Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Lunedì, 18 Giugno 2018 08:54

Monitorare la povertà in Europa

Usare i Big Data per monitorare la povertà e le condizioni di vita in Europa. E’ questa una delle linee di ricerca sviluppate dalla professoressa Monica Pratesi dell’Ateneo pisano vincitrice della cattedra Jean Monnet per il triennio 2015-2018.

Cofinanziato dalla Commissione Europea, il progetto Jean Monnet Chair è una cattedra riconosciuta per tre anni ad un unico professore per ateneo, che stila un percorso formativo di approfondimento, composto di varie attività. Lo studio della povertà in Europa – la dizione ufficiale era “Small Area Methods for Monitoring of Poverty and Living conditions in EU (SAMPL-EU)” - è stato appunto l’argomento scelto dalla professoressa Pratesi nell’ambito del curriculum di Statistica ufficiale del corso di laurea magistrale in Economics dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna.

A conclusione del progetto, il materiale didattico della cattedra e le principali linee di ricerca seguite da alcuni studenti saranno inseriti nel volume "Small area methods for monitoring poverty and living conditions" di prossima pubblicazione con la Pisa University Press e curato dalla professoressa Monica Pratesi con i contributi di Lisa Bianco, Francesca Micocci, Alessandro Gemignani.

classeJM

Una delle classi della Cattedra Jean Monnet (European Local Indicators of Poverty and Living Conditions: traditional and new survey techniques in the era of data deluge and Big Data)

“Il tema che abbiamo trattato è particolarmente rilevante perché la misurazione della povertà locale è un aspetto cruciale per il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, una questione di estrema rilevanza nel programma 2030 delle Nazioni Unite – racconta Monica Pratesi - Questo indirizzo è unico tra i corsi universitari italiani ed europei. In particolare, la cattedra ha migliorato le competenze di tipo quantitativo degli studenti nell'era dei “Big Data”, fornendo strumenti per la comunicazione dei risultati che inneschino processi di miglioramento delle politiche basate su evidenze empiriche e che forniscano indicazioni sui problemi di affidabilità delle stime e di valutazione quantitativa di politiche regionali”.

La cattedra ha previsto due corsi principali, uno sugli indicatori di povertà europea e uno sulla stima delle piccole aree, rivolti agli studenti dell'Università di Pisa, della Scuola Superiore Sant’Anna e agli studenti Erasmus. La frequenza è stata di circa 80 studenti per anno. Gli argomenti dei corsi sono stati presentati tramite lezioni frontali e brevi corsi tenuti da professori di Statistica e Statistica Economica provenienti da numerose università europee: Luigi Biggeri dell'Università di Firenze, Francesca Gagliardi dell'Università di Siena, Risto Lehtonen dell'Università di Helsinki, Ralf Münnich dell'Università di Trier, Natalie Shlomo dell'Università di Manchester. La cattedra ha inoltre ospitato numerosi seminari incentrati su misure di povertà, metodi di stima per piccole aree e progettazione di indagine tenuti da esperti internazionali come Achille Lemmi dell'Università di Siena, Partha Lahiri dell'Università del Maryland, Ulli Rendtel della Freie Universität di Berlino e molti ricercatori dell'Istituto nazionale di statistica (Istat).

La cattedra si è conclusa con un Workshop di studio e ricerca sulla “Stima per piccole aree di povertà e condizioni di vita” che si è tenuto a Pisa a maggio del 2018 durante il quale gli studenti hanno avuto la possibilità di incontrare numerosi esperti internazionali per presentare e discutere il loro lavoro finale.

Il 9 giugno scorso lo storico Paolo Pezzino, già docente dell'Università di Pisa, è stato eletto presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri, ente che coordina la rete degli istituti locali per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.
“Un grande onore e un grande responsabilità, tanto più nella delicata fase civile e politica che sta vivendo il nostro paese”, è stato primo il suo primo commento.
Nato a Pescara nel 1948, Paolo Pezzino si è formato e ha insegnato all'Università di Pisa, fino a essere chiamato come ordinario nella cattedra di Storia contemporanea. Nel corso della carriera ha ricoperto le cariche di direttore del dipartimento di Storia moderna e contemporanea tra 2000 e 2003 e di prorettore ai Rapporti con il territorio nel quadriennio 2003-2006.
Partendo dagli studi sulla società meridionale - un interesse avviato con la storia della riforma agraria e successivamente allargato alla storia della criminalità organizzata - il professor Pezzino si è occupato soprattutto di storia dell'antifascismo, della Resistenza e dei crimini di guerra, apportando un contributo basilare al filone di ricerca sulla storia delle stragi naziste che, dalla metà degli anni novanta, ha contribuito a fornire nuovi schemi interpretativi della storia dell'Italia, tra fascismo, guerra mondiale e transizione alla repubblica.
Da sempre legato al mondo della scuola, Paolo Pezzino ha mantenuto negli anni una costante attenzione ai circuiti extra-accademici di formazione della coscienza storica nel nostro paese, cimentandosi con progetti di ricerca di storia locale, progettazione e realizzazione di strutture museali, manifestazioni diverse di quella che in ambito anglosassone viene chiamata "public history" – è infatti anche nel direttivo dell’Associazione italiana di Public History che ha appena tenuto a Pisa il suo secondo congresso.
Fra gli altri incarichi, il professor Pezzino è stato consulente tecnico della Procura Militare di La Spezia, che ha indagato sulle stragi naziste, e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause di insabbiamento dei fascicoli relativi alle stragi nazifasciste. Membro della Commissione storica italo-tedesca, ha coordinato il Comitato scientifico del progetto "Per un Atlante delle stragi nazifasciste in Italia", promosso dall'Associazione nazionale dei partigiani d'Italia e dall'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, finanziato dal governo tedesco come forma di riparazione dei crimini compiuti durante il secondo conflitto mondiale.

 

pezzino Il 9 giugno scorso lo storico Paolo Pezzino (foto), già docente dell'Università di Pisa, è stato eletto presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri, ente che coordina la rete degli istituti locali per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.

“Un grande onore e un grande responsabilità, tanto più nella delicata fase civile e politica che sta vivendo il nostro paese”, è stato primo il suo primo commento.

Nato a Pescara nel 1948, Paolo Pezzino si è formato e ha insegnato all'Università di Pisa, fino a essere chiamato come ordinario nella cattedra di Storia contemporanea. Nel corso della carriera ha ricoperto le cariche di direttore del dipartimento di Storia moderna e contemporanea tra 2000 e 2003 e di prorettore ai Rapporti con il territorio nel quadriennio 2003-2006.

Partendo dagli studi sulla società meridionale - un interesse avviato con la storia della riforma agraria e successivamente allargato alla storia della criminalità organizzata - il professor Pezzino si è occupato soprattutto di storia dell'antifascismo, della Resistenza e dei crimini di guerra, apportando un contributo basilare al filone di ricerca sulla storia delle stragi naziste che, dalla metà degli anni novanta, ha contribuito a fornire nuovi schemi interpretativi della storia dell'Italia, tra fascismo, guerra mondiale e transizione alla repubblica.

Da sempre legato al mondo della scuola, Paolo Pezzino ha mantenuto negli anni una costante attenzione ai circuiti extra-accademici di formazione della coscienza storica nel nostro paese, cimentandosi con progetti di ricerca di storia locale, progettazione e realizzazione di strutture museali, manifestazioni diverse di quella che in ambito anglosassone viene chiamata "public history" – è infatti anche nel direttivo dell’Associazione italiana di Public History che ha appena tenuto a Pisa il suo secondo congresso.

Fra gli altri incarichi, il professor Pezzino è stato consulente tecnico della Procura Militare di La Spezia, che ha indagato sulle stragi naziste, e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause di insabbiamento dei fascicoli relativi alle stragi nazifasciste. Membro della Commissione storica italo-tedesca, ha coordinato il Comitato scientifico del progetto "Per un Atlante delle stragi nazifasciste in Italia", promosso dall'Associazione nazionale dei partigiani d'Italia e dall'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, finanziato dal governo tedesco come forma di riparazione dei crimini compiuti durante il secondo conflitto mondiale.

image.png

Lunedì, 18 Giugno 2018 08:21

Puerto Candelaria in concerto

 

 

https://www.unipi.it/index.php/attivita-e-viaggi-studenteschi/item/12672-puerto-candelaria-in-concerto

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa