Sleep and performance: two-hour periods of sleep/staying awake are the best combination
The best combination to enable the crew to manage sleep during the regatta is neither too much nor too little, therefore to alternate two hours of sleep and two of staying awake; in actual fact, for every additional hour of sleep, the average placement worsens by 16 positions. This is what emerges from the project ’151 e una notte’ coordinated by Ugo Faraguna an associate professor of Human Physiology at the University of Pisa, who along with his team, analyzed the sleep management of the crew during the '151 Miglia-Trofeo Cetilar’ regatta.
“Regattas are the ideal laboratory in which to study sleep and its rhythms under stressful conditions,” explains Ugo Faraguna. “By analogy, the results can be applied to many other stressful situations, even in order to improve work conditions in professional environments with a continuous working pattern as for example in factories and hospitals.”
The research analyzed the sleep patterns of 165 crews, on average eight sailors per boat, who participated in the ‘151 Miglia-Trofeo Cetilar’. The regatta, now in its 10th edition, was held from the 29th May to 1st June. The participants set off from the ports of Pisa and Livorno for Marina di Punta Ala (GR) and included an entire night’s sailing.
“A competition including several days’ continuous sailing, night and day,” said Ugo Faraguna, “takes its toll on concentration, clearness of mind and the capacity to work closely with the other crew members; for this reason an accurate assessment of sleep quality is instinctively essential to understanding what could be the winning strategies for a positive performance.”
The researchers from the University of Pisa asked the crew members to take a survey in order to establish which strategy – the sleep/staying awake combinations went from 2 to 4 hours - was the best. The final outcome of the race was also taken into consideration. For statistical reasons the extreme situations were discarded. These were the crews who remained awake for the entire period and those who slept for only an hour which is not enough to enter a deep sleep mode.
“The two-hour combinations proved to be the best strategy,” concluded Faraguna, “and those who slept more came lower down in the placings. In fact, the four-hour combinations were associated with a worse placing. We can surmise that this is linked to a concept of sleep inertia: the more we sleep, the longer it takes us to be up and running when we awaken. This first experience obliges us to continue investigating. Next year we would like to study the reaction times over the entire regatta of those who wish to support the development of ‘151 e una notte, 2nd edition’.
The research by the University of Pisa was promoted by the Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa. The ‘151 Miglia-Trofeo Cetilar’ is organised by a large committee including: YC Repubblica Marinara di Pisa, YC Punta Ala and YC Livorno, with the collaboration of the Porto di Pisa, the Marina di Punta Ala, partners PharmaNutra S.p.A. with the brand name Cetilar®, Rigoni di Asiago, North Sails and TAG Heuer, and Devitalia Telecomunicazioni. This open water regatta draws the attention of Italian and international yacht owners to the provinces of Pisa, Livorno and Grosseto as it is part of the FIV Italian Offshore Championship, the Mediterranean Maxi Offshore Challenge, the regatta circuit reserved for Maxi Yachts, and the Trofeo Arcipelago Toscano.
Elezioni del Rettore dell’Università della Campania sessennio 2020/26 - presentazione candidature
Con provvedimento del decano dei Professori di I fascia, Prof. Raffaele Martone, del 17/02/2020, è stata indetta l'elezione per la nomina del Rettore per il sessennio accademico 2020/2021 - 2025/2026.
La candidatura può essere presentata da chi ne è interessato all'Ufficio Affari Generali di questa Università - ubicato in Caserta, Viale Lincoln, 5 (tel. 0823274479) - dal 04/04/2020 al 04/05/2014 (ore 12:00).
È possibile presentare candidature on line.
Gli interessati possono prendere visione del provvedimento di indizione dell'elezione, della relativa modulistica, nonché dello Statuto e del Regolamento Elettorale, sul sito web di Ateneo http://www.unicampania.it e, in particolare nella pagina Ateneo/Elezioni, nonché sull'Albo on line.
Accademia e produzione del sapere in prospettiva femminista: incontro alle Benedettine
Venerdì 6 marzo presso il Centro congressi "Le Benedettine", in piazza San Paolo a Ripa d’Arno, si terrà l'incontro "Accademia e produzione di sapere: una prospettiva femminista", organizzato del laboratorio “Femminismi” dell'Università di Pisa.
L'incontro inizierà alle 13.30 con un pranzo a buffet. La prima parte vedrà un contributo performativo di Vincenza Pellegrino e alcune sue collaboratrici, seguiranno gli interventi di Federica Giardini dell’Università Roma Tre e Ilenia Picardi dell’Università di Napoli. Dopo un breve coffee break, il pomeriggio riprenderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno Chiara Federici (consigliera di fiducia dell’Università di Pisa), Maria Grazia Ricci (Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa), Ilaria Pavan (delegata alle attività inerenti alla disabilità e alle pari opportunità della Scuola Normale Superiore di Pisa), rappresentanti della Scuola Normale Superiore di Firenze, della consultoria Mala Consilia nata all’interno dell’Università di Bologna, e dello Sportello antiviolenza dell’Università di Torino.
Dalle 16.30 si svolgerà il laboratorio "Parole in movimento", un percorso di espressione corporea volto alla sensibilizzazione delle percezioni attraverso il gesto, la musica, la danza, aperto ai bambini e alle bambine dei genitori che vorranno assistere all'incontro (per iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
“Femminismi. Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti” è un percorso aperto a tutte le persone che vogliono riflettere e confrontarsi sulle tematiche e sulle modalità di pratiche femministe. Ideato da un gruppo di docenti, dottorande, ricercatrici, studentesse, tecniche amministrative dell’Università di Pisa, è organizzato in collaborazione col Comitato Unico di Garanzia dell’Unipi.
Consegnato al matematico Giovanni Alberti il Premio Amerio 2019
Con una cerimonia che si è svolta in occasione dell’inaugurazione del 217° anno accademico, l’Istituto Lombardo ha consegnato a Giovanni Alberti, professore ordinario al dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa, il Premio Luigi e Wanda Amerio 2019, attribuito ogni anno a un matematico che abbia dato contributi di particolare rilievo nel campo dell’Analisi matematica. Il premio consiste in una medaglia d’oro.
Nella motivazione per l’attribuzione del Premio Amerio 2019 si legge: “Giovanni Alberti, è un analista di fama internazionale che ha ottenuto fondamentali risultati nel campo del calcolo delle variazioni e della teoria geometrica della misura. Diversi suoi contributi come il Teorema di Lusin per i gradienti, il teorema di struttura noto come Teorema del rango-uno, che risolve una famosa congettura di Ennio De Giorgi, sono apprezzati e noti internazionalmente. Più recentemente si è occupato di EDP di tipo iperbolico, in particolare dell’equazione di continuità associata a campi con divergenza nulla. I risultati sono pubblicati su prestigiose riviste internazionali”.
Inacarico presso il Dip. di Scienze Agrarie per una attività di ricerca sul tema “Indagini sull’impiego di strategie eco-compatibili per il controllo di Lobesia botrana e Cryptoblabes gnidiella
Incarico presso il Dip. di Filologia, Letteratura e Linguistica: Sviluppo sito web e gestione del database di archivio, nell’ambito del progetto di ricerca “ArchiVico Digitale”
Borsa di studio su: “Modellazione e conduzione di prove sperimentali per l’identificazione di parametri relativi al comportamento meccanico di materiali metallici e polimerici soggetti a carichi multiassiali secondo il modello di Johnson Cook.”
L’Università di Pisa ha conferito il diploma di specializzazione alla memoria in “Medicina Interna” ad Alberto Fanfani, vittima del crollo del Ponte Morandi
Con una cerimonia che si è svolta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, l’Università di Pisa ha conferito il diploma di specializzazione alla memoria in Medicina interna al dottor Alberto Fanfani, il giovane specializzando dell’Università di Pisa che nell’estate del 2018 rimase vittima del crollo del Ponte Morandi a Genova. Alberto Fanfani, fiorentino di 33 anni, si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze e si era trasferito a Pisa dopo aver ottenuto il posto alla Scuola di specializzazione in Medicina interna. Al momento della scomparsa era iscritto al quinto anno del corso. Il 14 agosto 2018 Alberto Fanfani stava percorrendo il ponte Morandi in auto con la fidanzata, Marta Danisi, anche lei tra le vittime del crollo, un’infermiera conosciuta proprio a Pisa lavorando nello stesso ambiente. Originaria della Sicilia, Marta Danisi si era da poco trasferita a lavorare in Piemonte.
Alla cerimonia dell’Università di Pisa hanno partecipato i genitori di Alberto, che hanno ritirato il diploma, e la mamma e la sorella di Marta. Dopo i saluti del rettore Paolo Mancarella e del presidente del Consiglio comunale di Pisa Alessandro Gennai, sono intervenuti Silvia Briani, direttrice generale AOUP, Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM, e Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna. Hanno inoltre portato le loro testimonianze gli specializzandi Livia Giannini e Alessandro Mengozzi.
«La nostra comunità ha perso un ragazzo eccezionale – ha commentato il rettore, Paolo Mancarella – Con questo diploma alla memoria abbiamo cercato di riportare un po’ di giustizia in una storia dove di giustizia ce n’è veramente poca. Lo dovevamo ad Alberto e ai suoi familiari».
Il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, ha motivato la proposta di conferimento del titolo alla memoria sottolineando il coinvolgimento e l’impegno “costante e totale” del dottor Fanfani nelle attività dei “dipartimenti assistenziali e universitari dell’area della medicina interna”, nonché le sue “elevatissime abilità e competenze professionali ma anche le elevatissime doti umane che lo rendevano capace di donarsi completamente a tutti coloro con i quali entrava in contatto colleghi specializzandi, docenti amici e soprattutto pazienti”.
Conferito il diploma di specializzazione alla memoria in “Medicina Interna” ad Alberto Fanfani
Con una cerimonia che si è svolta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, l’Università di Pisa ha conferito il diploma di specializzazione alla memoria in Medicina interna al dottor Alberto Fanfani, il giovane specializzando dell’Università di Pisa che nell’estate del 2018 fu tra le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. Alberto Fanfani, fiorentino di 33 anni, si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze e trasferito a Pisa dopo aver ottenuto il posto alla Scuola di specializzazione in Medicina interna. Al momento della scomparsa era iscritto al quinto anno del corso. Il 14 agosto 2018 Alberto Fanfani stava percorrendo il ponte Morandi in auto con la fidanzata, Marta Danisi, anche lei tra le vittime del crollo, un’infermiera conosciuta proprio a Pisa lavorando nello stesso ambiente. Originaria della Sicilia, Marta Danisi si era da poco trasferita a lavorare in Piemonte.
Alla cerimonia dell’Università di Pisa hanno partecipato i genitori di Alberto, che hanno ritirato il diploma, e la mamma e la sorella di Marta. Dopo i saluti del rettore Paolo Mancarella e del presidente del Consiglio comunale di Pisa Alessandro Gennai, sono intervenuti Silvia Briani, direttrice generale AOUP, Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM, e Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna. Hanno inoltre portato le loro testimonianze gli specializzandi Livia Giannini e Alessandro Mengozzi.
«La nostra comunità ha perso un ragazzo eccezionale – ha commentato il rettore, Paolo Mancarella – Con questo diploma alla memoria abbiamo cercato di riportare un po’ di giustizia in una storia dove di giustizia ce n’è veramente poca. Lo dovevamo ad Alberto e ai suoi familiari».
Il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, ha motivato la proposta di conferimento del titolo alla memoria sottolineando il coinvolgimento e l’impegno “costante e totale” del dottor Fanfani nelle attività dei “dipartimenti assistenziali e universitari dell’area della medicina interna”, nonché le sue “elevatissime abilità e competenze professionali ma anche le elevatissime doti umane che lo rendevano capace di donarsi completamente a tutti coloro con i quali entrava in contatto colleghi specializzandi, docenti amici e soprattutto pazienti”.
Researchers from the University of Pisa visit the ‘home’ of the Dalai Lama to present their work on meditation
The mission, which saw a number of members of teaching staff from the University of Pisa make contact with the Kalachakra Institute for Meditation in Dharamsala, India, to do research into the effects that various advanced meditation practices have on cerebral activity, has drawn to a close. Professor Angelo Gemignani and Ciro Conversano a researcher, both from the Department of Surgical, Medical and Molecular Pathology and Critical Care Medicine, and Professor Bruno Neri from the Department of Information Engineering were invited to a series of meetings held by H.E. Choekyi Nangpa Rinpoche, recently elected head of one of the four schools of Tibetan Buddhism (the Jonang School). They were also given the opportunity to present their work to the Dalai Lama at his private residence in Dharamasala.
The delegation from Pisa received by the Dalai Lama
“The collaboration with the Kalachakra Institute for Meditation will give us a firsthand opportunity to compare experiences with neural correlates, in particular with the study of electroencephalographic curves recorded during meditation sessions (Francisco Varela’s so-called neurophenomenology),” explain the researchers. “To this end, the collaboration of advanced meditators who are able to generate non-ordinary states of consciousness in a precise and repeatable manner, accurately codified according to the secular tradition of the school of origin, represents a precious and unique additional benefit for the research in question. In this case, the collaboration with the Khalachakhra Institute will mean the possibility of working with advanced meditators who practice different esoteric techniques, passed down by word of mouth from master to pupil, which allow the practitioner to control the mind/body relationship and therefore examine what the Australian philosopher David Chalmers defined as the 'hard problem’.”
Dalai Lama and on his left Choekyi Nangpa, with the researchers from Pisa.
The most intense and fascinating moment of the mission was the private audience which the Dalai Lama held with the researchers from Pisa where he met them again two years after the 2017 Symposium ‘The Mindscience of Reality’, during which the University of Pisa had conferred on him the honorary degree in Clinical and Health psychology. The Dalai Lama received them with their partners at his private residence in Dharamsala; he met with them for more than 90 minutes and enquired about the progress made in their research and offered some invaluable advice to help them better understand the techniques and effects of the principal contemplative practices which are traditional in Tibetan Buddhism.
From the left: Bruno Neri, Ciro Conversano, H.E. Choekyi Nangpa and Angelo Gemignani.
The comparison between the experiential aspects and those which were actually observable was the principal subject of numerous discussions which developed over the week in Dharamsala. Significant space was dedicated to the possible applications of some mental training techniques, such as the procedures based on mindfulness which originated and developed in the footsteps of the contemplative practices of Tibetan Buddhism, to chronic stress reduction (or distress) and to the increase in interior well-being. The programme of events was as intense as it was unusual albeit perfectly in line with the unconventional pattern of the activities followed by the group from Pisa since the ‘The Mindscience of Reality’ Symposium in 2017.
One of the themes in the Symposium was, in fact, about retrieving an experience firsthand as an essential and inflexible element to understanding the phenomena of consciousness, which is not limited to the study of neuronal correlates alone. Since the signing in 2016 of the convention with the Lama Tzong Khapa Institute in Pomaia, and then in 2018 with the Tibetan University of Sera Jey, one of the distinguishing elements of the research activity has been the participation of institutions whose roots are to be found in the multimillennial tradition of studying consciousness both theoretically and experientially.