Due lauree al Polo universitario penitenziario
Nelle scorse settimane, hanno concluso il loro percorso accademico triennale due studenti detenuti presso la Casa Circondariale Don Bosco di Pisa e l’Istituto di reclusione Le Sughere di Livorno.
Francesco (nome di fantasia) ha conseguito la laurea in Scienze della comunicazione con la votazione finale di 110 su 110 e lode, discutendo brillantemente, nel carcere di Livorno, una tesi sulle implicazioni etiche delle nuove tecnologie comunicative.
Giuseppe (anche in questo caso un nome di fantasia) ha conseguito la laurea triennale in Scienze politiche con la votazione finale di 100 su 110 discutendo un lavoro di tesi, in ambito storico, sul clima politico a Pisa negli anni '60.
Il professor Andrea Borghini, delegato del rettore per il Polo universitario penitenziario “Renzo Corticelli” di Pisa, esprime soddisfazione per questi risultati e sottolinea come essi costituiscano il frutto di una collaborazione tra l’Università e il mondo penitenziario che negli ultimi anni si è allargata e comprende ora, oltre l’istituto di Pisa, anche quelli di Livorno, Volterra, Massa e Porto Azzurro: "Queste lauree rappresentano un importante traguardo, segno che il progetto Polo universitario penitenziario muove verso una sempre maggiore diffusione. Mi auguro che altri studenti detenuti possano concludere in modo altrettanto proficuo il proprio percorso accademico”.
Una tesi all'estero tra Mosca e Berlino alla scoperta della vita e delle opere di Natalia Sac
Grazie al bando tesi all’estero 2018, Sara Manzi, studentessa del II anno del corso di laurea magistrale in Lingue, letterature e filologie euroamericane, ha potuto soggiornare per tre mesi a Mosca e poi, per dieci giorni, a Berlino. La tesi riguarda l’attività artistica e la vita di Natalia Sac (1903-1993), regista teatrale russa, fondatrice e organizzatrice di diversi teatri per bambini.
Le ricerche svolte a Mosca sul lavoro dell’artista hanno portato Sara anche a Berlino, dove ha potuto intervistare la drammaturga tedesca Christel Hoffmann, testimone diretta dell'ultima fase dell'attività della Sac. Di questo incontro è stato pubblicato un resoconto a cura di ASSITEJ (Germania), associazione internazionale per lo studio e la promozione del teatro per bambini e adolescenti. Sara, 24 anni e originaria di Viterbo, discuterà la sua tesi nella sessione estiva.
Qui di seguito pubblichiamo il racconto di questa esperienza all’estero, raccontata in prima persona da Sara.
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Il 15 dicembre 2018 sono rientrata da Mosca. Per il giorno successivo, le previsioni promettevano meno venti gradi centigradi. Ciò nonostante, dopo aver passato tre mesi nell’immensa metropoli russa, potrei dire che rappresenta una delle città più calde del mondo. Non per lo sbalzo termico estivo o l’influenza che mi ha colto negli ultimi giorni, ma perché Mosca è febbrile, tremenda e meravigliosa. Da un lato presenta molti cliché comuni alle grandi metropoli, dall’altro, conserva gelosamente il suo carattere, la sua storia.
Non è facile da raccontare, perché non si può spiegare la sua atmosfera, senza riferirsi al contatto diretto con i suoi abitanti. Non solo russi o visitatori di varia provenienza, ma anche e soprattutto immigrati dalle Ex Repubbliche Sovietiche, come Uzbekistan, Tagikistan, Kazakistan, Armenia e Georgia. Per ogni taxi su cui mi è capitato di salire, ho avuto l’occasione di conoscere una persona proveniente da una delle Repubbliche menzionate. In realtà, a Mosca non conviene prendere il taxi: i prezzi sono bassi, ma il traffico può tenerti inchiodato anche per quaranta minuti nel raggio di tre chilometri. La scelta migliore resta la metropolitana: efficiente e capillare. Preparandosi a percorrere un minimo di tre chilometri al girono; per muoversi in uno spazio sconfinato fatto di opportunità, sfrenata ricchezza e tragica povertà. Ma questa non vuole essere una guida per Mosca. Sebbene per me sia bellissimo parlare di questa città, una città senza mezzi termini: o si ama, o si odia.
In queste righe, mi soffermerò sull’opportunità di ricerca che ho svolto grazie al bando “Tesi all’estero 2018” dell’Università di Pisa. Lo scorso maggio ho concordato l’argomento della mia ricerca con il relatore, il professor Stefano Garzonio. Successivamente, abbiamo trovato una tutor in loco, Evgenija Semënova Abeljuk, docente della facoltà di studi umanistici all’Università Nazionale di Ricerca Higher School of Economics a Mosca, e ho partecipato al bando. Tema della ricerca: l’attività artistica e la vita di Natalia Sac (1903-1993), regista teatrale russa, fondatrice e organizzatrice di diversi teatri per bambini regista teatrale – una figura composita ed inesplorata del turbolento “Ottobre Teatrale”.
Vincitrice della borsa, sono partita il 17 settembre 2018. La tutor mi attendeva con una lettera indirizzata all’Archivio Nazionale di Letteratura e Arte. Senza quest’ultima, sarebbe stato impossibile accedere ad un archivio a Mosca. Così, dopo un primo confronto con l’autobiografia di Natalia Sac, ho potuto visionare anche documenti e manoscritti presenti nel “fondo Natalia Sac” dell’archivio. Tuttavia, la parte migliore doveva ancora arrivare. Durante il viaggio di rientro da un breve soggiorno a San Pietroburgo, ho conosciuto una ragazza che mi ha parlato di un laboratorio di teatro. Sono andata. Da quel momento si è innescata una catena di contatti che mi ha portato ad intervistare Roksana Sac, figlia di Natalia Sac e Valerij Merkulov, regista del Teatro Statale Accademico Musicale per Bambini “Sac”, fondato dalla regista russa (nella foto in alto a destra con Sara Manzi).
Una foto di Natalia Sac tratta dal sito del Teatro Sac (http://teatr-sats.ru/110-let-so-dnya-rozhdeniya-natalii-sac).
Al mio ritorno, pur avendo già molte fonti, non ho resistito alla possibilità di una ulteriore esplorazione. Iniziamo: confesso di non conoscere il tedesco. Tuttavia, la possibilità di trovare informazioni in inglese ed ulteriori testimonianze dirette in riferimento alla collaborazione tra Natalia Sac ed il noto direttore d’orchestra Otto Klemplerer al Kroll Opera House nel 1931, mi ha spinto a Berlino. Tramite un indirizzo email segnalatomi dall’Unione dei Registi a Mosca ho contattato Meike Fechner, segretario generale di ASSITEJ Germania (Association Internationale du Théâtre de l’Enfance et la Jeunesse), la quale ha prontamente risposto alla mia email, organizzato un incontro con la drammaturga Christell Hoffmann e persino trovato una interprete volontaria dal tedesco all’inglese. Le avevo chiesto solo informazione sugli archivi, e invece ho trovato un’altra testimone di prima mano: Christell Hoffmann ha incontrato e intervistato Natalia Sac.
Complessivamente, le fonti trovate prospettano un terreno di difficili letture, ma anche feconde di spunti per la tesi e prospettive di ricerca. Ringrazio quindi il mio relatore Stefano Garzonio, la tutor Evgenia Semenova Abeljuk (Higher School of Economics), l’Unione dei Registi russa, ASSITEJ Russia, ASSITEJ Germania, e la mia cara amica Maria Deeb, dottoranda russa al Karlsruher Institut für Technologie in Germania.
Il Teatro Sac a Mosca.
Maria si trovava a Mosca con la mediazione del Dipartimento di Arte dell’Università Statale di Mosca “Lomonosov” per fare ricerca sull’attività dell’architetto e pittore russo Konstantin Mel'nikov tra gli anni Venti e Trenta. Ci siamo incontrate tra i corridoi dell’Archivio Nazionale di Arte e Letteratura, e da quel momento siamo rimaste in contatto, scambiandoci idee e supporto reciproco, prima in Russia, poi in Germania, ora a distanza. In questo spazio, vorrei anche ricordare la docente di Storia della Russia all’Università della Tuscia Maria Ferretti, infaticabile storica scomparsa lo scorso aprile, la quale stimolò il mio interesse per la figura di Natalia Sac.
Senza di loro, non avrei potuto fare buon uso di questa bellissima opportunità offertami dall’Università di Pisa.
Sara Manzi
Incarico su “Raccolta informazioni bibliografiche relative a necropoli nella fascia costiera alto-tirrenica, da Vada Volaterrana (Vada, Rosignano M.mo, LI) Luna (Luni,SP);
Incarico per “Traduzione dall’italiano all’ inglese dell’articolo “Preti e Husserl”, apparso in la fenomenologia in Italia (a cura di Buongiorno, Costa Lanfredini), Schibboleth Edizioni,
Incarico per “Repertorio del movimento di oggetti d’arte e artigianato nel porto di Livorno"
Avviso di fabbisogno interno per psicologo nell’ambito del progetto “Strumenti per autonomia di studenti con DSA”
Incarico presso il Dipartimento di Economia e Management nell’ambito del progetto PRA_2018 per la strutturazione e l’editing di testi scientifici in lingua inglese
Elezioni per il rinnovo di alcune componenti del personale docente e tecnico amministrativo nel CUN. 5/6/7/13/14 marzo
La biblioteca degli ex Salesiani aperta il sabato fino alle ore 20
L’Università di Pisa ha deciso di ampliare il numero dei posti a disposizione degli studenti aprendo una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato. La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica che ha sede nel complesso degli ex Salesiani mette a disposizione degli studenti le sue ampie sale di lettura per un totale di 300 posti.
Dopo l’esito molto positivo del progetto di apertura della biblioteca di Filosofia e Storia attuato nel 2018, l’Ateneo ha accolto le richieste degli studenti di aprire una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato - fino alle ore 20 - garantendo i servizi bibliotecari di prestito e consultazione. Tale progetto è stato avviato in forma sperimentale a partire da sabato 9 febbraio e si protrarrà fino alla fine di settembre 2019.
La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica è situata in via Santa Maria 44 in prossimità della biblioteca di Filosofia e Storia, anch’essa aperta per l’intera giornata del sabato.
Difesa e energia: accordo tra Ministero e Università di Pisa
Il Ministero della Difesa e l’Università di Pisa hanno siglato, giovedì 14 febbraio, un accordo quadro di collaborazione per promuovere lo studio e la ricerca nel campo della produzione, accumulo, gestione e utilizzazione dell’energia e della cyber security.
L’accordo è stato sottoscritto, nella Sala dei Mappamondi del Rettorato di Pisa, dal sottosegretario alla Difesa, onorevole Angelo Tofalo, e dal rettore dell’Università Paolo Maria Mancarella. Per il Ministero della Difesa erano inoltre presenti il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, e il rappresentante della Struttura di Progetto Energia, colonnello Mauro Cassata; per l'Ateneo la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, e il professor Giovanni Corsini, incaricato di curare i rapporti dell'Ateneo con l’Accademia Navale di Livorno.
Per il sottosegretario Angelo Tofalo “l'accordo siglato oggi, oltre a rafforzare la pluriennale collaborazione tra la Difesa e l'Università di Pisa, consentirà di svolgere molteplici importanti attività per lo studio e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni che alterano il clima. Inoltre sarà possibile sviluppare ricerche in ambito energy cyber security e dual use. L'approccio virtuoso della Difesa può considerarsi un modello per gli altri comparti pubblici a tutela della sicurezza allargata del cittadino e della sostenibilità globale delle risorse pubbliche utilizzate nella national security strategy, le cui parole chiave sono resilienza e duplice uso. Il settore energetico assume un ruolo sempre più centrale per lo sviluppo economico della Nazione, nell'ottica di un modello di crescita sostenibile e per la sicurezza del Sistema Paese. Per conseguire questi obiettivi stiamo predisponendo un piano per la Strategia Energetica della Difesa (SED) che, in armonia con il quadro strategico nazionale nel settore energetico e ambientale, prevede azioni da mettere in pratica nel breve e medio periodo nei diversi settori della formazione, governance, infrastrutture, logistica dei trasporti, cyber sicurezza, ricerca e sviluppo”.
"L’accordo siglato oggi - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella - conferma l'interesse dell’Ateneo di Pisa a collaborare con le altre amministrazioni pubbliche su temi che mettano al centro l’applicazione delle nuove tecnologie, tipiche dell’ingegneria industriale e dell’informazione, in settori di preminente importanza per il paese quale l’uso ottimale delle fonti di energia privilegiando, come in questo caso, la salvaguardia e il miglioramento della qualità dell’ambiente”.
L’attività prevista dall'accordo è in armonia con il quadro normativo nazionale delineato dal Documento d’Indirizzo Strategico Programmatico del giugno 2017 e si inserisce nell’alveo delle attività già avviate dal Dicastero per lo sviluppo delle tematiche riguardanti l’efficientamento energetico, favorendo l’utilizzo ottimale delle fonti rinnovabili e riducendo nel contempo il ricorso alle fonti tradizionali.
La Difesa promuove altresì lo sviluppo e la ricerca nel campo dell’energy-cyber security e, in tale contesto, che ha attualmente un fortissimo impatto, e sempre più ne avrà in futuro, su tutte le attività del paese che utilizzano l’energia è imprescindibile creare sinergie operative e attuare collaborazioni durature con le altre istituzioni come quella che è stata avviata con l'Università di Pisa.
L’accordo, promosso dalla Struttura di Progetto Energia (SPE), diretta dal generale Isp. Francesco Noto, consentirà di svolgere, in collaborazione con l’Ateneo pisano, un’importante attività per lo studio e l’analisi delle possibili applicazioni di nuove tecnologie per il risparmio energetico, per la riduzione delle emissioni e del loro effetto sul clima e per l’aumento della resilienza dei sistemi per la generazione e la distribuzione dell’energia. Particolare attenzione sarà indirizzata alla ricerca nell’ambito dell’energy-cyber security.