatici in team con le dottoresse Francesca Bonelli e Irene Nocera.
“Anche Porthos, il lupo adulto, era in condizioni molto critiche quando è arrivato – continua Micaela Sgorbini – era in stato comatoso, disidratato e aveva una frattura all’anca sinistra. Lo abbiamo quindi sottoposto a fluidoterapia e a terapia del dolore. Fortunatamente, nel giro di 48 ore era già vigile, ed è rimasto con noi fino a alla guarigione spontanea della frattura”.
Una volta ristabiliti, il 5 marzo scorso Athos e Porthos sono stati affidati a Marco Aloisi, medico veterinario responsabile sanitario del Parco Faunistico del Monte Amiata, che li ha portati nella loro nuova casa dove, una volta liberati, avranno 18 ettari di terreno a disposizione.
Per la salvaguardia della fauna selvatica, l’ODV “Mario Modenato” dell’Università di Pisa opera in convenzione con la Regione Toscana e da 2010 a fine 2018, gli animali soccorsi e ricoverati sono stati 194. Insieme a Micaela Sgorbini e al suo team sono coinvolti nella cura degli animali anche i servizi di diagnostica per immagini, di cui è responsabile la professoressa Simonetta Citi, e di anestesiologia che fa capo alla professoressa Angela Briganti.
Liberati Athos e Porthos, i due lupi curati all’Ospedale Didattico Veterinario dell’Ateneo
Ci sono voluti mesi di cure per salvare Athos e Porthos, i due lupi ricoverati all’Ospedale Didattico Veterinario (ODV) “Mario Modenato” del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa che alcuni giorni fa sono stati liberati in un’area protetta del Parco Faunistico del Monte Amiata.
La professoressa Micaela Sgorbini, direttore sanitario dell’Ospedale Didattico Veterinario (ODV) “Mario Modenato”
Athos, il più giovane, è stato trovato intrappolato fra alcuni tubi nell’area mineraria Rosignano Solvay da alcuni operai del Comune di Montecatini Val di Cecina, quindi portato all’ospedale dell’Ateneo pisano dalla polizia provinciale nel novembre del 2018. Porthos, l’esemplare adulto, è arrivato invece lo scorso gennaio grazie ai volontari della onlus “Amici a 4 zampe” dopo una segnalazione di alcuni cittadini nel Comune di Terricciola.
“Athos, il lupacchiotto, aveva tibia e fibula fratturate e una ferita estesa all’arto posteriore sinistro che abbiamo pulito chirurgicamente con un intervento in anestesia generale – racconta la professoressa Micaela Sgorbini, direttore sanitario dell’ODV che cura gli animali selvatici in team con le dottoresse Francesca Bonelli e Irene Nocera.
Athos nel momento del ritrovamento intrappolato fra i tubi
“Anche Porthos, il lupo adulto, era in condizioni molto critiche quando è arrivato – continua Micaela Sgorbini – era in stato comatoso, disidratato e aveva una frattura all’anca sinistra. Lo abbiamo quindi sottoposto a fluidoterapia e a terapia del dolore. Fortunatamente, nel giro di 48 ore era già vigile, ed è rimasto con noi fino a alla guarigione spontanea della frattura”.
Porthos nel ricovero dell’Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Pisa
Una volta ristabiliti, il 5 marzo scorso Athos e Porthos sono stati affidati a Marco Aloisi, medico veterinario responsabile sanitario del Parco Faunistico del Monte Amiata, che li ha portati nella loro nuova casa dove, una volta liberati, avranno 18 ettari di terreno a disposizione.
Per la salvaguardia della fauna selvatica, l’ODV “Mario Modenato” dell’Università di Pisa opera in convenzione con la Regione Toscana e dal 2010 a fine 2018, gli animali soccorsi e ricoverati sono stati 194. Insieme a Micaela Sgorbini e al suo team sono coinvolti nella cura degli animali anche i servizi di diagnostica per immagini, di cui è responsabile la professoressa Simonetta Citi, e di anestesiologia che fa capo alla professoressa Angela Briganti.
Incarico presso il Dipartimento di Informatica: Progetto SIR-Listit: Design e sviluppo di algoritmi e modelli di deep learning generativo per dati strutturati.
Selezione per il reclutamento di n. 1 unità con rapporto di lavoro a tempo determinato di Cat. C, presso il Dipartimento di Scienze politiche. Scad. 26/03
Incarico presso Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale "Esecuzione di studi e ricerche per la classificazione del rischio strutturale di ponti esistenti”
Biblioteca intitolata al professore e cardiologo Vitantonio Di Bello
Giovedì 14 marzo alle 13.00 all’Ospedale di Cisanello (edificio 10, 2° piano) a Pisa, sarà intitolata una biblioteca e scoperta una targa in memoria del professore Vitantonio Di Bello, a poco più di un anno dalla sua scomparsa. Colleghi e amici lo ricordano per le sue doti di docente e ricercatore e la particolare dedizione alla cura dei pazienti. Il professore Di Bello è stato associato di Cardiologia all'Università di Pisa, al dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica, direttore del Centro Interdipartimentale di ricerca Health Technology Assessment – CIRHTA, presidente della Società Italiana di Ecocardiografia e Cardiovascular Imaging e per l’Azienda Ospedaliero Universitaria ha diretto la Sezione Dipartimentale di Cardioangiologia.
Lectio magistralis di Raffaele Cantone all’Università di Pisa
Giovedì 14 marzo, alle ore 10, nell’aula magna storica del Palazzo della Sapienza, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, terrà una lezione dal titolo “La prevenzione della corruzione: strumenti, risultati, prospettive”. Nell’occasione sarà presentato il libro “Corruzione e anticorruzione, dieci lezioni”, di Raffaele Cantone e del professor Enrico Carloni. L’evento, aperto al pubblico, è promosso dal master APC - Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione del dipartimento di Scienze politiche, e dal dottorato in Scienze giuridiche (curriculum in Amministrazione, mercato e giustizia penale) del dipartimento di Giurisprudenza. Saranno presenti anche il professor Alberto Vannucci, del dipartimento di Scienze politiche, il professor Alfredo Fioritto, del dipartimento di Giurisprudenza, e il professor Roberto Bartoli, ordinario di Diritto penale all’Università di Firenze.
Presidente dell’ANAC dal 2014, Raffaele Cantone ha come punto fermo la trasparenza. Con la consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga e che i risultati si potranno vedere solo nel medio e lungo periodo, non ha mai mancato di ricordare la necessità di un impegno sempre maggiore da parte degli attori istituzionali; a ciò si devono affiancare funzionari pubblici, formati e adeguatamente supportati, e una cittadinanza attenta e seriamente informata.
Il libro “Corruzione e anticorruzione, dieci lezioni”, ultimo di Cantone e scritto assieme al professor Enrico Carloni, mette a nudo i limiti dei rimedi individuati per combattere la corruzione. Spiega che per colpire questo fenomeno insidioso la prevenzione è più efficace della cura. Capire quanta corruzione abbiamo di fronte è solo una parte della sfida. Ci sono moltissimi dati eterogenei da interpretare. E le sanzioni non sono sufficienti se non vengono accompagnate da un insieme di regole che anticipino gli eventi delittuosi. In dieci lezioni capaci di rendere accessibile il linguaggio delle autorità amministrative, Raffaele Cantone ed Enrico Carloni illustrano in cosa consiste l’attività di contrasto alla corruzione e quali sono gli errori che dobbiamo correggere per non essere più vittime di un sistema spietato e pervasivo.