A.A. 2020-2021: il primo semestre "a distanza" per poi tornare alla nostra normalità
Prudenza, flessibilità e non discriminazione. Sono queste le parole chiave che hanno guidato le decisioni assunte venerdì 29 maggio, in seduta congiunta, dal Senato Accademico e dal Consiglio d'Amministrazione dell’Università di Pisa per l'erogazione della didattica nel prossimo anno accademico.
Obiettivo: un graduale ritorno alla normalità, senza abbandonare mai completamente la modalità online, così da consentire agli studenti italiani fuori sede e a quelli internazionali di seguire le lezioni anche se impossibilitati a raggiungere Pisa per motivi legati all’emergenza.
"Le incertezze sullo sviluppo dell'emergenza epidemiologica sono tante ed è necessario essere prudenti - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - Non possiamo ragionare come se non fosse successo niente, la tutela della nostra comunità deve essere sempre al primo posto. Agli studenti e alle famiglie vogliamo dare un messaggio chiaro, inequivocabile: ricominciamo con prudenza ma siamo pronti a ripartire nella pienezza delle modalità tradizionali appena la situazione epidemiologica ce lo consentirà. È nostra ferma convinzione, d'altronde, che la formazione superiore, perché dia pienamente i suoi frutti e soddisfi completamente i bisogni degli studenti, non possa prescindere dal legame sociale che si crea con i docenti e nelle interazioni intellettuali e umane che normalmente nascono nell’aula e ai margini di essa, tanto più in una cittadella universitaria a dimensione d’uomo quale è Pisa. Quel legame che in questi mesi, se possibile, si è rafforzato, ma che tutti noi sentiamo la necessità di tornare a vivere in prima persona".
Forte degli ottimi risultati ottenuti nei mesi del lockdown, che ha visto erogati a distanza tutti i suoi insegnamenti, ben 21.130 esami di profitto sostenuti e 1.146 discussioni di tesi online, che arriveranno a oltre 3600 da qui a fine giugno (dati sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente), anche il prossimo anno accademico si aprirà, così, con tutte le lezioni frontali del primo semestre erogate a distanza attraverso le piattaforme telematiche messe a disposizione dall’Ateneo.
E se questa sarà la linea da seguire fino al 31 dicembre, non mancano però importanti eccezioni.
Già previsto dal 1° settembre, infatti, lo svolgimento "in presenza" per alcune attività; i tirocini dei corsi di studio delle professioni sanitarie, di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e Protesi Dentaria e delle scuole di specializzazione di area sanitaria; i tirocini di laureandi, specializzandi e gli internati di tesi; i tirocini curriculari che non siano in concreto completamente realizzabili a distanza, ad eccezione di quelli eventualmente previsti al primo anno dei corsi di studio. Qualora necessario, sarà possibile per i docenti ricevere su appuntamento laureandi, dottorandi e specializzandi.
Tra le attività che potranno essere erogate fin da subito "in presenza", anche quelle che hanno un numero di studenti più contenuto e, quindi, più facilmente tutelabile dal punto di vista della sicurezza anti-contagio. Nello specifico, la Scuola di Medicina potrà optare per la didattica in presenza per i corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie con un numero programmato non superiore a 50. Ciascun Dipartimento potrà, invece, proporre entro la fine di giugno un piano per lo svolgimento in presenza di: attività pratiche e di laboratorio; lezioni del II anno di lauree magistrali e degli ultimi anni di lauree magistrali a ciclo unico, con un numero di iscritti non superiore a 50. Per le lauree magistrali che nel 2019/20 hanno avuto un numero di iscritti inferiore a 25 potranno essere erogate in presenza anche le lezioni del I anno di corso.
In tutti questi casi, comunque, per non creare situazioni discriminatorie nei confronti degli studenti impossibilitati a raggiungere la sede per motivi legati all’emergenza epidemiologica, sarà comunque prevista la possibilità di fruire di queste attività a distanza.
"Quanto deciso venerdì è solo l'inizio di un percorso che proseguirà nelle prossime settimane - conclude il rettore - I Dipartimenti e le Scuole sono già al lavoro per predisporre i propri 'piani di ripartenza'. Prima dell’apertura delle iscrizioni daremo un’indicazione precisa dei corsi e dei laboratori didattici erogati anche in presenza. Allo stesso tempo, inoltre, stiamo studiando interventi da mettere in atto per sostenere economicamente gli studenti più svantaggiati, ma per questo è fondamentale aprire un tavolo a cui siano presenti anche le rappresentanze studentesche".
Incarico presso il Centro di ricerca “E. Piaggio”: “Analisi delle regolamentazioni etico-giuridiche in rapporto alla progettazione e utilizzo di tecnologie sviluppate all’interno del progetto POTION nell'ambito dell’Unione Europea”.
Borsa di studio sul tema “Studio mediante un caso test per la definizione di una soluzione geometrica ottimale di adeguamento viario a rotatoria non-convenzionale di una intersezione libera a raso"
Ecco la birra e il liquore ai fiori di canapa made in Toscana
Una birra artigianale ed un liquore aromatizzati ai fiori di canapa: le due inedite bevande alcoliche, ora commercializzate con marchio HempItaly, sono il risultato di uno studio dell’Università di Pisa appena pubblicato sulla rivista scientifica Food Chemistry.
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“La nostra idea era di realizzare dei prodotti ecosostenibili in un’ottica di economia circolare grazie al riutilizzo dei fiori di canapa che sebbene siano la parte più ricca di oli essenziali della pianta non sono sfruttati e diventano scarti agricoli”, spiega la professoressa Luisa Pistelli dell’Ateneo pisano.
Il gruppo di Biologia Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia da lei coordinato ha condotto il lavoro in collaborazione con tre realtà toscane: il Circolo ARCI La Staffetta di Calci (Pisa) e il Birrificio Artigianale “Vapori di Birra” di Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) per la produzione delle bevande alcoliche aromatizzate e l’Azienda Agricola Carmazzi di Viareggio (Lucca) per la fornitura del materiale vegetale.
“L’aromatizzazione con la canapa, pur arricchendo il bouquet della birra, non ha stravolto quelle che sono le classiche note di questa bevanda – spiega il professor Guido Flamini dell'Università di Pisa - il luppolo e la canapa, infatti, appartenendo alla stessa famiglia botanica (Cannabaceae), hanno caratteristiche aromatiche comuni”.
“Il liquore, invece – aggiunge il professore - avendo una matrice neutra, si è molto arricchito delle note balsamiche conferite dagli oli essenziali estratti dai fiori di canapa, rivelando un bouquet aromatico molto deciso e complesso”.
La canapa utilizzata nella sperimentazione proviene dalle coltivazioni autorizzate in Italia con la Legge 242 del 2 dicembre 2016 che consente la coltivazione delle varietà di Cannabis sativa L. il cui contenuto di Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) sia inferiore allo 0.2%. In particolare le due varietà impiegate sono state la Futura 75, di selezione francese, e l’Uso 31, di origine ucraina.
Oltre a Luisa Pistelli e Guido Flamini hanno collaborato allo studio per l’Università di Pisa la dottoressa Roberta Ascrizzi e la dottoressa Giulia Cinque e per la parte aziendale il dottor Matteo Iannone e Andrea Marianelli.
Ecco la birra e il liquore ai fiori di canapa tutte toscane
Una birra artigianale ed un liquore aromatizzati ai fiori di canapa: le due inedite bevande alcoliche, ora commercializzate con marchio HempItaly, sono il risultato di uno studio dell’Università di Pisa appena pubblicato sulla rivista scientifica Food Chemistry.
“La nostra idea era di realizzare dei prodotti ecosostenibili in un’ottica di economia circolare grazie al riutilizzo dei fiori di canapa che sebbene siano la parte più ricca di oli essenziali della pianta non sono sfruttati e diventano scarti agricoli”, spiega la professoressa Luisa Pistelli dell’Ateneo pisano.
Il gruppo di Biologia Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia da lei coordinato ha condotto il lavoro in collaborazione con tre realtà toscane: il Circolo ARCI La Staffetta di Calci (Pisa) e il Birrificio Artigianale “Vapori di Birra” di Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) per la produzione delle bevande alcoliche aromatizzate e l’Azienda Agricola Carmazzi di Viareggio (Lucca) per la fornitura del materiale vegetale.
“L’aromatizzazione con la canapa, pur arricchendo il bouquet della birra, non ha stravolto quelle che sono le classiche note di questa bevanda – spiega il professor Guido Flamini dell'Università di Pisa - il luppolo e la canapa, infatti, appartenendo alla stessa famiglia botanica (Cannabaceae), hanno caratteristiche aromatiche comuni”.
“Il liquore, invece – aggiunge il professore - avendo una matrice neutra, si è molto arricchito delle note balsamiche conferite dagli oli essenziali estratti dai fiori di canapa, rivelando un bouquet aromatico molto deciso e complesso”.
La canapa utilizzata nella sperimentazione proviene dalle coltivazioni autorizzate in Italia con la Legge 242 del 2 dicembre 2016 che consente la coltivazione delle varietà di Cannabis sativa L. il cui contenuto di Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) sia inferiore allo 0.2%. In particolare le due varietà impiegate sono state la Futura 75, di selezione francese, e l’Uso 31, di origine ucraina.
Oltre a Luisa Pistelli e Guido Flamini hanno collaborato allo studio per l’Università di Pisa la dottoressa Roberta Ascrizzi e la dottoressa Giulia Cinque e per la parte aziendale il dottor Matteo Iannone e Andrea Marianelli.
L’Università di Pisa e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana piangono la scomparsa del professor Franco Mosca
Domenica 31 maggio è scomparso, dopo pochi mesi di malattia, il Prof. Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale. Uomo dal carattere vulcanico - era nato a Biella nel 1942 – aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo Maestro, il Prof. Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt'Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e interazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Professore Emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Pisa, chirurgo e clinico formidabile, era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.
Sempre un passo avanti agli altri, alla sua lungimiranza, determinazione ed energia, l’Ospedale e l’Università di Pisa devono anche la presenza oggi di altri poli di attrazione chirurgica di altissimo livello, quali i reparti di Chirurgia Generale con indirizzo oncologico maggiore e di Chirurgia Vascolare, il Centro Senologico, il Centro di ricerca e formazione EndoCAS.
Uomo carismatico, dal carattere forte, definito da alcuni come “titanico”, ma al tempo stesso persona attenta agli altri e capace di occuparsi anche dei meno fortunati.
Da ricordare, a questo proposito, l’impegno instancabile con la sua Fondazione Arpa, per contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca, la formazione in ambito medico e aiutare i più bisognosi, con numerosi interventi in Paesi in via di sviluppo in tutto il Mondo.
Non si contano, infatti, gli operatori sanitari formati in decine di Paesi in via di sviluppo, grazie al sostegno della Fondazione Arpa; con ciascuno di loro, l’impegno preso era che rimanesse poi lì, per aiutare la propria gente.
Straordinario il suo impegno per i giovani studenti universitari, anche attraverso l’Associazione ex Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna - di cui è stato coordinatore, Presidente e poi Presidente Onorario – e l’Associazione Laureati Ateneo Pisano, di cui è stato a lungo consigliere.
Un vero “luminare”, è stato indiscutibilmente punto di riferimento per molte generazioni di studenti, infermieri, specializzandi, chirurghi, accademici, pazienti, ma anche di politici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.
Prima di essere collocato a riposo nel 2012, presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana è stato Direttore delle Unità operative di Chirurgia Generale e Sperimentale, Chirurgia Generale e Trapianti, Chirurgia Generale 1 Universitaria, del centro EndoCAS e del Dipartimento di Chirurgia Generale. Dal punto di vista accademico, invece, è stato nominato Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua carriera, è stato vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Direttore del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, oltre che di diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato.
Dopo il pensionamento, da persona instancabile quale era, ha continuato a mettere a disposizione la sua saggezza ed esperienza per la comunità, per Università e per l’Ospedale, oltre che per chiunque lo abbia individualmente cercato. Così, nel 2017 e nel 2018, aveva anche voluto impegnare molte delle sue energie nell’organizzazione dei due Festival Internazionali della Robotica, grazie ai quali tutto il Mondo ha acceso i riflettori sulla città di Pisa.
Per la sua straordinaria attività, il Prof. Mosca è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ordine del Cherubino e Campano d’Oro dall’Università di Pisa, Membro onorario della Croce Rossa Italiana.
Nel 2018 il Professor Mosca era entrato nell’olimpo mondiale della chirurgia, con il conferimento dell’onorificenza massima per un chirurgo, venendo nominato “Honorary Fellow” dall’American College of Surgeons, la più grande e prestigiosa società scientifica di chirurghi al Mondo.
La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nella comunità medica e scientifica e tra i tanti colleghi, allievi ed amici che lo hanno avuto fino all’ultimo come punto di riferimento.
“Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli – ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella - Lo ha fatto veramente fino all'ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione ARPA per dare un po' di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dire’: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua Università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti>”.
"Con lui - dichiara il direttore generale dell'Aoup, Silvia Briani - se ne va un pilastro della chirurgia generale, un chirurgo che ha creato una scuola e a cui dobbiamo tanto. Sono convinta di esprimere il pensiero anche dei direttori generali che mi hanno preceduta quando dico che l'Azienda ospedaliero-universitaria pisana è diventata grande anche grazie a lui, non solo per aver portato avanti con tenacia e sviluppato - fino a farne uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale e un punto di riferimento nazionale - il programma dei trapianti d’organo avviato a Pisa sin dagli anni ‘70, raccogliendo a pieno titolo l’eredità del professor Mario Selli, ma per aver saputo sempre spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, della ricerca e del connubio costante con l’assistenza che è proprio il valore aggiunto delle aziende ospedaliere integrate con l’Università. Un chirurgo eccellente, un accademico esigente, una figura carismatica, un maestro che sicuramente ci mancherà molto. A tutta la sua famiglia, alla figlia Marta che lavora al nostro fianco in ospedale, giungano le più sentite condoglianze da parte della Direzione aziendale e di tutta l’Aoup”.
Il professor Ugo Boggi ha eseguito la 400ima resezione pancreatica robotica in streaming europeo
Giovedì 28 maggio, durante il corso online di chirurgia mini-invasiva del pancreas e del fegato organizzato dal Moscow Clinical Scientific Center, inserito nelle iniziative educazionali Silver Label della Società Europea di Chirurgia del Pancreas, del Fegato e delle Vie Biliari (E-AHPBA), è stata trasmessa in streaming la quattrocentesima pancreasectomia robotica eseguita a Pisa dal professor Ugo Boggi. Si tratta della maggior esperienza Europea. Al corso hanno partecipato centinaia di chirurghi da tutta Europa e da molti paesi extraeuropei.
L’intervento eseguito dal professor Boggi, Deputy Chairman dell’Innovation & Development Committee dell’E-AHPBA, è stato l’unico del corso ad essere stato eseguito con tecnica robotica. Si è trattato di una duodenocefalopancreasectomia (c.d. Whipple) con associata resezione e ricostruzione dell’asse venoso mesenterico-portale eseguita in un giovane paziente dopo 14 cicli di chemioterapia preoperatoria.
Il professor Boggi desidera ringraziare il personale del Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell'AOUP per la preziosa assistenza tecnica offerta durante l’intervento. Desidera inoltre ringraziare il professor Fabio Vistoli, per il competente e fattivo supporto organizzativo, il dottor Mattia Di Cello, per l’assistenza anestesiologica, la dottoressa Francesca Menonna (aiuto operatore) e le dottoresse Simona Musetti e Annalisa Comandatore (specialisti in formazione) per l’assistenza chirurgica durante l’intervento.
Ateneo e Aoup piangono la scomparsa del professor Franco Mosca
Domenica 31 maggio è scomparso, dopo pochi mesi di malattia, il professor Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale. Uomo dal carattere vulcanico - era nato a Biella nel 1942 – aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo Maestro, il professor Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt'Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e interazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Professore Emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Pisa, chirurgo e clinico formidabile, era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.
Sempre un passo avanti agli altri, alla sua lungimiranza, determinazione ed energia, l’Ospedale e l’Università di Pisa devono anche la presenza oggi di altri poli di attrazione chirurgica di altissimo livello, quali i reparti di Chirurgia Generale con indirizzo oncologico maggiore e di Chirurgia Vascolare, il Centro Senologico, il Centro di ricerca e formazione EndoCAS.
Uomo carismatico, dal carattere forte, definito da alcuni come “titanico”, ma al tempo stesso persona attenta agli altri e capace di occuparsi anche dei meno fortunati. Da ricordare, a questo proposito, l’impegno instancabile con la sua Fondazione Arpa, per contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca, la formazione in ambito medico e aiutare i più bisognosi, con numerosi interventi in Paesi in via di sviluppo in tutto il Mondo. Non si contano, infatti, gli operatori sanitari formati in decine di Paesi in via di sviluppo, grazie al sostegno della Fondazione Arpa; con ciascuno di loro, l’impegno preso era che rimanesse poi lì, per aiutare la propria gente.
Straordinario il suo impegno per i giovani studenti universitari, anche attraverso l’Associazione ex Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna - di cui è stato coordinatore, Presidente e poi Presidente Onorario – e l’Associazione Laureati Ateneo Pisano, di cui è stato a lungo consigliere. Un vero “luminare”, è stato indiscutibilmente punto di riferimento per molte generazioni di studenti, infermieri, specializzandi, chirurghi, accademici, pazienti, ma anche di politici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.
Prima di essere collocato a riposo nel 2012, presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana è stato Direttore delle Unità operative di Chirurgia Generale e Sperimentale, Chirurgia Generale e Trapianti, Chirurgia Generale 1 Universitaria, del centro EndoCAS e del Dipartimento di Chirurgia Generale. Dal punto di vista accademico, invece, è stato nominato Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua carriera, è stato vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Direttore del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, oltre che di diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato.
Dopo il pensionamento, da persona instancabile quale era, ha continuato a mettere a disposizione la sua saggezza ed esperienza per la comunità, per Università e per l’Ospedale, oltre che per chiunque lo abbia individualmente cercato. Così, nel 2017 e nel 2018, aveva anche voluto impegnare molte delle sue energie nell’organizzazione dei due Festival Internazionali della Robotica, grazie ai quali tutto il Mondo ha acceso i riflettori sulla città di Pisa.
Per la sua straordinaria attività, il Prof. Mosca è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ordine del Cherubino e Campano d’Oro dall’Università di Pisa, Membro onorario della Croce Rossa Italiana.
Nel 2018 il Professor Mosca era entrato nell’olimpo mondiale della chirurgia, con il conferimento dell’onorificenza massima per un chirurgo, venendo nominato “Honorary Fellow” dall’American College of Surgeons, la più grande e prestigiosa società scientifica di chirurghi al Mondo.
La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nella comunità medica e scientifica e tra i tanti colleghi, allievi ed amici che lo hanno avuto fino all’ultimo come punto di riferimento.
“Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli – ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella - Lo ha fatto veramente fino all'ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione ARPA per dare un po' di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dire’: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua Università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti”.
"Con lui - ha dichiarato il direttore generale dell'Aoup, Silvia Briani - se ne va un pilastro della chirurgia generale, un chirurgo che ha creato una scuola e a cui dobbiamo tanto. Sono convinta di esprimere il pensiero anche dei direttori generali che mi hanno preceduta quando dico che l'Azienda ospedaliero-universitaria pisana è diventata grande anche grazie a lui, non solo per aver portato avanti con tenacia e sviluppato - fino a farne uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale e un punto di riferimento nazionale - il programma dei trapianti d’organo avviato a Pisa sin dagli anni ‘70, raccogliendo a pieno titolo l’eredità del professor Mario Selli, ma per aver saputo sempre spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, della ricerca e del connubio costante con l’assistenza che è proprio il valore aggiunto delle aziende ospedaliere integrate con l’Università. Un chirurgo eccellente, un accademico esigente, una figura carismatica, un maestro che sicuramente ci mancherà molto. A tutta la sua famiglia, alla figlia Marta che lavora al nostro fianco in ospedale, giungano le più sentite condoglianze da parte della Direzione aziendale e di tutta l’Aoup”.
Chiusure estive degli uffici dell'Amministrazione
Gli uffici dell’amministrazione dell'Università di Pisa saranno chiusi nel periodo estivo da lunedì 10 agosto (compreso) a martedì 18 agosto 2020 (compreso).
In questo periodo il personale tecnico amministrativo in servizio presso l'amministrazione è collocato in ferie.
Nel periodo da lunedì 27 luglio a venerdì 7 agosto e da mercoledì 19 agosto a venerdì 4 settembre 2020 i rientri pomeridiani, presso gli uffici dell'amministrazione, devono essere effettuati dal martedì al giovedì, su due o tre giorni a scelta del dipendente, in accordo con il responsabile della struttura.
Ogni dipendente può scegliere se effettuare, anche parzialmente, i rientri pomeridiani o, se sospenderli per il periodo sopra indicato, comunicandolo al proprio dirigente entro il 30 giugno 2020.
Leggi i dettagli nella disposizione del Direttore Generale Prot.48644 del 28 maggio 2020