Tasse universitarie: agevolazioni per tutti gli studenti dell'Università di Pisa
Nessuna mora per gli studenti che non rispetteranno la scadenza del 16 marzo per il pagamento della seconda rata dell'anno accademico 2019/2020 e lo stesso vale per gli specializzandi. Mentre sarà dimezzata l'indennità di mora (150 euro anziché 300) per chi chiederà la riduzione della contribuzione nel periodo 17 marzo - 15 maggio 2020. Sono queste alcune delle misure adottate stamani dal primo Consiglio di amministrazione telematico della storia dell’Università di Pisa, per venire incontro alle esigenze dei suoi studenti.
"Questa epidemia sta mettendo in difficoltà molte famiglie ed era necessario fare qualcosa. - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Lo avevo promesso ai ragazzi in un'email di qualche giorno fa e le promesse vanno mantenute".
Oltre che per gli studenti iscritti ai corsi di laurea e per gli specializzandi, le misure adottate dal Cda di oggi contengono buone notizie anche per gli iscritti ai corsi di master di primo e secondo livello. Per loro, infatti, viene posticipata di 30 giorni la prossima rata. Slitta al 20 aprile, invece, la scadenza per il pagamento del perfezionamento dell’immatricolazione ai corsi PF24.
Tasse universitarie: agevolazioni per gli studenti dell'Ateneo
Nessuna mora per gli studenti che non rispetteranno la scadenza del 16 marzo per il pagamento della seconda rata dell'anno accademico 2019/2020 e lo stesso vale per gli specializzandi. Mentre sarà dimezzata l'indennità di mora (150 euro anziché 300) per chi chiederà la riduzione della contribuzione nel periodo 17 marzo - 15 maggio 2020. Sono queste alcune delle misure adottate stamani dal primo CdA telematico della storia dell’Università di Pisa, per venire incontro alle esigenze dei suoi studenti.
Il rettore Paolo Mancarella durante il CdA che si è svolto in modalità telematica.
"Questa epidemia sta mettendo in difficoltà molte famiglie ed era necessario fare qualcosa. - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - Lo avevo promesso ai ragazzi in un'email di qualche giorno fa e le promesse vanno mantenute".
Oltre che per gli studenti iscritti ai corsi di laurea e per gli specializzandi, le misure adottate dal C.d.A di oggi contengono buone notizie anche per gli iscritti ai corsi di master di primo e secondo livello. Per loro, infatti, viene posticipata di 30 giorni la prossima rata. Slitta al 20 aprile, invece, la scadenza per il pagamento del perfezionamento dell’immatricolazione ai corsi PF24.
Alcuni membri del CdA collegati per la seduta in via telematica.
Discussione tesi a distanza all’Università di Pisa: importanti novità per studenti e commissioni
Dopo le lezioni e le riunioni collegiali, l'Università di Pisa apre anche allo svolgimento completamente virtuale delle prove finali per il conseguimento dei titoli di studio. Da venerdì 13 marzo, infatti, non solo i candidati, ma anche il presidente e il segretario della commissione non dovranno più essere presenti in sede per le sessioni di laurea. Permettendo, così, a tutti di rimanere al sicuro nella propria abitazione, limitando i contatti. Così come previsto dalle misure per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Un’innovativa modalità di discussione delle tesi divenuta immediatamente operativa, grazie alla tempestiva ratifica che il C.d.A. dell’Ateneo ha fatto stamani del decreto rettorale di modifica al “Regolamento temporaneo per lo svolgimento delle sedute collegiali in modalità telematica” dello scorso 6 marzo.
"La vita del nostro Ateneo e dei nostri ragazzi non può fermarsi – ha spiegato il rettore Paolo Mancarella – Rendere completamente virtuali tutte le sedute degli organi e commissioni universitarie era un passaggio fondamentale. Fortunatamente viviamo in un'epoca in cui le nuove tecnologie ci permettono, anche in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, questa 'diversa normalità' a distanza, come l'ha definita, molto lucidamente, uno studente. Era nostro dovere tutelare al massimo tutte le persone coinvolte nelle sessioni di laurea, essendo tecnicamente e giuridicamente fattibile".
La possibilità di discutere le tesi online era già possibile dal 6 marzo scorso in quanto – si legge nel nuovo decreto rettorale – la "tecnologia informatica messa a disposizione dell’Ateneo è in grado di garantire la pubblicità della prova a distanza attraverso l'invito all'evento, tramite link, di tutti i candidati della sessione, permettendo altresì il collegamento alla seduta telematica anche a studenti non iscritti alla specifica sessione".
Il problema che rimaneva da superare, e oggi risolto dal nuovo regolamento, era quello relativo alla verbalizzazione a distanza della prova, superato – si legge ancora nel documento – grazie al fatto che "il presidente e il segretario, in qualità di pubblici ufficiali, possono attestare nel verbale, poi sottoscritto mediante firma digitale, fatti che essi dichiarano essere avvenuti in loro presenza o da loro compiuti durante la sessione di laurea anche se da remoto".
Il calendario delle sedute di laurea e già online sui siti di tutti i dipartimenti. Le modalità di discussione delle tesi a distanza saranno invece comunicate ai singoli candidati via email e/o tramite avviso sul sito del dipartimento di appartenenza.
Discussione tesi a distanza: importanti novità per studenti e commissioni
Dopo le lezioni e le riunioni collegiali, l'Università di Pisa apre anche allo svolgimento completamente virtuale delle prove finali per il conseguimento dei titoli di studio. Da venerdì 13 marzo, infatti, non solo i candidati ma anche il presidente e il segretario della commissione non dovranno più essere presenti in sede per le sessioni di laurea. Permettendo, così, a tutti di rimanere al sicuro nella propria abitazione, limitando i contatti. Così come previsto dalle misure per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Un’innovativa modalità di discussione delle tesi divenuta immediatamente operativa, grazie alla tempestiva ratifica che il C.d.A. dell’Ateneo ha fatto stamani del decreto rettorale di modifica al Regolamento temporaneo per lo svolgimento delle sedute collegiali in modalità telematica dello scorso 6 marzo.
"La vita del nostro Ateneo e dei nostri ragazzi non può fermarsi – ha spiegato il rettore Paolo Mancarella – Rendere completamente virtuali tutte le sedute degli organi e commissioni universitarie era un passaggio fondamentale”. Fortunatamente viviamo in un'epoca in cui le nuove tecnologie ci permettono, anche in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, questa 'diversa normalità' a distanza, come l'ha definita, molto lucidamente, uno studente. Era nostro dovere tutelare al massimo tutte le persone coinvolte nelle sessioni di laurea, essendo tecnicamente e giuridicamente fattibile".
La possibilità di discutere le tesi online era già possibile dal 6 marzo scorso in quanto – si legge nel nuovo decreto rettorale – la "tecnologia informatica messa a disposizione dell’Ateneo è in grado di garantire la pubblicità della prova a distanza attraverso l'invito all’evento, tramite link, di tutti i candidati della sessione, permettendo altresì il collegamento alla seduta telematica anche a studenti non iscritti alla specifica sessione".
Il problema che rimaneva da superare, e oggi risolto dal nuovo Regolamento, era quello relativo alla verbalizzazione a distanza della prova, superato – si legge ancora nel documento – grazie al fatto che "il presidente e il segretario, in qualità di pubblici ufficiali, possono attestare nel verbale, poi sottoscritto mediante firma digitale, fatti che essi dichiarano essere avvenuti in loro presenza o da loro compiuti durante la sessione di laurea anche se da remoto".
Il calendario delle sedute di laurea e già online sui siti di tutti i Dipartimenti. Le modalità di discussione delle tesi a distanza saranno, invece, comunicate ai singoli candidati via email e/o tramite avviso sul sito del Dipartimento di appartenenza.
Career Service: consulenze on-line fino al 3 Aprile
Borsa di ricerca della durata di 12 (dodici) mesi, per lo svolgimento presso il Dip.di Scienze Agrarie,“Valutazione dell’efficacia del chitosano nei confronti di funghi e batteri fitopatogeni in pre e post raccolta su fragola e piccoli frutti”
A new discovery about Homo naledi: he had a unique form of locomotion within the evolution of the human species
Homo naledi had a unique form of locomotion within the evolution of the human species: the biomechanics of the femur suggest that he walked on two legs with a modern gait, while the characteristics of the upper limb, in particular the curved fingers, indicate an arboreal life and therefore the ability to climb and move through trees.
The news comes from two new studies by Associate Professor Damiano Marchi from the Department of Biology at the University of Pisa and the international team which announced the discovery of this new hominin species in 2015. The scientists have, in fact, recently published two new research papers on Homo naledi. The first, coordinated by Marchi, appeared in the Journal of Human Evolution and deals with the biomechanics of the femur.
“The study of the biomechanics of the lower limb is the first ever to have been carried out,” explains Marchi (in the photo on the right). “It shows a combination of unique characteristics: Homo naledi was in fact obliged to terrestrial bipedal locomotion, but with a load pattern of the lower limb which was different to that of any other hominin species. This could be due to the particular postcranial anatomy.”
The second paper, published in the American Journal of Physical Anthropology, describes the new discovery of three femurs in the Lesedi Chamber, a cave near the Dinaledi Chamber where the main finds were made.
“The remains of the lower limb found in the Lesedi Chamber,” adds Marchi, ”are morphologically similar to those found in the Dinaledi Chamber, with slight differences which extend our knowledge of the differentiation within the species. We believe the remains represent two individuals, one of whom is partially articulated, as opposed to the findings in the Dinaledi Chamber, where the bones were not anatomically connected.”
These two studies offer an important contribution to the knowledge of Homo naledi, the new hominin species whose remains were brought to light between 2013 and 2014 in the cave system called Rising Star in South Africa. Associate Professor Marchi was the only Italian participating in the scientific mission which he described in his book ‘Il mistero di Homo naledi. Chi era e come viveva il nostro lontano cugino africano’ (Mondadori, 2016).
Online Lessons
This page provides guidelines for generating simple and free virtual classes to be attended remotely by students, using personal computer, tablet or smartphone. The available tools are Microsoft Teams and Google Meet which can be accessed entering your UNIPI credentials.
Tools features:
- Google Meet allows up to 250 attending students, easily arranges meetings also on tablet and the streaming up to 100.000 attendees (without interaction)
- Microsoft Teams allows up to 250 attending students, recorded lessons and the uploading of educational material. It better runs on personal computers and laptop than on tablet and smartphone;
PLEASE NOTE:
Virtual classes generated for video lessons on Microsoft Teams and Google Meet can also be used for students’ office hours and exams online procedure.
Video lessons guide
Guide for teaching staff
Download the guide for generating video lessons on Google Meet, last update: 6 March 2020(English version)
Download the guide for generating video lessons on Microsoft Teams, last update: 6 March 2020(English version)
Guide for students
Download the guide for attending lessons on Google Meet, last update: 6 March 2020 (English version)
Download the guide for attending lessons on Microsoft Teams, last update: 6 March 2020 (English version
FAQ
The frequently asked questions and answers are available at FAQ
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Polo 1 (Medicina – Farmacia)
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La grotta del Corchia nelle Apuane svela la causa della fine delle ere glaciali
Le variazioni dell’inclinazione dell’asse terrestre è il parametro orbitale più importante nel determinare la fine delle ere glaciali. E’ questa la conclusione di una ricerca internazionale pubblicata su Science al quale hanno partecipato i geologi dell’Università di Pisa insieme ai colleghi di Melbourne in Australia e Ca’ Foscari di Venezia.
Il risultato è stato raggiunto grazie alle analisi condotte nella grotta del Corchia sulle Apuane, un luogo unico al mondo dal punto di vista dello studio del clima passato.
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“Studiamo la grotta del Corchia da venti anni – dice il professore Giovanni Zanchetta del dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo pisano – le sue concrezioni, fra stalagmiti e stalattiti, restituiscono un segnale climatico eccezionalmente pulito e sono tra i migliori materiali al mondo da datare con il metodo uranio-piombo, questo ci ha permesso di dare una risposta a una questione dibattuta da decenni sul rapporto fra parametri orbitali della Terra e variazione del sistema climatico”.
I protagonisti di questa controversia scientifica, ritenuti responsabili della fine delle ere glaciali, sono infatti tre: l’eccentricità dell’orbita terrestre, la precessione, cioè il lento spostamento delle stagioni legato al movimento rotatorio della Terra, e la variazione dell’asse terrestre.
“Secondo la teoria più accreditata sinora il parametro più importante era considerato la precessione associata alla eccentricità (almeno per le ultime centinaia di migliaia di anni), quanto più l’orbita diventa rotonda quanto più aumenta la vicinanza al Sole – continua Zanchetta – ora invece ci siamo resi conto che la variabile più importante è la variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre. Questo fenomeno occorre ogni 40mila anni provocando una maggiore insolazione dei poli e lo scioglimento dei ghiacci”.
Lo studio pubblicato su Science ha riguardato in particolare la fine di due ere glaciali avvenute circa 960.000 e 875.000 anni. Gli scienziati hanno messo a confronto le stalagmiti del Corchia con i sedimenti oceanici perforati al largo delle coste del Portogallo. Dal punto di vista tecnico i due archivi climatici hanno un segnale climatico ottenuto con degli indicatori geochimici comparabili, il che ha permesso per la prima volta di associare i dati provenienti dalla grotta e dall’oceano per ricostruire una cronologia affidabile sulla fine delle ere glaciali.
“Ancora oggi non sappiamo molto sul funzionamento del clima e sulle sue variazioni – conclude Giovanni Zanchetta – capire cosa è successo nelle epoche passate ci aiuta ad elaborare dei modelli predittivi sempre più affidabili e capire meglio il futuro che ci aspetta”.
Didascalia: geologi dell’Università di Pisa e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a lavoro nelle viscere del Corchia, il primo da sinistra è il professore Giovanni Zanchetta.