Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

“Le parole che usiamo parlando, scrivendo, online” è il titolo dell’incontro che si tiene venerdì 29 maggio, dalle ore 18, nell’ambito del progetto “Pensiamo insieme il futuro”, in cui quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società. Al dibattito, a cui si può partecipare dal sito del progetto (http://pensiamoilfuturo.unipi.it/), intervengono i professori Adriano Fabris di Filosofia morale, che fa da moderatore, Roberta Bracciale di Sociologia dei media, Fabrizio Franceschini di Linguistica italiana, e Veronica Neri di Etica della comunicazione pubblicitaria.

Dalle ore 18 la diretta può essere seguita anche su YouTube e sul canale Facebook dell’Ateneo.

Come cambiano i linguaggi che usiamo per esprimerci? Come mutano le parole e i modi di dire a seconda delle circostanze, degli strumenti utilizzati, delle relazioni?

L’incontro è un’occasione per riflettere su questi temi tenendo conto dei vari ambienti comunicativi, offline e online, in cui quotidianamente ci muoviamo, e delle diverse forme di linguaggio in cui siamo immersi (ad esempio: il linguaggio della politica, quello della pubblicità, il linguaggio della confidenza, quello degli esperti e così via). Sono approfonditi anche usi e abusi delle parole che usiamo (le parole inappropriate, l’attenzione per il linguaggio di genere, lo hate speech). Il tutto nella consapevolezza che meglio sappiamo esprimerci, meglio siamo in grado di abitare il nostro mondo.

La Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa si è resa protagonista di una nuova scoperta che riscrive la storia della famiglia dei Medici di Firenze. Nel 2012 è stata condotta dall’equipe pisana la riesumazione dei resti di Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526) e di sua moglie Maria Salviati (1499-1543), sepolti nelle Cappelle Medicee di San Lorenzo a Firenze. Lo studio dello scheletro di Maria Salviati ha rivelato i segni inequivocabili della sifilide venerea nella sua fase terziaria: sono ad esempio evidenti le lesioni sifilitiche sull’osso frontale del cranio.

La diagnosi è una novità assoluta nella storia delle malattie dell’illustre casato: dai documenti del tempo non risulta infatti che Maria soffrisse di sifilide, una malattia ben conosciuta dai medici del Rinascimento, ma che non le fu mai esplicitamente diagnosticata. Sappiamo invece che la stessa nobildonna rifuggiva le visite approfondite dei dottori, quasi a tenere nascosta per pudicizia le manifestazioni più eclatanti del male che la tormentava.

Maria probabilmente venne infettata dal marito, il celebre Giovanni dalle Bande Nere, che aveva una vita sessuale sregolata, ricca di frequentazioni con prostitute, in un’epoca in cui il male venereo serpeggiava tra le cortigiane e tra chi conduceva il mestiere delle armi. Dopo la scoperta delle Americhe, infatti, la sifilide fece la propria comparsa in Europa con una violenza di manifestazioni cliniche e una virulenza che si attenuerà solo dopo la metà del ’500.

Di sifilide si ammalarono persone di tutti i ceti sociali, e moltissimi aristocratici furono colpiti dal “mal francese”, come era anche chiamata in Italia la terribile malattia. “La scoperta della sifilide di Maria Salviati arricchisce la storia della famiglia Medici di un dato finora sconosciuto, mostrando tutte le potenzialità della ricerca paleopatologica in campo storico-medico”, afferma Valentina Giuffra, direttore della Divisione di Paleopatologia dell’Ateneo pisano.

Lo studio è stato pubblicato sul numero di giugno della prestigiosa rivista “EmergingInfectiousDiseases” del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, ed è stato ritenuto così interessante da guadagnare la copertina del periodico scientifico. Gli autori sono Antonio Fornaciari, Raffaele Gaeta, Simona Minozzi e Valentina Giuffra.

La sifilide costituisce oggi una malattia infettiva riemergente, pericolosamente in espansione anche nel mondo occidentale a causa della scarsa attenzione alla prevenzione e alla protezione nei rapporti sessuali. Antonio Fornaciari, primo autore del lavoro, spiega: “La scoperta della sifilide di Maria Salviati permette di approfondire l’impatto sociale e culturale della sifilide sulla società rinascimentale. Una malattia che non era considerata con imbarazzo per gli uomini, era invece socialmente stigmatizzata per le donne e considerata sintomo di dissolutezza morale. La malattia di Maria Salviati, anche fosse stata diagnosticata, non poteva essere divulgata. In un momento storico così delicato, in cui Cosimo I in cerca di legittimazione politica stava gettando le basi del Granducato di Toscana, non poteva passare il messaggio che la madre del futuro granduca fosse malata di sifilide”.

La Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa si è resa protagonista di una nuova scoperta che riscrive la storia della famiglia dei Medici di Firenze. Nel 2012 è stata condotta dall’equipe pisana la riesumazione dei resti di Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526) e di sua moglie Maria Salviati (1499-1543), sepolti nelle Cappelle Medicee di San Lorenzo a Firenze. Lo studio dello scheletro di Maria Salviati ha rivelato i segni inequivocabili della sifilide venerea nella sua fase terziaria: sono ad esempio evidenti le lesioni sifilitiche sull’osso frontale del cranio. La diagnosi è una novità assoluta nella storia delle malattie dell’illustre casato: dai documenti del tempo non risulta infatti che Maria soffrisse di sifilide, una malattia ben conosciuta dai medici del Rinascimento, ma che non le fu mai esplicitamente diagnosticata. Sappiamo invece che la stessa nobildonna rifuggiva le visite approfondite dei dottori, quasi a tenere nascosta per pudicizia le manifestazioni più eclatanti del male che la tormentava.

Maria Salviati
Ritratto di Maria Salviati e Giulia de’ Medici dipinto dal Pontormo nel 1537 ca. Olio su tavola (The Walters Art Museum, Baltimore).

Maria probabilmente venne infettata dal marito, il celebre Giovanni dalle Bande Nere, che aveva una vita sessuale sregolata, ricca di frequentazioni con prostitute, in un’epoca in cui il male venereo serpeggiava tra le cortigiane e tra chi conduceva il mestiere delle armi. Dopo la scoperta delle Americhe, infatti, la sifilide fece la propria comparsa in Europa con una violenza di manifestazioni cliniche e una virulenza che si attenuerà solo dopo la metà del ’500. Di sifilide si ammalarono persone di tutti i ceti sociali, e moltissimi aristocratici furono colpiti dal “mal francese”, come era anche chiamata in Italia la terribile malattia. “La scoperta della sifilide di Maria Salviati arricchisce la storia della famiglia Medici di un dato finora sconosciuto, mostrando tutte le potenzialità della ricerca paleopatologica in campo storico-medico”, afferma Valentina Giuffra, direttore della Divisione di Paleopatologia dell’Ateneo pisano.

cranio maria salviati
Il cranio di Maria Salviati visto frontalmente. Sono evidenti le lesioni sifilitiche sull’osso frontale (Archivio della Divisione di Paleopatologia Università di Pisa).


Lo studio è stato pubblicato sul numero di giugno della prestigiosa rivista “EmergingInfectiousDiseases” del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, ed è stato ritenuto così interessante da guadagnare la copertina del periodico scientifico. Gli autori sono Antonio Fornaciari, Raffaele Gaeta, Simona Minozzi e Valentina Giuffra.

La sifilide costituisce oggi una malattia infettiva riemergente, pericolosamente in espansione anche nel mondo occidentale a causa della scarsa attenzione alla prevenzione e alla protezione nei rapporti sessuali. Antonio Fornaciari, primo autore del lavoro, spiega: “La scoperta della sifilide di Maria Salviati permette di approfondire l’impatto sociale e culturale della sifilide sulla società rinascimentale. Una malattia che non era considerata con imbarazzo per gli uomini, era invece socialmente stigmatizzata per le donne e considerata sintomo di dissolutezza morale. La malattia di Maria Salviati, anche fosse stata diagnosticata, non poteva essere divulgata. In un momento storico così delicato, in cui Cosimo I in cerca di legittimazione politica stava gettando le basi del Granducato di Toscana, non poteva passare il messaggio che la madre del futuro granduca fosse malata di sifilide”.

giovanni bande nere
Ritratto di Giovanni de’ Medici detto “delle Bande Nere” dipinto da Francesco de’ Rossi nel 1546–1548. Olio su tavola (Firenze, Istituti Museali della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Palazzo Pitti, Galleria Palatina).

Appuntamento online venerdì 29 maggio alle ore 10.00 per la conferenza "Dai campi di battaglia allo Studio: scienziati e docenti pisani a Curtatone", con cui l'Università di Pisa celebra il 172° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara che vide protagonista il battaglione universitario composto da studenti e docenti dell’Ateneo pisano e di quello senese.

Dopo la deposizione della corona davanti al monumento ai caduti nel cortile del Palazzo della Sapienza - che per motivi di sicurezza avverrà in forma ristretta - le celebrazioni di quella che è ancora oggi una delle tradizioni del più belle e vive dell'Ateneo pisano si apriranno "virtualmente" al pubblico, che potrà seguirle in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ateneo e su YouTube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=-MDwNId3jys.

L'evento sarà introdotto da un video che ripercorre, attraverso la musica e le immagini, le commemorazioni degli anni più recenti a cui seguiranno l'introduzione del rettore Paolo Maria Mancarella, e i saluti istituzionali di Carlo Bottani, sindaco di Curtatone, di Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario dell’Istituto per il Risorgimento Italiano, e di Christian Satto, del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali. Gianluca Gargini porterà il saluto dei goliardi pisani (Savot).

Moderata dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, la mattinata proseguirà con la relazione di Giovanni Federico Gronchi, ordinario al dipartimento di Matematica, sul “Contributo di Mossotti al calcolo delle orbite dei corpi celesti”. Nel suo breve intervento, il professor Gronchi parlerà delle ricerche di Ottaviano Fabrizio Mossotti nel campo della meccanica celeste, e in particolare della determinazione orbitale. Il problema trattato sarà introdotto e inquadrato nel contesto storico: a questo problema hanno infatti contribuito alcuni tra i più grandi matematici dell'epoca, quali Carl Friedrich Gauss e Pierre-Simon de Laplace.

Subito dopo Valentina Giuffra, associato al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, terrà un intervento dal titolo: “Carlo Burci (1813-1875) e il trattamento delle ferite da armi da fuoco nella battaglia di Curtatone e Montanara”. Burci, che fu professore di Clinica chirurgica all’Università di Pisa dal 1846 al 1860, prese parte alla battaglia di Curtatone e Montanara come Capitano del Battaglione Universitario pisano. Dopo un inquadramento della chirurgia nella prima metà del XIX secolo, la professoressa Giuffra prenderà in esame il testo di Burchi “Intorno alle ferite per arme da fuoco osservate e curate in Lombardia durante la campagna del 1848”, che descrive come il chirurgo ha affrontato la cura dei soldati feriti sul campo della battaglia di cui si celebra il 172° anniversario, offrendoci uno spaccato sulla medicina militare del tempo.

Al termine della commemorazione, sarà trasmesso il video curato dal Comitato pisano “per il Risorgimento” intitolato “Volontari di ieri; volontari di oggi. Dialogo sulla battaglia di Curtatone e Montanara tra alcuni studenti di liceo, 172 anni dopo”. Il video è stato realizzato dalla professoressa Lydia Salmeri e dalle studentesse e dagli studenti della Classe III B del Liceo Scientifico “Ulisse Dini” di Pisa, ed è ispirato alle lettere di Andrea Ranzi, che fu docente di medicina del nostro Ateneo e che combatté volontario a Curtatone con il grado di Maggiore del Battaglione Universitario.

Nel pomeriggio le celebrazioni proseguiranno con una vera e propria ‘maratona’ video resa possibile dalla sinergia tra l’Università di Pisa, la Domus Mazziniana, il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali e il Museo Civico e Diocesano di Fucecchio. Grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni saranno liberamente accessibili video che normalmente sono proiettati solo all’interno delle strutture museali o realizzati per l’occasione.

Dal 29 al 31 maggio si tiene a Levanto il Festival delle Geografie, giunto alla sua quarta edizione, piccola ma significativa manifestazione che cerca di portare l'attenzione su una materia, appunto la geografia, a torto tra le più trascurate nella scuola di oggi.
In questo ambito il professor Sergio Giudici, docente di Fisica sperimentale e direttore del Museo degli Strumenti di Fisica dell'Università di Pisa, terrà un intervento dal titolo "Filo da torcere per i terrapiattisti". In sostanza: perchè crediamo che la Terra sia una sfera e perchè lo crediamo da millenni... da molto prima di osservare la Terra dallo Spazio!.

Pubblichiamo di seguito la sintesi della relazione del professor Giudici e il video realizzato dai ragazzi del Museo e Ludoteca Scientifica.

----------------------------

"Filo da Torcere per i terrapiattisti" è il titolo dell'intervento che presenterò il 29 maggio prossimo alle ore 16:00 presso il Festival delle Geografie di Levanto. Ho scelto l'argomento non perchè vi sia qualcosa di interessante nel terrapiattismo in sè ma per ciò che il terrapiattismo avrebbe potuto essere e non è stato.

Avrebbe, infatti, potuto giocare la carta della provocazione intelligente e mostrare attraverso il paradosso come la Scienza - nonostante i suoi successi - sia in realtà fragile quando tenta di diventare cultura condivisa.
Avrebbe potuto mostrare come l'idea di Terra sferica non si acquisisce tramite un "esperimento cruciale" ma piuttosto emerge a poco a poco come un quadro che va acquistando coerenza e nel quale convergono osservazioni e interpretazioni.
Seppur provocatoriamente, il terrapiattismo avrebbe potuto rendere un servizio alla comprensione del Metodo Scientifico al quale - come insegna la Storia della Scienza - non manca di un certo anarchismo creativo.

flat earth 1

Il terrapiattismo ha invece scelto di mettersi grottescamente al servizio di uno sciocco relativismo politicamente corretto per cui si dovrebbe rispettare qualunque opinione, anche la più infondata. Il terrapiattismo ha portato ad una inutile esasperazione gli atteggiamenti anti-scientifici che troviamo ad esempio nella questione dei vaccini o nelle polemiche sull'evoluzionismo. Parafrasando un famoso slogan caro al postmoderno, possiamo dire che "esistono i fatti e le interpretazioni" ma certe interpretazioni sono più aderenti al reale di altre. E non è una questione di opinione.

Maggiori informazioni sulla diretta streaming, si trovano alla pagina https://www.facebook.com/festivaldellegeografie

Sulla misura del raggio della Terra, il Museo degli Strumenti di Fisica dell'Università di Pisa e la Ludoteca Scientifica hanno realizzato un video. Buona visione.

Sergio Giudici
Docente di Fisica sperimentale

Appuntamento online venerdì 29 maggio alle ore 10.00 per la conferenza "Dai campi di battaglia allo Studio: scienziati e docenti pisani a Curtatone", con cui l'Università di Pisa celebra il 172° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara che vide protagonista il battaglione universitario composto da studenti e docenti dell’Ateneo pisano e di quello senese.

Dopo la deposizione della corona davanti al monumento ai caduti nel cortile del Palazzo della Sapienza - che per motivi di sicurezza avverrà in forma ristretta - le celebrazioni di quella che è ancora oggi una delle tradizioni del più belle e vive dell'Ateneo pisano si apriranno "virtualmente" al pubblico, che potrà seguirle in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ateneo e su YouTube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=-MDwNId3jys.

L'evento - organizzato dal Comitato per le celebrazioni (*) in sinergia con la Domus Mazziniana - sarà introdotto da un video che ripercorre, attraverso la musica e le immagini, le commemorazioni degli anni più recenti a cui seguiranno l'introduzione del rettore Paolo Maria Mancarella e i saluti istituzionali di Raffaella Bonsangue, vicesindaco di Pisa, di Carlo Bottani, sindaco di Curtatone, di Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario dell’Istituto per il Risorgimento Italiano, e di Christian Satto, del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali. Gianluca Gargini porterà il saluto dei goliardi pisani (Savot).

2018 05 28 170 Curtatone e Montanara10

Moderata dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, la mattinata proseguirà con la relazione di Giovanni Federico Gronchi, ordinario al dipartimento di Matematica, sul “Contributo di Mossotti al calcolo delle orbite dei corpi celesti”. Nel suo breve intervento, il professor Gronchi parlerà delle ricerche di Ottaviano Fabrizio Mossotti nel campo della meccanica celeste, e in particolare della determinazione orbitale. Il problema trattato sarà introdotto e inquadrato nel contesto storico: a questo problema hanno infatti contribuito alcuni tra i più grandi matematici dell'epoca, quali Carl Friedrich Gauss e Pierre-Simon de Laplace.

Subito dopo Valentina Giuffra, associato al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, terrà un intervento dal titolo: “Carlo Burci (1813-1875) e il trattamento delle ferite da armi da fuoco nella battaglia di Curtatone e Montanara”. Burci, che fu professore di Clinica chirurgica all’Università di Pisa dal 1846 al 1860, prese parte alla battaglia di Curtatone e Montanara come Capitano del Battaglione Universitario pisano. Dopo un inquadramento della chirurgia nella prima metà del XIX secolo, la professoressa Giuffra prenderà in esame il testo di Burchi “Intorno alle ferite per arme da fuoco osservate e curate in Lombardia durante la campagna del 1848”, che descrive come il chirurgo ha affrontato la cura dei soldati feriti sul campo della battaglia di cui si celebra il 172° anniversario, offrendoci uno spaccato sulla medicina militare del tempo.

Nel pomeriggio le celebrazioni proseguiranno con una vera e propria ‘maratona’ video resa possibile dalla sinergia tra l’Università di Pisa, la Domus Mazziniana, il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali e il Museo Civico e Diocesano di Fucecchio. Grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni saranno liberamente accessibili video che normalmente sono proiettati solo all’interno delle strutture museali o realizzati per l’occasione.

Di seguito l'elenco dei video a disposizione:

- Curtatone e Montanara: immagini delle celebrazioni, a cura di Bruno Sereni.

Curtatone e Montanara. Battaglia di Popolo e Sentimento di Nazione, a cura del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali.

29 Maggio 1848  Curtatone e Montanara, a cura del Museo civico e diocesano di Fucecchio.

La Vita di Giuseppe Montanelli, a cura del Museo civico e diocesano di Fucecchio.

- Volontari di ieri; volontari di oggi. Dialogo sulla battaglia di Curtatone e Montanara tra alcuni studenti di liceo, 172 anni dopo, realizzato dal Comitato pisano per il Risorgimento, a cura della professoressa Lydia Salmeri e delle studentesse e degli studenti del Liceo Scientifico "Ulisse Dini" di Pisa.

 

 

(*) Il Comitato scientifico per  le celebrazioni di Curtatone e Montanara è composto da: Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Eleonora Da Pozzo, Michele da Caprile, Monica Lupetti, Davide Poli, Rosalba Tognetti.

(Nelle foto immagini delle passate edizioni)

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa