Ecco l’atlante delle manifestazioni storiche in Toscana
Un atlante delle manifestazioni storiche in Toscana, il primo in Italia nel suo genere. E’ questo l’obiettivo del progetto “Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali” realizzato e finanziato dall’Università di Pisa.
“Il nostro è il primo tentativo di sistematizzare con un'analisi scientifica questo genere di eventi, non ci sono indagini analoghe in altre regioni – racconta il professore Fabio Dei, etnoantropologo dell’Ateneo pisano – per il momento abbiamo censito circa 140 rievocazioni in Toscana, si tratta di un work in progress e speriamo che l’indagine possa proseguire anche con il sostegno delle istituzioni magari con la creazione di un osservatorio permanente”.
E infatti è questa l’intenzione emersa nel corso del recente convegno finale del progetto, al quale fra gli altri hanno partecipato il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, l’assessore alla manifestazioni storiche del Comune di Pisa Federico Eligi, e la presidente del Comitato storico Regionale della Toscana, Roberta Benini.
Ma veniamo ai dati sinora raccolti. Secondo la mappa tracciata dagli studiosi dell’Ateneo pisano la provincia di Firenze è quella con il maggior numero di manifestazioni storiche, 26, seguono quindi Siena e Arezzo con 20 l’una, poi Pisa con 17, Lucca con 11, Grosseto con 9, Livorno 8, Pistoia 7, Prato 5 e Massa 4. Il periodo maggiormente evocato è la storia medievale, poi quella moderna, quindi un periodo misto definito “multiepoca” nel quale confluiscono passati diversi (per lo più la storia antica, la storia medievale e la storia moderna), a chiudere la storia contemporanea, contraddistinta per riferimenti quasi esclusivamente puntuali e relativi alla seconda guerra mondiale (la Liberazione, alcune battaglie).
“In generale è emerso che è la società civile, più che lo Stato, a promuovere le rievocazioni storiche. – spiega Fabio Dei - Sono infatti manifestazioni che si collocano all’intersezione fra diverse e forme di cultura popolare, eventi in grado di coinvolgere un volontariato civile molto ampio, rendendo labili i confini tra il ruolo degli attori e quello degli spettatori. Non da ultimo, rappresentano una forma di divulgazione conoscitiva: se da un lato la storia rappresentata è talvolta più mitica che reale, dall’altro vi sono eventi filologicamente assai curati che si accostano alla logica dei musei e dei parchi di living history”.
La ricerca ha inoltre approfondito alcuni specifici case-studies, indagando le rievocazioni in una prospettiva multidisciplinare – storica, geografica, antropologica. Fra questi, per restare in Toscana, i casi di Volterra, studiato dalla geografa Michela Lazzeroni e dalla storica Alma Poloni, San Gimignano e Lastra a Signa, analizzati studiati dagli antropologi Caterina Di Pasquale e Antonio Fanelli: tutte cittadine storiche ad alto impatto turistico che con modalità diverse rievocano un passato medioevale. Su tutt’altro versante, ci sono le rievocazioni della Liberazione sul fronte della Linea Gotica studiate dagli storici Luca Baldissara e Andrea Ventura. E ancora, gli eventi “multiepoca” indagati dall’antropologo Federico Scarpelli, dove gli antichi romani e gli etruschi si incontrano con i soldati napoleonici, i nobili vittoriani o gli ufficiali nazisti, in eventi postmoderni che finiscono per avvicinarsi al cosplay e ai giochi di ruolo, con un gusto particolare nel coltivare identità fittizie e parallele.
Sul tetto del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione una innovativa stazione meteo satellitare
È stata completata da qualche giorno, presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, la prima installazione in una sede universitaria di una stazione satellitare dotata di un sistema innovativo di ricezione e trasmissione. La stazione verrà utilizzata per fornire misure sperimentali nell’ambito del progetto NEFOCAST, coordinato dall’azienda pisana MBI, finanziato dalla Regione Toscana e cofinanziato dal FSC e dal MIUR, che ha l’obiettivo di progettare e implementare un prototipo di piattaforma tecnologica integrata in grado di fare previsioni meteo sfruttando le informazioni fornite da ricevitori satellitari domestici di nuova generazione, detti Smart LNB, realizzati dall'operatore satellitare Eutelsat, che sono a loro volta in grado di “dialogare” con il satellite trasmettendo segnali ad alta frequenza.
“Ciascun terminale Smart LNB – spiega il professor Filippo Giannetti, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo pisano - è in grado di misurare in tempo reale il livello di potenza di segnale ricevuto dal satellite e di trasmettere tale informazione, attraverso lo stesso satellite, al teleporto di Eutelsat, situato a Rambouillet, presso Parigi, che provvede a raccogliere i dati misurati da tutti gli Smart LNB attivi entro l’area coperta dal segnale del satellite. Un apposito centro di elaborazione dati sviluppato da MBI in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, provvederà infine ad elaborare tutte le misure e a trasformarle in preziose ed attendibili previsioni meteo che saranno rese disponibili sui nostri smartphone tramite un’apposita applicazione sviluppata da Pro.Ge.Com S.r.l. Infatti, rilevando i dati del satellite disponiamo di due informazioni essenziali: il livello di potenza in condizioni di assenza di pioggia e la potenza del segnale effettivamente ricevuta, potendo così determinare se c’è stata un’attenuazione di segnale, che alle frequenze usate dai terminali Smart LNB è dovuta prevalentemente alle precipitazioni meteorologiche. Questi dati saranno poi integrati a cura del CNR e del consorzio CNIT con quelli derivanti da altri sistemi di misura, ad esempio pluviometri e radar meteorologici, per migliorare ulteriormente l’accuratezza delle misure”.
Il sistema di rilevazione meteo installato sul tetto del dipartimento di Ingegneria dell’informazione permetterà quindi, tramite un innovativo algoritmo di calcolo messo a punto dal gruppo di ricerca del professor Giannetti, di stimare l'intensità della pioggia a partire da una misura del livello del segnale ricevuto dal satellite. “È quindi possibile avere una mappa in tempo reale dei campi di precipitazione – conclude Giannetti - che sarà tanto più accurata quanto più alto sarà il numero di terminali Smart LNB installati. Nei prossimi anni si prevede che il numero di terminali Smart LNB crescerà, rimpiazzando progressivamente gli impianti di ricezione satellitare ora in uso nella maggior parte delle abitazioni. Pertanto, sarà possibile in breve tempo avere una mappa dettagliatissima dello stato delle precipitazioni a livello globale”.
Oltre a MBI S.r.l. e al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, il progetto vede coinvolti il CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), l’Istituto di Biometeorologia del CNR (Firenze), e l’azienda Pro.Ge.Com S.r.l. (Carrara). NEFOCAST ha inoltre ricevuto il sostegno di EUTELSAT (uno dei tre maggiori operatori satellitari al mondo) e di METEO FRANCE (il servizio nazionale meteorologico francese, tra i più importanti a livello internazionale).
Sul tetto del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione una innovativa stazione meteo satellitare
È stata completata da qualche giorno, presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, la prima installazione in una sede universitaria di una stazione satellitare dotata di un sistema innovativo di ricezione e trasmissione. La stazione verrà utilizzata per fornire misure sperimentali nell’ambito del progetto NEFOCAST, coordinato dall’azienda pisana MBI, finanziato dalla Regione Toscana e cofinanziato dal FSC e dal MIUR, che ha l’obiettivo di progettare e implementare un prototipo di piattaforma tecnologica integrata in grado di fare previsioni meteo sfruttando le informazioni fornite da ricevitori satellitari domestici di nuova generazione, detti Smart LNB, realizzati dall'operatore satellitare Eutelsat, che sono a loro volta in grado di “dialogare” con il satellite trasmettendo segnali ad alta frequenza.
“Ciascun terminale Smart LNB – spiega il professor Filippo Giannetti, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo pisano - è in grado di misurare in tempo reale il livello di potenza di segnale ricevuto dal satellite e di trasmettere tale informazione, attraverso lo stesso satellite, al teleporto di Eutelsat, situato a Rambouillet, presso Parigi, che provvede a raccogliere i dati misurati da tutti gli Smart LNB attivi entro l’area coperta dal segnale del satellite. Un apposito centro di elaborazione dati sviluppato da MBI in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, provvederà infine ad elaborare tutte le misure e a trasformarle in preziose ed attendibili previsioni meteo che saranno rese disponibili sui nostri smartphone tramite un’apposita applicazione sviluppata da Pro.Ge.Com S.r.l. Infatti, rilevando i dati del satellite disponiamo di due informazioni essenziali: il livello di potenza in condizioni di assenza di pioggia e la potenza del segnale effettivamente ricevuta, potendo così determinare se c’è stata un’attenuazione di segnale, che alle frequenze usate dai terminali Smart LNB è dovuta prevalentemente alle precipitazioni meteorologiche. Questi dati saranno poi integrati a cura del CNR e del consorzio CNIT con quelli derivanti da altri sistemi di misura, ad esempio pluviometri e radar meteorologici, per migliorare ulteriormente l’accuratezza delle misure”.
Il sistema di rilevazione meteo installato sul tetto del dipartimento di Ingegneria dell’informazione permetterà quindi, tramite un innovativo algoritmo di calcolo messo a punto dal gruppo di ricerca del professor Giannetti, di stimare l'intensità della pioggia a partire da una misura del livello del segnale ricevuto dal satellite. “È quindi possibile avere una mappa in tempo reale dei campi di precipitazione – conclude Giannetti - che sarà tanto più accurata quanto più alto sarà il numero di terminali Smart LNB installati. Nei prossimi anni si prevede che il numero di terminali Smart LNB crescerà, rimpiazzando progressivamente gli impianti di ricezione satellitare ora in uso nella maggior parte delle abitazioni. Pertanto, sarà possibile in breve tempo avere una mappa dettagliatissima dello stato delle precipitazioni a livello globale”.
Oltre a MBI S.r.l. e al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, il progetto vede coinvolti il CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), l’Istituto di Biometeorologia del CNR (Firenze), e l’azienda Pro.Ge.Com S.r.l. (Carrara). NEFOCAST ha inoltre ricevuto il sostegno di EUTELSAT (uno dei tre maggiori operatori satellitari al mondo) e di METEO FRANCE (il servizio nazionale meteorologico francese, tra i più importanti a livello internazionale).
Per maggiori informazioni
Progetto “NEFOCAST”: SVI.I.C.T.PRECIP. (Sviluppo di piattaforma tecnologica integrata per il controllo e la trasmissione informatica di dati sui campi precipitativi in tempo reale): www.nefocast.it.
Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Università di Pisa
Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa è un centro di eccellenza internazionale nel settore ICT (Information & Communication Technology). Attualmente, il DII è coinvolto in 16 progetti europei (di cui 2 coordinati da ricercatori del Dipartimento) e 6 progetti regionali nei vari ambiti dell’ICT. Può vantare solide collaborazioni con le principali aziende del settore, a livello locale, nazionale e internazionale. Le attività di ricerca del Dipartimento hanno generato 6 aziende spin-off. Il dipartimento svolge una intensa attività didattica, rivolta a circa 4000 studenti e un centinaio di dottorandi, e organizza due master, rispettivamente in “Cyber-security” e “Under-water Acoustics & Sonar Applications”, e una Summer School su “Enabling Technologies for the Internet of Things”.
***********
Nelle immagini:
1. Antenna a riflettore parabolico con relativo convertitore SmartLNB, due dei componenti della stazione VSAT (very small aperture terminal) per collegamenti INTERATTIVI con satelliti geostazionari.
2. Il team di ricerca di NEFOCAST che ha lavorato al montaggio dell’antenna: da sinistra Simone Scarfone, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII), Giacomo Bacci MBI srl, Attilio Vaccaro, MBI srl, coordinatore del progetto, Michele Gammone, MBI srl, Filippo Giannetti, docente del DII.
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
CorriereFiorentino.it
InToscana.it
Agenzia Impress
Tirreno Pisa
Controradio
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
gonews.it
Greenreport.it
COMUNICATO-INVITO STAMPA: Oltre le frontiere. I pionieri della ricerca in Europa
I ricercatori si raccontano alla città: l’appuntamento è mercoledì 15 marzo alle 10 alla Gipsoteca di Arte Antica con "Oltre le frontiere. I pionieri della ricerca in Europa", un incontro organizzato in occasione del 10° anniversario dell'European Research Council, (ERC). Cinque studiosi dell’Ateneo presenteranno i loro progetti realizzati grazie ai fondi ERC. A parlare saranno Alessandra Avanzini, esperta di filologia semitica e della penisola arabica, Cristina D’Ancona studiosa di filosofia araba medievale, Benedetta Mennucci del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale impegnata sul fronte delle energie rinnovabili, la neuroscienziata Maria Concetta Morrone che si occupa di plasticità del cervello degli adulti e infine il fisico Alessandro Tredicucci impegnato nel campo dei “dispositivi fotonici”.
Insieme a loro, e moderati da Maurizio Menicucci giornalista RAI del TGR Leonardo, discuteranno di ricerca di frontiera il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del MIUR, Paola Bovolenta del Consiglio Scientifico ERC e Nicoletta Amodio, dirigente area politiche industriali di Confindustria.
“Sono dieci che anni l’European Research Council finanzia i ricercatori di eccellenza di qualsiasi età e nazionalità – spiega Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la Ricerca Europea ed Internazionale dell’Ateneo – con questa iniziativa anche Pisa partecipa ai festeggiamenti della ERC Week organizzati in tutta Europa offrendo un momento di riflessione pubblico sulla ricerca di frontiera e sul ruolo che essa riveste come motore dell’innovazione e dello sviluppo".
Oltre le frontiere. I pionieri della ricerca in Europa
I ricercatori si raccontano alla città: l’appuntamento è mercoledì 15 marzo alle 10 alla Gipsoteca di Arte Antica con "Oltre le frontiere. I pionieri della ricerca in Europa", un incontro organizzato in occasione del 10° anniversario dell'European Research Council, (ERC).
Cinque studiosi dell’Ateneo presenteranno i loro progetti realizzati grazie ai fondi ERC. A parlare saranno Alessandra Avanzini, esperta di filologia semitica e della penisola arabica, Cristina D’Ancona studiosa di filosofia araba medievale, Benedetta Mennucci del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale impegnata sul fronte delle energie rinnovabili, la neuroscienziata Maria Concetta Morrone che si occupa di plasticità del cervello degli adulti e infine il fisico Alessandro Tredicucci impegnato nel campo dei “dispositivi fotonici”.
Insieme a loro, e moderati da Maurizio Menicucci giornalista RAI del TGR Leonardo, discuteranno di ricerca di frontiera il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del MIUR, Paola Bovolenta del Consiglio Scientifico ERC e Nicoletta Amodio, dirigente area politiche industriali di Confindustria.
“Sono dieci che anni l’European Research Council finanzia i ricercatori di eccellenza di qualsiasi età e nazionalità – spiega Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la Ricerca Europea ed Internazionale dell’Ateneo – con questa iniziativa anche Pisa partecipa ai festeggiamenti della ERC Week organizzati in tutta Europa offrendo un momento di riflessione pubblico sulla ricerca di frontiera e sul ruolo che essa riveste come motore dell’innovazione e dello sviluppo ".
Venti studenti dei corsi di laurea in Scienze motorie e Fisoterapia sui campi della Viareggio Cup
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, è stata rinnovata la collaborazione tra l’Università di Pisa e il Centro Giovani Calciatori, la società che organizza la 69a edizione del torneo di calcio giovanile della Viareggio Cup, in programma dal 13 al 29 marzo su diversi campi della Toscana e de La Spezia.
Grazie a quest'accordo, un gruppo di circa venti studenti dei corsi di laurea di Scienze motorie e Fisioterapia avranno la possibilità di svolgere tirocini formativi durante il torneo, che rappresenta uno dei principali appuntamenti di calcio giovanile a livello mondiale. Gli studenti potranno così approfondire l'analisi degli aspetti legati alle competenze manageriali dello sport ed entrare in contatto con le squadre che prendono parte alla manifestazione, per studiarne sia i metodi di allenamento che le tecniche di gestione pre e post gara.
In tutte le iniziative legate alla Viareggio Cup, inoltre, sarà presente il logo "Sport and Anatomy", che caratterizza i master in Teorie e tecniche della preparazione atletica nel calcio, in Fisioterapia sportiva e in Idrokinesiterapia dell'Università di Pisa, diretti dal professor Marco Gesi, prorettore dell’Ateneo per i rapporti con gli enti del territorio, con delega alle attività sportive.
Infine, giovedì 23 marzo, in uno dei giorni di riposo del torneo, al liceo sportivo "Carlo Piaggia" di Viareggio si terrà il convegno dal titolo "I mestieri dello sport", che vedrà la partecipazione di docenti ed esperti dell'Università di Pisa e di altri atenei italiani, oltre a quella di importanti rappresentanti del mondo sportivo. Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Abodi, dirigente sportivo e recente candidato alla presidenza della FIGC.
"Il tirocinio nell'ambito della Viareggio Cup - ha commentato il professor Fabio Galetta, presidente dei corsi di laurea in Scienze motorie - costituisce indubbiamente una grande esperienza formativa, che vedrà coinvolti giovani rappresentanti del nostro Ateneo nell'organizzazione sportiva del torneo giovanile di calcio più importante al mondo. Un banco di prova importante, che vedrà i nostri studenti confrontarsi da vicino con società sportive professionistiche e giovani promesse, sviluppando ulteriormente conoscenze e professionalità."
Pittura e fotografia a confronto: al via la nuova mostra a Palazzo Vitelli
Una discussione sulla presunta superiorità della pittura rispetto alla fotografia. E’ da questo spunto che nasce la mostra “Nature parallele. Astrazioni a confronto” che si inaugura mercoledì 15 marzo alle 17 a Palazzo Vitelli in lungarno Pacinotti 44 a Pisa. Sino al 13 aprile saranno esposte al pubblico le opere della fotografa pisana Marta Nelli insieme ai dipinti del berlinese Harald Gnade, due artisti che hanno in comune l'interesse per l'astrazione e per la natura.
La mostra, a ingresso gratuito e aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19, è patrocinata dal Comune di Pisa, dal Consiglio Cittadino delle Pari Opportunità e dal Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Ateneo.
Collegato all’esposizione, venerdì 17 marzo alle 17 sempre a Palazzo Vitelli, si terrà l'incontro "Saper vedere: i linguaggi dell'astrazione". Intervengono il curatore della mostra Ilario Luperini, storico dell'arte, l'organizzatrice Manuela Paschi, docente di storia dell'estetica, il filosofo Maurizio Iacono, lo storico dell'arte Sergio Cortesini, il fotografo Carlo Delli, l'architetta Monica Deri e Virginia del Re, del Consiglio cittadino di Pari Opportunità. Saranno presenti il pittore Harald Gnade e la fotografa Marta Nelli.
Venti studenti di Scienze motorie e Fisoterapia sui campi della Viareggio Cup
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, è stata rinnovata la collaborazione tra l’Università di Pisa e il Centro Giovani Calciatori, la società che organizza la 69a edizione del torneo di calcio giovanile della Viareggio Cup, in programma dal 13 al 29 marzo su diversi campi della Toscana e de La Spezia.
Grazie a quest'accordo, un gruppo di circa venti studenti dei corsi di laurea di Scienze motorie e Fisioterapia avranno la possibilità di svolgere tirocini formativi durante il torneo, che rappresenta uno dei principali appuntamenti di calcio giovanile a livello mondiale. Gli studenti potranno così approfondire l'analisi degli aspetti legati alle competenze manageriali dello sport ed entrare in contatto con le squadre che prendono parte alla manifestazione, per studiarne sia i metodi di allenamento che le tecniche di gestione pre e post gara.
In tutte le iniziative legate alla Viareggio Cup, inoltre, sarà presente il logo "Sport and Anatomy", che caratterizza i master in Teorie e tecniche della preparazione atletica nel calcio, in Fisioterapia sportiva e in Idrokinesiterapia dell'Università di Pisa, diretti dal professor Marco Gesi, prorettore dell’Ateneo per i rapporti con gli enti del territorio, con delega alle attività sportive.
Infine, giovedì 23 marzo, in uno dei giorni di riposo del torneo, al liceo sportivo "Carlo Piaggia" di Viareggio si terrà il convegno dal titolo "I mestieri dello sport", che vedrà la partecipazione di docenti ed esperti dell'Università di Pisa e di altri atenei italiani, oltre a quella di importanti rappresentanti del mondo sportivo. Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Abodi, dirigente sportivo e recente candidato alla presidenza della FIGC.
"Il tirocinio nell'ambito della Viareggio Cup - ha commentato il professor Fabio Galetta, presidente dei corsi di laurea in Scienze motorie - costituisce indubbiamente una grande esperienza formativa, che vedrà coinvolti giovani rappresentanti del nostro Ateneo nell'organizzazione sportiva del torneo giovanile di calcio più importante al mondo. Un banco di prova importante, che vedrà i nostri studenti confrontarsi da vicino con società sportive professionistiche e giovani promesse, sviluppando ulteriormente conoscenze e professionalità."
U-PHOS team, tutto pronto per il lancio del razzo in Svezia
Sono arrivati in Svezia da qualche giorno i ragazzi dell’U-PHOS team, la squadra di studenti dell’Università di Pisa selezionata dall’Agenzia spaziale europea per partecipare al programma REXUS/BEXUS insieme ad atenei di tutta Europa. Il 15 marzo l’esperimento su cui hanno lavorato per mesi sarà lanciato a bordo del razzo REXUS 22 dall’Esrange Space Center di Kiruna per essere testato in assenza di gravità. Il razzo sonda porterà l’esperimento in volo parabolico fino a un’altitudine di circa 90 km per poi ricadere verso terra. In questi giorni il team sta completando le ultime fasi della campagna di lancio, raccontando sulla pagina Facebook le varie fasi delle operazioni preliminari all’evento.
Per i ragazzi è arrivato anche un altro successo: la Dainese ha scelto di sostenere il team dell’Università di Pisa come sponsor ufficiale, fornendo ai ragazzi l'abbigliamento tecnico e la possibilità di creare tutte le foto e i video che saranno pubblicati nei prossimi giorni.
Il progetto dell’U-PHOS team è un esperimento di ricerca scientifica che studia il comportamento di un dispositivo per lo scambio termico senza organi in movimento: «Il PHP (Pulsating Heat Pipe) o tubo di calore pulsante, permette la dissipazione di calore e il raffreddamento di corpi caldi – aggiunge Pietro Nannipieri – Tale dispositivo è già stato approfonditamente studiato a terra, mai però è stata ancora studiata una sua applicazione in assenza di peso. L’ambiente spaziale, grazie alla sua assenza di gravità, permetterebbe al PHP di funzionare con tubi di diametro maggiore che consentono di trasportare una notevole quantità di calore extra migliorando notevolmente il raffreddamento».
Il progetto U-PHOS è il seguito di quello che è stato PHOS, un esperimento già selezionato nel 2014 dall’Agenzia Spaziale Europea, che mirava a scoprire le differenze che esistono tra un PHP funzionante a terra e un PHP teoricamente funzionante solo in assenza di peso. Il progetto ha suscitato molto interesse da parte dell’ESA che ha selezionato una seconda volta gli studenti dell’Università di Pisa per permettere loro di continuare lo studio. Riuscendo a dimostrare un incremento di efficienza è possibile ipotizzare un futuro utilizzo del dispositivo in applicazioni spaziali, campo in cui la sua semplicità costruttiva e la sua completa passività sono molto interessanti dal momento che permetterebbe una manutenzione del dispositivo pressoché nulla.
«Un PHP è un dispositivo completamente passivo composto da una condotta di dimensione capillare ripiegata a serpentina riempita con un refrigerante fluido e sigillato – spiega Pietro Nannipieri, coordinatore dell’U-PHOS team – Il calore è trasportato dall’azione combinata del cambio fase del refrigerante e dalle forze capillari che si generano all’interno del tubo: sono i principi fisici che mettono in movimento il fluido e non abbiamo bisogno di alcun tipo di pompe idrauliche per farlo circolare. Questo permette una riduzione degli spazi d’ingombro e un dispositivo di più semplice realizzazione e manutenzione dal momento che non ci sono parti meccaniche in movimento».
La Illy illustra le sue strategie comunicative agli allievi del master Food Quality Management and Communication
La cultura come difesa contro le frodi alimentari, poiché per combattere le imitazioni è importante conoscere e sapere distinguere l'originale. Sembra una banalità, ma questo concetto, che dovrebbe essere applicato da tutte le aziende italiane del food, è stato sottovalutato da molti per troppo tempo.
Un esempio di come mantenere alta in Italia e nel mondo la cultura di uno dei prodotti più rappresentativi dell'italian style alimentare è l'Università del caffè di Illy, che venerdì 10 marzo incontra gli studenti del master Food Quality Management and Communication dell'Università di Pisa, in una giornata teorico-pratica che illustrerà le strategie di comunicazione aziendali fino a condividere la Illy experience.
Nel pomeriggio gli allievi affronteranno una nuova sfida, perché saranno tenuti a proporre all’azienda Illy il lancio di un nuovo prodotto, sotto la guida esperta dei docenti, con le nuove strategie di marketing.
A seguire gli allievi, ci saranno Moreno Faina, direttore dell’Università del caffè di Illy, e Giovanna Gregori, direttore della comunicazione e corporate reputation e chief sustainability officer di Illy Spa, un brand mondiale del caffè di qualità con 25 filiali nel mondo.
"Quello che Illy fa con il caffè andrebbe fatto per molti alimenti tipici del made in Italy: pasta, salumi, vini - afferma la professoressa Angela Tarabella, direttrice del master - Prima di qualsiasi strategia commerciale l'ingresso in un nuovo mercato estero, soprattutto se con abitudini alimentari diverse dalle nostre, deve passare da una campagna di educazione al gusto e di comunicazione delle caratteristiche del prodotto. È in questo modo che i francesi sono riusciti a far apprezzare i loro vini in Cina. L'Italia lo sta facendo solo da qualche anno".