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La città orientale antica: memoria e riscoperta

Conferenza di Paolo Matthiae

data 29 Marzo 2021 10:00  |  luogo Online L'evento si tiene in rete, consulta la pagina dell'evento
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particolare della locandinaLunedì 29 marzo alle 10, sulla piattaforma Teams, Paolo Matthiae, Professore Emerito della Sapienza Università di Roma e socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, terrà una conferenza dal titolo 'La città orientale antica: memoria e riscoperta'.

L'incontro è organizzato nell'ambito del Progetto di Ricerca di Ateneo 'Città perdute: forma, significato e percezione degli insediamenti urbani nel Vicino Oriente antico'.

Intervengono:

Simone Maria Collavini, direttore del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere

Marilina Betrò, presidente del Corso di Laurea Magistrale in 'Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente'

Introduce Stefania Mazzoni, prof.ssa di Archeologia e storia dell'Arte del Vicino Oriente antico presso l'Università degli Studi di Firenze

Modera Anacleto D'Agostino, responsabile scientifico PRA 'Città perdute'.

L'incontro avverrà su piattaforma Microsoft Teams: https://www.cfs.unipi.it/c/210329-matthiae

Il PRA "Città perdute: forma, significato e percezione degli insediamenti urbani nel Vicino Oriente antico"

Il progetto di ricerca affronta l'idea di città nel Vicino Oriente, tra III mill. a.C. e I mill. d.C., allo scopo di comprendere come sia stata percepita nei suoi aspetti fisici e i significati assunti nel corso del tempo. Le grandi città del passato di cui si tramanda memoria nelle tradizioni orali e scritte del Vicino Oriente e di cui permangono, in molti casi, rovine e tracce materiali, sono state da sempre oggetto di interesse e speculazione da parte delle genti che hanno continuato ad occuparne gli spazi e, da ultimo, dagli studiosi che quelle tracce hanno riportato alla luce.

La città costruita e la città distrutta o abbandonata, celata dal passare dei secoli, hanno prodotto presso i contemporanei e i posteri considerazioni sulle vicende che ne hanno segnato la nascita, lo sviluppo e l'abbandono, talvolta legate agli eventi della storia, talaltra frutto di interpretazioni diverse (giudizi di valore, leggende, etc.) ed evocative di riflessioni sul passato, sul paesaggio antico e sulla fragilità del potere.

Al di là delle costruzioni e delle immagini che si stratificano nei secoli, rimane difficile definire la città 'orientale' e i vari tentativi non soddisfano pienamente la complessità dei dati che emergono dalle ricerche. La città non è solo l'insediamento cinto da mura, il luogo dove gli abitanti si dividono in classi sociali, il centro economico di una collettività, ma uno spazio percepito nella sua dimensione fisica e simbolica, fortemente connotato da un potere centrale, che esercita l'autorità e che si autorappresenta. Città e antichi insediamenti mostrano forme specifiche in relazione a tempi e luoghi, alla storia di occupazione, ma anche in risposta all'immagine che i costruttori hanno voluto trasmettere con la loro edificazione o riorganizzazione. L'aspetto che assume la città nel corso del tempo e dopo il suo abbandono è l'elemento materiale da cui prende forma la definizione e la percezione della stessa.

Per comprendere l'idea di città, nel suo rapporto fra strutture e significati, fra spazio fisico e percezione di esso, fra limite urbano e identità culturale, l'integrazione di testimonianze materiali e linguistico-filologiche è indispensabile. Le fonti delle tradizioni assiro-babilonese, antico-testamentaria, arabo-musulmana, greca, anatolica e armena, così come le terminologie socio-giuridiche di epoca romana recano il segno di una percezione dello spazio urbano che l'archeologia solo in parte riesce a ricomporre con l'uso delle evidenze materiali. Attraverso lo studio di casi particolarmente rappresentativi dei diversi contesti di interesse per la nostra ricerca, si fornirà un contributo nuovo e significativo alla comprensione delle forme della città antica, delle funzioni e delle strutture di cui compone, e delle diverse interpretazioni dei suoi resti. Obiettivo ultimo è ricostruire la rappresentazione e la percezione delle forme urbane vicinorientali, integrando aspetti materiali e culturali in uno spazio transdisciplinare

 

Info e Contatti:
Anacleto D'Agostino anacleto.dagostino@unipi.it

Allegati:

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