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Come ogni storia legata all'antico Egitto, anche quella della mummia di Kenamun, fratello di latte del faraone Amenofi II, è piena di fascino e mistero. Sbarcata in Toscana nel 1829 assieme a molti reperti recuperati dal giovane professore pisano Ippolito Rosellini negli scavi archeologici a Tebe, la mummia era scomparsa nel nulla fino a quando, l'anno scorso, è riemersa in modo del tutto casuale al Museo di Storia Naturale di Calci, sotto le spoglie di uno scheletro. Ora l'Università di Pisa dedica all'"undicesima mummia" un'intera mostra che ripercorrerà le tappe della vicenda di Kenamun e del suo sarcofago. L'inaugurazione si terrà al Museo di Calci sabato 12 aprile alle ore 11 e l'esposizione sarà visitabile fino al 29 giugno.

La cornice che fa da sfondo al racconto è la spedizione franco-toscana in Egitto del 1828, quella che ebbe come protagonista Ippolito Rosellini, professore di Lingue orientali all'Università di Pisa, che partì insieme al decifratore dei geroglifici Jean-Francois Champollion. Fu una missione storica, finanziata dallo Stato francese e dal Granducato di Toscana, i cui reperti andarono ad arricchire le raccolte d'arte del Louvre di Parigi e del Museo Egizio di Firenze. «Dagli scavi in Egitto, Rosellini portò al Granduca di Toscana quasi duemila oggetti, tra cui undici sarcofagi intatti con le loro mummie – spiega Marilina Betrò, presidente del Sistema museale dell'Ateneo di Pisa e docente di Egittologia – L'undicesima mummia però non venne mai consegnata al Granduca Leopoldo II, perché si era danneggiata nel trasporto per mare a bordo del mercantile Cleopatra approdato al porto di Livorno. Di lei avevo trovato traccia in un archivio di Praga dove son conservati parte dei documenti di Leopoldo II, con l'elenco dei reperti portati da Rosellini per il Granduca, ma nessuno sapeva dove fosse finita».

Il giallo della mummia scomparsa è arrivato a una svolta nel novembre 2012, quando in una scatola sepolta nei magazzini del Museo di Storia Naturale di Calci fu ritrovato uno scheletro: "È stato lo stesso direttore del museo, Roberto Barbuti, che lo ha rintracciato – continua la professoressa Betrò – Lo scheletro era stato ripulito nell'Ottocento, le bende non esistevano più, ma sul cranio c'era una scritta inequivocabile, che lo attribuiva al materiale che Ippolito Rosellini riportò in Italia dalla spedizione in Egitto del 1828-1829. Inoltre erano presenti anche segni del processo di mummificazione". La ricomparsa di quei resti nel 2012 è coincisa con la pubblicazione da parte della professoressa Betrò di nuovi documenti inediti di Rosellini, che per la prima volta rivelavano l'esistenza di un undicesimo sarcofago andato perduto negli anni: "L'undicesima mummia, danneggiata dall'acqua, fu lasciata a Pisa, probabilmente regalata da Rosellini stesso all'amico Paolo Savi direttore allora del Museo di Storia Naturale – aggiunge Betrò – Il sarcofago, con molte parti rovinate, finì nei magazzini del Museo Egizio di Firenze, dove non era stato finora identificato: la lettura dei suoi testi ha svelato l'identità del suo antico occupante. Oggi ne sopravvive la sola cassa, che è stata oggetto di un restauro finanziato dal Sistema Museale dell'Università di Pisa.

A poco a poco, dunque, gli studiosi hanno ricostruito la storia di quelle ossa, ricollegandole a Kenamun, fratello di latte di Amenofi II. Siamo intorno alla fine del XV secolo avanti Cristo e lui era uno dei favoriti alla corte del faraone, che aveva creato una rete di potere basata su pochi intimi assai influenti. Kenamun era il Gran Maggiordomo del Re, amministratore della più importante città portuale e base navale dell'Egitto del nord, Perunefer, il porto del "Buon viaggio". La sua vita finì presto, fra i 25 e i 30 anni, probabilmente in disgrazia, come dimostra la sua tomba, sottoposta a una furia distruttiva che si accanì quasi esclusivamente sulla sua figura, sul suo nome e sui titoli.

Il percorso della mostra
Intorno a questa storia e al sarcofago, la mostra dispone una selezione degli oggetti che i nobili egiziani dell'epoca facevano deporre nelle proprie tombe e forse anche Kenamun portò con sé: dai piatti per le offerte ai sandali con cui affrontare il lungo viaggio attraverso il regno della morte fino alla rinascita, che amuleti, balsami e ammalianti figure femminili propiziavano. Un sarcofago appartenente alla stessa epoca, ma perfettamente conservato, darà un'idea di come doveva essere quello di Kenamun prima delle traversie subite.

Con i vari oggetti sarà esposto il modello in scala 1:1 del bellissimo cocchio da corsa con cui Kenamun correva nel deserto e andava a caccia, il cui originale, oggi a Firenze, fu rinvenuto dagli operai di Rosellini nella stessa tomba da cui provengono il sarcofago di Kenamun e il suo arco, esposti nella mostra. Le pareti della sua tomba tuttora ricordano "il cocchio che Sua Maestà gli diede come segno del suo favore" e che egli volle con sé nella vita eterna. L'ultima parte del percorso è la "cripta" che ospita le spoglie mortali di Kenamun, per l'occasione ricongiunte al sarcofago.

In totale saranno esposti al pubblico circa quaranta pezzi del Museo Egizio di Firenze e delle Collezioni Egittologiche del Sistema Museale d'Ateneo dell'Università di Pisa.

Debutta ad aprile il concorso di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato e per gli aspiranti medici, veterinari e architetti dell'Università di Pisa sta per arrivare il giorno della prova. Si inizia martedì 8 aprile con il concorso per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria che, come l'anno scorso, si terrà presso il "Pisa Fiere", situato sulla Strada Statale 1 Aurelia 9, Località i Mortellini (Pisa), a circa 200 metri dal Ristorante "Re di Puglia".

Per raggiungere la sede della prova l'Università di Pisa invita i candidati a seguire le indicazioni pubblicate sul sito internet http://www.unipi.it/matricolandosi. Nei pressi della sede concorsuale, infatti, non è consentita né la sosta, né la fermata. Pertanto, chi proviene con mezzo proprio deve raggiungere il parcheggio del negozio IKEA (Via Gargalone) dal quale sarà operativo un servizio di bus navetta: dalle 8 alle 10 per l'andata e dalle 12.30 alle 14 per il ritorno. Sarà comunque garantito il trasporto per tutti i candidati. Per chi arriva in treno alla stazione FS di Pisa Centrale, saranno disponibili autobus dedicati con partenza dal terminal della CPT in Piazza Sant'Antonio (in prossimità della stazione) con partenza dalle 7.30 alle 9.00. Il servizio di autobus sarà garantito anche al termine della prova per raggiungere la stazione FS di Pisa Centrale. L'inizio della prova è previsto alle ore 11.

Le stesse indicazioni valgono per il concorso di ammissione a Medicina veterinaria, in programma mercoledì 9 aprile, sempre presso il "Pisa Fiere". L'appuntamento con la prova per Ingegneria edile architettura è invece giovedì 10 aprile, al Biennio di Ingegneria in via Giunta Pisano 28.

I numeri
Per l'anno accademico 2014/2015 sono 1803 i candidati che si contenderanno i 250 posti disponibili per il corso in Medicina e Chirurgia e i 15 in Odontoiatria. L'anno scorso gli iscritti al concorso erano 2062.

Sono 59 i posti disponibili per Medicina veterinaria con 610 candidati, rispetto ai 780 dell'anno scorso.

Una nuova serata a tema al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa in Via Roma 79 a Calci. L'appuntamento è per sabato 5 aprile con un programma ricco e gustoso che ha come protagonisti Geppetto, Pinocchio e le balene. Si comincia alle 19 con una conferenza itinerante nella grande galleria dei cetacei poi, collegandosi alla vita di Geppetto nella pancia di una balena, alle 20 è prevista la rappresentazione teatrale di "Ce-ta-ce-o- Storia surreale di un burattino alla ricerca della propria coscienza" di Rossella Gagliardi a cura della compagnia La Tartaruga di Pisa. A seguire, alle 21, una cena a base di pesce, crostacei e molluschi. Nel menù cozze ripiene, crostino con moscardini, pennette all'astice, branzino alla griglia con verdure stufate e bavarese alle fragole, il tutto accompagnato da Vermentino Solleone. Il costo della serata è di 30 euro a persona.

Tornano giovedì 10 e venerdì 11 aprile 2014 gli Open Day della Ricerca, la manifestazione promossa dall'Università di Pisa per aprire virtualmente le porte dei propri laboratori e mostrare a tutta la cittadinanza il lavoro e le persone protagonisti di questo settore. Insieme agli stand della ricerca, che quest'anno si snoderanno tra Piazza dei Cavalieri e il Polo Carmignani, il programma prevede la presentazione di alcune tra le più innovative iniziative scientifiche dell'Ateneo: studi interdisciplinari che uniscono saperi umanistici e applicazioni multimediali, esempi di spin-off di successo e progetti nati nell'ambito di programmi di collaborazione internazionale. Le due giornate saranno inoltre caratterizzate dai dibattiti pomeridiani, che avranno come filo conduttore il tema dell'etica e che, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, rinnovano il legame con i "Dialoghi dell'Espresso".

La kermesse sarà inaugurata giovedì 10 aprile, alle ore 15, con l'apertura degli stand, che illustrano in forma divulgativa la ricchezza e la varietà delle ricerche condotte nei dipartimenti dell'Università. Alle 16, al Polo Carmignani, ai saluti delle autorità seguirà l'incontro con Marco Pratellesi, direttore della divisione digitale del gruppo "L'Espresso" e tra i maggiori esperti italiani di giornalismo on line, che parlerà di "Etica 2.0. La comunicazione nell'era di internet". Subito dopo, sul palco si alterneranno la professoressa Laura Giarrè, dell'advisory board della "Andrea Bocelli Foundation", e due ricercatori dell'Ateneo, l'economista Simone D'Alessandro e l'ingegnere biomedico Arti Ahluwalia. Il dialogo, che sarà coordinato dal prorettore alla Comunicazione, Marco Guidi, avrà per titolo "Eticamente: la ricerca che fa bene". La giornata si chiuderà con la presentazione di GaragErasmus, la rete professionale della generazione Erasmus, a cura dell'executive chairman, Francesco Cappè, e con un momento in collaborazione con Radioeco, la web radio ufficiale degli studenti dell'Università di Pisa.

La mattinata di venerdì sarà incentrata su tre talk rivolti a un pubblico non specialistico e di giovani, che presenteranno alcuni casi di ricerche innovative e di successo dell'Università di Pisa. Si inizierà alle ore 10 con "Humanities, linguistica e applicazioni multimediali": il prorettore alla Ricerca, Roberto Barale, e il responsabile Ricerca e Sviluppo di Nextworks, Nicola Ciulli, dialogheranno con i professori Gabriele Gattiglia, Alessandro Lenci, Enrica Salvatori e Mirko Tavoni. Alle ore 11 toccherà a "Spin-off: performance di creatività e innovazione", con il prorettore alla Ricerca applicata e all'Innovazione, Paolo Ferragina, che introdurrà i rappresentanti di BioCare, E-SPres3D, ExtraSolution, IV Tech e JOS Technology. Alle ore 12, "Meet the MIT Project" metterà a confronto il prorettore all'Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, con alcuni degli studiosi pisani che stanno sviluppando progetti di ricerca insieme a colleghi del prestigioso MIT di Boston: Valentina Domenici, Gianluca Fiori, Michele Lanzetta e Marta Pappalardo. I tre incontri saranno coordinati dal giornalista Walter Daviddi.

La sessione pomeridiana del venerdì, con inizio alle ore 16, sarà dedicata all'incontro dal titolo "Spioni, spiati. Etica e democrazia", organizzato nell'ambito del ciclo dei "Dialoghi dell'Espresso". L'apertura dei lavori sarà affidata al rettore Massimo Augello e al direttore de "L'Espresso", Bruno Manfellotto. Subito dopo, la giornalista Stefania Maurizi intervisterà Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, che sarà in video collegamento dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra in cui è rifugiato da alcuni anni. La discussione sarà quindi sviluppata e approfondita con gli interventi dei giuristi Stefano Rodotà e Michele Ainis e del filosofo Remo Bodei, professore emerito dell'Università di Pisa.

Dopo la presentazione che si è svolta all'Università di Pisa il 2 aprile, l'idrovolante innovativo toscano farà il suo debutto in Europa ad Aero, la fiera internazionale di aeronautica, che si svolge a Friedrichshafen in Germania dal 9 al 12 aprile. Il velivolo è il risultato del progetto IDINTOS, co-finanziato della Regione Toscana e coordinato da Aldo Frediani professore di Aeroelasticità presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa.

"Il nostro obiettivo – ha spiegato Aldo Frediani – era di realizzare e sperimentazione in volo di un idrovolante ultraleggero PrandtlPlane completamente innovativo, con minori consumi, minore impatto ambientale e notevolmente più sicuro di uno velivolo tradizionale corrispondente. IDINTOS è dotato di un motore da 100 HP con due eliche intubate movimentate con cinghie dentate; il motore è posizionato in fusoliera dietro la cabina di pilotaggio".

L'Ateneo pisano ha partecipato al progetto terminato nell'agosto del 2013 con i dipartimenti di Ingegneria Civile e Industriale (DICI) e di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC) avvalendosi della collaborazione dell'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Firenze, e di un pool di imprese del territorio, CGS Group, Edi Progetti, Dielectrik, MBVision, Daxo e Humanware. In particolare il DICI ha svolto la progettazione aeromeccanica del velivolo e realizzato il modello per le prove in galleria del vento, svolgendo le attività di analisi e coordinando tutte le attività del progetto.

"Oltre alla creazione del prototipo – ha concluso Frediani - l'obiettivo generale di IDINTOS è di porre le basi per la realizzazione di un polo per la produzione di velivoli leggeri in Toscana, rilanciando la gloriosa tradizione aeronautica di un tempo che andava dalle Officine Gallinari e alla CMASA a Marina di Pisa fino dalla Piaggio di Pontedera".

Sono quattro i giovani ingegneri pisani selezionati quest'anno per l'assegnazione della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) rilasciata dalla European Nuclear Education Network (ENEN). Simone Gianfelici, Marigrazia Moscardini, Simone Pupeschi e Lucia Sargentini, laureati in Ingegneria Nucleare all'Università di Pisa, fanno parte dei sedici selezionati provenienti da vari paesi europei che a settembre ritireranno il riconoscimento presso la sede della IAEA a Vienna e vanno ad aggiungersi a numerosi altri laureati pisani che in passato hanno ricevuto la stessa certificazione.

La certificazione EMSNE viene assegnata ai laureati che possiedono un curriculum studi che include le materie rilevanti per la formazione in ingegneria nucleare e che hanno svolto un periodo di studio o di tesi all'estero e rappresenta un "quality label" in campo europeo e internazionale. La notizia dell'assegnazione è stata data dal vicepresidente dell'Associazione, il professor Javier Dies, durante l'assemblea generale di ENEN, tenutasi il 7 marzo 2014 a Essen, in Germania, sotto la guida del suo presidente, il professor Walter Ambrosini dell'Università di Pisa.

Il conseguimento della certificazione EMSNE da parte dei quattro laureati pisani testimonia l'ottimo livello raggiunto dagli studi in Ingegneria Nucleare presso l'Università di Pisa. La recente introduzione dell'insegnamento dei corsi in lingua inglese ha reso ancora più attrattiva la sua offerta didattica in questo settore, permettendo ai laureati italiani e stranieri di inserirsi immediatamente nel contesto internazionale che caratterizza le discipline nucleari.

Martedì, 05 Agosto 2014 13:07

Campionessa nello studio e nello sport

Giovanissima, neppure 25 anni compiuti, la pisana Martina Batini è una campionessa negli studi e nello sport. Lo scorso 16 marzo ha vinto l'oro nel fioretto a Tauber, in una delle gare più rinomate del circuito di Coppa del Mondo assoluto. E fra non molto prenderà la laurea specialistica in ingegneria gestionale al Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell'Università di Pisa.

"In questo momento - ha detto a caldo subito dopo la vittoria a Tauber - sono solo tanto tanto felice. Ringrazio tutti e vado a festeggiare: solo oggi, poi di nuovo in pedana per lavorare e cercare di costruire altri successi". Che sicuramente non le mancheranno. Martina parla molto semplicemente di sé, ma il racconto della sua giornata "tipo" lascia un po' senza fiato tanto sono serrati i suoi impegni. "Faccio scherma da quando avevo 5 anni – racconta la studentessa pisana – e conciliare studio e sport è molto duro, ma ormai dopo tanto anni ho trovato un equilibrio. Sono molto brava ad organizzarmi le giornate che sono sempre molto piene: mi alzo la mattina, vado a lezione, nella pausa pranzo vado in palestra, poi ritorno a lezione o studio e poi di nuovo in palestra nel tardo pomeriggio". E come se non bastasse nell'ultimo anno Martina ha aggiunto alle sue passioni anche quella della musica e così una volta alla settimana prende lezioni di batteria.

"Sono nata e cresciuta a Pisa – continua Martina - e sono rimasta qui a fare ingegneria gestionale perché il livello degli studi è ottimo. Ma il problema più grande, per quanto riguarda l'università, è nel periodo delle sessioni d'esame perché spesso sono fuori Pisa per gare o ritiri e quindi non riesco mai ad usufruire dei tre appelli che il dipartimento mette a disposizione e così ho in genere solo una possibilità per passare l'esame". Un problema che evidentemente non ha ostacolato Martina visto che le manca solo un esame per finire gli studi. E per il futuro? "Adesso penso a laurearmi entro l'anno e finire la stagione schermistica al meglio – ha concluso - poi mi guarderò intorno per vedere cosa mi si propone nel mondo del lavoro, anche se in realtà già avrei un impiego dato che sono in forza al Corpo Forestale dello Stato come atleta".

Partirà questa sera Tiggì Unipi, il nuovo telegiornale dedicato alle tematiche studentesche e universitarie, che è frutto della collaborazione tra l'emittente televisiva 50 Canale e l'Università di Pisa e che nasce dal lavoro di una redazione di studenti universitari composta da Federica Calvia, Irene Cava, Chiara Cervasio e Simone Papale.

La prima puntata del telegiornale, che avrà cadenza quindicinale, andrà in onda oggi, alle ore 21.30, e sarà visibile anche in streaming sul sito www.50canale.tv.

Tra gli argomenti dei servizi, un approfondimento sulla crisi economica e sui riflessi che essa ha sulla vita degli studenti, la questione degli appelli d'esame a Lettere e Economia e la presentazione degli eventi e delle mostre in città, tra i quali spiccano il Jazz Wide, l'esposizione a Palazzo Blu su "Balle di scienza" e la mostra fotografica su "Fenomenologia della fine". E, ancora, le rubriche sulle letture e sulle poesie consigliate dai ragazzi.

Per commenti e suggerimenti si può contattare la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o visitare la pagina Facebook "Tiggì Unipi".

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Sabato 29 marzo alle 16,30, in occasione della chiusura della mostra "Dolce Acqua", il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galilei 9, Pisa) presenta "Note d'acqua – Dialoghi a teatro tra signore per bene". Il percorso fra parole e musica è a cura di Valentina Diara e Marianna Saliba, con la consulenza scientifica di Alessandro Panajia, con la partecipazione dell coro femminile Johann Sebastian Bach diretto da Brunetta Ulivieri Carmignani. Nelle sale della mostra saranno inoltre offerti assaggi di gustosa pasticceria artigianale della tradizione pisana. Per prenotarsi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare allo 050 2216066/067.

La tecnologia ha invaso le nostre case e i nostri uffici con cavi e caricatori di batterie? Per risolvere il problema arriva JOS, la prima "superficie di energia" dal design originale, sviluppata da una startup nata dalle fila del PhD Plus, il percorso di formazione promosso dall'Università di Pisa che insegna a fare impresa puntando su talento, creatività e innovazione.

La JOS Technology Srls, incubata presso il Cerfitt di Pontech e già vincitrice della Start Cup Toscana 2013, parteciperà alla fiera "Fa' la Cosa Giusta" – area Green Makers – in programma dal 28 al 30 marzo a Milano, dove presenterà al mercato la nuova versione di JOS (Just One System), il sistema illuminotecnico e di ricarica estremamente innovativo, su cui è possibile alimentare e ricaricare dispositivi elettrici ed elettronici senza l'uso di cavi.

Scegliendo i materiali più belli e sicuri, la startup ha progettato un pannello elettrificabile a bassissima tensione su cui è possibile collegare contemporaneamente una grande quantità di dispositivi e utenze elettriche ed elettroniche, come smartphone, tablet, notebook, fotocamere digitali, casse stereo, piccoli elettrodomestici, sistemi di illuminazione a led. Inoltre la piattaforma è personalizzabile nella forma e nei colori a seconda delle esigenze e dei gusti personali.

Coniugando invenzione, design e riciclo creativo, Jos Technology interverrà a Milano in sinergia con i makers del FabLab Pisa, proponendo uno scenario condiviso: i prodotti proposti dall'azienda saranno seguiti dai makers nelle varie fasi dimostrative tipiche della filiera corta dell'autoproduzione, come lo stampaggio 3D e l'estrusione per il recupero dei vari materiali.

Il team di JOS Technology è composto da giovani con professionalità molto diverse: Marco Ariani, architetto e progettista, è l'amministratore dell'azienda; Eleonora Romiti, laureata in Storia dell'Arte e Museografia, è la communication manager; la designer Stefania Sagliocco collabora per la parte commerciale; gli ingegneri Gualtiero Fantoni e Daniele Mazzei si occupano di ricerca e sviluppo. L'idea di JOS, oggi sistema brevettato, è nata da Marco Ariani: "Come spesso accade, l'intuizione è arrivata da un confronto diretto con una semplice esperienza – spiega lo startupper – Da mancino, ogni fonte luminosa predisposta sui tavoli da lavoro, pensata per destri, produceva ombra. È così che ho pensato a JOS, un pannello microforato elettrificato a bassissima tensione su cui è possibile posizionare dispositivi elettrici per l'alimentazione e la ricarica senza cavi, in qualunque posizione e composizione si preferisca".

E la tecnologia JOS guarda avanti: il team, infatti, sta ingegnerizzando ulteriori versioni tra cui un pannello portatile con batteria integrata, con fotovoltaico diretto, e il JOS DATA, simile a un hub che veicolerà non soltanto energia elettrica ma anche dati, e infine il JOS SCOTCH, dove l'utilità del sistema verrà trasferita su un supporto estremamente flessibile.

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