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Due giorni di sport, musica, cultura, street-food e divertimento. Dopo due anni di stop causa pandemia, torna il Tower Festival, il più grande evento sportivo dell’estate pisana organizzato dal Cus Pisa. Sabato 18 e domenica 19 giugno decine di tornei sportivi, dj set, campeggio, street-food e iniziative culturali animeranno i tredici ettari della cittadella sportiva del Centro Universitario Sportivo pisano di via Chiarugi con la nona edizione della manifestazione che ogni anno attira centinaia di atleti, decine di società sportive e migliaia di partecipanti.

La manifestazione è stata presentata a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Maria Mancarella, dal prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, e dal presidente del CUS Pisa, Stefano Pagliara.

Protagonisti del Tower Festival saranno lo sport e la promozione della cultura sportiva. Molto ricco il programma dei tornei, con otto discipline sportive e decine di competizioni di green volley, calcio a 5, tennis, hockey, ultimate frisbee, beach-tennis, corsa campestre e il torneo di streetball (basket 3 contro 3 a metà campo, dallo scorso anno anche disciplina olimpica) organizzato dall'associazione Daground. Spenti i riflettori sui campi, sabato 18 giugno si accenderanno le luci sul palco del Tower, dove a partire dalle 23 si esibirà alla consolle Whitney Mkok con il suo dj-set caratterizzato da musica afro deep-techno house.

Domenica 19 giugno, alle 18, il PalaCus ospiterà invece la presentazione del libro di Claudio Grassini “Buona fortuna fratello mio”, che ripercorre la storia personale e sportiva dell'allenatore e della storica figura della pallavolo pisana e nazionale, delle sfide in campo e quelle che la vita gli ha presentato, compreso la Sla che improvvisamente ha stravolto il suo percorso. Insieme all'autore, saranno presenti tutte le persone che lo hanno aiutato, ospiti ed amici che hanno fatto la storia della pallavolo italiana e pisana.

Una vasta area camping permetterà agli amanti della natura di dormire gratuitamente per una notte all’ombra delle stelle, mentre per i buongustai sarà attiva per tutta la durata dell’iniziativa un'ampia zona food dedicata allo street-food, alle birre artigianali e ai prodotti locali.

Tower Festival

"A distanza di due anni dall'ultima edizione – ha detto il rettore Paolo Maria Mancarella - torna, finalmente, il Tower Festival. Un appuntamento con cui non solo il nostro CUS rinnova la sua identità di realtà strettamente connessa al territorio, ma tutta l'Università di Pisa e la nostra città potranno celebrare il tanto atteso ritorno alla normalità e inaugurare l’estate. Dopo anni durissimi è finalmente tempo che si torni a frequentarci, a riscoprire l'immenso piacere dello stare insieme e niente, più dello sport, della musica e della cultura, credo possa aiutarci a ricostruire la nostra fiducia nel mondo e nell'altro".

“Dopo due anni di stop, abbiamo fortemente voluto riproporre il Tower Festival, non solo per impreziosire ancora di più la stagione sportiva del Cus Pisa, ma soprattutto per dare un ulteriore segnale di rinascita dopo la pandemia da Covid – ha aggiunto il presidente del Cus Pisa, Stefano Pagliara – Il Cus Pisa, anche durante i mesi più difficili, è stato sempre in prima linea con le proprie attività, anche se proposte in forme diverse, per supportare bambini e ragazzi. Con il Tower Festival e gli innumerevoli progetti in corso e in programma, il Cus Pisa è protagonista adesso del pieno ritorno alla normalità, impegnato nella promozione dello sport, dell'attività motoria e delle pratiche di socializzazione per far riscoprire e alimentare il desiderio di sport e di aggregazione di centinaia e centinaia di ragazzi”.

“Agli eventi e alle feste del giugno pisano – ha quindi concluso il professor Marco Gesi - sono orgoglioso che si possa aggiungere anche una festa non solo sportiva per noi importantissima. Il Tower festival torna a riempire il nostro CUS. sport, socialità e inclusione. Saranno due giorni di spensieratezza e di svago, dobbiamo essere contenti che finalmente i nostri giovani tornano a vivere la loro età e la loro voglia di divertirsi. Quindi l’appuntamento è per il 18 e il 19 giugno presso la cittadella universitaria più bella d’Italia.

Tower Festival2

Sarà illustrata mercoledì 15 giugno, alle ore 11, in Sala dei Mappamondi del rettorato, la nuova edizione del Tower Festival, il più grande evento sportivo della provincia di Pisa che torna il 18 e 19 giugno, dopo due anni di stop causato dalla pandemia, con decine di tornei e incontri sportivi, musica, street-food, campeggio e tanto divertimento.

Alla presentazione interverranno il rettore Paolo Maria Mancarella, il prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, e il presidente del CUS Pisa, Stefano Pagliara.

Il Centro di medicina riabilitativa “Sport and Anatomy” dell’Università di Pisa si amplia con il laboratorio di Biomeccanica e la Medicina dello sport, discipline indispensabili per poter prendere in carico in modo completo lo sportivo e non solo. L’inaugurazione dei nuovi locali si è tenuta venerdì 10 giugno, con gli interventi del rettore Paolo Maria Mancarella, del direttore del Centro Marco Gesi, del sindaco Michele Conti, il presidente del Pisa SC Calcio, Giuseppe Corrado, e del presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, Renzo Ulivieri.

“Sviluppare la progettualità del Centro - dichiara il professor Marco Gesi – è uno dei principali obiettivi che ci eravamo posti fin dall’inizio del progetto. Nuove attività, nuove figure e nuovi settori scientifico-disciplinari sono indispensabili per ottenere traguardi più alti nell’ambito della formazione e della ricerca, così da raggiungere sia i professionisti che operano in questo ambito, sia gli studenti che si preparano a entrare in un mondo lavorativo sempre più competitivo”.

Il Centro “Sport and Anatomy” è nato nel 2018 con l’intento di essere un laboratorio aperto e interdisciplinare, un vero e proprio “campo di allenamento”, per gli studenti dei corsi di laurea in Fisioterapia e in Scienze motorie, dove vedere e mettere in pratica molti degli argomenti trattati durante le lezioni frontali. Molti sono infatti gli studenti dell’Università di Pisa e di altri atenei italiani ed esteri che vi svolgono tirocini curriculari ed extracurriculari, l’internato di tesi, oppure che lo frequentano da laureati. Con le due nuove discipline ancora più studenti saranno interessati a frequentare il Centro per aumentare il loro bagaglio formativo e perfezionare le esperienze anche nell’ambito della ricerca. Solo per fare qualche esempio, gli specializzandi della Scuola in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico potranno trovare un ambiente formativo particolarmente idoneo, mentre gli studenti di Ingegneria potranno dedicarsi allo studio dell’analisi del movimento riuscendo a comprendere, in sinergia con il personale sanitario, gli aspetti fisiologici e patologici del paziente/sportivo.

Il laboratorio di Biomeccanica, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale, è dotato di una tecnologia di altissima precisione e ha tra i suoi interessi primari l’analisi del movimento tramite un sistema optoelettronico VICON, con pedane di forza e IMU.

Grazie alla Medicina dello sport, il Centro “Sport and Anatomy” entra a far parte delle “strutture di sede” (al pari di quelle presenti all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) nel cui ambito gli specializzandi in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico potranno fare esperienza in questo ambito specialistico e approfondire i diversi aspetti che ruotano attorno a uno sportivo, dall’imaging alla riabilitazione, dalla riatletizzazione sino allo studio delle dinamiche biomeccaniche. Questo permetterà loro di andare al di là della certificazione per l’attività fisica, accostandosi ad altre competenze specialistiche indispensabili per divenire un professionista a tutto tondo del settore.

“Question time” aperto al pubblico per Enrico Letta e Giuseppe Conte il 16 giugno alle 17 al Polo Piagge dell’Università di Pisa (Via Giacomo Matteotti, 11). I due leader animeranno insieme ad altri politici, in presenza o distanza, uno degli appuntamenti del XIV Convegno Internazionale della Società Europea di Economia Ecologica (ESEE) che si svolge a Pisa dal 14 al 17 giugno. La tre giorni di lavori, che si svolgerà in lingua inglese, porterà in città oltre 500 studiosi da tutto il mondo per parlare del ruolo della politica, della scienza e della società civile per sfuggire agli attuali percorsi di sviluppo insostenibile.

A chiusura dell’evento, la serata di venerdì 17 giugno sarà dedicata ai “Giochi per la sostenibilità” per grandi e piccoli, anche in italiano, presso la Stazione Leopolda di Pisa (Piazza Guerrazzi, 11).

Il Convegno, aperto al pubblico previa registrazione, ha il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, della Regione Toscana e del Comune di Pisa, nonché dell’Università di Pisa. Per informazioni: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/6182-will-achilles-catch-up-with-the-tortoise

Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394 M€ per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.

Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo si stima raggiungerà un valore complessivo di 220 miliari di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.

Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.

Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto su acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali di riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il traporto pubblico; un nuovo modello di mobilità accessibile e inclusiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

"L'Università di Pisa rappresenta da tempo un’eccellenza internazionale nella ricerca multidisciplinare sui temi della mobilità sostenibile ed eco-compatibile – commenta il professor Andrea Caiti, coordinatore del Centro per l’Università di Pisa e direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – La partecipazione come ente di ricerca promotore nell'appena costituito Centro Nazionale di Mobilità Sostenibile è da un lato una conferma della rilevanza del nostro Ateneo nel settore, e dall'altro una nuova straordinaria possibilità di crescita scientifica anche per i numerosi giovani ricercatori e dottorandi previsti nel progetto".

I soggetti coinvolti sono:

Enti di ricerca promotori

Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa.

Enti di ricerca aderenti

Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche.

Fondatori

Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fs, Leonardo, Angel company, Pirelli, Almaviva, Iveco group, Unipol, Fnm, Poste, Snam, A2A, Intesa Sanpaolo.

Partecipanti

Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos

Materiali sostenibili ricavati a partire da scarti agro-alimentari, da cui vengono estratte le molecole essenziali per la produzione di rivestimenti per substrati di carta-cartone e plastica, in particolare usando gli scarti di frutta, crostacei e legumi. Questo era l’obiettivo, raggiunto, del progetto europeo ECOFUNCO, coordinato dall'unità di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (DICI) che fa parte del Consorzio Interuniversitario di Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM). I 17 partners europei, sia di ricerca sia industriali, si riuniranno a Pisa il 17 e 18 giugno per la prima conferenza internazionale di Chimica Verde e imballaggi sostenibili, durante la quale verranno presentati i risultati del progetto.

“Le ricadute sono evidenti - commenta Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie al DICI e coordinatrice di ECOFUNCO - se pensiamo che quasi il 60% della plastica non riciclabile viene da imballaggi alimentari. Le difficoltà nel riciclo dei packaging per alimenti, dei contenitori e posate monouso e dei prodotti per la cura della persona derivano sia dall’uso di materiali non sostenibili sia dalla composizione, un multistrato di materiali diversi, molto difficili da separare quando vanno differenziati. ECOFUNCO ha messo a punto gli strumenti per una economia circolare nel campo dei monouso perché dà nuova vita agli scarti agro-alimentari, ora usati per produrre materiali sostenibili che possono sostituire le confezioni di plastica non biodegradabile, difficilmente riciclabili. Per esempio, dalla buccia del pomodoro e dal melone si estrae la cutina, le proteine da scarti dei legumi, e chitina e chitosano dall’esoscheletro dei crostacei”.

 La sostituzione della plastica convenzionale con un materiale sostenibile e compostabile assume una grande importanza nel settore agroalimentare, dove il 70% della plastica adoperata non viene riciclata, ma è dispersa nel suolo e nel mare o bruciata nei termovalorizzatori, con danni immensi all’ambiente.

“Al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale – prosegue Cinelli – abbiamo attivato diversi progetti per evitare un futuro in cui il nostro ambiente sarà sommerso dalla plastica, sia studiando tecniche di smaltimento e biodegradazione dei rifiuti plastici più efficienti ed efficaci, che consentano la riduzione della quantità di materiale disperso nell’ambiente, sia, come nel caso di ECOFUNCO, lavorando per la sostituzione degli imballaggi con confezioni biodegradabili con le medesime prestazioni”.

Queste soluzioni sono ora possibili grazie alla ricerca. Dopo la conferenza “Green chemistry and sustainable coatings” (chimica verde e imballaggi sostenibili) si apre una nuova fase, il cui scopo, grazie alla collaborazione con partner industriali, sarà progettare la produzione su vasta scala del packaging alternativo.

Materiali sostenibili ricavati a partire da scarti agro-alimentari, da cui vengono estratte le molecole essenziali per la produzione di rivestimenti per substrati di carta-cartone e plastica, in particolare usando gli scarti di frutta, crostacei e legumi. Questo era l’obiettivo, raggiunto, del progetto europeo ECOFUNCO, coordinato dall'unità di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa (DICI) che fa parte del Consorzio Interuniversitario di Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM). I 17 partners europei, sia di ricerca sia industriali, si riuniranno a Pisa il 17 e 18 giugno per la prima conferenza internazionale di Chimica Verde e imballaggi sostenibili, durante la quale verranno presentati i risultati del progetto.

vaschette ecofunco

“Le ricadute sono evidenti - commenta Patrizia Cinelli, docente di Fondamenti chimici delle tecnologie al DICI e coordinatrice di ECOFUNCO - se pensiamo che quasi il 60% della plastica non riciclabile viene da imballaggi alimentari. Le difficoltà nel riciclo dei packaging per alimenti, dei contenitori e posate monouso e dei prodotti per la cura della persona derivano sia dall’uso di materiali non sostenibili sia dalla composizione, un multistrato di materiali diversi, molto difficili da separare quando vanno differenziati. ECOFUNCO ha messo a punto gli strumenti per una economia circolare nel campo dei monouso perché dà nuova vita agli scarti agro-alimentari, ora usati per produrre materiali sostenibili che possono sostituire le confezioni di plastica non biodegradabile, difficilmente riciclabili. Per esempio, dalla buccia del pomodoro e dal melone si estrae la cutina, le proteine da scarti dei legumi, e chitina e chitosano dall’esoscheletro dei crostacei”.

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 La sostituzione della plastica convenzionale con un materiale sostenibile e compostabile assume una grande importanza nel settore agroalimentare, dove il 70% della plastica adoperata non viene riciclata, ma è dispersa nel suolo e nel mare o bruciata nei termovalorizzatori, con danni immensi all’ambiente.

“Al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale – prosegue Cinelli – abbiamo attivato diversi progetti per evitare un futuro in cui il nostro ambiente sarà sommerso dalla plastica, sia studiando tecniche di smaltimento e biodegradazione dei rifiuti plastici più efficienti ed efficaci, che consentano la riduzione della quantità di materiale disperso nell’ambiente, sia, come nel caso di ECOFUNCO, lavorando per la sostituzione degli imballaggi con confezioni biodegradabili con le medesime prestazioni”.

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Queste soluzioni sono ora possibili grazie alla ricerca. Dopo la conferenza “Green chemistry and sustainable coatings” (chimica verde e imballaggi sostenibili) si apre una nuova fase, il cui scopo, grazie alla collaborazione con partner industriali, sarà progettare la produzione su vasta scala del packaging alternativo.


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Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394 milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità. Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

mobilità_sostenibile.png

Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo si stima raggiungerà un valore complessivo di 220 miliari di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.

Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.

Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto su acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali di riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il traporto pubblico; un nuovo modello di mobilità accessibile e inclusiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

"L'Università di Pisa rappresenta da tempo un’eccellenza internazionale nella ricerca multidisciplinare sui temi della mobilità sostenibile ed eco-compatibile – commenta il professor Andrea Caiti, coordinatore del Centro per l’Università di Pisa e direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – La partecipazione come ente di ricerca promotore nell'appena costituito Centro Nazionale di Mobilità Sostenibile è da un lato una conferma della rilevanza del nostro Ateneo nel settore, e dall'altro una nuova straordinaria possibilità di crescita scientifica anche per i numerosi giovani ricercatori e dottorandi previsti nel progetto".

I soggetti coinvolti sono:

Enti di ricerca promotori
Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa.

Enti di ricerca aderenti
Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche.

Fondatori
Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fs, Leonardo, Angel company, Pirelli, Almaviva, Iveco group, Unipol, Fnm, Poste, Snam, A2A, Intesa Sanpaolo.

Partecipanti
Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos

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