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Venerdì, 21 Maggio 2021 11:24

Cus Junior: iscrizioni ai campi solari

Da lunedì 24 maggio si aprono le iscrizioni ai campi solari del Cus Junior, la sezione polidisciplinare del Centro universitario sportivo pisano, rivolti ai più piccoli. Per undici settimane, dal 14 giugno al 10 settembre, i bambini e i ragazzi dai 4 ai 14 anni hanno l'opportunità di partecipare alle numerose e variegate attività sportive, laboratoriali ed educative in programma. Dalle scuole di sport ai laboratori di cinema e lettura fino alle attività per il rafforzamento delle competenze scolastiche.

L'offerta prevede due programmi: “Baby camp”, rivolto ai bambini nati tra il 2015 e il 2017 che si basa principalmente su attività ludico-motorie finalizzate al consolidamento degli schemi motori di base e attività di laboratorio, e “Junior camp”, rivolto a bambini e ragazzi nati tra il 2007 e il 2014 che prevede attività sportive, programmi educativi e laboratori. Tra questi il progetto “Leggi ad alta voce”, laboratorio di lettura ad alta voce finalizzato al recupero delle abilità cognitive e di apprendimento, e “In vacanza con il cinema”, laboratorio di educazione all'immagine realizzato in collaborazione con Lanterne magiche-Area cinema di Fondazione Sistema Toscana, che prevede proiezioni, realizzazione di semplici “corti” da parte dei partecipanti ed altre attività correlate che permetteranno di scoprire i segreti di un film e del cinema. Ai laboratori e alle attività ludiche si aggiungono quelle motorie, pre sportive e sportive (dall'atletica al basket, dalla pallavolo al calcio, dal rugby all’hockey al tennis) con metodologie e strategie di formazione adeguate alle diverse fasce d'età che permetteranno ai più piccoli di sperimentare più sport. Una delle novità è un percorso specifico di tennis.

Per offrire a tutti la migliore accoglienza, il Cus Junior ha pensato e realizzato il progetto “Sport per l'inclusione, sport per tutti” garantendo a bambini e ragazzi con bisogni speciali la possibilità di partecipare ai campi solari, grazie anche ad una specifica formazione degli operatori. I partecipanti hanno l'opportunità di scegliere tra due tipi di campi: breve (solo di mattina) o lungo (mattina e pomeriggio). Entrambi sono tenuti da un team di operatori altamente formato e qualificato. Dopo aver garantito la propria vicinanza durante il lungo anno dell'emergenza sanitaria, anche con attività a distanza e specifici programmi in streaming, i campi solari rappresentano l'ennesima tappa del Cus verso la normale ripresa delle attività. I campi solari si svolgeranno all'aperto, all'interno della cittadella sportiva del Cus Pisa di via Chiarugi, rispettando elevati standard di sicurezza e tutte le precauzioni indicate dal Coni e dalle varie Federazioni sportive per prevenire eventuali contagi da Covid-19. I partecipanti sono inoltre divisi in gruppi, ognuno dei quali seguito da un istruttore.

Leggi i dettagli sul sito CUS

Per le iscrizioni è necessario il tesseramento al Cus Pisa e la presentazione del certificato medico per attività sportiva non agonistica in originale.

Per ogni informazione e per iscriversi ai campi solari del Cus Junior è possibile rivolgersi alla segreteria del Cus Pisa in via Chiarugi, contattare il numero dedicato 3512688485 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Venerdì, 21 Maggio 2021 11:02

Un lenzuolo contro la mafia

Domenica 23 maggio, in occasione del XXIX anniversario della Strage di Capaci – e in ricordo di quella di via D’Amelio – l’Università di Pisa aderisce all’iniziativa della Fondazione Falcone di invito a esporre un lenzuolo bianco. 

Quest'anno l’emergenza sanitaria impedisce cortei, assembramenti, raduni; pertanto la Fondazione Falcone ha pensato a una partecipazione da remoto per questo XXIX anniversario delle Strage di Capaci, affinchè per questo 23 maggio le persone appendano ai balconi un lenzuolo per ricordare tutte le vittime della mafia.

Anche il presidente della CRUI, Ferruccio Resta, ha deciso di aderire alla campagna della Fondazione Giovanni Falcone #unlenzuolocontrolamafia per ribadire l'impegno a favore della legalità e della giustizia. Lo ha fatto con questo video.

#unlenzuolocontrolamafia
#dicosasiamocapaci

Progetto senza titolo 5

Il libretto di studenti e studentesse dell’Università di Pisa è attivo sull’App IO. L’ateneo pisano è il primo in Italia a rendere disponibile un servizio sulla app come indicato dal decreto semplificazione dello scorso luglio. Coloro che sottoscriveranno il servizio riceveranno direttamente le notifiche della registrazione dei risultati della valutazione degli esami di profitto attraverso la App e potranno visualizzare lo stato del proprio libretto elettronico in modo sicuro e riservato.

 

App_io.png


"Siamo molto orgogliosi di questo primato che non solo conferma l'attenzione del nostro Ateneo per tutto quello che riguarda le nuove tecnologie, ma apre la strada a una serie di servizi personalizzati che intendiamo offrire ai nostri studenti - ha commentato Paolo Mancarella Rettore dell'Università di Pisa - Si tratta di un passo importante anche perché avviene nel primo anno in cui il nostro Ateneo non rilascia più il libretto cartaceo per la registrazione dei risultati degli esami di profitto, ma non solo. Con l’attivazione del libretto degli studenti sulla App IO il nostro Ateneo vuole contribuire concretamente all’attuazione della strategia nazionale di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione così da favorire il dialogo tra questa e i cittadini, in particolare con la popolazione più giovane"

Il servizio è stato implementato interamente dal nostro ateneo grazie al lavoro di Antonio Cisternino, Davide Borgioli, e Giuseppe Maccioni.

 

andrea_colli.jpgUn team internazionale di medici e ricercatori ha dimostrato che una particolare procedura chirurgica può ridure sino al 42 per cento i rischi postoperatori di ictus ed embolia nei pazienti con fibrillazione atriale che si sottopongono ad interventi cardiochirurgici. Lo studio denominato “LAAOS III” si è appena guadagnato la copertina della prestigiosa rivista “New England Journal of Medicine” ed è stato presentato alla conferenza dell’American College of Cardiology 2021. Fra i promotori principali della ricerca c’è anche Andrea Colli, professore dell’Università di Pisa e direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

“I risultati di questo studio cambieranno immediatamente la pratica clinica perché questa procedura è semplice, rapida e sicura e deve essere eseguita in tutti i pazienti con fibrillazione atriale che si sottopongono ad ogni tipo di intervento cardiochirurgico come ad esempio il bypass aortocoronarico, la sostituzione valvolare aortica, la riparazione della valvola mitrale, la sostituzione dell’aorta ascendente o dell’arco aortico”, spiega il professore Colli.

La tecnica proposta consiste nell'occlusione chirurgica dell'auricola atriale sinistra (left atrial appendage occlusion-LAAO) durante gli interventi di cardiochirurgia. Questo, come ha dmostrato lo studio, ha comportato una riduzione precoce del 33% dell'incidenza di ictus o di embolia sistemica e del 42% oltre i primi 30 giorni dopo l'intervento, in aggiunta ai trattamenti anticoagulanti tradizionali. Nella sperimentazione sono stati coinvolti 4810 pazienti con fibrillazione atriale in 27 Paesi seguiti per una mediana di 4 anni. I partecipanti sono stati randomizzati per eseguire o meno l'occlusione dell'auricola atriale sinistra durante l'intervento cardiochirurgico.

“Questo studio dimostra ancora una volta quanto sia necessario che i professionisti di diverse specialità mediche e chirurgiche lavorino in maniera sinergica dedicandosi alla ricerca clinica per ottimizzare le strategie terapeutiche adattandole alle caratteristiche dei pazienti – conclude Colli - Crediamo che un Centro di Cardiochirurgia e Medicina cardiovascolare all’avanguardia come è divenuto quello dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, dove si coniugano ricerca e assistenza, possa offrire strategie ancora migliori per i pazienti, personalizzando in un unico percorso di cura integrato le diverse terapie farmacologiche, chirurgiche tradizionali, mini-invasive e transcatetere.”

 

 

biodiversitàIn occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, indetta dall’ONU per il 22 maggio, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è lieto di comunicare la propria adesione alla Coalizione globale per la biodiversità #UnitedforBiodiversity, promossa dalla Commissione Europea a marzo 2020. L’obiettivo di questa coalizione è che istituzioni come musei, zoo, acquari, orti botanici, parchi nazionali e centri di ricerca che hanno importanti attività scientifiche e sociali, utilizzino il loro legame con il pubblico e il territorio per sensibilizzare sull’importanza della protezione della biodiversità.

La Natura è in crisi con oltre un milione di specie a rischio estinzione. Come aderenti alla Coalizione ci uniamo ad altre 8 istituzioni italiane tra cui l’Acquario di Genova, il Museo di Storia Naturale di Firenze e lo Zoo di Napoli. Noi tutti esortiamo i leader mondiali a prendere misure ambiziose in vista del CoP 15 per la Convenzione sulla Diversità Biologica che si terrà questo autunno in Cina. 

Da oltre vent’anni il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa opera tenendo in considerazione le problematiche legate alla salvaguardia della biodiversità nelle attività didattiche, divulgative, di ricerca svolte in collaborazione anche con altri enti, negli allestimenti e nelle mostre tematiche, nelle attività sociali e inclusive e nella promozione e valorizzazione del territorio.

Raccolte in oltre quattrocento anni di storia, le collezioni del Museo rappresentano uno spaccato della biodiversità passata e presente del nostro pianeta, incluse specie estinte e a rischio di estinzione.

Le esposizioni zoologiche dedicate ai principali gruppi di vertebrati, rinnovate quasi completamente negli ultimi anni e arricchite con la ricostruzione di alcuni degli ambienti naturali in cui vivono, hanno lo scopo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità e della sua tutela, ponendo l’attenzione sul rischio di estinzione delle specie in natura e sulle principali minacce per la loro sopravvivenza.

Con l’acquario d’acqua dolce più grande d’Italia, grazie al rapporto diretto con gli animali vivi, il Museo contribuisce alla conoscenza e alla salvaguardia degli ecosistemi dulciacquicoli del territorio e del mondo, che, sebbene rappresentino soltanto una piccola parte delle acque del nostro pianeta, ospitano oltre il 40% delle specie ittiche esistenti.

Anche il fitto programma di mostre ed esposizioni temporanee dedicate ad argomenti di attualità come l’inquinamento da plastica in mare, i cambiamenti climatici e la conservazione degli habitat naturali, ha il duplice scopo di puntare l’attenzione sui problemi causati dall’impatto antropico e di proporre, come nel caso della mostra “La plastica e noi”, alcune buone pratiche legate alla sostenibilità ambientale dei nostri stili di vita.

Il Museo porta avanti progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale in ambito erpetologico, alcuni dei quali legati in particolar modo alla salvaguardia di specie minacciate e all’impatto delle specie alloctone invasive, in collaborazione con parchi naturali e aree protette. Dal 2020, inoltre, il Museo è uno dei punti informativi dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, una struttura istituita dalla Regione Toscana con compiti di supporto al Santuario dei mammiferi marini Pelagos e alla rete toscana di spiaggiamenti e avvistamenti, con obiettivi anche turistici di diffusione di informazioni e buone pratiche.

Tutto questo contribuisce ad arricchire l’offerta culturale ed educativa dedicata alle scuole di ogni ordine e grado e al pubblico non scolastico, con un’attenzione particolare ai pubblici più fragili.

Oltre 200 istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo hanno già aderito alla Coalizione. Siamo felici di condividerne gli obiettivi e ci uniamo all’appello rivolto a tutte le istituzioni interessate di sostenere questa iniziativa in modo da unire le forze per intraprendere azioni efficaci volte alla tutela del nostro pianeta.

Invitiamo tutti le istituzioni italiane e del resto del mondo che hanno a cuore la conservazione della biodiversità ad unirsi a questo movimento su: https://ec.europa.eu/environment/nature/biodiversity/coalition/index_en.htm.

Per saperne di più sull’importanza della biodiversità, la Coalizione e il CoP 15 è possibile seguire gli hashtag sui social media #UnitiperlaBiodiversità #UnitedforBiodiversity e #CoP15.

massimo_pasqualetti.jpgDalla pluriennale collaborazione tra l’Istituto di neuroscienze dell’Area della ricerca di Pisa del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In), l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, nasce un nuovo studio traslazionale che punta a trasferire i risultati provenienti dalla ricerca di base alla pratica clinica e getta nuove basi per la terapia riabilitativa in seguito a ictus. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Progress in Neurobiology”, ha testato l’efficacia di un approccio combinato tra riabilitazione robotica e modulazione della serotonina (il cosiddetto ormone della felicità) su un modello di ischemia cerebrale in corteccia motoria.

“Grazie alla collaborazione con Massimo Pasqualetti (foto) dell’Università di Pisa, abbiamo potuto utilizzare un modello transgenico che consente di attivare selettivamente le cellule cerebrali che producono serotonina somministrando un farmaco attraverso un’iniezione” spiega Sara Conti, prima autrice e, al tempo dello studio, dottoranda dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna nell’area di ricerca di bioelettronica e neuro ingegneria coordinata da Silvestro Micera. “L’attivazione della serotonina aumenta la plasticità cerebrale nelle aree adiacenti alla lesione ischemica, rendendole più recettive al rimodellamento delle connessioni che viene guidato dalla riabilitazione”.

Grazie a questo connubio tra aumento della plasticità cerebrale ed esercizio fisico riabilitativo, gli autori hanno ottenuto un recupero funzionale delle capacità motorie, misurato non solo mediante test comportamentali ma anche utilizzando parametri di cinetica e cinematica del movimento. Attraverso questi test è stato possibile dimostrare che il movimento non solo migliora ma torna ad essere comparabile alle performance precedenti la lesione ischemica.

Ma la ricerca è andata anche oltre: “Per rendere lo studio veramente traslazionale e facilmente adattabile alla pratica clinica, abbiamo replicato i risultati ottenuti con il modello transgenico usando un farmaco già approvato per l’uso sull’uomo, il Buspirone” afferma Matteo Caleo di Cnr-In. “Questo farmaco agisce aumentando l’efficacia della serotonina mediante il legame con il recettore specifico (5HT1A) ed ha un effetto più mirato rispetto ai comuni farmaci, per esempio gli SSRI. Ciò ne diminuisce gli effetti collaterali e aspecifici” conclude Caleo.

La combinazione tra Buspirone e riabilitazione robotica ha replicato i risultati ottenuti con il modello transgenico, rendendo questa strategia terapeutica più facilmente applicabile alla pratica clinica. Proprio per questo motivo lo studio non si fermerà qui: gli autori stanno infatti testando metodi sempre meno invasivi e più mirati da associare a protocolli riabilitativi personalizzati per massimizzare il recupero motorio in seguito a lesione ischemica, utilizzando tecnologie robotiche avanzate.

 

Giovedì, 20 Maggio 2021 09:34

Incontro con Giulio Tremonti

Venerdì 21 maggio alle 18 in diretta streaming su YouTube e Facebook Giulio Tremonti parlerà di globalizzazione, rivoluzione digitale e crisi con il professore Giuseppe Iannaccone dell’Università di Pisa.
Giulio Tremonti ha ricoperto numerosi incarichi di governo come ministro dell’Economia e delle Finanze e come vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel 2005-2006 con il governo Berlusconi III. Attualmente è presidente dell’Aspen Institute Italia e professore di Diritto Tributario in congedo dell’Università di Pavia.
L’incontro fa parte del ciclo i21, una serie di conversazioni con Giuseppe Iannaccone su come prepararsi al mondo che cambia e sull’impatto che scienza e tecnologia hanno sull’economia, società, lavoro, istruzione, cultura. L’iniziativa è promossa dal progetto di ricerca Evo4.0 cofinanziato dalla Regione Toscana e coordinato da Giuseppe Iannaccone, nell’ambito del laboratorio Crosslab IT& Società del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Università di Pisa.

 

Venerdì 21 maggio, a partire dalle ore 9.30, il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa ricorda António José Gomes Fournier, a poco più di un anno dalla sua prematura scomparsa, con una giornata organizzata in sua memoria dalle professoresse Monica Lupetti, Valeria Tocco e Gloria Cappelli. L’evento è in programma in diretta streaming su Teams a partire dalle 9.30 (link: https://www.fileli.unipi.it/c/210521-pisa-centrale).
António Fournier è stato docente dell’Instituto Camões presso l’Università di Pisa dal 1996 al 2006, prima di trasferirsi come ricercatore di lingua e traduzione portoghese e brasiliana all’Università di Torino. Sulla scorta dell’iniziativa con cui António Fournier aveva concluso la sua collaborazione con l’Università di Pisa, ossia la traduzione di una raccolta di racconti con i suoi allievi, la professoressa Monica Lupetti, che partecipò allora a quel progetto, ha curato la traduzione dei racconti di “Pisa Centrale” con gli studenti del corso di studio magistrale in Linguistica e Traduzione, con alcuni dottorandi e con colleghi e amici del professor Fournier. Il volume, che sarà accolto nella collana “Bagattelle. Testi iberici in traduzione” edita da ETS, raccoglierà i racconti in portoghese corredati dalla traduzione italiana a fronte, oltre a una breve introduzione delle curatrici.
La giornata del 21 maggio si propone dunque come un’occasione per ricordare il collega scomparso e, al contempo, per offrire un’anteprima del volume. I lavori saranno organizzati in due momenti: al mattino docenti di vari atenei italiani ricorderanno António Fournier attraverso relazioni su temi cari alla sua ricerca; nel pomeriggio, invece, si susseguiranno alcune testimonianze di amici e colleghi italiani e stranieri, seguite dalla lettura di alcuni dei racconti in originale e in traduzione, che restituiranno, così, la voce dell’autore alla nostra città.

Un albero di mandorlo piantato nel cortile del Polo della Memoria "San Rossore 1938" coltiverà la memoria dei 30.000 dissidenti che sparirono in Argentina negli anni della dittatura militare, originata 45 anni fa con il golpe del 24 marzo 1976 e durata fino al 1983. La breve e sentita cerimonia di piantumazione si è svolta mercoledì 19 maggio, con gli interventi del rettore dell'Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, dell'ambasciatore dell'Argentina in Italia, Roberto Manuel Carlés, e del referente per la Toscana dell'Associazione "24marzo Onlus", Hugo Singh Chuhan. Hanno partecipato all'iniziativa il sindaco Michele Conti, il prefetto Giuseppe Castaldo, il professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l'Innovazione e la DIffusione della Cultura (CIDIC), e rappresentanti delle università e delle istituzioni pisane.
Con la cerimonia di piantumazione l’Università di Pisa aderisce all’iniziativa "Plantamos Memoria" che accoglie l’appello di Vera Vigevani Jarach, delle madri e delle nonne di Plaza de Mayo che, in occasione del 45° anniversario del golpe argentino, hanno dato vita a questa campagna grazie alla quale saranno piantati in giardini privati e pubblici 30.000 alberi, tanti quanti i desaparecidos. "Un gesto forte - ha dichiarato il rettore Mancarella nel suo intervento - nel cui valore simbolico vi è tutta l'urgenza di ristabilire il legame spezzato tra memoria, verità e giustizia... Un albero per non dimenticare i 30.000 che 46 anni fa sparirono nel nulla, vittime di un regime tra i più crudeli di sempre, deciso a cancellare ogni forma di opposizione; un albero per ricordare tutti coloro che nel tempo sono stati inghiottiti dalle pagine più oscure della storia umana; un albero perché l’essere umano smetta di assistere passivamente a quanto gli accade intorno e perché tutto ciò non si ripeta mai più".
"Sono passati 45 anni dal colpo di stato in Argentina, rimasto impunito per oltre 20 anni - ha detto l'ambasciatore Roberto Manuel Carlés - fin quando nel 2004 è iniziato un processo di inchiesta sul nostro passato. È però doveroso ricordare anche che durante tutti quegli anni sono state le madres e le abuelas di Plaza de Mayo che hanno tenuto viva la fiamma della memoria di quelli che hanno perso la vita a causa della dittatura. Quindi questo omaggio è per loro, loro sono l'esempio della fortezza del 'Mai più'. Voglio ringraziare l'Università e la città di Pisa per averci accolto oggi e per averlo fatto in questo luogo simbolico che ricorda momenti oscuri del vostro passato. Guardiamo avanti sempre, pensando di costruire giustizia, memoria e verità".
La dottoressa Ruth Dinslage, rappresentante dell'Associazione "24marzo Onlus", ha letto la corrispondenza che Estela Barnes de Carlotto, presidentessa dell'Associazione "Abuelas de Plaza de Mayo", ha indirizzato al rettore per ringraziare l'Università di Pisa. "Con questa campagna - ha scritto Estela Barnes de Carlotto - abbiamo sfidato la pandemia e siamo riusciti a portare la piazza in ogni casa e istituzione del mondo, perché quel 'Mai più' sia sempre attuale. Oggi l'Università di Pisa, grazie alla sua collaborazione, si inserisce in questo abbraccio solidale della nostra lotta”.
Subito dopo, la professoressa Marilù Chiofalo, docente del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa e rappresentante dell'Associazione "24marzo Onlus", ha letto il messaggio inviato da Vera Vigevani Jarach, madre de Plaza de Mayo Linea Fundadora e socia dell'Associazione "24marzo Onlus". "Quando ero bambina, in Italia - ha scritto Vera Vigevani Jarach - si cantava a Maggio: l’inverno è passato, l’aprile non c’è più, è ritornato maggio al canto del cucù. Lo possiamo cantare assieme piantando un bell’albero, incontrandoci virtualmente nel luogo scelto che sarà la casa di questa pianta piccola, che, speriamo, crescerà bene e rappresenterà anche noi vecchi che non ci saremo certo più e tutti coloro che sono nel nostro cuore e pensiero per sempre come i nostri desaparecidos”.

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