Tre volte il diametro del loro corpo, a questa profondità nuotano gli animali marini per ridurre al minimo il dispendio energetico nei lunghi spostamenti
L’Università di Pisa partner dello studio pubblicato sulla rivista PNAS
Per ridurre al minimo il dispendio energetico duranti i lunghi spostamenti, gli animali marini non nuotano in superficie, ma a una profondità che corrisponde a circa tre volte il diametro del loro corpo. La scoperta di questo stratagemma che accomuna uccelli, mammiferi e rettili arriva da uno studio coordinato dalle università di Swansea in Gran Bretagna e Deakin in Australia pubblicato sulla rivista PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences USA, al quale hanno partecipato i professori Paolo Luschi e Paolo Casale del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
“Molte specie semiacquatiche, compreso l’uomo, spesso nuotano nell'interfaccia aria-acqua ma in questo modo generano onde superficiali che provocano un dispendio energia – spiega Luschi - Gli animali marini che nel corso della loro vita percorrono grandi distanze hanno invece elaborato una strategia per evitare questo spreco e che consiste nel nuotare poco sotto la superficie, è un po’ come fanno gli atleti nuotatori subito dopo la partenza, quando rimangono il più a lungo possibile sott’acqua prima di effettuare la prima emersione”.
La ricerca ha analizzato i dati ottenuti da profondimetri applicati su tartarughe marine e pinguini durante fasi di movimento attivo, che sono stati poi integrati con dati già disponibili nella letteratura scientifica sulle balene. I risulatai hanno quindi rivelato che animali così diversi impiegano la medesima strategia, che consiste nel nuotare ad una profondità corrispondente a tre volte il loro diametro, al di là delle loro dimensioni che possono variare da 50 centimetri a 20 metri.
“Ci sono ovviamente casi in cui la profondità di nuoto è determinata da altri fattori, come ad esempio la ricerca di prede – sottolinea Luschi – ma i dati generali confermano il modello e questo ha importanti implicazioni a livello di conservazione, contribuendo a diminuire le collisioni con le imbarcazioni e le catture accidentali durante la pesca”.
In particolare, l’Università di Pisa ha contribuito alla ricerca fornendo i dati sulle tartarughe Caretta caretta nidificanti in Turchia.
“Dati di questo tipo sono estremamente difficili da ottenere – aggiunge Casale - perché sono troppo dettagliati per essere trasmessi tramite satellite e sono quindi necessarie speciali procedure sperimentali per recuperare gli strumenti applicati sugli animali in libertà”.
Il gruppo di ricerca dei professori Luschi e Casale da tempo impiega avanzate tecniche di telemetria animale per studiare il comportamento delle tartarughe marine durante i loro estesi movimenti, che comprendono migrazioni anche di centinaia di chilometri.
Selezione per il reclutamento di un tecnologo di primo livello presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
Due progetti di Servizio Civile Universale presso Unipi
È aperto il bando per due progetti di Servizio Civile Universale da svolgere presso l'Università di Pisa:
1) Progetto "Insieme alla nonviolenza" presso il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP): 3 posti disponibili.
Maggiori informazioni
Scadenza del bando: 18 febbraio 2025, ore 14.00
N.B. Martedì 4 febbraio 2025 alle ore 11:30 è in programma un Open Day per presentare il progetto di Servizio civile universale al Cisp.
Informazioni sull'Open Day e iscrizione
2) Progetto "Sviluppo sostenibile e cittadinanza globale" presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie: 2 posti disponibili.
Maggiori informazioni
Scadenza del bando: 18 febbraio, ore 14.00
I due progetti sono gestiti dal Cesc Project.
Possono presentare domanda i/le giovani tra i 18 e i 28 anni (29 anni non compiuti al momento di presentazione della domanda).
La durata di ciascun progetto è di 12 mesi.
Il Servizio Civile Universale prevede un impegno di 25 ore settimanali e ai volontari e alle volontarie verrà corrisposto un compenso mensile di 507,30 euro.
Il Servizio Civile Universale è un’opportunità per vivere un anno di arricchimento personale e professionale con un’esperienza di alto valore formativo.
E' inoltre prevista una riserva di posti del 15% nei concorsi pubblici per chi ha svolto il servizio civile.
Guarda il video promozionale del Cesc Project
Per informazioni:
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sportello telefonico Infobando:
Dal lunedì al venerdì: 9.30-13:00 / 14:00-17.00
Telefono e Whatsapp: 351 6881486
Missione umanitaria e di ricerca presso l'insediamento tibetano di Bylakuppe, in India
Pisa, 22 gennaio 2025 - Si è conclusa la missione in India di un team di medici e ricercatori delle Università di Bologna, Palermo e Pisa presso l’Università Monastica Tibetana di Sera Jey e nell’insediamento Tibetano di Bylakuppe, a circa 300 Km da Bangalore. Scopo principale della missione è stato quello di condurre una campagna di salute e prevenzione orale primaria e secondaria estesa a tutti i ragazzi in età scolare (presenti sia nelle scuole secolari sia in quelle monastiche) e a tutti i monaci di età superiore ai 50 anni del Monastero di Sera Jey. Nel monastero vivono oltre 3000 monaci, mentre i rifugiati Tibetani di Bylakuppe sono oltre 20.000.
Il team appena arrivato a Bylakuppe contemporaneamente al Dalai Lama.
A seguito dell’attività di screening, che ha coinvolto oltre 1100 tra ragazzi e monaci, sono stati messi in atto circa 400 interventi odontoiatrici di tipo conservativo e chirurgico, di cui è emersa l’urgenza nel corso della fase di screening. Sono inoltre stati visitati e curati tutti coloro che richiedevano cure urgenti, anche al di fuori delle categorie di età prese in considerazione.
Un ruolo centrale ha avuto l’attività di educazione all’igiene orale che è stata condotta in tutte le scuole utilizzando materiale divulgativo prodotto tenendo conto della specificità dei gruppi di studenti, sia dal punto di vista socioculturale e ambientale sia linguistico. Inoltre, il Team ha pianificato con l’Ospedale locale strategie di breve e medio termine per la prevenzione primaria e secondaria in tema di salute orale.
Dental team all Ospedale Tibetano Tso Jhe.
Un’analoga campagna di screening e cura era stata svolta dagli odontoiatri di UniPa nel 2018 e aveva interessato oltre 900 bambini tibetani di età inferiore ai 16 anni (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ipd.13193). Al contempo, sono stati acquisiti dati per l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale nella diagnosi delle lesioni orali.
Il team, che ha trascorso a Bylakuppe il periodo dal 5 al 18 gennaio, era composto da 8 odontoiatri con diversa specializzazione, da una igienista dentale e da un infermiere provenienti da UniPa, dall’Az. Policlinico Universitario e dall’AOORR “Villa Sofia-Cervello” della stessa città (N. Mauceri, P. Tozzo, L. Calà, M. e V. Coppini, A. Schepis, C. e F. Buttacavoli, G. La Mantia), coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Campisi del Dipartimento Bi.N.D. di UniPa. Erano parte dell’equipe odontoiatrica anche i proff. Maria Giovanna Gandolfi e Carlo Prati del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna.
La professoressa Maria Giovanna Gandolfi (Unibo) durante l'incontro di prevenzione primaria.
Il team si avvaleva, inoltre, della collaborazione a distanza del prof. Mario Cimino, esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’analisi di immagini, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di UniPi. Ha inoltre partecipato alla missione, con funzioni di coordinamento e contatto con le Istituzioni locali, il prof. Bruno Neri dello stesso Dipartimento che ha proseguito l’attività di raccolta dati, che conduce dal 2018, sugli effetti della meditazione, con la collaborazione dei monaci dell’area di ritiro del monastero. L’associazione Vimala Italia ONLUS ha contribuito al coordinamento locale.
L’arrivo del team a Bylakuppe ha coinciso con quello del Dalai Lama, trasferitosi temporaneamente dalla sua residenza di Dharamsala presso il monastero Tashi Lumpo dello stesso insediamento Tibetano. Sua Santità ha voluto ricevere nel corso di una udienza pubblica il team Italiano, ringraziando personalmente tutti i componenti per la preziosa attività di volontariato svolta a favore del suo Popolo.
S.S. il Dalai Lama e il professor Bruno Neri (Unipi) nel tradizionale saluto tibetano.
“Un'esperienza estremamente interessante che ha permesso di coniugare i valori della missione umanitaria con quelli della ricerca e dell’educazione al ripristino e al mantenimento della salute orale, in osservanza alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha dichiarato la prof.ssa Campisi. “Particolarmente toccante l'incontro con una Comunità unica nel suo genere che, nonostante le difficoltà e le sofferenze dell'esilio, si è mantenuta unita intorno ai valori della solidarietà e della non violenza”.
"Le tecniche di intelligenza artificiale spiegabile, applicate ad un vasto campione di popolazione suddiviso in due fasce di età, che condividono abitudini alimentari e di vita molto simili, caratterizzate dalla completa assenza di alcol e fumo, possono fornire un notevole supporto cognitivo, nel ragionamento basato sui casi, al personale medico impegnato nello screening per la diagnosi precoce delle lesioni dei tessuti duri e molli del cavo orale", ha affermato il prof. Cimino.
“Sono stata molto colpita dal coinvolgimento di studenti e monaci alle mie lezioni teorico-pratiche su igiene e salute orale”, ha sottolineato la prof.ssa Gandolfi. “Ho provato una profonda sintonia con il popolo tibetano, credo anche grazie ai tanti anni di pratica contemplativa attraverso lo yoga che mi avvicina fortemente ai fondamenti della loro cultura".
Grande emozione “a operare ininterrottamente per ore sostenuto dagli sguardi dei pazienti che si affidavano alle mie mani” è stata espressa dal prof. Prati.
Missione umanitaria e di ricerca di un team di medici e scienziati italiani presso l'insediamento tibetano di Bylakuppe, in India
Gli scienziati delle Università di Bologna, Palermo e Pisa hanno svolto attività clinico-chirurgiche odontostomatologiche, visite e ampia attività di ricerca sul campo e di education e prevenzione delle patologie orali, anche con l'impiego di tecniche di Intelligenza Artificiale
Link alle foto che documentano l'evento
https://drive.google.com/drive/folders/1_-yaIm9595sovMoEBxzxE1hQNkNu4bLg?usp=sharing
Pisa, 22 gennaio 2025 - Si è conclusa la missione in India di un team di medici e ricercatori delle Università di Bologna, Palermo e Pisa presso l’Università Monastica Tibetana di Sera Jey e nell’insediamento Tibetano di Bylakuppe, a circa 300 Km da Bangalore.
Scopo principale della missione è stato quello di condurre una campagna di salute e prevenzione orale primaria e secondaria estesa a tutti i ragazzi in età scolare (presenti sia nelle scuole secolari sia in quelle monastiche) e a tutti i monaci di età superiore ai 50 anni del Monastero di Sera Jey. Nel monastero vivono oltre 3000 monaci, mentre i rifugiati Tibetani di Bylakuppe sono oltre 20.000.
A seguito dell’attività di screening, che ha coinvolto oltre 1100 tra ragazzi e monaci, sono stati messi in atto circa 400 interventi odontoiatrici di tipo conservativo e chirurgico, di cui è emersa l’urgenza nel corso della fase di screening. Sono inoltre stati visitati e curati tutti coloro
che richiedevano cure urgenti, anche al di fuori delle categorie di età prese in considerazione.
Un ruolo centrale ha avuto l’attività di educazione all’igiene orale che è stata condotta in tutte le scuole utilizzando materiale divulgativo prodotto tenendo conto della specificità dei gruppi di studenti, sia dal punto di vista socioculturale e ambientale sia linguistico. Inoltre, il Team ha pianificato con l’Ospedale locale strategie di breve e medio termine per la prevenzione primaria e secondaria in tema di salute orale.
Un’analoga campagna di screening e cura era stata svolta dagli odontoiatri di UniPa nel 2018 e aveva interessato oltre 900 bambini tibetani di età inferiore ai 16 anni (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ipd.13193).
Al contempo, sono stati acquisiti dati per l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale nella diagnosi delle lesioni orali.
Il team, che ha trascorso a Bylakuppe il periodo dal 5 al 18 gennaio, era composto da 8 odontoiatri con diversa specializzazione, da una igienista dentale e da un infermiere provenienti da UniPa, dall’Az. Policlinico Universitario e dall’AOORR “Villa Sofia-Cervello” della stessa città (N. Mauceri, P. Tozzo, L. Calà, M. e V. Coppini, A. Schepis, C. e F. Buttacavoli, G. La Mantia), coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Campisi del Dipartimento Bi.N.D. di UniPa. Erano parte dell’equipe odontoiatrica anche i proff. Maria Giovanna Gandolfi e Carlo Prati del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna.
Il team si avvaleva, inoltre, della collaborazione a distanza del prof. Mario Cimino, esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’analisi di immagini, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di UniPi. Ha inoltre partecipato alla missione, con funzioni di coordinamento e contatto con le Istituzioni locali, il prof. Bruno Neri dello stesso Dipartimento che ha proseguito l’attività di raccolta dati, che conduce dal 2018, sugli effetti della meditazione, con la collaborazione dei monaci dell’area di ritiro del monastero. L’associazione Vimala Italia ONLUS ha contribuito al coordinamento locale.
L’arrivo del team a Bylakuppe ha coinciso con quello del Dalai Lama, trasferitosi temporaneamente dalla sua residenza di Dharamsala presso il monastero Tashi Lumpo dello stesso insediamento Tibetano. Sua Santità ha voluto ricevere nel corso di una udienza pubblica
il team Italiano, ringraziando personalmente tutti i componenti per la preziosa attività di volontariato svolta a favore del suo Popolo.
“Un'esperienza estremamente interessante che ha permesso di coniugare i valori della missione umanitaria con quelli della ricerca e dell’educazione al ripristino e al mantenimento della salute orale, in osservanza alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”,
ha dichiarato la prof.ssa Campisi. “Particolarmente toccante l'incontro con una Comunità unica nel suo genere che, nonostante le difficoltà e le sofferenze dell'esilio, si è mantenuta unita intorno ai valori della solidarietà e della non violenza”.
"Le tecniche di intelligenza artificiale spiegabile, applicate ad un vasto campione di popolazione suddiviso in due fasce di età, che condividono abitudini alimentari e di vita molto simili, caratterizzate dalla completa assenza di alcol e fumo, possono fornire un notevole supporto cognitivo, nel ragionamento basato sui casi, al personale medico impegnato nello screening per la diagnosi precoce delle lesioni dei tessuti duri e molli del cavo orale", ha affermato il prof. Cimino.
“Sono stata molto colpita dal coinvolgimento di studenti e monaci alle mie lezioni teorico-pratiche su igiene e salute orale”, ha sottolineato la prof.ssa Gandolfi. “Ho provato una profonda sintonia con il popolo tibetano, credo anche grazie ai tanti anni di pratica contemplativa attraverso lo yoga che mi avvicina fortemente ai fondamenti della loro cultura".
Grande emozione “a operare ininterrottamente per ore sostenuto dagli sguardi dei pazienti che si affidavano alle mie mani” è stata espressa dal prof. Prati.
Colite ulcerosa e poliposi: una innovativa biostampante colonoscopica che ricreerà le mucose dell’intestino
Una biostampante colonscopica, la prima mai realizzata, per ricreare la mucosa e la sottomucosa dell’intestino ed evitare la rimozione chirurgica del colon e del retto nei pazienti affetti da colite ulcerosa e poliposi adenomatosa familiare. Il rivoluzionario dispositivo sarà realizzato nei prossimi quattro anni grazie a Tentacle, un progetto europeo in partenza a gennaio 2025 che annovera fra i partner l’Università di Pisa.
Le malattie del colon-retto sono molto diffuse a livello globale ed attualmente in Europa ne sono affetti circa 2.2 milioni di individui. Tra queste ci sono la colite ulcerosa e la poliposi adenomatosa familiare. Chi è colpito da queste patologie spesso viene sottoposto a una proctocolectomia, un intervento chirurgico molto invasivo che prevede la rimozione della parte terminale del colon e del retto con gravi conseguenze sulla qualità della vita. Per ovviare a questo scenario, il progetto TENTACLE mira a sviluppare una strategia innovativa e personalizzata in grado di sostituire la proctocolectomia attraverso la rigenerazione del tessuto mucoso e sottomucoso.
“La biostampante colonoscopica che vogliamo progettare e costruire – spiega il professore Giovanni Vozzi dell’Ateneo pisano - potrà operare direttamente nell’intestino attraverso una procedura minimamente invasiva. Il dispositivo sarà potenziato da un sistema di intelligenza artificiale per monitorare la qualità della stampa e personalizzare l’intervento sulle esigenze del singolo paziente. TENTACLE svilupperà inoltre dei biomateriali all’avanguardia con proprietà avanzate, come la capacità di cambiare forma nel tempo per mimare la morfologia intestinale e di rilasciare agenti antibiotici e antibatterici in maniera controllata e graduale”.
TENTACLE è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione HORIZON Health 2024. Il finanziamento previsto è di poco meno di 8 milioni di euro, di cui circa un milione sono destinati al Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa.
Il consorzio del progetto è costituito da dieci partner accademici e industriali. Insieme all’Ateneo pisano ci sono l’Università di Wurzburg (Germania) come coordinatrice del progetto, l’Università di Ghent (Belgio), l’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Si aggiungono quattro partner industriali, affiancati dall’Istituto Superiore di Sanità italiano, che forniranno al consorzio l’esperienza e le competenze necessarie per tradurre i risultati in prodotti all’avanguardia, vicini al paziente e al mercato: ADBioink (Turchia), ThioMatrix (Austria), BeWarrant (Belgio), Scinus Cell Expansion Netherland B.V. (Olanda).
Rinnovato l'accordo tra Università di Pisa e la Fondazione Teatro di Pisa: tante agevolazioni per studenti, docenti e personale
L’Università di Pisa e la Fondazione Teatro di Pisa hanno rinnovato l’accordo per il prossimo triennio, confermando il ruolo dell’Ateneo come socio della Fondazione e rimarcando l'impegno delle due istituzioni nel promuovere cultura, formazione e collaborazione a beneficio della comunità universitaria e cittadina. L’accordo è stato firmato nella Sala Mappamondi del Rettorato dal rettore Riccardo Zucchi e dal presidente della Fondazione Teatro di Pisa Diego Fiorini. Nell’occasione erano presenti anche il professor Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio, e Giuseppe Campanelli, prorettore per gli affari giuridici.
“Grazie a questo accordo, l’Università continuerà a contribuire attivamente alle attività culturali e artistiche della Fondazione Teatro di Pisa – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi – La collaborazione si tradurrà in una serie di iniziative rivolte a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, che rafforzeranno il legame tra mondo accademico e realtà culturale locale. Questo accordo rappresenta infatti un'opportunità unica per avvicinare i giovani al teatro e per promuovere la diffusione della cultura – conclude il rettore - Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri studenti e al personale nuove occasioni di crescita e arricchimento culturale”.
“Il rapporto con l’Università di Pisa che, con la firma di oggi, ancora una volta istituzionalizziamo, è non solo consolidato ma anche naturale – ha aggiunto il presidente Diego Fiorini - Il Teatro Verdi è il massimo teatro pisano e da 160 anni è anche uno dei più vivaci centri culturale del territorio perché è il luogo in cui trovano sintesi ed espressione tutte le arti. L’Università è una istituzione che da sempre rende onore alla nostra città e la colloca tra le eccellenze della ricerca e della formazione. Ci rende quindi orgogliosi poter ancora una volta confermare e accogliere l’Ateneo tra i soci della nostra Fondazione. Proprio perché il Teatro è per eccellenza il luogo delle arti e della cultura, la nostra Fondazione tiene molto a confermare, attraverso questa convenzione, le agevolazioni per gli studenti dell’Università, che ci auguriamo di vedere in numero sempre crescente agli spettacoli delle nostre stagioni”.
L’accordo prevede numerosi vantaggi per la comunità universitaria: è confermata la riduzione del 50% sui biglietti e sugli abbonamenti per le stagioni di lirica, prosa e danza per studenti. Anche il personale docente e tecnico-amministrativo potrà usufruire di agevolazioni, tra cui uno sconto del 15% sui biglietti per le principali stagioni teatrali.
Dal punto di vista formativo, studenti e studentesse potranno partecipare a lezioni e attività culturali tenute da operatori del Teatro con la possibilità di acquisire crediti formativi. Da parte sua l’Università si impegna, tramite i propri docenti, a svolgere attività formative negli spazi del Teatro, quali a esempio seminari o incontri sugli spettacoli di prosa, destinati agli studenti e aperti al pubblico nei limiti dei posti disponibili.
Inoltre, viene confermato l’impegno di Università e Teatro nel realizzare eventi culturali e musicali, con particolare attenzione al Polo Musicale del CIDIC, Il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura. Il Teatro ospiterà fino a quattro concerti annuali del Coro e all’Orchestra dell'Università di Pisa e metterà a disposizione gli spazi per ulteriori incontri ed eventi. Inoltre, verranno organizzati seminari e incontri tematici sugli spettacoli di prosa, destinati agli studenti e aperti al pubblico.
Al via l’I-Lab, il nuovo percorso di formazione su imprenditorialità e innovazione dell’Università di Pisa
Si è tenuta al Polo le Benedettine la giornata inaugurale dell’I-Lab: Co-creazione e innovazione per il territorio, il nuovo percorso su imprenditorialità e innovazione promosso dal Contamination Lab dell’Università di Pisa riservato a studenti di laurea magistrale, dottorandi, specializzandi, ricercatori e docenti. A salutare i 30 partecipanti al corso – selezionati tra le oltre 60 candidature arrivate – c’erano il professor Alessio Cavicchi, responsabile scientifico dell’I-Lab e delegato del rettore per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione sociale, il professor Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza, e il professor Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio. Erano inoltre presenti le professoresse Michela Lazzeroni e Gabriella Caroti, referenti della Terza missione rispettivamente per il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e per il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale. A seguire, la professoressa Chiara Franco ha tenuto una lezione sull’innovazione secondo una prospettiva economica e internazionale.
Il nuovo percorso - completamente gratuito come tutti quelli organizzati nell'ambito del Contamination Lab - si pone l’obiettivo di promuovere, con un approccio teorico e pratico, opportunità di crescita e di approfondimento anche in relazione alle figure dell’Innopreneur, un innovatore che apporta valore puntando su soluzioni sostenibili, digitali o socialmente responsabili e dell’Innovation broker figura che ha il compito di collegare individui, organizzazioni e risorse necessarie per promuovere l’innovazione, accelerando così lo sviluppo di nuove idee, tecnologie o pratiche.
“Nel corso degli anni, i percorsi del Contamination Lab dell’Università di Pisa si sono ampliati, imparando anche a rispondere alle richieste arrivate da enti e istituzioni – commenta Alessio Cavicchi – In questo caso ci siamo domandati in che modo l’Università, in un’ottica di terza missione, potesse supportare la propria comunità di docenti e discenti a dialogare con realtà come Comuni, Associazioni, Fondazioni presenti sul territorio e quali fossero le competenze adeguate per questo dialogo. Per questo motivo abbiamo proposto un corso sulla co-creazione con il territorio in cui si impara a facilitare il dialogo tra attori diversi, a pensare in maniera sistemica, a scrivere progetti per rispondere a bandi regionali ed europei. Lo stesso I-Lab è co-creato con i soggetti esterni all’università”.
Il corso, che prevede sessioni teoriche, attività di laboratorio e sviluppo di casi studio, si concluderà a fine marzo con un inspirational speech, durante il quale i/le partecipanti dovranno presentare, tramite un pitch, un’idea o un progetto maturato e sviluppato durante I-Lab, che comprenda soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile e la competitività territoriale. Alle migliori idee presentate potranno essere riservati premi e riconoscimenti, quali partecipazione a percorsi formativi nazionali e internazionali, partecipazione a fiere o eventi nazionali e internazionali, visiting aziendali o presso altre realtà coinvolte nel percorso, nei limiti delle risorse disponibili e usufruendo delle opportunità offerte dalle Alleanze Europee Circle U. e Start For Future.
Nel programma di attività, sono previsti anche tre seminari aperti agli studenti delle università dell’Alleanza Europea Circle U., che potranno partecipare online alle lezioni su Design Thinking, Systems Thinking e Participatory Project Design.
Il giorno 12 febbraio si terrà inoltre una visita studio al Polo Tecnologico di Navacchio, durante la quale saranno illustrate le attività del Contamination lab Pisa e le finalità del corso I-Lab anche in presenza dei principali stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione pisano.
La salute degli invisibili: pubblicato uno studio sulla diffusione dell’epatite tra le comunità emarginate italiane
Con una serie di campagne di screening pluriennali su gruppi marginali della popolazione, un team di ricercatrici e ricercatori delle Università di Pisa e Firenze è riuscito a monitorare l’incidenza delle infezioni da epatite B (HBV) e C (HCV) tra le comunità più emarginate della Toscana, riscontrando prevalenze molto più alte della media nazionale e in soggetti di età molto giovane. Inoltre, grazie alla collaborazione e al filo diretto con unità assistenziali di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, i soggetti positivi hanno avuto accesso all’assistenza clinica e, se necessario, alla terapia. Lo studio, dal titolo “HBV and HCV testing outcomes among marginalized communities in Italy, 2019–2024: a prospective study”, è stato recentemente pubblicato sulla rivista “The Lancet Regional Health - Europe”, con corresponding author Laura Gragnani, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, e prima autrice Monica Monti del Centro MaSVE dell’Università degli Studi di Firenze. Lo studio è stato finanziato da Gilead Science, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dalla Regione Toscana.
Tra il 2019 e il 2024, con una sospensione dovuta alla pandemia di COVID-19, il gruppo di ricerca ha testato marcatori per le infezioni da HBV (antigene di superficie dell’HBV – HbsAg) e da HCV (anticorpi anti- HCV) in 1.812 soggetti che frequentano mense popolari, centri di accoglienza, scuole di italiano per stranieri nelle aree metropolitane di Firenze, Prato e Pistoia. Lo studio ha rilevato che il 4,4% dei partecipanti era positivo all’HBsAg, segno di infezione attiva, mentre il 2,9% presentava anti-HCV, indicativi di un'esposizione al virus. La positività a HBV era più frequente tra gli uomini (91%) e individui di origine non italiana, provenienti soprattutto da aree con basse coperture vaccinali. I partecipanti positivi a HCV includevano una maggiore proporzione di cittadini italiani (51,9%) con storie di marginalità estrema spesso legate ad un pregresso consumo di droghe per via endovenosa. Lo screening è stato effettuato direttamente presso le strutture di accoglienza, con test rapidi su sangue capillare e risultati disponibili in pochi minuti. Questa strategia ha garantito un’alta adesione, pari all’82%. Inoltre, la presenza di mediatori culturali e la collaborazione con gli operatori delle associazioni ha facilitato il collegamento dei pazienti positivi ai centri clinici locali. Il 66,3% dei positivi a HBV e il 37,8% di quelli a HCV hanno intrapreso un percorso di monitoraggio o cura, in base alle valutazione clinica. Tra i pazienti con infezione HCV attiva, tutti quelli trattati con farmaci antivirali hanno ottenuto la guarigione.
“Le infezioni da HBV e HCV possono evolvere in gravi patologie come la cirrosi e il tumore al fegato e molti dei soggetti colpiti non sono consapevoli della loro condizione fino alle fasi avanzate della malattia – spiega la dott.ssa Laura Gragnani – Questo ritardo diagnostico è evidente nelle comunità marginali, che non sono raggiunte dai programmi di prevenzione e screening nazionali e regionali e che spesso incontrano barriere nell’accesso ai servizi sanitari, come la mancanza di informazioni, fiducia o risorse economiche. I risultati raggiunti col nostro studio dimostrano l'importanza di strategie di screening mirate per ridurre le disuguaglianze sanitarie, ridurre la circolazione di questi virus nell’intera comunità e raggiungere l’obiettivo dell'OMS di eliminare le epatiti virali come minaccia infettiva entro il 2030”. “Questa ricerca – aggiunge Monica Monti – ha inoltre evidenziato l'importanza di 'agganciare' e curare i soggetti marginali che spesso non accedono ai canali ufficiali di assistenza sanitaria”.
Allo studio hanno partecipato anche la professoressa Gabriella Cavallini e la dottoressa Maria Laura Manca dell’Ateneo pisano e la professoressa Anna Linda Zignego, docente in pensione dell’Università degli Studi di Firenze, direttrice del Centro MaSVE fino all’ottobre 2023.
Il professor Luca Fanucci eletto presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità
Il professor Luca Fanucci, ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e delegato del Rettore per l’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA, è stato eletto presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD) per il triennio 2025-2027.
La CNUDD, nata nel 2001, si è costituita come un organismo in grado di rappresentare la politica e le attività delle Università Italiane nei confronti degli studenti e delle studentesse con disabilità. Dalla sua nascita, si sono avvicendati sei presidenti di cui due dell’Università di Pisa: oltre al professor Fanucci, dal 2009 al 2015 presidente della CNUDD è stato il professore ed ex-rettore Paolo Maria Mancarella.
Insieme al professor Luca Fanucci, sono stati eletti nel consiglio direttivo della CNUDD il professor Daniele Fedeli (Università di Udine), la professoressa Flavia Lecciso (Università del Salento), la professoressa Caterina Lombardo (Università La Sapienza di Roma) e la professoressa Tamara Zappaterra (Università di Ferrara). Le elezioni si sono tenute venerdì 10 gennaio.
La finalità principale della CNUDD è consentire lo scambio di informazioni ed esperienze tra le diverse università e condividere alcune linee di indirizzo per le attività di tutti gli Atenei, attivando tutti i servizi necessari a rendere operativa la normativa prevista dalla Legge 17/99 e dalla Legge 170/2010 e cercando di rispondere nel modo più adeguato alle esigenze degli studenti e delle studentesse con disabilità e con DSA nel loro percorso formativo universitario.
Il professor Luca Fanucci si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica all'Università di Pisa nel 1992, sede in cui ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria dell’Informazione nel 1996. In questi anni ha svolto attività di ricerca al Dipartimento dei Sistemi Elettrici dell’European Space Research and Technology Centre dell’Agenzia Spaziale Europea, con sede a Noordwijk in Olanda. Dal 1996 al 2004 è stato ricercatore del CNR al Centro Studi Metodi e Dispositivi di Radiotrasmissione di Pisa.
Dal 2004 è professore di Elettronica del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, prima come associato e poi come ordinario, e dal 2013 al 2021 è stato direttore del Laboratorio Nazionale AsTech (Assistive Technologies) del Consorzio interuniversitario nazionale per l’Informatica (CINI). Dal 2016 ricopre il ruolo di delegato del rettore per l’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e nel triennio 2022-2024 è stato eletto nel consiglio direttivo della CNUDD. Dal 2020 è direttore insieme alla professoressa Alessandra Lischi della collana scientifica “Progetti di Vita: Storie di studenti con disabilità” edito da Pisa University Press.
Coautore di più di 450 pubblicazioni su riviste e conferenze internazionali, il professor Luca Fanucci ha come principali interessi di ricerca la progettazione di circuiti integrati e sistemi embedded con particolare riguardo alla progettazione a livello di sistema, alla coprogettazione hardware e software, al basso consumo di potenza e ai sistemi di interfaccia ed elaborazione sensori. Settori principali di applicazione sono le telecomunicazioni, i veicoli spaziali e terrestri, i sistemi medicali e gli ausili tecnologici per le persone con disabilità e per gli anziani. In questi ambiti ha contribuito alla nascita di start-up quali "SensorDynamics" (2003) e "IngeniArs" (2014), ed è co-autore di più di 40 brevetti e/o domande di brevetto nazionale e internazionale.
Nel 2019 ha ottenuto il riconoscimento di IEEE Fellow per i suoi contributi nella progettazione di sistemi elettronici integrati.