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Mercoledì, 17 Marzo 2021 10:37

Carolina Pagli

 

Ricercatrice:

Carolina Pagli

 

Settore scientifico disciplinare:

GEO/11 - Geofisica applicata 

 

Biografia

Si è laureata in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 2002 e nel 2006 ha conseguito il dottorato in Geofisica alla University of Iceland. La sua carriera accademica è proseguita all'estero, prima alla University of Luxembourg, poi alla University of Leeds, fino ad arrivare alla Plymouth University, dove è stata docente di Scienze della terra fino al suo rientro in Italia.

 

Bando

RLM 2010

 

Titolo del progetto

La formazione di camere magmatiche ai margini di placca divergenti

 

Descrizione del progetto

La sua attività di ricerca ha riguardato l'analisi dei meccanismi responsabili della deformazione della Terra, studiando il fenomeno attraverso l'utilizzo di InSAR – la tecnica radar capace di generare mappe dei movimenti della superficie terrestre - e del GPS. Gran parte della sua attività si è concentrata nello studio dei processi vulcanici in Islanda e nella regione dell'Afar, in Etiopia, ma Carolina Pagli ha dato contributi significativi anche allo studio dello scioglimento dei ghiacci e il suo effetto sui vulcani in Islanda. Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience i risultati di una sua ricerca che ha dimostrato la presenza di una profonda camera magmatica assiale lungo una porzione del rift dell'Erta Ale, in Etiopia.

 

 

Mercoledì, 17 Marzo 2021 10:19

Stefano Bolognesi

 

Ricercatore:

Stefano Bolognesi

 

Settore scientifico disciplinare:

FIS/02 - Fisica teorica modelli e metodi matematici 

 

Biografia

Si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 2002, dove è stato allievo della Scuola Normale. Sempre alla Scuola Normale, nel 2007 ha conseguito il diploma di perfezionamento, dopo di che ha iniziato la sua carriera accademica all'estero, passando dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, dalla University of Minnesota negli USA, dal DAMTP University of Cambridge, dalla Hebrew University of Jerusalem, fino alla Durham University. 

 

Bando:

RLM 2010

 

Titolo del progetto

Teorie di solitoni, dualità e accoppiamento forte: con applicazioni in QCD, supersimmetria, olografia, gravità e cosmologia

 

Descrizione del progetto

La sua attività di ricerca si sviluppa nel campo della fisica teorica, in particolare sulle soluzioni solitoniche e non perturbative in teoria dei campi. Ha infatti lavorato su molti aspetti riguardanti i solitoni e oggetti di natura topologica in genere, sulle loro relazioni con i problemi di accoppiamento forte, supersimmetria e dualità elettro-magnetica. Altri argomenti paralleli su cui ha lavorato Stefano Bolognesi sono il limite a grade N, le teorie effettive di bassa energia e la teoria di stringa in generale.

 

Mercoledì, 17 Marzo 2021 09:44

Andrea Lamorgese

Ricercatore:

Andrea Lamorgese

 

Settore scientifico disciplinare:

ING-IND/06 - Fluidodinamica

 

 

Biografia

Nato a Rimini, ha conseguito la laurea vecchio ordinamento in Ingegneria Aerospaziale nel 2000 presso l’Università di Pisa e nel 2006 il PhD in Ingegneria Meccanica presso la Cornell University, Ithaca, N.Y. (USA).

Dal 2000 al 2001 è stato titolare di un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università di Pisa.

Dal 2006 al 2008 il Dr. Lamorgese è stato postdoctoral fellow presso il Center for Turbulence Research (Dipartimento di Ingegneria Meccanica) di Stanford University in Palo Alto, CA (USA) e dal 2008 al 2011 research associate presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica del City College of New York, CUNY (USA).

 

 

Bando:

RLM 2010

 

Titolo del progetto

Modellazione Computazionale con metodi a campo di fase di effetti elettrostatici e fluidodinamici sulla separazione di emulsioni acqua-olio pesante

 

Descrizione del progetto

L'obiettivo della ricerca proposta è di formulare modelli a campo di fase predittivi per avanzare lo studio dei meccanismi che governano la coalescenza in emulsioni olio-acqua soggette a forzanti di tipo meccanico (fluidodinamico), elettrostatico e chimico, e agenti singolarmente o simultaneamente. La strategia globale per questo progetto e' di iterare fra modellazione numerica e dati sperimentali per arrivare ad una formulazione in grado di far avanzare la comprensione di meccanismi fisici di difficile misurazione negli esperimenti.

 

 

 

Mercoledì, 17 Marzo 2021 09:28

Giovanni Ceccarini

 

Ricercatore:

Giovanni Ceccarini

 

Settore scientifico disciplinare:

MED/13 - Endocrinologia

 

Biografia

Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso l’Universita’ di Pisa nel 1996 e nella stessa Universita’ si e’ specializzato nel 2002 in Endocrinologia e Malattie del Ricambio. Dal 2003 al 2011 ha lavorato come Post-Doctoral Fellow e poi come Research Associate alla Rockefeller University di New York (USA), nel laboratorio di genetica molecolare diretto dal Professor Jeffrey Friedman.

E’ co-autore di oltre 20 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali (Cell Metabolism, PNAS, JACS, PLOS ONE, JCE&M) e membro delle Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Societa’ Europea per lo studio delle Malattie Tiroidee (ETA), Societa’ Italiana dell’Obesita’ (SIO), Societa’ di Endocrinologia Americana (Endocrine Society).

Svolge ricerca nell’ambito dei meccanismi che controllano la regolazione del peso corporeo con particolare riguardo alla produzione ed azione della leptina, un ormone prodotto dalle cellule adipose, scoperto nel laboratorio del Prof Friedman. In ambito clinico si interessa alla fisiopatologia endocrina tiroidea e dell’obesita’. Ha ricevuto premi dalla Endocrine Society ed e’ stato vincitore di un Grant di ricerca competitivo della Rockefeller University. Dal 2011 e’ ricercatore in Endocrinologia dell’Universita’ di Pisa nell’ambito del programma di reclutamento nazionale Rita Levi Montalcini. E’ impegnato in attivita’ didattica frontale per studenti dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e svolge didattica integrativa per gli studenti di corsi di laurea triennale. E’ Adjunct Faculty presso la Rockefeller University di New York

 

Bando:

RLM 2009

 

Titolo del progetto

“Studio in vivo ed in vitro sui mecccanismi coinvolti nel trasporto e metabolismo della leptina. Impiego della Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) per l’indagine funzionale della fisiologia e fisiopatologia della leptina in soggetti normopeso ed obesi” 

 

Descrizione del progetto

Abbiamo recentemente riportato in letteratura la produzione di traccianti da impegare in Tomografia ad Emissione di Positroni (PET), un’indagine funzionale, allo scopo di studiare in vivo la biodistribuzione ed il metabolismo della leptina, un ormone proteico prodotto dal tessuto adiposo e responsabile della regolazione del peso corporeo (1,2). I nostri esperimenti hanno dimostrato che nei roditori l’ormone e’ metabolizzato a livello renale tramite Megalin, un recettore endocitico localizzato nel tubulo prossimale e che nelle scimmie una quota cospicua di tracciante (15%) si localizza nel midollo osseo, confermando che questo ormone ha un importante ruolo regolatorio della funzione immune. Questi esperimenti sono propedeutici a studi che 1) indaghino in vivo ed in vitro la natura e l’dentita’ del trasportatore della leptina al livello della barriera ematoencefalica 2) studiare in modo approfondito il ruolo che magalin ha nella fisiologia della leptina 3) condurre esperimenti similari nell’uomo al fine di determinare in vivo i siti di legame dell’ormone nel sistema nervoso centrale e verificare l’ipotesi che alterazioni di biodistribuzione della leptina o di accesso al sistema nervoso centrale possano contribuire o svilupparsi in corso di obesita’.

 

Mercoledì, 17 Marzo 2021 09:18

Marcello Mollica

 

Ricercatore:

Marcello Mollica

 

Settore scientifico disciplinare:

M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche

 

Biografia

Ha studiato risoluzione dei conflitti e antropologia presso l’Università di Messina (BA), l’Università dell’Ulster (MA) e l’Università Cattolica di Lovanio (PhD). Dopo aver conseguito il dottorato (pre-doc Marie Curie), nel 2005, è stato IEF Marie Curie presso l’Università del Kent a Canterbury, borsista all’Adnan Menderes Üniversitesi (Aydın) e post-doc all’Università di Friburgo. Nel 2007 è stato il primo ricercatore ad ottenere l’European Doctorate Enhancement in Peace and Conflict Studies (Università di Deusto, Bilbao). Ha insegnato presso l’Università dell’Ulster, l’Università del Kent, e l’Università di Friburgo. Dal 2009 è Segretario della Commission on Urban Anthropology dell’IUAES.

 

Bando:

RLM 2009

 

Titolo del progetto

Terre e società etniche divise: il caso del Libano del Sud

 

Descrizione del progetto

Scopo di questa ricerca è dimostrare come modelli di ingegneria multi-culturale in Libano sono probabilmente riusciti a garantire un certo livello di tolleranza quando la demografia della nazione era relativamente stabile, ma non sono stati forza sufficiente per continuare a garantirlo a seguito di sostanziali mutamenti demografici. Si aggiunga che qualunque paventata armonia è prodotta a livello nazionale – attraverso il modello di democrazia consociazionale (sul punto vedi Kerr, 2005) – questa non si ripete a livello locale – (sul punto vedi l’analisi storica di Makdisi (2000), specie sul passato inter-comunitario ed il presente diviso). 

E questo perché, per essere stabile, ogni modello di gestione politica deve essere sufficientemente inclusivo a livello di ‘comunità immaginate’ da abbracciare i cambiamenti senza che questi siano percepiti come sconfitte dai vari gruppi dello stato-nazione (Anderson, 1983).

 

Mercoledì, 17 Marzo 2021 09:10

Andrea Rizzi

Ricercatore:

Andrea Rizzi

 

Settore scientifico disciplinare:

FIS/01 - Fisica sperimentale

 

Biografia

Andrea Rizzi si e’ Laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 2003, ha poi proseguito gli studi con un dottorato di ricerca presso la stessa istituzione occupandosi della preparazione di uno dei due grandi esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, l’esperimento CMS. In particolare ha studiato come rivelare nuove particelle esotiche cariche e quasi-stabili e ha sviluppato gli
algoritmi di identificazione di quarks “b”. Alla fine del 2006 ha ottenuto una posizione di post-doc presso il Politecnico Federale di Zurigo (ETH) dove e’ rimasto fino al 2011 continuando a lavorare nella collaborazione dell’esperimento CMS del CERN.

All’interno della collaborazione ha ricoperto ruoli di responsabilita’ in particolare nel campo dello sviluppo del software di ricostruzione
degli eventi e nell’identificazione dei jet prodotti da quark b. Nel 2011 ha ricevuto lo Young Physicist Award nella fisica delle alte energie dalla European Physical Society. Recentemente si e’ occupato della ricerca del bosone di Higgs come leader di uno dei gruppi di analisi. 

 

Bando:

RLM 2009

 

Titolo del progetto

Ricerca del bosone di Higgs, di nuova fisica e verifica dello Standard Model con l'esperimento CMS al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra. 

 

Descrizione del progetto

Il programma di ricerca che propongo si colloca nell'ampio programma scientifico della collaborazione internazionale del Compact Muon Solenoid (CMS), uno dei due maggiori esperimenti del CERN di Ginevra. Partecipano alla collaborazione istituzioni di tutto il mondo ed in particolare la maggior parte delle sezioni italiane dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e delle relative universita'. Oltre duemila fisici fanno parte di questa collaborazione.
Gli obiettivi scientifici primari di CMS, e piu' in generale degli esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, sono molteplici.
In primis vi e' la conferma (o l'esclusione) dell'ipotesi del meccanismo di Higgs nel contesto del Modello Standard della fisica delle particelle. Il meccanismo di Higgs permette di spiegare la rottura della simmetria elettrodebole e la creazione della massa delle particelle elementari. La verifica di questo elemento fondamentale della fisica elettrodebole si basa sull'osservazione del "bosone di Higgs", particella finora sfuggita alle ricerche sperimentali dirette condotte a LEP (CERN, Ginevra) e a Tevatron (Fermilab, Chicago).
Un obiettivo non meno importante per gli esperimenti del CERN e' la ricerca di evidenze di "nuova fisica" ovvero di fenomeni non descritti dall'attuale teoria. Questa ricerca e' motivata dai noti punti deboli del Modello Standard (MS) che si presentano ad energie di circa 1 TeV. Questa scala di energie e' quella tipica dei fenomeni dell'universo primordiale e la comprensione delle interazioni tra particelle a queste energie ci permettera' di capire la dinamica del nostro universo al momento della sua formazione. La ricerca di nuova fisica puo' partire da ipotesi che estendono gli attuali modelli: ad esempio l'ipotesi Supersimmetrica (SUSY) che postula l'esistenza di centinaia di nuove particelle osservabili al di sopra di una certa energia di soglia energetica. In altri casi la ricerca di nuova fisica e' meno ispirata da proposte teoriche ma invece basata sulla ricerca di fenomeni inattesi che possono presentarsi sperimentalmente in decine di modi diversi. In questi casi si cercano delle cosiddette "segnature" che siano significativamente diverse da quanto previsto dall'attuale Modello Standard della fisica delle particelle (ad esempio risonanze di coppie di jet o leptoni). 

 

Venerdì, 12 Marzo 2021 10:52

Centri e sistemi di Ateneo

Venerdì, 12 Marzo 2021 10:51

Dipartimenti

La Commissione II Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo ha approvato una proposta di distribuzione tra le strutture dell’Ateneo degli assegni di ricerca (nel numero massimo di 55) che il nostro Ateneo potrà richiedere in risposta al bando “Assegni di ricerca 2021”.


La Commissione II ha proposto di ripartire preventivamente tra le strutture dell’Ateneo i 55 assegni di ricerca secondo le seguenti modalità:

  1. sono attribuiti n. 2 assegni di ricerca a ciascun dipartimento (per un subtotale di 40);
  2. è attribuito n. 1 assegno a ciascuna delle seguenti strutture: Centro di Ricerca "E. Piaggio", Centro Ricerche Agro-ambientali "E. Avanzi", Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (C.I.S.P.), Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP), Centro di Servizi Polo Universitario "Sistemi Logistici", Sistema Museale di Ateneo (SMA) (per un subtotale di 6);
  3. è attribuito n. 1 assegno ai 9 dipartimenti ai quali afferiscono il maggior numero di docenti (PO, PA, Ric) – in caso di pari numerosità prevale il numero dei PO (per un subtotale di 9);

per un totale complessivo pari a 55.


A questo link l’elenco del numero di assegni che ciascuna struttura potrà richiedere ed alcune indicazioni interne sulla presentazione delle richieste.

La proposta della Commissione II sarà sottoposta all’approvazione del Senato Accademico nella seduta del prossimo 19 marzo.

Gli assegni dovranno essere richiesti attraverso la presentazione di un progetto di ricerca che puo' contenere da 1 a 3 assegni di ricerca.

 

Scadenza manifestazione di interesse

Ogni Struttura dovrà manifestare l'interesse a richiedere, attraverso la presentazione di uno o più progetti di ricerca, il numero di assegni attributo dalla proposta della Commissione II, rispondendo a per mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro lunedì 22 marzo.
La manifestazione di interesse è volta alla verifica dell’interesse di tutte le strutture in modo che se questo venisse a mancare aver il tempo di “riassegnare” ad altre gli eventuali assegni di ricerca non richiesti.

I progetti di ricerca dovranno poi essere presentati all’Ateneo entro lunedì 19 aprile per essere presentati in tempo utile all'approvazione del Consiglio di Amministrazione.

 

Scheda progetto (allegato B) precompilata  con i dati UNIPI comuni a tutti i progetti

 

Per informazioni

Unità Servizi per la Ricerca - Sezione Ricerca Nazionale, Michele Padrone, Sara Cattani
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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