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I movimenti sociali nella storia del Brasile contemporaneo. Una rassegna storiografica

Seminario di Carlo Romani

data 20 Aprile 2015 16:00  |  luogo Polo Fibonacci Via Filippo Buonarroti, 3, 56127 Pisa PI, Italia
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Lunedì 20 aprile alle 16,  presso Aula F del Polo Fibonacci, il Prof. Carlo Romani dell'Università Federale dello Stato di Rio De Janeiro terrà un seminario dal titolo "I movimenti sociali nella storia del Brasile contemporaneo. Una rassegna storiografica".

Il seminario è organizzato da Alessandro Breccia, Emanuela Minuto e Sonia Paone (Dipartimento di Scienze Politiche), nell'ambito del Corso seminariale Confronto e dialogo interdisciplinari (Corso di Laurea Magistrale di Scienze per la Pace).

Abstract

Il recente interesse circa il Brasile come protagonista dell'economia mondiale, sorto negli ultimi anni in concomitanza con l'ascesa al potere di Lula e del Partito dei Lavoratori, implica una comprensione più profonda delle complesse dinamiche politiche e sociali di questo paese adottando una prospettiva storica. A quel già vivo interesse si è aggiunta la forte attenzione suscitata dalle vaste manifestazioni di protesta avvenute nel 2013, in vista dei Mondiali di calcio, che hanno spinto molti analisti politici a "scoprire" nuovi attori sociali sino ad allora sconosciuti. Diversamente dai grandi movimenti sociali organizzati degli anni Ottanta, come i lavoratori senza terra o il sindacalismo di fabbrica, questi nuovi movimenti di matrice urbana, ma strettamente legati a lotte comunitarie diffuse (ambientalisti, senza tetto, indiani, afrodiscendenti) sono stati presentati superficialmente dai media come poco organizzati e/o spontaneisti. La stessa storiografia brasiliana di taglio tradizionale che studia le trasformazioni sociali accadute in quel contesto continua a fare fatica a comprendere questo nuovo protagonismo, manifestatosi sin dalla mobilitazione no global del Social Forum di Porto Alegre.
In questo seminario si intende problematizzare in prospettiva storica l'emergere di questi nuovi movimenti sociali urbani e comunitari, di azione diretta, orizzontali nelle proprie dinamiche organizzative, al di fuori dei partiti politici e a volte a contrasto tra loro, come una nuova tappa della storia dei movimenti sociali in Brasile, alimentata anche dalla critica diffusa ai limiti della democrazia rappresentativa. Risulta in tal senso opportuno effettuare anche un'analisi comparativa con altri movimenti sociali sorti in differenti fasi della storia brasiliana, come, ad esempio, il cosiddetto periodo della "ridemocratizzazione", negli anni Ottanta, o la stagione dei primi movimenti sociali apparsi negli anni Cinquanta. Ogni periodo storico presenta un'impronta sociale specifica ed è caratterizzato da una peculiare tendenza storiografica dominante. Si possono comprendere così, rispetto alle analisi degli antropologi politici, le attuali difficoltà degli storici brasiliani, avvezzi a categorie analitiche datate che non consentono di compiere una riflessione su movimenti sociali organizzati in rete, poco centralizzati e con istanze assai trasversali come quelle delle lotte ambientali, di genere, etniche, tutte incentrate sul tema dell'assenza di una reale partecipazione politica. Nel seminario del 20 aprile si tenterà di proporre un affresco di questi nuovi movimenti sociali in Brasile.

Carlo Romani

Docente di storia contemporanea alla Università Federale dello Stato di Rio di Janeiro, Unirio, si occupa dello studio dei movimenti sociali in Brasile tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, con particolare attenzione verso l'anarchismo e il sindacalismo. Negli ultimi anni si è avvicinato alla storia ambientale con una ricerca sulle politiche per l'ambiente sviluppate dagli anni 1970 in poi e i confronti risultanti tra grandi imprenditori e le comunità costiere. Ha pubblicato tre libri, uno tradotto in italiano per la BFS, Oreste Ristori. Vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica (2015), e numerosi saggi in portoghese, francese e italiano. Alla Unirio coordina il Gruppo di Studi Libertari presso il Centro di Scienze Umane.

Info e contatti

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