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Lunedì, 11 Febbraio 2013 16:48

Premiate quattro tesi sulla provincia di Pisa

premiati1Sono quattro i giovani laureati che la Camera di Commercio di Pisa ha premiato per le tesi, specialistiche o magistrali, discusse all'Ateneo pisano nell'anno accademico 2010-11 e riguardanti aspetti economico-sociali della provincia. Tre studenti hanno seguito il corso in Ingegneria edile-architettura e la quarta quello in Agraria. Tra i loro lavori, uno studio di riqualificazione del Palazzo Chiesa di Pisa e di tutta la zona situata tra il Lungarno Gambacorti e il Giardino Scotto, il progetto per la ricostruzione di un teatro a San Miniato, il piano di recupero della tabaccaia di Villa Saletta in Valdera e la proposta di restauro del parco storico di Villa Varramista a Montopoli in Val d'Arno.

La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 11 febbraio 2013, nella Sala "Gentili" della Camera di Commercio di Pisa, ad opera del presidente della Camera di Commercio, Pierfrancesco Pacini, e alla presenza del prorettore per gli Studenti e il diritto allo studio, Rosalba Tognetti, dei relatori e di alcuni docenti dell'Università di Pisa.

Le quattro tesi premiate sono state selezionate, tra le dieci iscritte al concorso, da una Commissione presieduta dal presidente della Camera di Commercio e composta dal segretario generale dell'ente, Cristina Martelli, dai professori Piero Floriani e Roberto Sbrana e dall'ingegner Gianfranco Vannucchi.

"La Camera di Commercio di Pisa, sensibile ai temi della formazione e della crescita del capitale umano - ha dichiarato il presidente Pierfrancesco Pacini - ha programmato, anche quest'anno, specifiche attività di promozione della cultura e dell'eccellenza nella formazione delle risorse umane. Oltre alla premiazione delle tesi di laurea saranno assegnati, nel corso dell'anno, premi agli studenti più meritevoli degli istituti tecnico-professionali, sarà promossa l'attività dell'Università telematica del sistema camerale e saranno effettuate indagini sul tema dei fabbisogni professionali espressi dalle imprese".

"Nell'esprimere il più vivo apprezzamento dell'Università di Pisa per un'iniziativa che ha una lunga tradizione alle spalle - ha commentato la professoressa Rosalba Tognetti - desidero ringraziare la Camera di Commercio di Pisa e il suo presidente, che anche in questa occasione ribadiscono il loro impegno nella valorizzazione del territorio e a favore dei giovani studiosi, a ulteriore conferma delle potenzialità insite nell'interazione tra mondo universitario e realtà produttive e imprenditoriali locali".

Di seguito i candidati selezionati, con il titolo della tesi e i relatori e con le motivazioni del premio:

Marco Biondi, residente a Pisa (Laurea in Ingegneria Edile-Architettura)
Tesi: "Palazzo Chiesa: analisi storica, progetto del recupero dell'edificio residenziale e della riqualificazione dell'area"
Relatori: Prof. Arch. Domenico Taddei, Prof.ssa Arch. Ewa Karwacka, M. D'arte Andrea Martini
Motivazione: "La tesi si occupa della zona situata tra il Lungarno Gambacorti e il Giardino Scotto, zona che ancora presenta le ferite dell'ultima guerra, con l'obiettivo di riqualificare e riunificare un immagine che si presenta frazionata eliminando i punti di attrito fra i vari elementi. Dopo un accurato studio delle premesse, dei luoghi, delle trasformazioni conseguenti al cambiamento d'uso, attraverso corrette ed efficaci giustificazioni, la progettazione ha portato al recupero dell'edificio residenziale prospiciente il Lungarno, alla costruzione di un edificio da destinare ad attività commerciali e pubbliche e alla realizzazione di una piazza per l'accesso al Vallo della Fortezza del Sangallo per il quale è prevista una sistemazione a verde pubblico rendendo così fruibile per i cittadini una zona che presenta un forte degrado".

Massimiliano Francesconi, residente a Camaiore (Laurea in Ingegneria Edile-Architettura)
Tesi: "Passaggi. Il nuovo teatro di San Miniato – San Miniato, Pisa"
Relatore: Prof. Arch. Antonello Boschi, Prof. Ing. Francesco Leccese
Motivazione: "San Miniato 'al Tedesco', meravigliosa cittadina e centro dell'Istituto del Dramma Popolare, ha avuto un vero teatro, di impianto e stile ottocenteschi, che è stato cancellato dalla guerra nel 1944: il posto dove sorgeva è rimasto sgombro, nella stretta compagine urbana, come una ferita non cicatrizzata. La costruzione di un vero teatro in luogo del vecchio è stata immaginata, progettata, discussa nel tempo, ma è tutt'ora un sogno collettivo, senza realizzazione. A questo sogno la tesi di laurea (in Ingegneria Edile – Architettura) di Massimiliano Francesconi ha dato la forma di un nuovo progetto, che si pone lo scopo di «inserire un'architettura contemporanea in un centro antico denso di valori artistici e storici, senza per questo ignorare il linguaggio urbano con cui sono stati scritti interi brani di città». L'intenzione appare raggiunta in pieno sia per la parte architettonica, che distribuisce con grande cura gli spazi esterni e interni di una costruzione mossa ma armonica, e per nulla conflittuale con il contesto antico; sia per il rigorosissimo progetto dell'acustica, fondamentale nel caso di un teatro così articolato, in spazi che i limiti fisici condizionano fatalmente".

Alessandra Puccini , residente a Pisa, (Laurea in Agraria)
Tesi: "Il parco storico di Villa Varramista a Montopoli in Val d'Arno: analisi e proposte di restauro"
Relatori: Prof. Galileo Magnani, Prof. Rossano Massai
Motivazione: "Nel cuore antico della Toscana, vicino a città d'arte e cultura, si trova il vasto territorio del Parco Storico di Villa Varramista, ricco di bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche. La Villa storica, dimora preferita dalle famiglie Piaggio, Agnelli e Visconti di Modrone, contribuisce alla qualità e allo stile che Varramista, attraverso l'omonimo vino e la sua ospitalità, vuol rappresentare nel mondo. Ma è soprattutto sul parco storico di Villa Varramista che si concentra l'attenzione dello studio della dott.ssa Alessandra Puccini, condotto in maniera documentata e con grande livello di approfondimento, nonostante la scarsa mole di documenti disponibili. Dopo un'analisi storica delle vicissitudini attraversate dal Parco, la tesi si sofferma opportunamente sull'analisi del suo stato attuale, per sfociare infine in una seria e documentata proposta di restauro, sia pure limitata a tre settori specifici del parco, certamente fra i più significativi, vale a dire "il giardino romantico", "il labirinto" e "il giardino antistante la Villa". Le proposte progettuali avanzate non mancano di una finalità divulgativa, che tiene conto anche della fruizione turistica e che può contribuire ad accrescere la notorietà, non solo in Toscana, ma anche in Italia e a livello internazionale di questa "ricchezza" presente sul nostro territorio".

Luca Romolini, residente a Pontedera (Laurea in Ingegneria Edile-Architettura)
Tesi: "La tabaccaia di Villa Saletta in Valdera: ipotesi di recupero"
Relatore: Prof. Arch. Domenico Taddei, Prof. Ing. Pietro Croce
Motivazione: "La tesi prende lo spunto della constatazione che esistono ancora molti edifici industriali dismessi che potrebbero essere utilizzati per evitare una ulteriore cementificazione del territorio e in particolare quelli già adibiti a tabaccaie, edifici che sono presenti nel territorio della nostra provincia. Il recupero della Tabaccaia è stato inteso sotto due aspetti: funzione di memoria come museo del tabacco e inserimento di attività che consentano di rendere la zona più appetibile al pubblico e un uso remunerativo con funzione di richiamo per investimenti privati. Infatti sono previsti interventi non solo nell'edificio in oggetto prevedendo, oltre alla parte museale la presenza di sale convegni, di aule e laboratori come dislocazione della Facoltà di Agraria, ma anche in altri edifici nelle vicinanze da destinare a strutture commerciali e ricettive".

Lunedì, 11 Febbraio 2013 09:49

Il virus che uccide il tumore

Riccardo Lencioni

Uno studio clinico rivoluzionario, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Nature Medicine", apre nuovi orizzonti nella lotta contro i tumori. Una task force internazionale di ricercatori – di cui ha fatto parte anche Riccardo Lencioni, docente di Diagnostica per immagini e Radioterapia all'Università di Pisa - ha dimostrato, per la prima volta, come l'impiego di uno speciale virus mirato contro il tumore possa arrestare la crescita neoplastica, migliorando in modo significativo la sopravvivenza dei pazienti. "L'idea era quella che le cellule neoplastiche, tanto aggressive nei confronti dell'organismo, fossero impreparate a reagire di fronte all'attacco del virus" – spiega Lencioni.

Nello studio, di tipo randomizzato, sono stati arruolati trenta pazienti con tumore avanzato e inoperabile del fegato, per i quali l'aspettativa di vita è limitata a pochi mesi. I pazienti, che si trovavano in centri americani e asiatici, sono stati trattati iniettando il virus oncolitico JX-594 a due diversi dosaggi. I dati hanno dimostrato sia un'efficace replicazione del virus all'interno delle cellule tumorali, con conseguente distruzione delle stesse, sia l'induzione di una reazione immunitaria generalizzata specifica contro il tumore. I pazienti cui sono state somministrate alte dosi di virus hanno fatto registrare una sopravvivenza mediana di 14,1 mesi, più che doppia rispetto ai 6,7 mesi del gruppo di controllo trattato con basse dosi. È degno di nota il fatto che la somministrazione di alte dosi di virus non abbia causato alcun significativo incremento degli effetti indesiderati. "Questa terapia, al contrario di molti trattamenti chemioterapici, è risultata ben tollerata dai pazienti: nella grande maggioranza dei casi, gli effetti collaterali si sono limitati a una sintomatologia di tipo influenzale della durata di 1-2 giorni" – sottolinea Lencioni.

L'iniezione del virus viene praticata mediante una sottile ago-cannula posizionata all'interno del tumore sotto la guida di metodiche radiologiche. La procedura è simile a un'ago-biopsia e non necessita di anestesia generale. "Per la prima volta, un trattamento locale mini-invasivo dimostra efficacia non soltanto sul tumore bersaglio, ma sull'intero organismo, grazie alla reazione immunitaria che viene indotta contro tutte le cellule neoplastiche, incluse quelle metastatiche " – continua Lencioni.

"Si tratta di uno studio pilota, che ha posto le basi per sviluppare un nuovo importante capitolo di ricerca nella lotta contro il cancro" – conclude Lencioni – "Tuttavia, prima che il trattamento con virus oncolitico sia disponibile per l'uso clinico, è necessario che i risultati, per quanto promettenti, siano confermati da una sperimentazione su larga scala".

Ne hanno parlato: 
Ansa.it
Ansa.it - English
Asca.it
LaStampa.it
Corriere.it
ilFattoQuotidiano.it 
ilSecoloXIX.it 
TirrenoPisa.it
LaNazione.it 
NazionePisa.it
Tirreno Pisa 
Nazione PisaBergamosera.com 
Corriere Adriatico 

ContinentalUn accordo da 5,3 milioni di euro per sviluppare iniettori di nuova generazione. Con un protocollo d'intesa firmato da Università di Pisa, Regione Toscana, Polo di innovazione – Polo 12 e Continental Automotive Spa, parte un progetto di ricerca che favorirà lo sviluppo di nuove soluzioni industriali per la multinazionale tedesca leader nel settore dei motori, presente sul territorio con i due stabilimenti di Fauglia e San Piero a Grado. Alla firma dell'accordo erano presenti, oltre al presidente della Regione Enrico Rossi, Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Alberto Marinai, amministratore delegato di Continental, e Maurizio Buratti, presidente della capofila Compolab del Polo 12.

"L'Università di Pisa collabora al progetto per la simulazione numerica e gli studi sulla combustione", spiega Roberto Gentili, docente di Macchine a fluido e responsabile scientifico del progetto per l'Ateneo pisano. "Lo sviluppo di iniettori di nuova generazione ha come obiettivo il miglioramento delle prestazioni dei motori, nell'ottica della riduzione dei consumi e delle emissioni".

Il progetto attiverà, in due anni, investimenti per 5,3 milioni di euro, di cui 3,5 a carico della Regione e i rimanenti dei soggetti privati. La Continental si avvarrà infatti dei laboratori di ricerca e delle strutture dedicate all'innovazione e al trasferimento delle competenze tecnologiche dei partner scientifici del progetto, tra cui quelli dell'Università di Pisa.

Continental Automotive Italy S.p.A nasce nel 1987 da un'iniziativa del gruppo Siemens che, volendo entrare nel mercato degli iniettori per motori a benzina, individua nella costa toscana un ambito propizio per le esistenti competenze di meccanica fine e componentistica auto e per la vicinanza del prestigioso Ateneo pisano. L'iniziativa ha successo e in pochi anni il piccolo gruppo di ingegneri toscani si trasforma in una grande azienda che, nel 2007, entra a far parte del gruppo Continental nell'ambito dell'acquisizione da parte di quest'ultima della Divisione Automotive del gruppo Siemens. Con gli oltre 300 milioni di euro investiti a Pisa negli ultimi 10 anni Continental è una delle multinazionali straniere che hanno più investito in Italia. Continental serve le più note marche automobilistiche come BMW, Porsche, Audi, Renault, Volkswagen, Hyundai, coprendo prevalentemente il mercato europeo ma anche quello dell'Estremo Oriente.

vitiÈ uno strumento pensato per gli addetti ai lavori, ma consultabile anche dagli appassionati del mondo del vino, curiosi di scoprire quali differenze ci siano tra il vitigno di Sangiovese e di Vermentino, conoscere la loro diffusione e storia, districarsi tra i nomi usati per indicare le piante e i vini da loro derivati. Nasce all'Università di Pisa "VitisDB", il primo database viticolo italiano, una banca dati on line che raccoglie e descrive le varietà di vitigni diffusi sul territorio nazionale. "Con un numero stimato di 2.300 vitigni, l'Italia è tra i paesi più ricchi in biodiversità viticola – spiega Claudio D'Onofrio (nella foto in basso a sinistra), ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa e amministratore del database – Con il nostro progetto, abbiamo voluto creare uno strumento di supporto nel lavoro di caratterizzazione e recupero delle varietà viticole condotto nell'ambito del territorio regionale e nazionale, che allo stesso tempo è una "mappa" dei vitigni consultabile da tutti".

Claudio D'OnofrioLa particolarità del database, sviluppato con il finanziamento della ColleMassari s.p.a, Fondazione Bertarelli, Ager - Agroalimentare e Ricerca, e la collaborazione di oltre 20 istituzioni nazionali che svolgono attività di ricerca in viticoltura, è avere più livelli di accessibilità: VitisDB è stato progettato in modo che possa essere implementato con il contributo di studiosi di università, istituti e centri di ricerca che, con un'apposita password, possono accedere al sito per inserire i propri dati. Oppure un utente può mettere in comunicazione i propri dati con quelli delle unità che aderiscono al progetto al fine di effettuare studi e confronti, prima di renderli visibili al pubblico. Infine c'è il livello visibile al pubblico più ampio, quello che permette di navigare tra le varietà di vitigni, per scoprirne i dettagli scientifici e curiosità.

"Il database raccoglie diverse classi di dati – spiega D'Onofrio – di cui la più importante è il vitigno, cioè l'inventario delle singole varietà della vite europea, dall'Aleatico alla Vernaccia, dalla Malvasia al Trebbiano, solo per citarne alcuni. Alla varietà sono associate tutta una serie di descrittori, tra cui le caratteristiche ampelografiche delle viti, cioè la descrizione morfologica dei grappoli, delle foglie, dell'acino (tutto corredato di foto), e i profili dei loci microsatelliti, cioè i marcatori molecolari del DNA dei vitigni inseriti nel database".

vitisDBOltre a dare informazioni sulle caratteristiche qualitative e produttive delle varietà viticole, VitisDB aiuta anche a decifrare la variegata terminologia linguistica che caratterizza questo settore: "La vite è una coltura antichissima e nei secoli sono stati coniati moltissimi sinonimi e omonimi per indicare le diverse varietà – aggiunge D'Onofrio – Grazie all'interattività con gli utenti, il database indica accanto al nome ufficiale tutte le varianti usate per indicare la stessa pianta". Si scopre così che Sangiovese, Brunello e Morellino appartengono tutti alla stessa varietà (il Sangiovese appunto) – e che ad esempio il Ciliegiolo e Morellino pizzuto, in passato considerati come sinonimi del Sangiovese, sono effettivamente delle denominazioni errate.


Ne hanno parlato:
Ansa.it 
Tirreno Pisa
NazionePisa.it 
OgniSette.it
Corriere Fiorentino 
InToscana.it
Corriere di Siena
 

Mauro Rosi Per il professor Mauro Rosi, ordinario di Vulcanologia all'Università di Pisa, arriva un incarico di prestigio: la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha appena nominato Direttore generale, con la mansione di Direttore dell'Ufficio III - Rischio sismico e Vulcanico, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. L'ufficio, composto da sessanta persone, ha il compito di valutare la pericolosità sismica e vulcanica, avvalendosi della collaborazione delle migliori competenze scientifiche nazionali e internazionali attive sia nel campo del monitoraggio, sia in quello degli studi orientati alla definizione della pericolosità e dei potenziali scenari di rischio. Mauro Rosi, che succede nel ruolo al professor Mauro Dolce, lascia l'incarico di direttore del dipartimento di Scienze della terra dell'Ateneo.

Mauro Rosi è stato prescelto per l'esperienza maturata nello studio dei vulcani attivi e nella valutazione della pericolosità vulcanica. Nel corso della propria carriera ha visitato e studiato vulcani italiani e numerosi vulcani attivi situati in numerosi paesi del mondo. Ha partecipato in qualità di esperto alla gestione di crisi vulcaniche operando come consigliere scientifico in materia di pericolosità vulcanica per organismi nazionali e internazionali (Nazioni Unite). Il professor Rosi è anche Presidente eletto della Federazione Italiana di Scienze della Terra per il biennio 2013-2014 e membro del Consiglio Scientifico dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

L'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che si occupa in Italia del monitoraggio dei vulcani attivi è il principale partner scientifico dell'ufficio III del Dipartimento. Oltre all'INGV l'ufficio III ha rapporti di collaborazione con numerosi altri soggetti scientifici, e con la Commissione Grandi Rischi (sezione sismica e sezione vulcanica). La CGR fornisce al Dipartimento, e quindi all'ufficio, pareri e valutazioni da parte di esperti di alta qualifica professionale.

Le valutazioni prodotte dall'ufficio sono messe a disposizione del Dipartimento della Protezione Civile per dare supporto decisionale alle attività operative e di informazione alla popolazione, nonché per attivare a livello periferico i soggetti locali del sistema nazionale di protezione civile (Regioni, Prefetture, Province e Comuni) in rapporto alle situazioni emergenziali.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaInformaFlash.it
TirrenoPisa.it
OgniSette.it
GreenReport.it

Logo TucaheaSi chiama «TuCAHEA» ed è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma Tempus, che vede coinvolti Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, le cinque repubbliche dell'area ex-sovietica, ciascuna con la sua cultura, la sua storia e la sua lingua. Coordinato dall'Università di Pisa, il progetto mira a trovare modi per riformare i modelli organizzativi e normativi dei sistemi universitari in Asia Centrale per renderli compatibili tra di loro e allineati con quelli europei.

Proprio in queste settimane avrà luogo il lancio del progetto nei paesi coinvolti: "Obiettivo di «TuCAHEA» è creare un'area dell'istruzione superiore (CAHEA, Central Asian Higher Education Area) compatibile con l'area europea (EHEA, European Higher Education Area), utilizzando la metodologia "Tuning" – spiega la professoressa Ann Katherine Isaacs, che coordina il progetto assistita dalla dottoressa Viktoriya Kolp Panchenko - Il responsabile amministrativo e primo firmatario del contratto è l'Università di Groningen, mentre la nostra università è responsabile per il coordinamento scientifico ed accademico".

Programma TempusIl consortium comprende 47 partner, fra cui i cinque Ministeri delle cinque repubbliche, 8 partner europei, e 35 università dell'Asia Centrale. Il progetto, che ha avuto un finanziamento di 1.3 milioni di euro, è iniziato nell'ottobre del 2012 e continuerà fino a ottobre 2015. Fra la seconda settimana di febbraio e l'inizio di marzo verranno organizzati cinque meeting nei cinque paesi, ad Almaty (KZ), Bishkek (KG), Dushanbe (TJ), Ashgabat (TM) e Tashkent (UZ). Ogni riunione avrà una parte pubblica e una parte dedicata al lavoro dei partner, che saranno chiamati a elaborare nuovi criteri condivisi e basati sulle competenze che gli studenti dovranno sviluppare durante i loro studi.

"Tuning", grazie a numerosi progetti dei quali l'Università di Pisa è stato membro, è diventato il processo cui partecipano università in tutto il mondo, dall'Europa, all'Africa, all'America Latina, agli USA.

 

mappa meeting TUCHAEA

Martedì, 05 Febbraio 2013 16:04

Enzimi per pulire graffiti e vernici spray

gruppo di ricerca prf.ssa colombiniUsare gli enzimi per rimuovere scritte e graffiti fatti con vernici spray sulle superfici in pietra. Lo studio di questa innovativa tecnica è uno degli obiettivi del progetto di ricerca di interesse nazionale (Prin) "Sostenibilità nei beni culturali: dalla diagnostica allo sviluppo di sistemi innovativi di consolidamento, pulitura e protezione" coordinato dalla Prof.ssa Maria Perla Colombini del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell'Università di Pisa. Il progetto, che si è appena aggiudicato un finanziamento del MIUR di circa 820mila euro, durerà tre anni e oltre all'Ateneo pisano i partner della ricerca sono l'Istituto di scienze e tecnologie molecolari del Cnr di Perugia e le università di Torino, Milano-Bicocca, Palermo, Cagliari, Firenze e Bari.

"In generale il progetto di ricerca – spiega Maria Perla Colombini professoressa di Chimica analitica dell'Università di Pisa – si propone di studiare metodologie innovative ed ecocompatibili per il consolidamento e la pulitura di manufatti artistici. Nello specifico, l'uso di enzimi sulle superfici in pietra permetterà di superare gli svantaggi che derivano dai metodi di pulitura tradizionali di natura meccanica o chimica che comportano la formazione di microfratture ed abrasioni, la permanenza di residui anche tossici, oltre ai tempi lunghi e ai costi elevati degli interventi".

La sfida è dunque di mettere a punto dei sistemi di nuova generazione atossici, biocompatibili, e a basso costo per il consolidamento, la protezione e la pulitura di diversi supporti e manufatti storico-artistici: dal legno archeologico degradato alle superficie pittoriche e lapidee.

"Tutte le tecnologie proposte troveranno un efficace banco di prova nell'ambito dei partenariati con musei a cominciare dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e da altre realtà che individueremo nel corso del progetto – conclude la professoressa Colombini - i risultati della ricerca saranno quindi sfruttabili ai fini di orientare sempre di più le strategie conservative verso una filosofia di conservazione preventiva, più sostenibile dal punto di vista dei costi e dei rischi rispetto a interventi di restauro generalmente invasivi e costosi".

Ne hanno parlato anche:

Il Tirreno
Il Tirreno Pisa
Tirreno.it
Nazione.it
AdnKronos
Greenreport.it
Lettera43.it
LagazzettadiFirenze.it
Ognisette.it
NovedaFirenze.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
Impress.it
Ilmessaggero.it
Intoscana.it

Lunedì 4 febbraio 2013 si è spento il professor Giuseppe Pierazzini, ordinario di Fisica sperimentale a riposo e già direttore della Sezione pisana dell'INFN. Come presidente del Centro SerRA, il professor Pierazzini può essere considerato come il "padre" della rete in fibra ottica dell'Ateneo. Lo ricordiamo pubblicando il profilo del professore scritto dall'amico e allievo Flavio Costantini.

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pierazziniIl professor Giuseppe Pierazzini, già ordinario di Fisica al dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, era in quiescenza da poco più di un anno.

Nel corso della sua lunga carriera ha svolto un ruolo molto attivo nella Fisica sperimentale delle particelle elementari agli acceleratori. Responsabile di gruppi di ricerca inseriti in collaborazioni internazionali, prima presso il Laboratorio Internazionale di Protvino, vicino Mosca, e successivamente al Cern di Ginevra. Ha svolto la sua attività di ricerca nell'ambito dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, inizialmente come responsabile scientifico locale di una linea di ricerca della Sezione INFN di Pisa e successivamente come direttore dal 1992 al 1998.

In qualità di direttore ha contribuito in modo rilevante allo sviluppo della Sezione INFN di Pisa con una forte e decisiva spinta iniziale per la realizzazione del laboratorio di ricerca per la rivelazione di onde gravitazionali Virgo a Cascina, che attualmente è il più grande in Europa. In quegli anni ha inoltre potenziato la Sezione INFN dotandola di laboratori tecnologicamente avanzati per la costruzione di moderni rivelatori al Silicio.

Il professor Giuseppe Pierazzini si è sempre profuso nel trasferire all'insegnamento, in particolare nei corsi di Laboratorio di Fisica, l'esperienza accumulata nella ricerca, e spesso anche la strumentazione utilizzata.

Organizzatore instancabile, come esperto di calcolatori e di reti, è stato il principale animatore e promotore del Progetto SerRA che, precorrendo i tempi, ha progettato e realizzato una rete in fibra ottica di collegamento tra le strutture universitarie pisane, quelle cittadine come il Comune e l' ASL, e le reti di ricerca nazionali e internazionali.

Negli ultimi anni si è inoltre interessato allo sviluppo della Ludoteca Scientifica (LUS) di Pisa, per dotare la città di una struttura concepita per avvicinare alla scienza gli studenti delle scuole inferiori e superiori, in modo diverso e complementare alla didattica tradizionale.

Grazie alla sua straordinaria capacità organizzativa, il professor Pierazzini è riuscito in questi ultimi anni a dirigere e far crescere la LUS come istituzione presso la quale molti ricercatori hanno potuto sperimentare nuovi modi di divulgazione scientifica, offrendo un esempio di riuscita alleanza tra Accademia e territorio.

Fa piacere ricordare il professor Pierazzini con le parole usate dal direttore di GARR (La rete Nazionale della Ricerca): "La carica, l'entusiasmo e la lungimiranza del professor Pierazzini sono indimenticabili e hanno lasciato segni tangibili in molti aspetti tra cui certamente quelli della storia e dell'evoluzione delle reti."

Flavio Costantini
docente di Fisica sperimentale 

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