I progetti di ricerca e sperimentazione clinica nelle scienze della vita
Saranno più di quaranta i progetti di ricerca e di sperimentazione clinica nel campo delle scienze della vita che l'Università di Pisa e l'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana illustreranno al pubblico nel primo workshop su "Clinical Research and Innovation (vedi programma completo". L'incontro, che si tiene venerdì 4 luglio nell'Aula Magna del Polo Fibonacci dalle ore 9 alle 19, è rivolto in modo specifico a rappresentanti delle aziende, dei distretti, dei poli di innovazione e agli investitori, ed è aperto alla partecipazione di tutti i cittadini interessati. Organizzata dal Dipartimento Integrato Interistituzionale-Dipint, nuova struttura dell'Università di Pisa e dell'AOUP, e inquadrata tra le attività del programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione clinica in Toscana, l'iniziativa è stata presentata a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello, dal direttore generale dell'AOUP, Carlo Tomassini, dal prorettore per la Ricerca applicata e l'Innovazione, Paolo Ferragina, dal professor Mauro Ferrari, dal direttore del Dipartimento Integrato Interistituzionale-Dipint, Elena Perini, e dal responsabile dell'UO Valorizzazione della Ricerca-Dipint, Cristiana Barghini.
Il format dell'incontro sarà basato su presentazioni sintetiche, che permetteranno di conoscere da vicino lo stato dell'arte e le ricadute cliniche e socio-economiche delle numerose attività di ricerca e di sperimentazione clinica portate avanti con successo ed efficacia da parte dei due enti nel settore delle scienze della vita. Durante la giornata, inoltre, spin-off nate all'Università di Pisa negli ultimi anni illustreranno i risultati delle loro attività, con particolare riferimento ad applicazioni terapeutiche, dispositivi medici, farma-biotech e ICT. Oltre a tutti i settori e i dipartimenti dell'area medica, sono coinvolti il dipartimento di Farmacia e alcuni Centri di Ateneo impegnati su tematiche attinenti.
Il workshop sarà arricchito dagli interventi di due prestigiosi ospiti internazionali: Serenella Sferza, co-direttore del "MIT-Italy Program", il programma che coordina le collaborazioni scientifiche tra il Massachusetts Institute of Technology e gli atenei italiani, a cui l'Università di Pisa è stata l'unica finora ad aderire; e Mark Coticchia, vice presidente e capo dell'Ufficio per l'innovazione della Henry Ford Health System, l'istituto che potrebbe presto intraprendere un analogo percorso di collaborazione con l'Ateneo pisano. I due ospiti riporteranno la loro esperienza sul grande potenziale di business rappresentato da sistemi ben integrati tra ricerca, clinica, imprese e soggetti regolatori.
"L'evento – ha commentato il rettore Massimo Augello – rappresenta un'occasione per chiunque operi nel settore delle life sciences, dalle imprese agli investitori, per entrare in contatto con i nostri ricercatori di eccellenza e per progettare con loro collaborazioni scientifiche, progetti di ricerca, attività di sperimentazione e validazione clinica, opportunità di investimento. Con questa iniziativa nel campo del trasferimento tecnologico, contiamo inoltre di identificare delle buone idee, che potranno poi essere accompagnate in un percorso di brevettazione, così come di creazione di start-up innovative in un settore che dimostra ampi spazi di sviluppo e di crescita".
"Ricerca clinica e innovazione tecnologica – ha concluso il direttore generale dell'Aoup Carlo Tomassini - sono ormai un binomio inscindibile per la sanità del futuro e l'Aoup da sempre esprime la massima integrazione fra queste componenti, impiegate e sapientemente utilizzate nei percorsi assistenziali che offre l'ospedale ai propri pazienti. Non è un caso che l'attrattività esercitata dall'Aoup anche fuori regione trovi il suo punto di forza proprio nell'alta e altissima specializzazione che si avvale di ricerca e know-how all'avanguardia".
Ne hanno parlato:
inToscana.it
Borse di studio e Posti Alloggio
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«Caro Presidente Renzi, università e ricerca sono il motore della ripresa economica»
Le ultime statistiche sull'occupazione segnalano che un giovane su due non trova lavoro: un record negativo che non si toccava dagli anni '70. Eppure, molti dati indicano che esiste uno straordinario potenziale di energia, talento e capacità innovativa che non riusciamo a valorizzare in maniera adeguata. Dalle università escono ogni anno migliaia di laureati altamente qualificati e in esse operano giovani studiosi perfettamente in grado di competere con i colleghi stranieri.
Si ripete che l'alternativa al lavoro dipendente, che non si trova, è l'auto-impiego, cioè la scelta di avviare un'impresa, possibilmente nei settori dell'alta tecnologia. Tuttavia, anche su questo fronte gli ostacoli sono molti: Unioncamere ha stimato che più di 120 mila giovani vorrebbero dar vita a un'impresa, ma sono costretti a desistere per mancanza di finanziamenti o per difficoltà burocratiche.
Come rettore di una delle più avanzate università italiane, vorrei provare a richiamare l'attenzione su una risorsa fondamentale per un'economia trainata dalla conoscenza: la ricerca universitaria. In Italia sono attive più di 1.100 spin-off della ricerca pubblica, che operano prevalentemente nel campo delle ICT, dei servizi per l'innovazione, dell'energia e ambiente, delle life sciences e del settore biomedicale. Sono imprese giovani e ad alto contenuto tecnologico, mediamente con dimensioni ridotte, sia in termini di addetti che di fatturato, ma con ottimo potenziale di sviluppo. Chi sono i loro protagonisti? Dottori di ricerca e giovani ricercatori che, nei loro studi, hanno trovato spunto per tradurre in un'attività economica innovativa i più recenti sviluppi della scienza. Sono tante queste imprese? Sono poche? È certo che la loro abbondanza dipende strettamente dalla quantità e qualità della ricerca svolta, che in Italia è quasi esclusivamente universitaria.
Anche da questo punto di vista, si comprende come il rilancio del sistema universitario possa fare da motore della ripresa economica del Paese: difficilmente, infatti, ci potrà essere sviluppo stabile senza buona ricerca ed efficaci politiche di trasferimento tecnologico verso il sistema economico, così come non potremo dare migliori prospettive occupazionali ai nostri ragazzi senza potenziare i percorsi educativi e i collegamenti tra formazione e lavoro. Al contrario, negli ultimi anni l'università ha subito un brusco ridimensionamento, con la perdita di circa 10.000 docenti e ricercatori e la diminuzione dei finanziamenti pubblici di più un miliardo di euro sui sette complessivi. Di fatto, l'Italia è tra le nazioni che investono meno in questo settore, con una spesa pubblica che è circa metà di quella inglese e un terzo di quelle tedesca e francese.
La Conferenza dei rettori denuncia da tempo questa situazione e chiede una decisa inversione di tendenza, con l'adozione di un nuovo modello di finanziamento e di un piano straordinario di assunzioni rivolto ai giovani, e nello stesso tempo con norme che favoriscano l'autonomia responsabile delle singole sedi, la semplificazione burocratica, l'apertura e la competitività internazionale. I precedenti governi non hanno saputo dare adeguate risposte a queste istanze e, in generale, la politica sembra ignorare l'enorme rilievo delle questioni in gioco.
Le recenti elezioni europee hanno dato piena legittimazione al governo, con un consenso che lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha inteso tradurre in senso di responsabilità verso le aspettative di rinnovamento diffuse nel Paese, innanzitutto per quanto riguarda il rilancio dell'economia e dell'occupazione giovanile. In questa direzione, i problemi dell'università e della ricerca devono diventare una grande "questione nazionale" e una priorità nell'agenda del governo, da cui ci aspettiamo un segnale forte di discontinuità rispetto alle politiche seguite finora.
Caro Presidente Renzi e caro Ministro Giannini, il sistema universitario italiano - che, ricordo, con l'imponente attività di valutazione della ricerca da parte dell'ANVUR è tra le pubbliche amministrazioni più trasparenti e "certificate" - è pronto a fare la sua parte per il cambiamento e l'innovazione, consapevole dell'assoluta necessità di scelte coraggiose di riforma, ma anche di piani sistematici e selettivi di investimento, da sviluppare con urgenza, se vogliamo cogliere questa opportunità storica e far ripartire il treno dello sviluppo e della competitività internazionale.
Massimo Augello
Inaugurato il Laboratorio di Esperienza Digitale
L'Università di Pisa e Microsoft Italia hanno inaugurato il nuovo Laboratorio di Esperienza Digitale (LED) di Pisa, che rappresenterà un punto di erogazione di formazione gratuita per le piccole e medie imprese, i professionisti e i giovani del territorio con un duplice focus: Cloud Computing e Mobility. Raggiunge così anche la Toscana l'iniziativa "Digitali per crescere" (#digitalipercrescere), con cui Microsoft si pone l'obiettivo di promuovere la digitalizzazione del Paese raggiungendo capillarmente le PMI e i giovani italiani, per dare avvio a un circolo virtuoso di occupazione e crescita che faccia leva sulle potenzialità delle nuove tecnologie. Sostenuta dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dello Sviluppo Economico, e a cui collaborano in prima linea Unioncamere, Gruppo Poste Italiane, UniCredit, Intel e altri partner tecnologici, "Digitali per crescere" intende infatti ridurre il divario digitale, attraverso una proficua partnership tra attori del sistema pubblico e del sistema privato.
Da tempo la Toscana è teatro di iniziative d'innovazione congiunte di Microsoft e dell'Università di Pisa, che attuano un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, e il LED di Pisa – che capitalizza la precedente esperienza del centro di competenza "Cloud OS Immersion" dedicato alle grandi imprese – si propone di diventare un importante centro per guidare le PMI toscane verso un percorso di consapevolezza sui vantaggi del Cloud pubblico, privato oppure ibrido e della Mobility.
Punto forte del LED sarà lo showcase di nuove tecnologie e la possibilità di condividere best practice. In particolare sarà possibile scandagliare quattro scenari digitali - collaborazione, mobilità, semplificazione, efficienza – esigenze che accomunano tutte le aziende e verso cui device mobili e Cloud possono offrire una risposta. Nel LED verrà offerta formazione gratuita agli imprenditori e ai professionisti locali attraverso workshop e sarà possibile incontrare i partner Microsoft radicati sul territorio, il personale universitario dell'IT Center dell'Università di Pisa e gli esperti Microsoft per ricevere consulenza e dare avvio a progetti d'innovazione. Al centro dell'inaugurazione, le nuove soluzioni degli ISV Partner di Microsoft - Diamante, DS Group, Gulliver, KeisData, SolidQ, Tagetik, Vecomp Software, Vetrya, Vidiemme Consulting - che a partire dalla tecnologia Microsoft e in particolare dalla piattaforma cloud Azure sono state sviluppate in risposta ad esigenze specifiche delle PMI e che potranno essere di grande supporto anche per le realtà toscane.
Naturalmente il laboratorio è anche stato pensato come spazio di confronto per gli studenti dell'Università che potranno ricevere formazione per diventare i professionisti IT di domani in grado di rispondere alle specifiche esigenze delle PMI locali.
Oltre al nuovo luogo fisico di incontro, le PMI e gli studenti toscani potranno accedere anche alla piattaforma digitale digitalipercrescere.it per interagire con gli esperti e i Partner Microsoft e per usufruire di strumenti come il check-up digitale della propria impresa e la formazione virtuale. In parallelo agli eventi fisici si sviluppa infatti anche Aula PMI, accessibile dalla pagina www.digitalipercrescere.it/PMI, un progetto per veicolare nuove competenze alle aziende attraverso la formazione online, fornendo ogni settimana nuovi contenuti e risorse.
L'evento di inaugurazione del nuovo LED è anche un'occasione per fare il punto sui primi mesi dell'iniziativa "Digitali per crescere", che lanciata a fine ottobre 2013, ha già visto l'apertura di cinque LED a Roma, Milano, Bari, Napoli e Torino e ha già raggiunto 600.000 PMI, formandone in particolare oltre 6.000. Il portale www.digitalipercrescere.it ha registrato 225.000 utenti unici e gli eventi di lancio nelle principali città italiane hanno coinvolto oltre 2.000 partecipanti e sono stati l'occasione per condividere circa 35 casi di successo di realtà che grazie alla tecnologia hanno ottenuto significativi benefici di business. Nel complesso in questi mesi moltissime realtà sono state contaminate dai messaggi di "Digitali per crescere" e hanno messo in atto 2.350 progetti di varia entità che hanno contribuito a dare nuovo slancio alla competitività del tessuto economico italiano.
La correlazione tra innovazione e crescita è dimostrata anche da uno studio Microsoft - Boston Consulting Group , approfondito oggi durante l'evento presso l'Università di Pisa, che stima che se più PMI utilizzassero le nuove tecnologie, ciò genererebbe una crescita aggregata del fatturato di 770 miliardi di Dollari e 6,2 milioni di posti lavoro in solo 5 Paesi ovvero USA, Germania, Cina, India e Brasile, un effetto replicabile in tutte le altre economie del mondo. Negli ultimi anni le aziende italiane più tecnologiche sono cresciute in termini di fatturato e occupazione più di quelle a basso investimento tecnologico: + 13% di fatturato (2010-2012) e + 10% di posti di lavoro (2010-2013), il delta tra le prime e le seconde. Inoltre le PMI che fanno uso del Cloud Computing sono in generale le più ottimiste rispetto alle prospettive di crescita e occupazione: il 47% crede che le nuove tecnologie miglioreranno fatturato e profitto e il 25% pensa che contribuiranno alla creazione di posti di lavoro, mentre tra coloro che non utilizzano il Cloud sono solo rispettivamente il 20% e il 6% ad essere di questo avviso. E nello specifico le aziende italiane che utilizzano il Cloud sono cresciute più rapidamente rispetto a quelle che non lo usano: +12% di fatturato (2010-2012) e +9% di posti lavoro (2010-2013) di differenza. Ciononostante, a livello internazionale, sono le aziende dei mercati emergenti a mostrarsi più informate dei vantaggi del Cloud (37%) rispetto a quelle delle economie sviluppate (25%), proprio perché in Italia e negli altri Paesi avanzati migrare al Cloud implica una scelta più consapevole e spesso le aziende sono più resistenti a rinnovare l'infrastruttura IT esistente.
"L'Università di Pisa - ha dichiarato Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia - rappresenta da sempre un polo d'eccellenza e siamo entusiasti di rinnovare la nostra collaborazione per inaugurare il nuovo Laboratorio di Esperienza Digitale che siamo sicuri potrà aiutare le aziende i giovani dell'intera Regione a cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. L'iniziativa 'Digitali per crescere' muove proprio dall'analisi dello scenario socio-economico italiano e per questo vede i suoi focus principali nelle PMI, che costituiscono oltre il 90% del tessuto economico nazionale, e nei giovani, che devono affrontare le problematiche legate a una disoccupazione superiore al 45%. Attraverso una proficua collaborazione pubblico-privato, ci poniamo quindi anche a Pisa l'obiettivo di aiutare le PMI a innovare e di conseguenza a crescere in termini fatturato e occupazione, e di supportare il percorso di formazione degli studenti in modo che possano più facilmente inserirsi nel mondo del lavoro. La positiva esperienza del precedente centro di competenza 'Cloud OS Immersion' nato dalla partnership con l'IT Center dell'Università di Pisa ha in un certo senso ispirato l'intero progetto 'Digitali per crescere', dimostrando il valore dell'approccio esperienziale per guidare giovani e professionisti, facendo toccare con mano le opportunità offerte dal Cloud Computing e dalle nuove tecnologie e promuovendo l'innovazione a tutti i livelli. Nel nuovo LED sarà possibile ricevere formazione gratuita e consulenza su misura per far decollare progetti d'innovazione a supporto della competitività del territorio".
"Siamo molto lieti di collaborare con Microsoft a questo importante progetto - ha detto il rettore Massimo Augello - e siamo sicuri che il LED di Pisa rappresenterà un importante punto di riferimento per le PMI e i giovani del territorio. L'ICT può ridare slancio all'economia del Paese e la nostra Università intende offrire il proprio contributo con una formazione teorica e pratica in linea con gli attuali trend tecnologici per trasformare gli studenti in professionisti in grado di guidare le aziende nel proprio percorso d'innovazione o di dar vita ad attività imprenditoriali di successo. Capitalizzando l'esperienza dei precedenti centri di competenza in partnership con Microsoft, siamo sicuri che il LED di Pisa sarà in grado di promuovere un utile dialogo tra PMI, studenti, ricercatori ed esperti IT, per sostenere la competitività locale grazie alle leve dell'innovazione".
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Corriere.it
inToscana.it
StampToscana.it
QuiNewsPisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
CorriereComunicazioni.it
CheFuturo.it
TG:
GranducatoTV
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Con lo slogan «Coltiva la lettura, fioriranno idee» vince il concorso è-book
«Coltiva la lettura, fioriranno idee» è lo slogan con cui Daniele Pala, studente di Medicina dell'Università di Pisa, ha vinto "è-book", il concorso promosso dall'Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con tutto il mondo universitario per raccontare "Il futuro è nei libri che leggi". La frase di Daniele Pala è una delle quattro selezionate tra le circa 2.500 inviate da studenti da tutta Italia chiamati a definire in un massimo di 50 caratteri il valore dei libri all'università. Daniele, 24 anni, originario di Oristano, ha vinto un buono da 2.000 euro da spendere in libri o ebook, utilizzabile in qualsiasi libreria italiana.
Gli altri slogan premiati dal concorso sono "Il cambiamento è nei #libricheleggerai" di Anselmo Silveri (Università degli Studi di Teramo), "Il futuro è cultura; l'ho letto da qualche parte", di Alice Scolari (Politecnico di Milano) e "Più sai, più sei" ideato da Ludovica Bartocci (Università degli Studi Roma Tre) e Carlo Pio Guerra (Accademia delle Belle Arti di Roma).
Gli studenti, partecipando al concorso, hanno anche compilato un questionario sulle loro abitudini di studio, rivolto in particolare a indagare il loro utilizzo delle tecnologie per lo studio: i risultati di questa indagine saranno presentati all'inizio del prossimo anno accademico in un convegno. Al pari del concorso, l'indagine è promossa da AIE (Associazione Italiana Editori), con il patrocinio della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio universitario Nazionale (CUN), dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e con il supporto dell'Associazione italiana dei Comunicatori d'Università-AICUN.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
gonews.it
repubblica.it
An important zoological discovery during the inspections of the tomb of Isabella of Aragon
The most probable hypothesis is that it travelled to Europe aboard the Spanish galleons, hidden among the foodstuffs from the New World which had just been discovered by Columbus. The specimen of Hermetia illucens, or black soldier fly, a species of insect native to America found by the researchers from the University of Pisa inside the sarcophagus of the duchess Isabella of Aragon (who died in Naples in 1524 and was thought by some scholars to be the actual Mona Lisa painted by Leonardo da Vinci) has opened new scenarios as to the real geographical origins of this species. The research published in the prestigious Journal of Archaeological Science, was made possible thanks to the collaboration of the group of agricultural entomology from the Department of Agricultural, Alimentary and Agro-environmental Sciences, made up of Giovanni Benelli, Angelo Canale and Alfio Raspi, with Gino Fornaciari, Director of the Division of Paleopathology in the Department of Translational Research on New Technologies in Medicine and Surgery.
It all started in 1984 when Professor Fornaciari exhumed the body of Isabella of Aragon for paleopathological studies which demonstrated that the death of the duchess was caused by mercury intoxication, the mercury being used to cure a form of syphilis. On that occasion, near the deceased's head, the remains of an insect larva were found. Recent analysis of the remains show that it belongs to the American species: "Hermetia illucens has always been considered native to the American continent and has never been seen in Europe before the 1900s," explains Giovanni Benelli, "this discovery inside the sarcophagus of Isabella of Aragon is therefore rather surprising as it demonstrates the presence of this insect in Europe four centuries earlier than was thought".
In order to explain the presence of the insect in Europe earlier than previously believed, the 'paleoentomological' group has formulated various theories, the most plausible being that Hermetia illucens reached Europe hidden in foodstuffs carried by the Spanish galleons which, on the way back from America, frequently stopped in Naples where the duchess was buried: "Any possible later contamination from this species is considered to be out of the question," explains Gino Fornaciari, "the sarcophagus of Isabella has been hermetically sealed since her death with the only exception of when some robbers visited the tomb a few centuries later when her body was already skeletonised and therefore not congruous with the development of Hermetia illucens, which requires abundant fresh or decomposing organic material".
The duchess Isabella of Aragon (1470-1524) is a fascinating figure from the Italian Renaissance: daughter of Ippolita Sforza and Alfonso II, heir to the throne of Naples, in 1489 she married the Duke of Milan, Gian Galeazzo Sforza, and the wedding became famous because of the spectacular celebrations, with theatrical representations, mechanical games, fountains of light and water, organized at the Castello Sforzesco di Milano by Leonardo Da Vinci, who, in those years, lived at the court of Ludovico il Moro. According to some art historians it was Isabella who inspired Leonardo's Mona Lisa, which would seem to be corroborated by a certain likeness between the noble woman and the woman portrayed in the painting.
Dalle indagini sulla tomba di Isabella d’Aragona una scoperta di grande importanza zoologica
L'ipotesi più probabile è che sia giunta in Europa sui galeoni spagnoli, nascosta nelle derrate alimentari che arrivavano dal Nuovo Continente appena scoperto da Colombo. L'esemplare di Hermetia illucens, una specie di dittero originario dell'America ritrovato dai ricercatori dell'Università di Pisa all'interno del sarcofago della duchessa Isabella d'Aragona – morta a Napoli nel 1524 e accreditata da alcuni studiosi come la vera Monna Lisa dipinta da Leonardo da Vinci - ha aperto nuovi scenari sulla reale origine geografica di questa specie. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Journal of Archaeological Science, è stata possibile grazie alla collaborazione del gruppo di entomologia agraria del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, composto da Giovanni Benelli, Angelo Canale e Alfio Raspi, con Gino Fornaciari, direttore della Divisione di Paleopatologia del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia.
Tutto è iniziato nel 1984, quando il professor Fornaciari riesumò il corpo di Isabella d'Aragona per studi paleopatologici, che arrivarono a dimostrare che la morte della duchessa fu causata da un'intossicazione da mercurio usato per curare una forma di sifilide. In quell'occasione, vicino al cranio della defunta, furono rinvenuti resti di una larva di dittero, che analizzati oggi risulterebbero appartenere alla specie americana: "Hermetia illucens è da sempre ritenuta originaria del continente americano e non è mai stata rinvenuta in Europa prima degli inizi del '900 - spiega Giovanni Benelli – il suo rinvenimento all'interno del sarcofago di Isabella d'Aragona è quindi assai sorprendente, poiché dimostra la presenza di questo insetto in Europa quattro secoli prima di quanto ad oggi conosciuto".
Per spiegare la presenza di questo insetto in Europa prima di quanto ritenuto precedentemente, il gruppo "paleoentomologico" ha formulato alcune ipotesi, tra le quali la più plausibile sembra essere che Hermetia illucens abbia raggiunto l'Europa nascosta nelle derrate alimentari trasportate dai galeoni spagnoli che, di ritorno dall'America, facevano frequenti scali a Napoli, dove la duchessa fu sepolta: "Non riteniamo possibile una contaminazione tardiva da parte di questa specie - spiega Gino Fornaciari - il sarcofago di Isabella è stato ermeticamente chiuso dalla sua morte ad oggi, con la sola eccezione di una visita dei ladri alcuni secoli più tardi, quando il suo corpo era già scheletrizzato, quindi non adatto allo sviluppo di Hermetia illucens, che richiede abbondante materiale organico fresco e in decomposizione".
La duchessa Isabella d'Aragona (1470-1524) è una figura affascinante del Rinascimento italiano: figlia di Ippolita Sforza e di Alfonso II, erede al trono di Napoli, nel 1489 sposò il Duca di Milano, Gian Galeazzo Sforza, e le sue nozze divennero famose per i festeggiamenti spettacolari, con rappresentazioni teatrali, giochi meccanici, fontane di luce e acqua, organizzati al Castello Sforzesco di Milano da Leonardo Da Vinci, che in quegli anni viveva alla corte di Ludovico il Moro. Secondo alcuni storici dell'arte sarebbe stata Isabella la fonte d'ispirazione per la Monna Lisa di Leonardo, come risulterebbe anche da una certa rassomiglianza della nobile con la donna raffigurata nel quadro.
Ne hanno parlato:
Discovery News
Focus.it
GaiaNews.it
Tirreno Pisa
PisaToday.it
gonews.it
PisaToday.it
Controcampus.it
Donnecultura.eu
Un grazie particolare a due studentesse iraniane
Di loro si era parlato alcuni giorni fa, quando erano state protagoniste di un episodio di cronaca in cui avevano soccorso una donna di 87 anni appena rapinata da un gruppo di giovani e aiutato i carabinieri a rintracciare uno di loro. Le due studentesse iraniane, le sorelle Maryam e Fatemeh Gholipour, sono state ricevute in rettorato dal rettore Massimo Augello, dal colonnello Andrea Brancadoro, comandante del Comando provinciale dei Carabinieri di Pisa, e dal maggiore Stefano Bove, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Pisa, per ricevere un attestato simbolico di ringraziamento per l'atto compiuto. All'incontro erano presenti anche il prorettore vicario Nicoletta De Francesco e il prorettore per gli Studenti Rosalba Tognetti. "Senza parlare di gesto eroico – ha sottolineato il rettore - il vostro intervento è un esempio di grande senso civico che tutti noi dovremmo aver presente nel nostro comportamento quotidiano".
Le due sorelle sono originarie di Shiraz, la città nel sud dell'Iran famosa per essere situata vicina alle rovine persiane di Persepolis e per essere la città dei poeti Hafez e Saadi. Maryam, 32 anni, è in Italia da tre e frequenta il terzo anno del corso di laurea in Fisioterapia. Fatemeh ha invece 20 anni ed è arrivata a Pisa due anni fa per frequentare Scienze motorie, ma il suo sogno è studiare Medicina: "Ho già provato una volta il concorso d'ammissione, ma non ce l'ho fatta – ha detto Fatemeh – Riproverò il prossimo anno, perché sono determinata a diventare un medico".
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it
PisaToday.it
gonews.it
Compie dieci anni il Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa
Il Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa ha festeggiato i dieci anni di attività organizzando la giornata di studio su "Aspettative e percezione di sé dei giovani tra benessere e crisi", in cui docenti ed esperti degli atenei italiani si sono confrontati sulla teoria e sulla metodologia del sostegno ai ragazzi che incontrano difficoltà nel proprio percorso di studi. "Dal convegno – ha sintetizzato il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti – è emerso che, nonostante la crisi economica e la drammatica crescita della disoccupazione giovanile, non c'è un calo di motivazioni negli studenti che intraprendono gli studi universitari, anche se da questo contesto nascono nuove problematiche di cui dobbiamo essere consapevoli e che dobbiamo saper affrontare, anche potenziando e rendendo stabili i servizi come quelli offerti dal nostro centro di ascolto. L'appuntamento pisano ha rappresentato dunque un importante momento di dialogo fra gli operatori che, all'interno delle università, si occupano delle tematiche giovanili, oltre che un'occasione per condividere esperienze e buone prassi".
Nel corso dell'incontro sono stati presentati i dati sul Servizio di ascolto e consulenza dell'Università di Pisa, nato nel 2004 con l'obiettivo di dare un supporto agli studenti che attraversano momenti di difficoltà e disagio nel proprio percorso formativo. Alle attività iniziali, focalizzate sul counseling individuale effettuato da personale esperto nella consulenza psicologica, si sono poi affiancate delle attività legate alla prevenzione del disagio, che con una serie di azioni mirate (seminari, laboratori e così via) intendono fornire agli studenti, fin dagli ultimi anni delle scuole superiori, gli strumenti necessari per prevenire vari aspetti del disagio collegato allo studio. Le tematiche affrontate nei workshop vanno dal metodo di studio alla gestione dell'ansia da esame, dai problemi relazionali all'autostima, dai processi cognitivi che guidano la percezione di sé e gli aspetti motivazionali alla definizione dell'obiettivo di crescita professionale. Da quest'anno sono stati poi introdotti alcuni incontri rivolti specificatamente alle matricole, per aiutarle a gestire la fase di cambiamento, spesso assai delicata, che caratterizza l'ingresso nella realtà universitaria.

Il Servizio - che opera all'interno della Direzione didattica e servizi agli studenti e che attualmente vede al lavoro un team formato da tre psicologi: Federica Gorrasi, come referente, Elisabetta Macchi e Stefano Meini (nella foto a destra insieme al prorettore Rosalba Tognetti) - partecipa inoltre alle manifestazioni di orientamento per gli studenti delle scuole superiori, con incontri dedicati al tema della scelta universitaria, e offre consulenza a laureandi, neolaureati e dottori di ricerca per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, supportandoli nella definizione del loro bilancio di competenze e attraverso la simulazione di colloqui di lavoro.
In parallelo con la tipologia delle attività svolte e anche grazie alla realizzazione di alcune campagne informative, sono aumentati progressivamente i numeri degli studenti che si rivolgono al Servizio dell'Ateneo. Sono infatti più di 600 gli studenti che nel decennio hanno usufruito del percorso di consulenza individuale, passando dai 57 nuovi casi del 2011 ai 118 dell'anno successivo e ai 143 del 2013, fino ai 93 dei primi cinque mesi di quest'anno. Ai tre seminari tenuti finora nel 2014 sono stati ammessi 110 allievi, con diverse centinaia di richieste, mentre 30 sono stati i partecipanti al corso per laureandi e laureati sul processo di selezione del personale.