Dal 27 al 29 settembre alla Domus il Campus Mazziniano
Il "Campus giovani" vede giovani provenienti da tutt’Italia discutere con studiosi e protagonisti della vita economica e sociale del Paese sui grandi temi d’attualità.
Un’occasione di confronto e riflessione che non si esaurisce in un solo evento ma che continua quotidianamente nell’attività della "Giovine Europa- Rete Italia", che riunisce i giovani che vogliono interpretare attivamente il proprio ruolo di cittadini intorno ai temi mazziniani della difesa della costituzione della laicità, dello Stato di Diritto e della costruzione europea.
Il Campus – che ha avuto nelle sue precedenti edizioni ospiti come Alessandro Barbero e Antonio Carioti – si svolgerà quest’anno nella sede della Domus Mazziniana e si aprirà, venerdì 27 alle ore 17 con un intervento di Fabio Caporali, accademico dei Georgofili e ordinario di Ecologia sistemica all’Università della Tuscia, sulla necessità di una ecologia del Creato che affronti la crisi ecologica globale.
Nei giorni successivi si alterneranno Maria Luisa Azzena, docente di diritto presso l’Università di Pisa sul tema della Costituzione Europea; l’imprenditore Renato Cifarelli, socio di "Italian Angels for Growth" e dei "Copernicani", sulle prospettive della manifattura europea nel quadro della globalizzazione, e Mario Di Napoli, past president dell’Associazione Mazziniana e Pietro Finelli della Domus Mazziniana che parleranno della tradizione Mazziniana nel ‘900.
Concluderanno i lavori la mattina di domenica 29 Michele Guglielmini (coordinatore della "Rete Giovine Europa") e il presidente Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana Michele Finelli.
Per informazioni e contatti: 050/24174 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Incarico per curriculum e colloquio per un medico veterinario libero professionista esperto nell’ambito della cardiologia ed ecocardiografia veterinaria
INVITO STAMPA: Inaugurazione di BRIGHT - La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori a Pisa
Venerdì 27 settembre, alle ore 17.00, in Piazza XX Settembre, di fronte alle Logge dei Banchi, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare all’inaugurazione di BRIGHT, la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori. Nell’occasione saranno presenti il sindaco di Pisa Michele Conti e i rappresentanti delle università e dei centri di ricerca promotori della manifestazione, che daranno il via ufficiale alle attività che animeranno le strade e le piazze della città fino a sera tarda.
"La Sapienza Night Experience", un viaggio nel tempo e nella storia dell'Ateneo di Pisa e del suo Palazzo simbolo
Saranno quasi 800 gli spettatori che venerdì 27 settembre assisteranno a "La Sapienza Night Experience", un viaggio nel tempo e nella storia dell'Università di Pisa e del suo Palazzo simbolo raccontato attraverso un video mapping, presentato in prima assoluta, realizzato dal regista Lorenzo Garzella, in collaborazione con Nanof, l'Acquario della Memoria e l'Ufficio Stampa e Comunicazione dell'Ateneo.
Solo per una notte la celebre facciata del cortile con l'orologio farà da sfondo al racconto di mille anni di storia, mentre il pubblico, nel chiostro, sarà immerso nella narrazione degli eventi cruciali passati fra le pietre e le colonne del cortile.
Frutto di una lunga ricerca, il racconto di mezz'ora anima e intarsia su grande scala una ricchissima varietà di materiali che spaziano dalle stampe antiche a ricostruzioni animate di modelli 3D, da rari filmati d'archivio a lettere private, da fotografie d'epoca a riprese aeree del palazzo realizzate oggi.
Fra i materiali più preziosi e inediti si segnala: la ricostruzione digitale del quartiere medievale e della Piazza del Grano, mercato di farine e biade antecedente la costruzione del Palazzo; il cantiere mediceo con la prima costruzione del palazzo proposto attraverso silhouette e ombre animate; la ricostruzione iconografica del Gran Ballo organizzato dai Lorena nel 1785, con il cortile interamente coperto da una sfarzosa volta e trasformato in un'enorme salone da festa e da gioco; filmati dell'impressionante festa delle matricole 1948 dall'archivio di Mario Benvenuti (gentilmente concessi dal figlio Paolo) con le sfilate dei carri realizzati degli studenti della varie facoltà che sfilano sui Lungarni fra migliaia di persone in uno straordinario carnevale "fai da te" del dopoguerra; fotografie inedite delle giornate dell'"Oro alla Patria" del 1935, con la raccolta e la fusione delle fedi nel cortile della Sapienza (gentilmente messe a disposizione dall'archivio della famiglia Allegrini).
Nella Notte dei Ricercatori di "Bright" viene reso particolare omaggio a Galileo Galilei, arrivato da studente diciottenne in Sapienza nel 1581. Le sue scoperte rivoluzionarie contro i dogmi della chiesa rivivono nell'orazione pronunciata nel 1839 in occasione della Riunione degli Scienziati Italiani. L'umiliazione della condanna e dell'abiura del 1633 sono sorpassate dalla visita del 1989 di Giovanni Paolo II, che rende omaggio alla statua dello scienziato pisano, un passo importante verso la sua completa riabilitazione. E ancora: i giornali, i documenti e i suoni della contestazione, con le "Tesi della Sapienza" del 1967, i servizi televisivi delle Teche Rai degli anni '70, le lettere dei volontari dell'eroica spedizione a Curtatone, la Bolla Papale originale del 1343, con la fondazione dello Studium Pisanum, riprese della recente ristrutturazione e degli scavi archeologici condotti durante il cantiere, fino alle ultime cerimonie ufficiali: del ricordo e delle scuse per le Leggi Razziali del 1938 e la laurea honoris causa a Don Luigi Ciotti.
Per un mese il cortile della Sapienza sarà anche sede di una mostra-istallazione: pannelli illustrativi e quattro monitor posti agli angoli del colonnato forniranno rivisitazioni e approfondimenti dei materiali proposti il 27 settembre, affiancando la piccola mostra permanente con i reperti archeologici rinvenuti durante il restauro. L'ingresso è gratuito negli orari di apertura del Palazzo.
“Fridays For Future” e la manifestazione del 27 settembre
L’iniziativa promossa per il prossimo venerdì 27 settembre 2019, per la quale è stata chiesta anche la sospensione delle attività didattiche, impone alle Università italiane e di tutto il mondo una riflessione attenta e un sostegno tangibile, rivolto a tutti coloro che stanno sensibilizzando le forze politiche e la società civile sui temi della sostenibilità ambientale. Come è noto da vari anni opera all’interno della CRUI una rete per le Università Sostenibili (RUS) che si adopra per promuovere la sostenibilità sia all’interno che all’esterno degli Atenei italiani. In questo momento appare indispensabile intensificare le nostre azioni, anche in relazione alle recenti iniziative che hanno coinvolto milioni di giovani sotto lo slogan “Fridays For Future” e in particolare in prossimità della suddetta manifestazione.
Siamo senz’altro di fronte a un problema grave e immediato. Tutti gli indici concordano nel segnalare che il clima è pericolosamente vicino al punto di non-ritorno. Assistiamo non solo a un aumento di temperatura, ma anche a una serie di effetti correlati: la fusione delle calotte glaciali e dei ghiacciai e l’espansione termica dell’acqua degli oceani con il conseguente rialzo del livello del mare, la maggiore intensità degli eventi estremi, la desertificazione dell’area mediterranea, la perdita di biodiversità dell’ecosfera, l’acidificazione degli oceani, e molti altri effetti che si sommano a quelli dovuti all’inquinamento e all’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Ormai non possiamo più ignorare la situazione, ma se vogliamo invertire la tendenza sono necessarie azioni rapide ed efficaci per evitare danni che potrebbero rivelarsi disastrosi per tutti.
Ci sono fortissime indicazioni che l’impatto antropico e l’uso dei combustibili fossili sono un fattore fondamentale che determina o amplifica tale tendenza, e che in ogni caso l’umanità potrebbe e dovrebbe cambiare le sue abitudini, in modo da contrastare tali cambiamenti, salvaguardare le risorse non rinnovabili e rimediare quando possibile ai danni già fatti, lasciando un pianeta più vivibile alle prossime generazioni.
Le Università di Firenze, Pisa e Siena s’impegnano a promuovere azioni per la sostenibilità, la lotta contro l’inquinamento, lo spreco di risorse, l’inversione dell’andamento del cambiamento climatico. Le azioni si realizzeranno all’interno degli Atenei, sollecitando investimenti in tal senso.
Ricordiamo inoltre che negli Atenei di Firenze, Pisa e Siena sono molti coloro i quali s’impegnano nel campo della ricerca e della didattica su temi legati alla sostenibilità e s’invitano gli studenti a collaborare con i gruppi di lavoro nati dentro le Università al fine di “sfruttare” anche il nostro patrimonio di conoscenza in incontri pubblici e momenti di discussione.
Valutiamo favorevolmente l’impegno dei giovani sui temi dei cambiamenti climatici e concordiamo sulla necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi politici sulla indispensabilità di agire. Riteniamo tuttavia di non procedere alla sospensione delle attività didattiche anche in concomitanza con uno sciopero indetto per quella data dai lavoratori della conoscenza della CGIL, nel rispetto del diritto di sciopero, che potrebbe subire una limitazione se si sospendessero le attività soggette appunto all’astensione da parte dei lavoratori intenzionati ad aderire allo sciopero.
La mozione del Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa
Il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa ha aperto la seduta del 27 settembre 2019, non rinviabile per l’urgenza di alcune deliberazioni previste, esprimendo in maniera unanime la propria adesione allo Sciopero Globale per il Futuro e il proprio sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della conoscenza che vi hanno aderito astenendosi dalle attività istituzionali e didattiche.
L’organo ritiene infatti che il tema del cambiamento climatico sia da inquadrarsi all’interno della sfida per la sostenibilità, raccolta con convinzione dal nostro Ateneo, parte della RUS (Rete delle Università Sostenibili), così come la realizzazione di politiche di genere orientate all’equità e all’inclusione.
Incarico presso il Cisp per attività di TUTOR D’AULA per il corso docenti “Discorsi d’odio” nell’ambito del progetto VOCI Visioni e azioni intercOnnesse Contro le Intolleranze e il discorso d’odio”
'La Sapienza Night Experience', viaggio nella storia dell'Ateneo e del suo Palazzo simbolo
Saranno quasi 800 gli spettatori che venerdì 27 settembre assisteranno a "La Sapienza Night Experience", un viaggio nel tempo e nella storia dell'Università di Pisa e del suo Palazzo simbolo raccontato attraverso un video mapping, presentato in prima assoluta, realizzato dal regista Lorenzo Garzella, in collaborazione con Nanof, l'Acquario della Memoria e l'Ufficio Stampa e Comunicazione dell'Ateneo.
Solo per una notte la celebre facciata del cortile con l'orologio farà da sfondo al racconto di mille anni di storia, mentre il pubblico, nel chiostro, sarà immerso nella narrazione degli eventi cruciali passati fra le pietre e le colonne del cortile.
Frutto di una lunga ricerca, il racconto di mezz'ora anima e intarsia su grande scala una ricchissima varietà di materiali che spaziano dalle stampe antiche a ricostruzioni animate di modelli 3D, da rari filmati d'archivio a lettere private, da fotografie d'epoca a riprese aeree del palazzo realizzate oggi.
Fra i materiali più preziosi e inediti si segnala: la ricostruzione digitale del quartiere medievale e della Piazza del Grano, mercato di farine e biade antecedente la costruzione del Palazzo; il cantiere mediceo con la prima costruzione del palazzo proposto attraverso silhouette e ombre animate; la ricostruzione iconografica del Gran Ballo organizzato dai Lorena nel 1785, con il cortile interamente coperto da una sfarzosa volta e trasformato in un'enorme salone da festa e da gioco; filmati dell'impressionante festa delle matricole 1948 dall'archivio di Mario Benvenuti (gentilmente concessi dal figlio Paolo: un'immagine nella foto in basso in fondo) con le sfilate dei carri realizzati degli studenti della varie facoltà che sfilano sui Lungarni fra migliaia di persone in uno straordinario carnevale "fai da te" del dopoguerra; fotografie inedite delle giornate dell'"Oro alla Patria" del 1935, con la raccolta e la fusione delle fedi nel cortile della Sapienza (gentilmente messe a disposizione dall'archivio della famiglia Allegrini).
Nella Notte dei Ricercatori di "Bright" viene reso particolare omaggio a Galileo Galilei, arrivato da studente diciottenne in Sapienza nel 1581. Le sue scoperte rivoluzionarie contro i dogmi della chiesa rivivono nell'orazione pronunciata nel 1839 in occasione della Riunione degli Scienziati Italiani. L'umiliazione della condanna e dell'abiura del 1633 sono sorpassate dalla visita del 1989 di Giovanni Paolo II, che rende omaggio alla statua dello scienziato pisano, un passo importante verso la sua completa riabilitazione. E ancora: i giornali, i documenti e i suoni della contestazione, con le "Tesi della Sapienza" del 1967, i servizi televisivi delle Teche Rai degli anni '70, le lettere dei volontari dell'eroica spedizione a Curtatone, la Bolla Papale originale del 1343, con la fondazione dello Studium Pisanum, riprese della recente ristrutturazione e degli scavi archeologici condotti durante il cantiere, fino alle ultime cerimonie ufficiali: del ricordo e delle scuse per le Leggi Razziali del 1938 e la laurea honoris causa a Don Luigi Ciotti.
Per un mese il cortile della Sapienza sarà anche sede di una mostra-istallazione: pannelli illustrativi e quattro monitor posti agli angoli del colonnato forniranno rivisitazioni e approfondimenti dei materiali proposti il 27 settembre, affiancando la piccola mostra permanente con i reperti archeologici rinvenuti durante il restauro. L'ingresso è gratuito negli orari di apertura del Palazzo.
Internazionalizzazione delle università: in Sapienza un evento con gli Atenei dell’America Latina
Venerdì 27 settembre nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza si terrà il workshop “Strategie di internazionalizzazione, ricerca e terza missione. Esperienze, prospettive e future collaborazioni”. L’appuntamento conclude una intensa settimana di study visit, che ha coinvolto circa 20 rappresentanti di nove università di Paraguay, Argentina e Colombia e dell’Università di Sassari, tutti partner del progetto Development of Higher Education Institutions Internationalization Policies – DHIP, coordinato dall’Università di Pisa e co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, teso a innovare e diffondere buone pratiche nelle strategie di internazionalizzazione delle università.
A partire dalle ore 9 è prevista una tavola rotonda sul tema del public engagement, che vedrà la presenza - tra gli altri - di Monica Barni, vicepresidente della Giunta e Assessore alla cultura, università e ricerca della Regione Toscana. Non potrebbe esserci occasioni migliore per affrontare il ruolo dell’università nella società, vista la concomitanza con Bright, l’iniziativa divulgativa che dal 2016 fa conoscere al grande pubblico le attività di ricerca degli atenei. Proprio la consapevolezza di come una comunità sia tanto più forte quanto più aperta sta alla base del concetto di public engagement, parte di quella terza missione che - affiancandosi alla ricerca e alla didattica - restituisce all’accademia il proprio ruolo di motore culturale nella società.
«Una Università di Pisa, dunque, tutt’altro che richiusa in se stessa e immobile – dicono gli organizzatori – ma al contrario capace di rinnovarsi e aprirsi agli stimoli esterni, sia quelli che vengono dal territorio (come testimonia anche la presenza del Polo Tecnologico di Navacchio alla tavola rotonda) sia quelli che arrivano da lontano».
Il rettore accoglierà, infatti, una delegazione diplomatica composta da Sonia Biederman dell’Ambasciata del Paraguay, Sol Carolina Parra dell’Ambasciata Argentina e Angela Maria Castillo Moncada dell’Ambasciata di Colombia. Coordinati dal segretario tecnico scientifico dell’Organizzazione Internazionale Italo – Latino Americana (IILA) Florencia Paoloni e insieme al presidente della Fundación Eurosur Bruno Carapella, nella mattinata di approfondimento i rappresentanti diplomatici discuteranno della cooperazione universitaria tra Italia e America Latina e in particolare delle esperienze raccolte durante il percorso in atto del progetto e delle prospettive per potenziare l’interazione globale del partenariato di DHIP, che include anche l’università di Porto e la spagnola Universidad de la Iglesia de Deusto.
Femminismi. Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti
Un gruppo di docenti, dottorande, ricercatrici, studentesse, tecniche amministrative dell’Università di Pisa propone nei mesi di ottobre e novembre un laboratorio sulle storie di idee, pratiche e movimenti femministi.
Il laboratorio, organizzato in collaborazione con il CUG (Comitato Unico di Garanzia) dell'ateneo, ha l'obiettivo di creare consapevolezza sui movimenti che da più di un secolo lottano e al tempo stesso producono pensiero contro i meccanismi di discriminazione presenti in ogni angolo della società, università compresa.
In programma un workshop teorico-pratico sulla forza femminile, una mostra fotografica di Tano D’Amico sugli ultimi decenni delle lotte femministe (in Gipsoteca dal 29 ottobre al 17 novembre 2019) e quattro incontri per dialogare con studiose e attiviste dei femminismi, dalle origini fino all’attuale critica transfemminista e queer.
Sulla pagina Facebook del laboratorio saranno disponibili materiali, bibliografia e musica sui temi affrontati.
Programma
Giovedì 3 Ottobre / ore 16.00-19.00
Giardino di Storia e Filosofia - via P. Paoli 9
Un altro genere di forza
Workshop a cura di Alessandra Chiricosta (Venice International University)
Mercoledì 9 Ottobre / ore 17.00-19.00
Gipsoteca di Arte antica (piazza San Paolo all'Orto 20)
Femminismo: un percorso che parte da lontano
Incontro con Alessandra Gissi (Università L'Orientale, Napoli)
Venerdì 18 Ottobre / ore 17.00-19.00
Gipsoteca di Arte antica (piazza San Paolo all'Orto 20)
Femminismo italiano: dagli anni settanta a oggi
Incontro con Liliana Ellena (CIRSDE, Torino), Elvira Vannini (NABA, Milano) e Giovanna Zitiello (Casa della donna, Pisa)
Martedì 29 Ottobre - Domenica 17 Novembre
Gipsoteca di Arte antica (piazza San Paolo all'Orto 20)
La lotta delle donne
Mostra fotografica di Tano D'Amico
Venerdì 8 Novembre / ore 17.00-19.00
Gipsoteca di Arte antica (piazza San Paolo all'Orto 20)
Black feminism e femminismo post-coloniale
Incontro con Marie Moïse (Università di Padova) e Leslie Hernandéz (Istituto Universitario Europeo)
Venerdì 15 Novembre / ore 17.00-19.00
Gipsoteca di Arte antica (piazza San Paolo all'Orto 20)
Femminismo intersezionale e teorie queer
Incontro con Brunella Casalini (Università di Firenze) e Giulia Garofalo Geymonat (Università Ca' Foscari, Venezia)
Spazio bambine e bambini
Durante gli incontri del 9-18 Ottobre e 8-15 Novembre sarà possibile far partecipare bambine e bambini al laboratorio di animazione "Donne in stop motion" curato da Rugiada Roberto ( https://rugiada-roberto.jimdo.com ).Per informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.
Info e contatti
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[Immagine: "Alfonsina arriverà" di Valeria Nieves - Rebigo (Studio di Illustrazione)]
Diabete di tipo 2: studio innovativo influirà sulle linee guida
Si chiama VERIFY (Vildagliptin Efficacy in combination with metfoRmIn For earlY treatment of type 2 diabetes) e potrebbe portare, nel 2020, a una revisione delle linee guida di trattamento del diabete di tipo 2. È il nome dello studio presentato a Barcellona - in occasione del congresso annuale della Easd-European association for the study of diabetes e pubblicato in simultanea su The Lancet - e che vede, fra i coordinatori e autori, il professor Stefano Del Prato, ordinario di Endocrinologia all'Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di Malattie del metabolismo e Diabetologia dell’Aoup.
Lo studio clinico multicentrico, di fase IV, propone un trattamento innovativo rispetto alle attuali linee di trattamento stilate dalle società scientifiche di tutto il mondo, che raccomandano di adottare una terapia ‘a gradini’ che inizi con la metformina, per poi aggiungere in sequenza altre molecole, una volta assodato il fallimento terapeutico. La ricerca propone invece di iniziare da subito (a meno di intolleranze o controindicazioni) il trattamento del diabete di tipo 2 con una terapia di combinazione con metformina e un DDP4 inibitore (vildagliptin) perché dà risultati migliori e più durevoli sul compenso metabolico e sulle complicanze cardiovascolari.
Cinque anni la durata dello studio, che ha arruolato 2001 pazienti con diabete di tipo 2 neo-diagnosticato e lieve iperglicemia (emoglobina glicata all’ingresso compresa tra 6,5 e 7,5 %), suddivisi in due gruppi trattati l’uno con la terapia combinata di cui sopra e l’altro con la sola metformina+placebo. Sono stati effettuati controlli a distanza di 3 mesi e i risultati dimostrano che adottare da subito una terapia di combinazione riduce del 49% il rischio relativo dell’intervallo di tempo prima del fallimento terapeutico e della terapia insulinica, rispetto alla monoterapia con metformina. In sostanza questa scelta aiuta i pazienti a mantenere valori di emoglobina glicata inferiori rispetto a quelli trattati inizialmente con la sola metformina e poi passati alla terapia di associazione.
“Iniziare subito il trattamento del diabete con una terapia di associazione – commenta il professor Del Prato, ordinario di Endocrinologia all’Università di Pisa e presidente dell’EFSD (European foundation for the study of diabetes) – permette ai pazienti di raggiungere gli obiettivi glicemici prima, meglio e di mantenerli più a lungo. Significa agire in maniera proattiva, senza dover ‘correre dietro’ alle persone che perdono il compenso metabolico. Questo contribuisce inoltre a migliorare l’adesione terapeutica del paziente e a uscire dall’empasse dell’inerzia curativa. Sul fronte del miglioramento delle complicanze – prosegue - questo studio non può ancora dare risposte definitive perché, trattandosi di pazienti con diabete neo diagnosticato, non ha ‘catturato’, durante i 5 anni di follow up, un gran numero di eventi. I dati raccolti però, per quanto esigui e dunque privi di significatività statistica – conclude Del Prato - suggeriscono che la terapia di combinazione precoce potrebbe dare benefici anche in termini di risparmio delle complicanze cardiovascolari”