Nasce il nuovo Tiggì Unipi di 50 Canale
È ai nastri di partenza "Tiggì Unipi", il nuovo telegiornale frutto della collaborazione tra l'emittente televisiva 50 Canale e l'Università, che mira ad approfondire le principali tematiche del mondo studentesco e universitario. Il progetto è stato presentato mercoledì 26 marzo dal rettore Massimo Augello, dal prorettore alla Comunicazione, Marco Guidi, dall'amministratore delegato di 50 Canale, Nicola Rossi, e dagli studenti che compongono la redazione, Federica Calvia, Irene Cava, Chiara Cervasio e Simone Papale.
La prima puntata del telegiornale, che avrà cadenza quindicinale, andrà in onda giovedì 27 marzo, alle ore 21.30, e sarà visibile anche in streaming sul sito www.50canale.tv. Tra gli argomenti dei servizi, un approfondimento sulla crisi economica e sui riflessi che essa ha sulla vita degli studenti, la questione degli appelli d'esame a Lettere e Economia e la presentazione degli eventi e delle mostre in città, tra le quali in particolare l'esposizione a Palazzo Blu su "Balle di scienza" e la mostra fotografica su "Fenomenologia della fine".
"Tiggì Unipi" è un telegiornale universitario, che tratterà le principali tematiche del mondo studentesco e non solo, soffermandosi anche sugli eventi culturali e sulla vita fuori dalle aule universitarie. Non mancheranno, infine, rubriche fisse e l'intervista con un ospite in studio.
"Abbiamo creduto da subito a questa iniziativa - ha detto il rettore Augello - come opportunità per rafforzare ancora di più il nostro legame con la città di Pisa e il suo territorio, collaborando con una realtà importante nel panorama informativo locale". Il prorettore Guidi e l'amministratore delegato Rossi hanno poi sottolineato l'autonomia con cui opererà la redazione di "Tiggì Unipi" e la funzione formativa dell'attività svolta, che servirà a tutti gli studenti interessati per acquisire esperienze, competenze e professionalità aggiuntive rispetto a quanto previsto dai loro rispettivi corsi di studio.
Operazione spiagge pulite: meglio cavalli e carretti dei mezzi meccanici
La questione si propone ogni vigilia d'estate: come pulire le spiagge dai rifiuti di ogni genere che vengono portati dalle mareggiate? Come rimuovere ad esempio plastiche, contenitori metallici e frammenti di vetro rispettando il più possibile l'ecosistema in cui si opera? Per rispondere a queste domande, Daniela Ciccarelli e Gianni Bedini, due ricercatori del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa hanno condotto uno studio sulla spiaggia del Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. La sperimentazione, finanziata dallo stesso Parco, si è svolta nel maggio 2012 e il risultato è stato che carretti trainati da cavalli specificatamente addestrati sono molto più adatti dei mezzi meccanici.
"Questa nuova metodica – hanno spiegato Daniela Ciccarelli e Gianni Bedini - è stata messa in pratica per la prima volta sul litorale del Parco nella riserva della Lecciona, tra Viareggio e Marina di Torre del Lago e il nostro obiettivo era di verificare l'impatto dei vari sistemi di pulizia sulla vegetazione della fascia litoranea compresa tra la battigia e le prime dune".
L'area studiata è stata quindi divisa in tre settori: uno è stato pulito con mezzi meccanici, in un altro sono stati usati gli animali, mentre il terzo è stato utilizzato come zona di controllo e non ha subito alcun intervento.
"I risultati – hanno concluso i due ricercatori dell'Ateneo pisano - hanno evidenziato come la pulizia manuale attuata con l'ausilio dei cavalli non alteri la vegetazione, di contro quella meccanica ha comportato, con l'asportazione di tutto il materiale spiaggiato, la totale eradicazione della vegetazione. E dunque, anche se sarà necessario approfondire le indagini per monitorare gli effetti a lungo termine prima di estendere questo metodo ad altre spiagge toscane, la conclusione è che la pulizia meccanica dovrebbe essere ridotta spazialmente e temporalmente quanto più possibile, mentre quella con l'ausilio dei cavalli può essere attuata senza pregiudizio per la vegetazione presente".
Incontri filosofici a Pisa
Mercoledì prossimo, 26 marzo, si terranno a Pisa due incontri filosofici. Nella Gipsoteca di Piazza San Paolo all'Orto, il dottorato di ricerca in Discipline filosofiche e Storia della scienza dell'Università di Pisa organizza il seminario "Comprendere la coscienza: dalla filosofia alle neuroscienze", in due sedute, alle ore 10-13 e 15-18. Parteciperanno studiosi e giovani ricercatori. Alle ore 17, nell'aula A del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, in via Pasquale Paoli 15, il Seminario di Filosofia promuove un incontro in cui Carlo Marletti parlerà del realismo scientifico del filosofo americano Wilfrid Sellars. Marletti, insieme a Giacomo Turbanti, ha infatti recentemente curato, per la casa editrice. ETS, una raccolta di scritti sellarsiani: L'immagine scientifica e l'immagine manifesta.
L’Europa premia ancora la robotica italiana
È l'italiano Manuel Catalano il vincitore del prestigioso Georges Giralt Award 2014, con cui ogni anno la EuRobotics AISBL (l'associazione di industrie e centri di ricerca Europei del settore) premia la migliore tesi di dottorato in Robotica in Europa. Catalano ha ricevuto il premio durante l'European Robotics Forum, svoltosi a Rovereto dal 12 al 14 marzo. Manuel Catalano ha conseguito il dottorato di ricerca lo scorso anno al Centro Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, ed è attualmente ricercatore post-doc all'IIT.
La tesi premiata studia la progettazione di una nuova generazione di robot in grado di adattare i movimenti del loro corpo all'ambiente circostante, grazie a particolari motori chiamati Attuatori ad Impedenza Variabile (VIA), che Catalano ha innovato nelle loro caratteristiche. I nuovi VIA si chiamano qbmove, hanno la forma cubica e conferiscono ai robot la capacità di compiere movimenti naturali molto simili a quelli di un corpo umano: la rigidezza delle articolazioni è variabile e adattabile all'ambiente circostante, così che il robot può avere un corpo inflessibile nei movimenti che richiedono precisione, ed essere cedevole quando deve muoversi velocemente o entrare in contatto con il corpo delle persone attorno a loro.
I moduli qbmove presentano, quindi, una funzione simile a quella della muscolatura umana, dotando i robot di un "corpo intelligente" in grado di coesistere e lavorare con le persone in sicurezza.
La linea di ricerca si è già concretizzata in qbRobotics, uno spin-off del Centro "E. Piaggio" e dell'Istituto Italiano di Tecnologia. L'azienda offre supporto per la costruzione dei nuovi muscoli robotici secondo la filosofia "open source", ovvero creando una comunità aperta di utilizzatori e sviluppatori, che possono dare il proprio contributo all'avanzamento tecnologico in modo libero.
I qbmove trovano applicazione anche nella realizzazione di una mano robotica, la Pisa-IIT SoftHand, utilizzabile nei nuovi robot umanoidi ma anche per uso prostetico. La mano si ispira alla naturalezza dei movimenti e alla versatilità della mano umana con un progetto innovativo, cui era già andato il riconoscimento della comunità scientifica internazionale alla Conferenza "Humanoids" in Giappone nel 2012.
Questi risultati sono il frutto di una consolidata collaborazione tra il Centro di Ricerca "E. Piaggio" di Pisa e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che ogni anno offre due borse di dottorato in robotica a studenti dell'Università di Pisa e dà loro la possibilità di lavorare contemporaneamente in due centri di ricerca tra i più avanzati a livello internazionale. Il Rettore dell'Ateneo pisano Massimo Augello e il Direttore di IIT Roberto Cingolani hanno di recente firmato una convenzione che estende la proficua collaborazione a molti altri settori scientifici.
Cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino e nomina Professori Emeriti
Venerdì 21 marzo, alle ore 11, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci (in Largo Bruno Pontecorvo), si terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino e di nomina dei Professori Emeriti. Il programma sarà aperto dall'intervento del rettore Massimo Augello, a cui seguiranno il saluto ai nove nuovi Professori Emeriti e il conferimento dell'Ordine del Cherubino a nove illustri docenti dell'Ateneo.
L'Ordine del Cherubino, unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa, è assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Quest'anno i professori insigniti dell'Ordine del Cherubino sono Francesca Giardina, del dipartimento di Giurisprudenza, Paolo Scapparone, del dipartimento di Economia e Management, Mario Gabriele, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica, Nicoletta De Francesco, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Fabrizio Broglia, del dipartimento di Matematica, Stefano Del Prato, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Mauro Rosi, del dipartimento di Scienze della Terra, Maria Cristina Breschi, del dipartimento di Farmacia, e Domenico Cerri, del dipartimento di Scienze Veterinarie.
La nomina a Professore Emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata in modo particolare per i contributi rilevanti e originali nel campo scientifico, didattico e accademico. I docenti che saranno nominati Professore Emerito sono Mario Campa, Carlo Casarosa, Francesco Ciardelli, Giuseppe Dell'Agata, Giuseppe Forasassi, Ugo Giovanni Erasmo Montanari, Franco Mosca, Eugenio Ripepe e Sergio Spagnolo.
Al Museo di Calci il terzo duello a “colpi di scienza” tra i ricercatori di Pisa e Firenze
Giovedì 20 marzo, alle ore 16, al Museo di Storia naturale di Calci, torna la sfida a "colpi di scienza" tra i ricercatori di Pisa e Firenze. Per il terzo duello della serie "Guelfi contro Ghibellini" promossa dal Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, a sfidarsi "singolar tenzone" ci saranno Laura Beani dell'Università di Firenze e Alessandro Cellerino della Scuola Normale, due specialisti nella biologia dell'attrazione. In questo incontro si parlerà infatti di sesso e del ruolo che ha la biologia nell'incredibile gioco dell'attrazione: cosa ci attrae dell'altro, in base a cosa scegliamo il nostro compagno o la nostra compagna, quali sono i "trucchi" per attirarli a noi? E ancora, cosa accade nel nostro cervello durante questo gioco incredibile?
Il pubblico farà da arbitro e guiderà l'incontro. I ricercatori avranno a disposizione 30 minuti ciascuno e poi via libera alle domande a cui gli scienziati dovranno rispondere. L'evento, completamente gratuito, terminerà con un tè caldo. L'ultimo duello della serie si terrà ad aprile.
«Segni tra le mani»: quando l’arte aiuta i malati di alzheimer
"Segni tra le mani", quando l'arte aiuta i malati di alzheimer a comunicare. Il progetto verrà presentato giovedì 20 marzo alle 16.00 al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, in Lungarno Galilei 9 a Pisa.
"Segni tra le mani", prevede una serie di incontri all'interno degli spazi museali: grazie alla tecnica del "Timeslips", gli anziani affetti da alzheimer potranno creare storie e poesie con un eventuale supporto multimediale ispirandosi ad alcune opere tratte dall'ampia collezione del Museo della Grafica.
Il progetto "Segni tra le mani" è frutto di una neonata collaborazione fra il Museo della Grafica e alcune strutture di accoglienza e assistenziale sul territorio di Pisa e della Valdera (Azienda per i servizi alle persone "M. Remaggi" di San Lorenzo alle Corti; RSA Villa Sorriso di Pontedera, RSA "San Giuseppe" di Ponsacco; RSA "Dott. Giampieri" di Ponsacco; Associazione "La Tartaruga" di Pisa) ed è dedicato alle persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza e ai loro accompagnatori.
"L'Alzheimer è una malattia sempre più presente nella società contemporanea – spiegano gli organizzatori del progetto - Nell'ultimo decennio, studi in materia hanno evidenziato come l'arte e le attività creative svolgano un ruolo terapeutico nei confronti di questi pazienti, poiché agiscono sui circuiti emozionali che, rispetto a quelli cognitivi, restano preservati più a lungo nel decorso della malattia. È dimostrato infatti che più a lungo queste persone continuano a comunicare, più lentamente procede la malattia".
Accordo Pisa-Berkeley per studiare le lingue attraverso clip dei film
Il Centro Linguistico dell'Università di Pisa (CLI) ha recentemente firmato un accordo con il Centro linguistico dell'Università di Berkeley, California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center's Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC), una banca-dati digitale che contiene clip di film opportunamente selezionati ed etichettati da utilizzare in percorsi didattici mirati all'insegnamento delle lingue.
Il CLI, che ha già dato l'avvio a ricerche in questa direzione attraverso un progetto autonomo, con la firma dell'accordo potrà avvalersi degli strumenti e del materiale del Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, e contribuirà a sua volta con la produzione di percorsi didattici specializzati. Al progetto partecipano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLI e promotrice dell'iniziativa, altri docenti di anglistica, tra cui la professoressa Silvia Bruti, da tempo interessata al linguaggio del cinema e alla traduzione degli audiovisivi, e la professoressa Belinda Crawford , esperta di linguaggi specialistici e multimodalità.
"L'assunto di base è che i materiali audiovisivi e i film in particolare rappresentino una notevole risorsa per l'apprendimento della lingua straniera – ha spiegato Silvia Bruti - dal momento che hanno l'enorme vantaggio di ritrarre un'ampia varietà di scenari sociolinguistici. L'idea è quella di utilizzare clip opportunamente selezionati a cui si potranno accompagnare l'analisi della comunicazione (gesti, sguardi, movimenti), la trascrizione del parlato originale e i sottotitoli nella lingua di partenza o in quella di arrivo".
Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi sempre più internazionale
La mostra Arte botanica nel terzo millennio/ Botanical Art into the Third Millennium realizzata dal Museo della Grafica e curata da Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi (aprile-luglio 2013), dopo essere stata in parte accolta presso l'Orto Botanico dell'Università di Padova in occasione della ristrutturazione (ottobre-novembre 2013), è approdata ora nel prestigioso Kew Garden di Londra, un vero e proprio paradiso botanico, centro di ricerche di altissimo livello e luogo di conservazione e promozione dell'arte botanica mondiale.
Un'ampia e significativa selezione di opere che facevano parte della mostra pisana è infatti esposta nella Shirley Sherwood Gallery, situata all'interno del giardino botanico londinese, in occasione della mostra Botanical Art in the 21st Century. Si tratta di un rinnovato e suggestivo appuntamento per ammirare alcuni capolavori dei più affermati pittori botanici di tutto il mondo, in un ambito di ricerca figurativa che coniuga in maniera affascinante l'arte e la scienza.
Negli Stati Uniti invece nella importante mostra dedicata al Futurismo Italiano, organizzata presso il Guggenheim Museum di New York e che costituisce un evento di primo piano nel panorama artistico contemporaneo, sono esposte sei opere di Mario Chiattone (1891-1957), protagonista con Antonio Sant'Elia dell'architettura futurista. Chiattone partecipò infatti, con Marinetti, Boccioni, Balla e Carrà, al primo sodalizio futurista, una delle più rivoluzionarie e discusse avanguardie artistiche europee del primo Novecento. Nelle collezioni del Museo della Grafica pisano sono conservate la maggior parte delle rare opere oggi superstiti del grande architetto, donate nel 1964 all'Università di Pisa e che raffigurano progetti e scorci immaginari della moderna "città futurista".
Tre ricercatori rientrano a Pisa grazie al programma “Rita Levi Montalcini”
Su 24 cervelli rientrati in Italia, sono ben 3 quelli che hanno scelto l'Università di Pisa come destinazione del loro lavoro: sono Carolina Pagli, Stefano Bolognesi e Andrea Lamorgese che, grazie al programma per Giovani ricercatori "Rita Levi Montalcini" promosso dal MIUR, hanno potuto lasciare gli istituti di ricerca all'estero dove svolgevano la loro attività e rientrare in Italia con un progetto da sviluppare nei prossimi tre anni. Nello specifico, Carolina Pagli si è trasferita dalla Plymouth University (UK) al dipartimento di Scienze della terra, Stefano Bolognesi dalla Durham University (UK) è rientrato al dipartimento di Fisica, Andrea Lamorgese è adesso al dipartimento di Ingegneria civile e industriale.
I tre ricercatori sono risultati vincitori della call del 2011, istituita dal Ministero dopo il lancio del programma – meglio conosciuto come "rientro dei cervelli" - che, nel 2009, aveva già permesso a tre ricercatori di lavorare a Pisa.
Carolina Pagli, 37 anni, si è laureata in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 2002 e nel 2006 ha conseguito il dottorato in Geofisica alla University of Iceland. La sua carriera accademica è proseguita all'estero, prima alla University of Luxembourg, poi alla University of Leeds, fino ad arrivare alla Plymouth University, dove è stata docente di Scienze della terra fino al suo rientro in Italia. La sua attività di ricerca ha riguardato l'analisi dei meccanismi responsabili della deformazione della Terra, studiando il fenomeno attraverso l'utilizzo di InSAR – la tecnica radar capace di generare mappe dei movimenti della superficie terrestre - e del GPS. Gran parte della sua attività si è concentrata nello studio dei processi vulcanici in Islanda e nella regione dell'Afar, in Etiopia, ma Carolina Pagli ha dato contributi significativi anche allo studio dello scioglimento dei ghiacci e il suo effetto sui vulcani in Islanda. Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience i risultati di una sua ricerca che ha dimostrato la presenza di una profonda camera magmatica assiale lungo una porzione del rift dell'Erta Ale, in Etiopia. Grazie al programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare al progetto intitolato "La formazione di camere magmatiche ai margini di placca divergenti", finanziato con 202.000 euro.
Stefano Bolognesi, 35 anni, si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 2002, dove è stato allievo della Scuola Normale. Sempre alla Scuola Normale, nel 2007 ha conseguito il diploma di perfezionamento, dopo di che ha iniziato la sua carriera accademica all'estero, passando dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, dalla University of Minnesota negli USA, dal DAMTP University of Cambridge, dalla Hebrew University of Jerusalem, fino alla Durham University. La sua attività di ricerca si sviluppa nel campo della fisica teorica, in particolare sulle soluzioni solitoniche e non perturbative in teoria dei campi. Ha infatti lavorato su molti aspetti riguardanti i solitoni e oggetti di natura topologica in genere, sulle loro relazioni con i problemi di accoppiamento forte, supersimmetria e dualità elettro-magnetica. Altri argomenti paralleli su cui ha lavorato Stefano Bolognesi sono il limite a grade N, le teorie effettive di bassa energia e la teoria di stringa in generale. Con il programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare a un progetto intitolato "Teorie di solitoni, dualità e accoppiamento forte: con applicazioni in QCD, supersimmetria, olografia, gravità e cosmologia", finanziato con 184.000 euro.