Femminismo intersezionale e teorie queer

Venerdì 15 novembre dalle 17, alla Gipsoteca di Arte Antica, si tiene l'incontro  "Femminismo intersezionale e teorie queer", sesto appuntamento del ciclo "Femminismi. Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti".

Intervengono Brunella Casalini, Giulia Garofalo Geymonat e "Non Una Di Meno Pisa".

Il termine "intersezionalità" è stato coniato dalla giurista Kimberlé Crenshaw per concettualizzare l'interconnessione fra le varie oppressioni che interessano le categorie culturali usate per definire gli individui (genere, etnia, classe, età, etc).
Per le femministe il concetto di intersezionalità rappresenta un fondamentale strumento di lettura per le discriminazioni sociali e aiuta a ridefinire gli spazi di lotta accrescendo i legami (intersezioni) tra le soggettività colpite.

Le teorie queer, inserite nel più ampio ambito degli studi di genere, cominciano a farsi spazio nel mondo accademico negli anni Novanta.
Oggetto di studio delle teorie queer sono la costruzione dell'identità, in particolare quella sessuale, la formazione dei dispositivi normativi che la regolano e le forme di potere che disciplinano l'esperienza dell'individuo.
Le teorie queer contestano e denunciano le istanze normative e normalizzatrici della società, a partire dal concetto di eteronormatività, ossia l'assunzione dell'eterosessualità come unica norma sessuale.

Femminismi. Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti è un percorso aperto a tutte le persone che vogliono riflettere e confrontarsi sulle tematiche e sulle modalità di pratiche femministe.
Ideato da un gruppo di docenti, dottorande, ricercatrici, studentesse, tecniche amministrative dell’Università di Pisa, è organizzato in collaborazione col Comitato Unico di Garanzia dell’Unipi.
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[Immagine: "Alfonsina arriverà" di Valeria Nieves - Rebigo (Studio di Illustrazione)]