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Lunedì, 03 Agosto 2015 10:31

Con TUO@uni alla scoperta dell'università

tuoçuniAiutare i giovani toscani a scegliere la facoltà universitaria più adatta alle loro esigenze. È questo l'obiettivo di TUO@uni, il progetto di orientamento promosso dalla Regione Toscana che anche quest'anno permette a 390 studenti della quarta e quinta superiore di trascorrere una settimana nelle università toscane per sperimentare l'offerta formativa degli atenei, con un focus specifico verso le opportunità occupazionali. A Pisa, come a Firenze e Siena, sono arrivati 130 ragazzi, ospiti per una settimana della Residenza dei Praticelli.

Dal 2 al 6 agosto gli studenti saranno ospitati nelle strutture dell'Azienda per il Diritto allo studio universitario delle tre città e prenderanno parte, con un'autentica full immersion estiva, a lezioni e dibattiti ma anche a momenti ricreativi di vita universitaria.

Leggi il programma della settimana a Pisa.

Dal 3 agosto i ragazzi e le ragazze inizieranno una full immersion orientativa di 4 giorni, entrando in contatto diretto con la vita universitaria. Sono previste 3 o 4 lezioni al giorno su un ampio ventaglio di argomenti diversificati a seconda dell'ateneo ospitante, con dibattito successivo e presentazioni. I docenti saranno a disposizione dei ragazzi a tempo pieno. In programma anche "speakers' corner" e nelle ore serali spazi informativi sulle altre università toscane. Domani 3 agosto prevista anche una cena con i singoli rettori ("Metti un rettore a cena").

Nel 2015 sono in tutto 464 gli studenti che hanno presentato la loro candidatura per partecipare al progetto. TUO è organizzato dalla Regione in collaborazione con i tre Atenei toscani, l'Università per stranieri di Siena, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna, l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Ardsu. Giovanisì ha promosso in maniera continuativa l'evento attraverso i suoi canali di comunicazione.

Per informazioni: www.regione.toscana.it

Lunedì, 03 Agosto 2015 10:08

Una nuova stagione per Radioeco

radioeco3È tempo di bilanci e cambiamenti in casa Radioeco, la web radio degli studenti dell'Università di Pisa che chiude la stagione con numeri da record: 30 programmi nel palinsesto settimanale con 300 puntate registrate; più di 14 mila ascoltatori live e oltre 20 mila ascolti dei podcast; quasi 190 mila accessi alla pagina e alla sezione blog che conta almeno 400 articoli pubblicati. È una macchina organizzativa complessa, con più di un centinaio i membri dell'organico, ma che funziona e che si prepara a crescere ancora. Fissata infatti al 31 agosto la scadenza per compilare la domanda di recruitment pubblicata sul sito della radio in cui si distinguono i vari profili: tecnico, speaker, blogger, redattore.

radioeco2Ma oltre al ricambio fisiologico dello staff, si annuncia anche un importante rinnovo in seno al direttivo, ufficializzato la settimana scorsa nelle sale del rettorato in compagnia del Comitato dei Garanti, formato da Marco Guidi, prorettore alla Comunicazione, Rosalba Tognetti, prorettrice agli Studenti, e dalla professoressa Dianora Poletti.

La novità sta nel passaggio di testimone dallo storico station manager e fondatore, Francesco Cito, che dal 2008, anno di nascita della radio, ha seguito e coordinato tutte le attività fino ad oggi, a Fabiano Catania che dopo un anno di pratica si prepara alla gestione affiancato dagli altri membri del direttivo Caterina Pinzauti, Adriana Vernice, Francesca Giannaccini e Nicolò Caltabellotta.

Nuova direzione, nuovo organico, nuova stagione ma la musica non cambia. Tanti già i progetti in cantiere - a partire da una più forte presenza ad eventi come il prossimo Internet Festival - finalizzati a far conoscere ancora di più quello che è nato come un piccolo esperimento online e che sta formando negli anni, "la voce degli studenti dell'Università di Pisa".

nutrizioneTra le nuove lauree magistrali in arrivo all'Università di Pisa a partire dall'anno accademico 2015/2016 c'è anche "Scienze della nutrizione umana", un corso di studi della durata di due anni attivato al dipartimento di Farmacia e pensato per i laureati triennali provenienti dall'ambito sanitario o scientifico-farmaceutico. Il corso ha l'obiettivo di formare una figura professionale con conoscenze e competenze specifiche nell'ambito degli alimenti e dei nutrienti, in grado di operare anche in organismi internazionali.

Il laureato in "Scienze della nutrizione umana" sarà capace di valutare la composizione, la qualità nutrizionale, l'efficacia funzionale, la sicurezza e l'idoneità degli alimenti per il consumo umano, nonché lo stato di malnutrizione in eccesso o in difetto nelle popolazioni o in gruppi di popolazioni. Allo stesso tempo avrà tutte le conoscenze necessarie per applicare correttamente la normativa vigente, padroneggiare le nuove tecnologie applicate all'alimentazione e nutrizione umana ed essere in grado di promuovere la salute umana, realizzando un approccio distinto e integrato a quello sanitario.

Nel corso di laurea saranno quindi affrontate discipline formative quali chimica generale, organica e analitica, fisiologia della nutrizione, medicina interna e gastroenterologia e discipline specialistiche inerenti gli alimenti, i nutrienti, l'economia e l'organizzazione dei sistemi alimentari, la statistica dei consumi alimentari e delle tendenze nutrizionali, e la relativa legislazione di riferimento. Per conseguire la laurea lo studente dovrà acquisire 120 crediti formativi universitari (CFU). Il percorso didattico prevede inoltre 300 ore di tirocinio professionalizzante da svolgersi presso strutture universitarie, aziende pubbliche o private, enti pubblici o altre strutture esterne nazionali o estere. Il corso non prevede il numero programmato né obbligo di frequenza.

I laureati magistrali in Scienze della nutrizione umana potranno esercitare la propria professione presso aziende di preparazione, conservazione e distribuzione degli alimenti, aziende farmaceutiche e dei prodotti per la salute, aziende di ristorazione e ristorazione ospedaliera. Inoltre potranno lavorare in organismi pubblici e privati – anche internazionali – preposti alla conoscenza e alla sorveglianza delle tendenze nutrizionali della popolazione e al controllo degli alimenti e dei prodotti per la salute e in istituzioni che si occupano di nutrizione in funzione degli effetti sulla salute e sul benessere degli individui. I laureati potranno anche accedere a corsi di dottorato di ricerca, scuole di specializzazione e master, nonché all'esame di Stato dell'Ordine Nazionale dei Biologi, il cui superamento consente l'iscrizione al relativo albo professionale e l'esercizio di attività libero professionali nei diversi settori inerenti la nutrizione umana.

Per ulteriori informazioni sul corso, gli interessati possono consultare il sito www.farm.unipi.it o possono contattare l'Unità Didattica del dipartimento di Farmacia ai numeri 050 2219503/502/528 o tramite e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

buoni frutti Nasce "I Buoni Frutti", il primo progetto di franchising sociale in agricoltura a sostegno dell'innovazione e della diffusione di pratiche e prodotti di agricoltura sociale. Presentata a Roma a luglio, alla presenza del MIPAAF e delle organizzazioni del settore agricolo, "I Buoni Frutti" è un'iniziativa del dipartimento di Scienze veterinarie dell'Università di Pisa e dell'Agenzia Italiana per la Campagna e l'Agricoltura Responsabile e Etica (AiCARE). L'idea è di utilizzare la tecnica del franchising commerciale adattandola a una funzione pubblica, per trasferire conoscenze ed esperienza da imprese e territori di successo verso nuovi interlocutori meno esperti. "I Buoni Frutti" si pone dunque come marchio etico a livello nazionale con l'obiettivo di valorizzare i prodotti realizzati all'interno di percorsi di agricoltura sociale e promuovendone al contempo le buone pratiche.
"In Italia, l'agricoltura sociale è un mondo relativamente nuovo che coinvolge attori diversi - imprese agricole, cooperative sociali, associazione di volontariato, istituzioni pubbliche", ha spiegato il professore Francesco Di Iacovo dell'Ateneo pisano.
"La legge sull'agricoltura sociale – ha aggiunto Di Iacovo - è appena diventata legge dello Stato. Il riferimento normativo faciliterà così il lavoro di quanti nell'agricoltura sociale già operano e, allo stesso tempo, assicurerà chiarezza normativa per quanti si avvicineranno per la prima volta al tema. La legge nazionale, però, richiederà specifiche applicative volte a facilitare la corretta diffusione dell'agricoltura sociale, una direzione nella quale agisce 'I Buoni Frutti'" .
"'I Buoni Frutti' – ha sottolineato Francesca Durastanti, presidente di AICARE - vuole accelerare la diffusione delle buone pratiche di agricoltura sociale facilitando la diffusione regolata dell'innovazione e accompagnando processi di creazione di valore sociale ed economico utili per rispondere a parte dei bisogni oggi presenti nella società italiana".
Fra gli esempio concreti di buone pratiche in agricoltura sociale, come sottolineano i promotori "I Buoni Frutti", c'è ad esempio l'esperienza della provincia di Torino. In tre anni, a seguito di un'azione coordinata da Coldiretti Torino e Università di Pisa, si è creata una rete di 35 imprese, 15 cooperative sociali, consorzi dei servizi e Comuni che è riuscita, senza investimenti pubblici diretti, a includere al lavoro 38 persone a bassa contrattualità. Il progetto www.ortietici.it dell'Università di Pisa ha poi evidenziato che i prodotti di agricoltura sociale creano valore per la comunità (per ogni kg di prodotto un risparmio di spesa pubblica di 0,74 € rispetto al costo di servizi alternativi, e 7 minuti di lavoro inclusivo di persone a bassa contrattualità con un'efficacia superiore rispetto a pratiche ordinarie), per i consumatori (0,70€ di risparmio rispetto a prodotti di pari qualità sui mercati ordinari) e per privati (un margine di 0,30€/kg per il progetto al netto dei costi).

frutti rossiIl segreto della dieta mediterranea è anche nei colori e il merito è degli antociani, molecole che determinano la colorazione dal rosso al blu di frutta e verdura e che possono contribuire alla prevenzione di malattie cronico-degenerative connesse alla produzione di radicali liberi. A documentare le ultime scoperte sul ruolo benefico degli antociani per la salute sono stati Lucia Guidi e Marco Landi del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa in un loro recente contributo al volume "Handbook of Anthocyanins: Food Sources, Chemical Application and Health Benefits" (Nova Science Publisher).
 

guidi e landi"Gli antociani (anthos = fiore e kyanos = blu) sono tra i pigmenti più diffusi nel regno vegetale e molti alimenti tipici della dieta mediterranea ne sono ricchi come ad esempio mirtilli, melanzane, pesche, arance, fichi, ciliegie, olive solo per annoverarne alcuni", ha spiegato Lucia Guidi.

Per ogni frutto e ortaggio i ricercatori dell'Ateneo pisano hanno riportato il contenuto di antociani, ricavandone così una sorta di "classifica" degli alimenti, con in testa l'uva nera (800-900 mg di antociani per 100 grammi), seguita dalla ciliegia (350-400 mg), dal ribes (80-420 mg) e dalle olive (55-430 mg), fino al vino rosso (24-35 mg).

"È stato calcolato – ha concluso Lucia Guidi - che l'apporto procapite di antociani attraverso la dieta può variare nei Paesi europei tra i 19,8 e 64,9 mg al giorno e che certamente gli italiani sono tra i maggiori consumatori di queste molecole proprio in virtù della dieta mediterranea e dall'assunzione quotidiana di frutti come more, fragole o prugne e di ortaggi come melanzane e radicchio senza dimenticare, infine, il vino".

Ne hanno parlato:
La Repubblica Firenze
Il Tirreno Pisa
Repubblica.it
RepubblicaFirenze.it
Focus.it
Ok-Salute.it
YahooNotizie.it
InToscana.it
Today.it
GoNews.it
PisaInformaFlash
LaGazzettadiLucca.it
GreenReport
WineNews.it

Cartolina 10 08 1894 retroDisegni al posto di parole, le lingue più diverse, dal latino al tedesco, così come diversi sono i toni e gli stili, dall'amichevole ed affettuoso al deferente e formale sino alla linguaggio licenzioso e alle imprecazioni squisitamente toscane. Il primo volume dell'edizione critica e integrale dell'epistolario Giacomo Puccini, appena pubblicato dalla casa editrice Leo S. Olschki, è frutto di un lavoro di ricerca durato anni: a coordinare l'intero progetto (i volumi previsti sono in tutto nove) è la professoressa Gabriella Biagi Ravenni del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa che ha curato anche questa prima uscita insieme allo studioso di Puccini Dieter Schickling.


Questo primo volume contiene 784 lettere, 150 delle quali inedite, che vanno dal 1877 al 1896 e nell'insieme fotografa il ventennio più ricco di cambiamenti nella vita e nella carriera di Giacomo Puccini. Sul piano professionale si ripercorre la fase finale degli studi sino alla maturazione artistica, da Le Villi (che suscitò l'interesse degli esperti) e dall'Edgar (che invece sembrò un arretramento tanto che Puccini, scoraggiato, meditò di emigrare in America) al primo successo indiscusso di Manon Lescaut e alla consacrazione definitiva con La bohème. Sul piano umano emergono gli affetti familiari e le amicizie giovanili, le ambizioni e le GiacomoPuccinidifficoltà e si passa da un Puccini povero studente di provincia al conservatorio di Milano sino all'agiatezza finalmente conquistata. Moltissimi anche i destinatari che aumentano con il passare degli anni: i suoi librettisti ed in particolare Luigi Illica, il suo editore Giulio Ricordi, gli interpreti come il tenore Francesco Tamagno, i familiari e infine anche le 25 lettere che testimoniano la relazione fra Giacomo ed Elvira Bonturi.


"Il lavoro di ricerca sull'epistolario si è dimostrato un vero e proprio work in progress – spiega Gabriella Biagi Ravenni – il censimento delle lettere ha registrato un continuo incremento, 4.000 nel 1989, più di 7.000 nel 2008 e oltre le 8.000 nel 2014. Su questa base è ragionevole pensare che nel corso della sua vita Puccini abbia scritto più di 20.000 lettere e che ai nove volumi previsti dal piano dell'opera se ne aggiungano anche altri".
La realizzazione del progetto è iniziata con la ricerca delle fonti, con l'acquisizione di buone riproduzione e il loro inserimento in una banca dati dedicata. Le fasi successive di trascrizione e annotazione dei testi hanno quindi richiesto un fitto lavoro di équipe da parte dei membri del comitato editoriale che si sono avvalsi di una metodologia informatica creata ad hoc.
Il primo volume dell'Epistolario, alla cui pubblicazione hanno contribuito il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, fa parte dell'Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Estate
Libertà Piacenza
Gazzetta di Parma
Giornale di Brescia
Ansa Cultura
Ansa Toscana
PisaInformaFlash

Disegni al posto di parole, le lingue più diverse, dal latino al tedesco, così come diversi sono i toni e gli stili, dall'amichevole ed affettuoso al deferente e formale sino alla linguaggio licenzioso e alle imprecazioni squisitamente toscane. Il primo volume dell'edizione critica e integrale dell'epistolario Giacomo Puccini, appena pubblicato dalla casa editrice Leo S. Olschki, è frutto di un lavoro di ricerca durato anni: a coordinare l'intero progetto (i volumi previsti sono in tutto nove) è la professoressa Gabriella Biagi Ravenni del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa che ha curato anche questa prima uscita insieme allo studioso di Puccini Dieter Schickling.
Questo primo volume contiene 784 lettere, 150 delle quali inedite, che vanno dal 1877 al 1896 e nell'insieme fotografa il ventennio più ricco di cambiamenti nella vita e nella carriera di Giacomo Puccini. Sul piano professionale si ripercorre la fase finale degli studi sino alla maturazione artistica, da Le Villi (che suscitò l'interesse degli esperti) e dall'Edgar (che invece sembrò un arretramento tanto che Puccini, scoraggiato, meditò di emigrare in America) al primo successo indiscusso di Manon Lescaut e alla consacrazione definitiva con La bohème. Sul piano umano emergono gli affetti familiari e le amicizie giovanili, le ambizioni e le difficoltà e si passa da un Puccini povero studente di provincia al conservatorio di Milano sino all'agiatezza finalmente conquistata. Moltissimi anche i destinatari che aumentano con il passare degli anni: i suoi librettisti ed in particolare Luigi Illica, il suo editore Giulio Ricordi, gli interpreti come il tenore Francesco Tamagno, i familiari e infine anche le 25 lettere che testimoniano la relazione fra Giacomo ed Elvira Bonturi.
"Il lavoro di ricerca sull'epistolario si è dimostrato un vero e proprio work in progress – spiega Gabriella Biagi Ravenni – il censimento delle lettere ha registrato un continuo incremento, 4.000 nel 1989, più di 7.000 nel 2008 e oltre le 8.000 nel 2014. Su questa base è ragionevole pensare che nel corso della sua vita Puccini abbia scritto più di 20.000 lettere e che ai nove volumi previsti dal piano dell'opera se ne aggiungano anche altri".
La realizzazione del progetto è iniziata con la ricerca delle fonti, con l'acquisizione di buone riproduzione e il loro inserimento in una banca dati dedicata. Le fasi successive di trascrizione e annotazione dei testi hanno quindi richiesto un fitto lavoro di équipe da parte dei membri del comitato editoriale che si sono avvalsi di una metodologia informatica creata ad hoc.
Il primo volume dell'Epistolario, alla cui pubblicazione hanno contribuito il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, fa parte dell'Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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Scheda del volume: http://www.olschki.it/libro/9788822263636
Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini: http://www.puccini.it/index.php?id=464

migrantiÈ un percorso concepito per formare futuri esperti in due ambiti cruciali della politica contemporanea, che fornirà chiavi di lettura e di analisi del sistema internazionale – globale ed europeo – con particolare attenzione al ruolo degli Stati, delle organizzazioni internazionali e dei soggetti privati, alle ragioni delle tensioni e dei conflitti e ai modi in cui questi si siano o possano essere risolti. Dal prossimo anno accademico, la laurea magistrale in "Studi internazionali" del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa attiverà due nuovi curricula in Geopolitica degli interessi europei nell'era della globalizzazione e Governance delle migrazioni, elaborati dopo un'ampia ricognizione dell'offerta didattica a livello nazionale e una riflessione sull'esigenza di formare esperti in ambiti in cui sono richieste con sempre maggiore frequenza competenze avanzate e su cui il corpo docente pisano è particolarmente qualificato.

"Un corso di laurea che ha come obiettivo la formazione di specialisti in relazioni internazionali deve sapersi rinnovare nei contenuti e andare nella direzione in cui evolvono gli assetti globali – commenta la professoressa Elena Dundovich e presidente del corso di laurea – La nostra laurea magistrale avvierà gli studenti verso l'approfondimento di due macrotematiche che risultano poco coperte dagli altri atenei, e darà loro strumenti indispensabili per inserirsi in un settore lavorativo che ha sempre più bisogno di professionisti con competenze e abilità specifiche".

In particolare, il curriculum in "Geopolitica degli interessi europei nell'era della globalizzazione" intende fornire gli strumenti per operare in maniera adeguata in quella che si sta rivelando essere sempre più una delle aree chiave dell'età contemporanea. Partendo da una solida conoscenza di elementi linguistici, storico-politici, geografici, istituzionali, socio-culturali, giuridici e politico-economici, il curriculum intende infatti mettere il laureato nella condizione di comprendere il ruolo dell'UE nei vari scacchieri mondiali, e le ragioni di un suo (ancora) parziale protagonismo; di analizzare in maniera corretta le dinamiche che animano il mondo euro-mediterraneo e post-sovietico; di elaborare modelli, svolgere analisi, stabilire e gestire relazioni in ambito accademico, politico, commerciale e finanziario. In particolare, accanto alla politica estera dell'Italia nell'area, specifica attenzione verrà dedicata al tema dell'integrazione euroasiatica e al sistema di rapporti con l'Unione Europea e la Nato.

A fronte di un dibattito pubblico spesso male impostato e di decisioni di policy - sia nazionale che europea - che prendono in considerazione questioni circoscritte o prospettive di corto respiro, il curriculum in "Governance delle migrazioni" intende formare persone capaci di comprendere, spiegare, governare i fenomeni migratori nella loro globalità e le dinamiche dell'integrazione dei cittadini stranieri, nell'ambito di istituzioni internazionali, nazionali e locali e di associazioni e organizzazioni no profit. Inoltre, intende fornire i laureati di un'adeguata padronanza della dimensione europea della politica migratoria e del bisogno di costruire un dialogo equo e lungimirante con i paesi di origine e di transito, nel pieno rispetto dei diritti umani e della rule of law.

"Quale che sia il curriculum prescelto – sottolinea il professor Marcello Di Filippo, docente di riferimento del corso – sarà realizzato un collegamento effettivo fra le specifiche aree di studio, l'esperienza di tirocinio e il lavoro di tesi. In tale prospettiva, la mobilità internazionale sarà fortemente incoraggiata e i docenti coinvolti valorizzeranno la propria rete di contatti consolidati con università straniere, centri di ricerca, organizzazioni internazionali e istituzioni statali operanti nell'ambito degli argomenti trattati nel corso".

Maggiori informazioni sul corso sono disponibili a questo link.

Si chiama Elias Wendm Atalay, ha 27 anni, è originario di Shire in Etiopia ed è il primo studente straniero laureato in "Embedded Computing Systems", il corso di laurea magistrale dell'Università di Pisa, realizzato in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che prepara specialisti nei sistemi di elaborazione dedicati utilizzati nell'ambito dell'automazione, dell'avionica, dell'elettronica dei veicoli, delle telecomunicazioni e della robotica.

Elias, dopo aver conseguito il Bachelor of Science presso il Mekelle Institute of Technology, si è iscritto a Pisa nell'anno accademico 2012-2013, laureandosi pochi giorni fa con una tesi dal titolo "Design and Analysis of Routing Protocol for IPv6 Wireless Sensor Networks". La tesi è stata realizzata nei laboratori del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione sotto la guida del professor Enzo Mingozzi e discussa davanti a una commissione presieduta dal professor Marco Avvenuti. La proclamazione è stata preceduta da un saluto del rettore Massimo Augello che ha ricordato l'impegno dell'Ateneo pisano nelle politiche di internazionalizzazione.

La laurea magistrale in "Embedded Computing Systems", di cui è presidente la professoressa Gigliola Vaglini, appartiene alle discipline dell'Ingegneria Informatica. Le materie di insegnamento comprendono sistemi operativi in tempo reale, algoritmi, gestione delle risorse, sistemi a microcontrollore, sistemi multicore, sistemi distribuiti, reti di sensori, ingegneria del software, programmazione in ambienti distribuiti. Attivato dall'anno 2012/2013, il corso è una delle lauree dell'Ateneo tenute interamente in lingua inglese, che riescono ad attrarre anche studenti dall'estero. Ad oggi, alla laurea in "Embedded Computing Systems", risultano iscritti 3 studenti stranieri, di cui due etiopi e un pachistano, mentre per il prossimo anno accademico sono in arrivo altri due studenti egiziani e due etiopi.

Hanno discusso una tesi sulla riqualificazione delle aree verdi intorno al Polo didattico delle Piagge, laureandosi alla magistrale in "Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio" con il massimo dei voti e la lode. Ermes Lo Piccolo e Renato Ricciardi, entrambi venticinquenni, originari rispettivamente di Palermo e di Modugno in Puglia, hanno presentato il progetto negli scorsi giorni, confrontandosi con i docenti relatori, Salvatore Brunello Consorti e Damiano Remorini, e con il correlatore Francesco Monacci.

La tesi dei due giovani è nata nell'ambito delle attività del Gruppo di lavoro per la gestione degli spazi verdi dell'Università di Pisa, attivato negli scorsi mesi e composto dal prorettore Sandro Paci, che ne è il coordinatore, dai professori Giacomo Lorenzini, Rossano Massai, Cristina Nali e Paolo Vernieri, oltre che dal referente per la manutenzione delle aree a verde della Direzione edilizia e telecomunicazione, Federico Soldani.

Lo studio è partito dall'analisi del contesto territoriale di riferimento dell'area delle Piagge, attraverso la consultazione di documentazione storica d'archivio, di cartografia e di foto aeree.

È stato così possibile ricostruire le vicende storiche che hanno interessato la zona negli ultimi tre secoli. In seconda battuta, è stato ricostruito un quadro delle norme e delle prescrizioni presenti negli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale: il Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico, il Piano di Indirizzo Territoriale. Infine, tutte le informazioni raccolte sono state utilizzate per formulare una proposta progettuale che consentisse di ridurre le criticità riscontrate nell'area e allo stesso tempo di soddisfare le esigenze avanzate dall'Ateneo.

In particolare, il progetto finale ha mirato a riprogettare le aree verdi esistenti per migliorare la fruibilità da parte degli studenti, con particolare attenzione al tema dell'accessibilità degli studenti disabili, a rendere maggiormente funzionali la viabilità e la mobilità all'interno dell'area, a creare un nuovo spazio verde a servizio dell'Aula Convegni del Polo e a individuare e allestire luoghi idonei al posteggio.

Oltre a essere stata valutata con il massimo dei voti dalla Commissione di laurea, la tesi di Ermes Lo Piccolo e Renato Ricciardi è stata molto apprezzata dal Gruppo di lavoro tecnico dell'Ateneo e costituirà la base per i concreti interventi che saranno realizzati nell'area del Polo Piagge a partire dal prossimo anno.

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