The health of the invisible: a study of the spread of hepatitis among marginalised communities in Italy
Researchers from the Universities of Pisa and Florence have monitored the incidence of hepatitis B (HBV) and C (HCV) infections among the most marginalised communities in Tuscany through a series of multi-year screening campaigns on these populations, finding much higher prevalences than the national average and in subjects of a very young age.
In addition, thanks to collaboration and direct contact with care units in Florence, Empoli, Prato and Pistoia, positive cases had access to clinical care and, if necessary, treatment. The study, called “HBV and HCV testing outcomes among marginalised communities in Italy, 2019-2024: a prospective study”, was recently published in the journal “The Lancet Regional Health – Europe”, with corresponding author Laura Gragnani, researcher at the Department of Translational Research and New Technologies in Medicine and Surgery at the University of Pisa, and first author Monica Monti of the MaSVE Centre at the University of Florence. The study was funded by Gilead Science, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia and Regione Toscana.
The corresponding author Laura Gragnani.
Between 2019 and 2024, with a pause due to the COVID-19 pandemic, the research team tested markers of HBV (HBV surface antigen - HbsAg) and HCV infection (anti-HCV antibodies) in 1,812 individuals attending soup kitchens, reception centres and Italian language schools for foreigners in the metropolitan areas of Florence, Prato and Pistoia. The study found out that 4.4% of participants were HBsAg positive, a sign of active infection, while 2.9% were anti-HCV positive, indicating exposure to the virus. HBV positivity was more common among men (91%) and individuals of non-Italian origin, mainly from areas with low vaccination coverage. HCV-positive participants included a higher proportion of Italian citizens (51.9%) with a history of extreme marginalisation, often related to past intravenous drug use. Screening was carried out directly at the reception facilities, using rapid tests on capillary blood with results available within minutes. This strategy ensured a high adherence rate of 82%. In addition, the presence of cultural mediators and collaboration with community workers facilitated the referral of positive cases to local clinical centres where 66.3% of HBV-positive and 37.8% of HCV-positive patients were monitored and treated according to clinical assessment. Among patients with active HCV infection, all those treated with antiviral drugs were cured.
“HBV and HCV infections can develop into serious diseases such as cirrhosis and liver cancer, and many people are unaware of their condition until it is at an advanced stage,” explains Dr Laura Gragnani. “This delay in diagnosis is evident in marginalised communities that are not reached by national and regional prevention and screening programmes and who often face barriers in accessing health services, such as lack of information, trust, or financial resources. The results of our study highlight the importance of targeted screening strategies to reduce health inequalities, limit the circulation of these viruses in the community, and achieve the WHO goal of eliminating viral hepatitis as an infectious threat by 2030”. “This research,” adds Monica Monti, “has also highlighted the importance of ‘catching’ and treating marginalised people who often do not have access to official healthcare channels.”
Professor Gabriella Cavallini and Dr Maria Laura Manca from the University of Pisa and Professor Anna Linda Zignego, a retired professor from the University of Florence and director of the MaSVE Centre until October 2023, were also involved in the study.
La salute degli invisibili: pubblicato uno studio sulla diffusione dell’epatite tra le comunità emarginate italiane
Con una serie di campagne di screening pluriennali su gruppi marginali della popolazione, un team di ricercatrici e ricercatori delle Università di Pisa e Firenze è riuscito a monitorare l’incidenza delle infezioni da epatite B (HBV) e C (HCV) tra le comunità più emarginate della Toscana, riscontrando prevalenze molto più alte della media nazionale e in soggetti di età molto giovane. Inoltre, grazie alla collaborazione e al filo diretto con unità assistenziali di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, i soggetti positivi hanno avuto accesso all’assistenza clinica e, se necessario, alla terapia. Lo studio, dal titolo “HBV and HCV testing outcomes among marginalized communities in Italy, 2019–2024: a prospective study”, è stato recentemente pubblicato sulla rivista “The Lancet Regional Health - Europe”, con corresponding author Laura Gragnani, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, e prima autrice Monica Monti del Centro MaSVE dell’Università degli Studi di Firenze. Lo studio è stato finanziato da Gilead Science, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dalla Regione Toscana.
Nella foto: Laura Gragnani, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e corresponding author dello studio.
Tra il 2019 e il 2024, con una sospensione dovuta alla pandemia di COVID-19, il gruppo di ricerca ha testato marcatori per le infezioni da HBV (antigene di superficie dell’HBV – HbsAg) e da HCV (anticorpi anti- HCV) in 1.812 soggetti che frequentano mense popolari, centri di accoglienza, scuole di italiano per stranieri nelle aree metropolitane di Firenze, Prato e Pistoia. Lo studio ha rilevato che il 4,4% dei partecipanti era positivo all’HBsAg, segno di infezione attiva, mentre il 2,9% presentava anti-HCV, indicativi di un'esposizione al virus. La positività a HBV era più frequente tra gli uomini (91%) e individui di origine non italiana, provenienti soprattutto da aree con basse coperture vaccinali. I partecipanti positivi a HCV includevano una maggiore proporzione di cittadini italiani (51,9%) con storie di marginalità estrema spesso legate ad un pregresso consumo di droghe per via endovenosa. Lo screening è stato effettuato direttamente presso le strutture di accoglienza, con test rapidi su sangue capillare e risultati disponibili in pochi minuti. Questa strategia ha garantito un’alta adesione, pari all’82%. Inoltre, la presenza di mediatori culturali e la collaborazione con gli operatori delle associazioni ha facilitato il collegamento dei pazienti positivi ai centri clinici locali. Il 66,3% dei positivi a HBV e il 37,8% di quelli a HCV hanno intrapreso un percorso di monitoraggio o cura, in base alle valutazione clinica. Tra i pazienti con infezione HCV attiva, tutti quelli trattati con farmaci antivirali hanno ottenuto la guarigione.
“Le infezioni da HBV e HCV possono evolvere in gravi patologie come la cirrosi e il tumore al fegato e molti dei soggetti colpiti non sono consapevoli della loro condizione fino alle fasi avanzate della malattia – spiega la dott.ssa Laura Gragnani – Questo ritardo diagnostico è evidente nelle comunità marginali, che non sono raggiunte dai programmi di prevenzione e screening nazionali e regionali e che spesso incontrano barriere nell’accesso ai servizi sanitari, come la mancanza di informazioni, fiducia o risorse economiche. I risultati raggiunti col nostro studio dimostrano l'importanza di strategie di screening mirate per ridurre le disuguaglianze sanitarie, ridurre la circolazione di questi virus nell’intera comunità e raggiungere l’obiettivo dell'OMS di eliminare le epatiti virali come minaccia infettiva entro il 2030”. “Questa ricerca – aggiunge Monica Monti – ha inoltre evidenziato l'importanza di 'agganciare' e curare i soggetti marginali che spesso non accedono ai canali ufficiali di assistenza sanitaria”.
Allo studio hanno partecipato anche la professoressa Gabriella Cavallini e la dottoressa Maria Laura Manca dell’Ateneo pisano e la professoressa Anna Linda Zignego, docente in pensione dell’Università degli Studi di Firenze, direttrice del Centro MaSVE fino all’ottobre 2023.
Agevolazioni per l'acquisto dei biglietti 71° Festival Puccini (2025)
La Fondazione Festival Puccini riseverà particolari agevolazioni agli studenti, al personale e ai docenti dell'Università di Pisa per assistere agli spettacoli del 71° Festival Puccini
-possibilità di acquistare un biglietto per titolo in cartellone con uno sconto del 20% nel I, II e III settore, previa presentazione di un tesserino di riconoscimento o documento equivalente
-se l'acquirente acquisterà biglietti per più di due titoli, lo sconto sarà del 30% nel I, II e III settore
-possibilità di assistere alla Prova Generale di un'Opera del 71° Festival Puccini 2023 acquistando un biglietto al prezzo speciale di 1 euro per gli under 18 e di 5 euro per gli accompagnatori, per i docenti, e per il personale. Data e titolo verranno comunicati nei prossimi mesi.
Il programma del 71° Festival Puccini è disponibile sul sito Internet www.puccinifestival.it e sui profili social associati.
Agevolazioni per l'acquisto dei biglietti 71° Festival Puccini (2025)
La Fondazione Festival Puccini riseverà particolari agevolazioni agli studenti, al personale e ai docenti dell'Università di Pisa per assistere agli spettacoli del 71° Festival Puccini
-possibilità di acquistare un biglietto per titolo in cartellone con uno sconto del 20% nel I, II e III settore, previa presentazione di un tesserino di riconoscimento o documento equivalente
-se l'acquirente acquisterà biglietti per più di due titoli, lo sconto sarà del 30% nel I, II e III settore
-possibilità di assistere alla Prova Generale di un'Opera del 71° Festival Puccini 2023 acquistando un biglietto al prezzo speciale di 1 euro per gli under 18 e di 5 euro per gli accompagnatori, per i docenti, e per il personale. Data e titolo verranno comunicati nei prossimi mesi.
Il programma del 71° Festival Puccini è disponibile sul sito Internet www.puccinifestival.it e sui profili social associati.
Il professor Luca Fanucci eletto presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità
Il professor Luca Fanucci, ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e delegato del Rettore per l’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA, è stato eletto presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD) per il triennio 2025-2027.
La CNUDD, nata nel 2001, si è costituita come un organismo in grado di rappresentare la politica e le attività delle Università Italiane nei confronti degli studenti e delle studentesse con disabilità. Dalla sua nascita, si sono avvicendati sei presidenti di cui due dell’Università di Pisa: oltre al professor Fanucci, dal 2009 al 2015 presidente della CNUDD è stato il professore ed ex-rettore Paolo Maria Mancarella.
Insieme al professor Luca Fanucci, sono stati eletti nel consiglio direttivo della CNUDD il professor Daniele Fedeli (Università di Udine), la professoressa Flavia Lecciso (Università del Salento), la professoressa Caterina Lombardo (Università La Sapienza di Roma) e la professoressa Tamara Zappaterra (Università di Ferrara). Le elezioni si sono tenute venerdì 10 gennaio.
La finalità principale della CNUDD è consentire lo scambio di informazioni ed esperienze tra le diverse università e condividere alcune linee di indirizzo per le attività di tutti gli Atenei, attivando tutti i servizi necessari a rendere operativa la normativa prevista dalla Legge 17/99 e dalla Legge 170/2010 e cercando di rispondere nel modo più adeguato alle esigenze degli studenti e delle studentesse con disabilità e con DSA nel loro percorso formativo universitario.
Il professor Luca Fanucci si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica all'Università di Pisa nel 1992, sede in cui ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria dell’Informazione nel 1996. In questi anni ha svolto attività di ricerca al Dipartimento dei Sistemi Elettrici dell’European Space Research and Technology Centre dell’Agenzia Spaziale Europea, con sede a Noordwijk in Olanda. Dal 1996 al 2004 è stato ricercatore del CNR al Centro Studi Metodi e Dispositivi di Radiotrasmissione di Pisa.
Dal 2004 è professore di Elettronica del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, prima come associato e poi come ordinario, e dal 2013 al 2021 è stato direttore del Laboratorio Nazionale AsTech (Assistive Technologies) del Consorzio interuniversitario nazionale per l’Informatica (CINI). Dal 2016 ricopre il ruolo di delegato del rettore per l’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e nel triennio 2022-2024 è stato eletto nel consiglio direttivo della CNUDD. Dal 2020 è direttore insieme alla professoressa Alessandra Lischi della collana scientifica “Progetti di Vita: Storie di studenti con disabilità” edito da Pisa University Press.
Coautore di più di 450 pubblicazioni su riviste e conferenze internazionali, il professor Luca Fanucci ha come principali interessi di ricerca la progettazione di circuiti integrati e sistemi embedded con particolare riguardo alla progettazione a livello di sistema, alla coprogettazione hardware e software, al basso consumo di potenza e ai sistemi di interfaccia ed elaborazione sensori. Settori principali di applicazione sono le telecomunicazioni, i veicoli spaziali e terrestri, i sistemi medicali e gli ausili tecnologici per le persone con disabilità e per gli anziani. In questi ambiti ha contribuito alla nascita di start-up quali "SensorDynamics" (2003) e "IngeniArs" (2014), ed è co-autore di più di 40 brevetti e/o domande di brevetto nazionale e internazionale.
Nel 2019 ha ottenuto il riconoscimento di IEEE Fellow per i suoi contributi nella progettazione di sistemi elettronici integrati.
Trilogia “Il Matto” al Teatro Nuovo
Al Teatro Nuovo di Pisa andranno in scena tre spettacoli nel segno del teatro e della satira civile con la trilogia “Il Matto”, ovvero “Io non sono Stato” scritta e diretta da Massimiliano Loizzi, una produzione Mercanti di Storie e Teatro della Cooperativa.
Tre monologhi di satira di straordinario successo di critica e pubblico che Loizzi porta avanti dal 2015, con oltre 300 repliche in tutta Italia e più di 40.000 spettatori, in cui mette in scena tre episodi fondamentali della storia del Paese: la strage di Piazza Fontana del 1969, il G8 di Genova 2001 e infine “il naufragio dei bambini” del 2013. Questo il programma degli spettacoli.
Venerdì 17 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena “Il Matto 1. Il processo Pinelli e le morti di Stato”. Una indagine su fatti, testimonianze e atti processuali sull’omicidio Pinelli con un ritmo surreale e incalzante. Massimiliano Loizzi dà vita a personaggi agli antipodi fra loro (giudice, avvocati, testimoni, giornalisti e persino Pinelli stesso), grotteschi e surreali nella loro verità, mantenendo un ritmo serrato che via via sale in un crescendo di denuncia nella convinzione che l’unica giustizia possibile è la verità.
Sabato 18 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena “Il Matto 2. Il G8 e Carlo Giuliani”. Una feroce satira in bilico tra denuncia e intrattenimento dopo quasi 24 anni dai fatti di Genova del G8 e la morte di Carlo Giuliani. Per Amnesty international: “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Loizzi lo racconta come una farsa tragicomica. Anche in questo spettacolo l’attore dà vita a personaggi come giudice, avvocati, testimoni, giornalisti, carabinieri, onorevoli, manifestanti. Uno spettacolo che spinge a prendere parte in uno dei casi più discussi della storia della “seconda” repubblica.
Domenica 19 gennaio, alle ore 18.00, andrà in scena “Il Matto 3. Una tragica farsa sui migranti, i confini, Dio e Mussolini”. La trilogia si conclude con il folle processo, dissacrante, ironico e drammatico, per una nuova e differente “inchiesta” su uno dei temi più discussi della “seconda” repubblica: i migranti o gli stranieri. Nel 2013 un peschereccio affonda nello stretto di Sicilia con almeno 480 persone dopo ore di attesa e ritardi nei soccorsi. Muoiono 268 persone, tra cui 60 bambini: l'episodio prende il nome del “naufragio dei bambini”. Loizzi, chiama in causa anche Dio e Mussolini e porta sul palco uno spettacolo in bilico fra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, un'indagine basata su documenti, testimonianze, video e atti processuali riguardanti l'ennesima strage, tutta italiana, senza colpevoli. .
Per premiare gli spettatori più assidui il Teatro Nuovo – Binario Vivo APS, offre la possibilità, a chi ha assistito ai primi due spettacoli della trilogia, di vedere il terzo gratis. Basta presentarsi al botteghino con i biglietti o le ricevute online del Matto 1 e Matto 2, e per il Matto 3, domenica 19 gennaio alle ore 18, l’entrata è in omaggio. I tre spettacoli de “Il Matto” fanno parte della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Nuovo- Binario Vivo APS dal titolo "Rivoluzioni Teatrali" con la direzione artistica di Carlo Scorrano e sostenuta da Fondazione Pisa, Soci Coop e Unicoop Firenze.
Il costo del biglietto ridotto per studenti, docenti e dipendenti dell'Università è di 10 euro.
Botteghino del teatro (piazza della Stazione, 16, Pisa) aperto martedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.
Prevendite online: https://www.ciaotickets.com/it/location/teatro-nuovo-pisa
Per partecipare agli spettacoli del Teatro Nuovo è richiesta la tessera associativa annuale di Binario Vivo (costo 3 euro).
Tesseramento online: https://www.cloud32.it/GES/pub/iscrisocio/232333/01
Contatti: 392.3233535; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Trilogia “Il Matto” al Teatro Nuovo
Al Teatro Nuovo di Pisa andranno in scena tre spettacoli nel segno del teatro e della satira civile con la trilogia “Il Matto”, ovvero “Io non sono Stato” scritta e diretta da Massimiliano Loizzi, una produzione Mercanti di Storie e Teatro della Cooperativa.
Tre monologhi di satira di straordinario successo di critica e pubblico che Loizzi porta avanti dal 2015, con oltre 300 repliche in tutta Italia e più di 40.000 spettatori, in cui mette in scena tre episodi fondamentali della storia del Paese: la strage di Piazza Fontana del 1969, il G8 di Genova 2001 e infine “il naufragio dei bambini” del 2013. Questo il programma degli spettacoli.
Venerdì 17 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena “Il Matto 1. Il processo Pinelli e le morti di Stato”. Una indagine su fatti, testimonianze e atti processuali sull’omicidio Pinelli con un ritmo surreale e incalzante. Massimiliano Loizzi dà vita a personaggi agli antipodi fra loro (giudice, avvocati, testimoni, giornalisti e persino Pinelli stesso), grotteschi e surreali nella loro verità, mantenendo un ritmo serrato che via via sale in un crescendo di denuncia nella convinzione che l’unica giustizia possibile è la verità.
Sabato 18 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena “Il Matto 2. Il G8 e Carlo Giuliani”. Una feroce satira in bilico tra denuncia e intrattenimento dopo quasi 24 anni dai fatti di Genova del G8 e la morte di Carlo Giuliani. Per Amnesty international: “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Loizzi lo racconta come una farsa tragicomica. Anche in questo spettacolo l’attore dà vita a personaggi come giudice, avvocati, testimoni, giornalisti, carabinieri, onorevoli, manifestanti. Uno spettacolo che spinge a prendere parte in uno dei casi più discussi della storia della “seconda” repubblica.
Domenica 19 gennaio, alle ore 18.00, andrà in scena “Il Matto 3. Una tragica farsa sui migranti, i confini, Dio e Mussolini”. La trilogia si conclude con il folle processo, dissacrante, ironico e drammatico, per una nuova e differente “inchiesta” su uno dei temi più discussi della “seconda” repubblica: i migranti o gli stranieri. Nel 2013 un peschereccio affonda nello stretto di Sicilia con almeno 480 persone dopo ore di attesa e ritardi nei soccorsi. Muoiono 268 persone, tra cui 60 bambini: l'episodio prende il nome del “naufragio dei bambini”. Loizzi, chiama in causa anche Dio e Mussolini e porta sul palco uno spettacolo in bilico fra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, un'indagine basata su documenti, testimonianze, video e atti processuali riguardanti l'ennesima strage, tutta italiana, senza colpevoli. .
Per premiare gli spettatori più assidui il Teatro Nuovo – Binario Vivo APS, offre la possibilità, a chi ha assistito ai primi due spettacoli della trilogia, di vedere il terzo gratis. Basta presentarsi al botteghino con i biglietti o le ricevute online del Matto 1 e Matto 2, e per il Matto 3, domenica 19 gennaio alle ore 18, l’entrata è in omaggio. I tre spettacoli de “Il Matto” fanno parte della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Nuovo- Binario Vivo APS dal titolo "Rivoluzioni Teatrali" con la direzione artistica di Carlo Scorrano e sostenuta da Fondazione Pisa, Soci Coop e Unicoop Firenze.
Il costo del biglietto ridotto per studenti, docenti e dipendenti dell'Università è di 10 euro.
Botteghino del teatro (piazza della Stazione, 16, Pisa) aperto martedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.
Prevendite online: https://www.ciaotickets.com/it/location/teatro-nuovo-pisa
Per partecipare agli spettacoli del Teatro Nuovo è richiesta la tessera associativa annuale di Binario Vivo (costo 3 euro).
Tesseramento online: https://www.cloud32.it/GES/pub/iscrisocio/232333/01
Contatti: 392.3233535; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’ascolto globale: incontro con Carlo Boccadoro
Mercoledì 15 gennaio, alle 11.00, presso la Sala Conferenze del Residence Universitario "I Praticelli" (Via Giovanni Berchet 40, Pisa) avrà luogo l'incontro con Carlo Boccadoro, compositore, dal titolo "L'ascolto globale". Modera Manfred Giampietro,
L'appuntamento a ingresso libero si svolge nell'ambito del ciclo di seminari "Incontrare la musica" organizzato dal Polo Musicale "Antonella Galanti" del CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa.
Carlo Boccadoro, nato nel 1963 a Macerata, è un pianista, compositore e musicologo italiano. Ha iniziato gli studi musicali presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, dove si è diplomato in Pianoforte e Strumenti a Percussione. Parallelamente a quella di compositore (la sua musica è in cartellone nei più importanti teatri italiani ed esteri) Carlo Boccadoro svolge l’attività di direttore d’orchestra. Nel 1997 ha fondato "Sentieri Selvaggi", un progetto culturale dedicato alla diffusione della musica contemporanea che attualmente comprende un ensemble e un festival. E’ direttore artistico dei concerti della Normale e nel 2023 è stato nominato Accademico di Santa Cecilia.
Premio Federazione Italiana Donne Arte Professione Affari 2023/2025
Fidapa BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arte Professione Affari) bandisce per il biennio 2023/2025 il concorso dal titolo "L'intelligenza artificiale: prospettive e sfide per le donne della Generazione Zeta".
Il bando include una sezione dedicata alle neolaureate.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 giugno 2025.
Informazioni nel bando in allegato.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Benessere socioeconomico e tutela dell’ambiente: nessun Paese al mondo li garantisce entrambi
C’è uno “spazio sicuro e giusto” per l’umanità che si definisce a partire da indicatori ambientali e socioeconomici, è la teoria economica della cosiddetta “ciambella” lanciata da Kate Raworth, studiosa delle Università di Oxford e di Cambridge. Nessun paese al mondo oggi ci starebbe dentro. Da qui è partita la scommessa di due ricercatori, Tommaso Luzzati dell’Università di Pisa e Gianluca Gucciardi dell’Università degli studi di Milano Bicocca: cosa succederebbe se si adottassero criteri meno rigidi rispetto a quelli impiegati dagli studi esistenti? Il risultato, come mostra un articolo pubblicato a dicembre 2024 sulla rivista Ecological Indicators, è che, purtroppo, non cambierebbe niente. Nessun paese si salverebbe ancora.
Lo studio di Gucciardi e Luzzati ha analizzato la performance di 81 nazioni stilando anche diverse graduatorie. Come linea generale è emerso che i paesi ricchi sforano i limiti ambientali planetari, mentre quelli poveri non riescono a garantire i livelli minimi di benessere.
“Come è normale che sia, specie per le classifiche, le cose non sono mai bianche o nere, ciò premesso – dice Luzzati - abbiamo trovato che 26 paesi rispettano i parametri socioeconomici. Ai primi posti, come immaginabile, ci sono i paesi scandinavi, ma anche Belgio e Svizzera. L'Italia raggiunge la "sufficienza" e si colloca al 19mo posto, superando fra le più grandi nazioni europee solo Portogallo, Spagna e Ungheria”.
“Per quanto riguarda gli indicatori ambientali – continua Luzzatti – rispettano i parametri 31 paesi del sud globale, tra cui Malawi, Bangladesh, Tajikistan, Nigeria e Mozambico. Infine, non stanno nella ciambella ma si avvicinano ad essa diversi paesi del Centro e Sud America, quali Messico, Costa Rica, Panama, Ecuador, Colombia, Perù e Cile, in Europa Croazia e Bulgaria e in Asia Cina e Thailandia”.
In totale, lo studio ha preso in considerazione 6 indicatori ambientali (emissioni di CO2, fosforo, azoto, uso del suolo, impronta ecologica e impronta materiale, ovvero il peso complessivo di tutti i materiali estratti dall'ambiente per sostenere la crescita economica) e 11 indicatori socioeconomici (soddisfazione nella vita, aspettativa di vita sana, alimentazione, servizi igienico-sanitari, reddito, accesso all'energia, istruzione, sostegno sociale, qualità della democrazia, uguaglianza, occupazione).
“Abbiamo affrontato la questione costruendo due serie separate di indicatori compositi per le dimensioni sociale e ambientale – conclude Luzzati – ma anche con criteri meno rigorosi, nessun paese attualmente si salverebbe, il che indica ancora un divario sostanziale da colmare sia nelle politiche sociali che ambientali”.
Tommaso Luzzati è professore Economia politica al Dipartimento di Economia e Management e fa parte del REMARC Responsible Management Research Center dell’Ateneo pisano.