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Garantire la qualità dei prodotti e, insieme, un maggior rispetto dell’ambiente attraverso il confronto tra pratiche di agricoltura biologica e tecniche convenzionali. È questo l’obiettivo di un progetto di ricerca internazionale a cui è stato chiamato a collaborare il Centro di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa, scelto come prima stazione sperimentale in Europa e tra le primissime nel mondo, che si aggiunge alle due selezionate finora in Canada e a una terza negli Stati Uniti. Per illustrare i dettagli del progetto, oltre che per avviare la fase operativa della collaborazione, sarà a Pisa nei prossimi giorni il dottor Klaus Lorenz, del “Carbon Management e Sequestration Centre” della Ohio State University, che lunedì 3 ottobre, dalle ore 10 alle ore 12, terrà una conferenza nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, dal titolo “Il sequestro del carbonio del terreno per la sicurezza alimentare e per il clima”. 

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Secondo le più accreditate fonti scientifiche, circa un quarto delle emissioni totali dei cosiddetti “gas serra” è dovuto alle attività agricole, con una forte incidenza dei processi legati alla gestione dei suoli e della sostanza organica in essi contenuta o applicata mediante la fertilizzazione. L’agricoltura, al pari di altre attività, può quindi contribuire alla riduzione del livello complessivo delle emissioni di “gas serra”, avvalendosi di tecniche in grado di “sequestrare” l’anidride carbonica dall’atmosfera e di trasformarla in altri composti stabili del carbonio. Il dottor Lorenz sta appunto sviluppando uno studio mirato alla definizione delle variazioni dello stock di carbonio organico nei terreni gestiti secondo sistemi convenzionali e biologici. Il progetto mira a dimostrare che le tecniche di coltivazione biologica permettono di immagazzinare, e quindi di imprigionare, maggiori quantità di carbonio nel terreno, limitando la sua dispersione nell’aria e di conseguenza gli effetti nocivi sull’atmosfera. In particolare, la ricerca intende monitorare gli effetti delle due diverse tipologie di coltivazione, sul medesimo terreno, nel medio e lungo periodo, comunque dopo un tempo minimo di cinque anni, e – ulteriore elemento di novità del progetto del dottor Lorenz - a una profondità di circa un metro, che è tripla rispetto alle sperimentazioni effettuate finora, ferme a 30 centimetri.

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Il Centro Avanzi è stato selezionato come stazione sperimentale per le sue peculiari caratteristiche, per le tecniche rigorose e di avanguardia che in esso vengono praticate e per avere a disposizione, al suo interno, terreni simili in cui convivono coltivazioni biologiche e altre tradizionali. Per rispondere alle esigenze della ricerca sono stati individuati i campi del progetto “Mediterranean Arable Systems COmparison Trial” (MASCOT), attivo già dal 2000, sui quali nei prossimi giorni i ricercatori pisani e americani effettueranno un primo campionamento.

“Siamo molto orgogliosi per essere stati selezionati nell’ambito del progetto di ricerca sviluppato dal dottor Lorenz – ha commentato il professor Marco Mazzoncini, direttore del Centro Avanzi – a dimostrazione del fatto che la nostra struttura è conosciuta e apprezzata anche all’estero per le sue ricerche di lungo periodo, strumento sempre più importante nel campo della moderna ricerca agronomica”.

Venerdì, 30 Settembre 2016 08:27

Cinemind - Cineforum del SISM

LocandinaIl SISM, Segretariato Italiano Studenti Medicina - Sede Locale di Pisa, organizza il cineforum CINEMIND,  finanziato con il contributo di ateneo per le attività studentesche.

Il programma prevede la proiezione di due film.

Programma

5 ottobre 2016 ore 21
Ben X
di Nic Balthazar (Belgio , 2007)

12 ottobre 2016 ore 21
K-pax - Da un altro mondo
di Iain Softley (USA, Germania, 2001)

Le proiezioni avverranno nella sala multimediale della residenza Don Bosco in Via San Giovanni Bosco 3 , Pisa alle ore 21,00.

Info

Giovanni Serughetti
www.pisa.sism.org

https://www.facebook.com/groups/sism.pisa/

https://www.facebook.com/pisasism

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Venerdì, 30 Settembre 2016 07:38

Olimpiadi Erasmus by ESN Pisa

LocandinaL'8 ottobre l'associazione Erasmus Student Nerwork Pisa organizza l'evento "Olimpiadi Erasmus by ESN Pisa", una giornata di sport e divertimento, con sfide a pallavolo, basket e calcio. Il tutto in pieno spirito Erasmus,  con premi per le squadre vincitrici.

Quando
Le Olimpiadi Erasmus sono programmate per la giornata di sabato 8 ottobre, dalle 14.30 alle 20.00.

Dove
Ci troveremo al CUS Pisa, in via Federico Chiarugi 5

Quanto costa
L’evento sarà totalmente gratuito

Per partecipare all’evento è necessario essere iscritti al CUS Pisa.
Iscriversi è semplicissimo e utilissimo: è necessario procurarsi un certificato medico non agonistico e presentarsi durante gli orari di apertura al CUS Pisa per fare la tessera con la quale potrete usufruire delle strutture sportive a prezzi molto inferiori rispetto agli altri campi, oltre ad avere copertura assicurativa.

Se vuoi partecipare insieme ad altri tuoi amici/amiche, potete iscrivervi come squadra ( calcio max 5 giocatori, basket max 3 giocatori).

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Info

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“Senza clamore e dissonanze” in queste semplici parole si può racchiudere il complesso lavoro dell’architetto pisano Roberto Mariani (1938-2001), sopito per più di un decennio in un apparente silenzio che invece ha molto da raccontare. Dall’inaugurazione venerdì 30 settembre alle ore 19 fino al 30 novembre si potrà visitare presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa una mostra a lui dedicata, testimonianza della sua ricca attività professionale.

Roberto Mariani architetto

La mostra “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri, Teresa Arrighetti, Sara Guazzelli, con un allestimento ideato dall’Associazione Culturale 120g, ripercorre le tappe principali del lavoro dell’architetto filtrato attraverso una scrupolosa analisi condotta nell’ampio archivio di Roberto Mariani. Nel corso della sua attività professionale, Mariani si occupa di design, edilizia, elabora proposte urbanistiche e partecipa a numerosi concorsi vincendo importanti premi di architettura.

Dalla sede della federazione del Partito Comunista Italiano in via Fratti (1964-1967), opera progettata con Francesco Tomassi, al recupero delle Corti di San Domenico in corso Italia (1987-1991, foto in alto); dalla sistemazione dell’isolato di via Titta Ruffo, via Garofani e corso Italia (1982-1991, foto in basso), al complesso residenziale di via Contessa Matilde, nell’area prima occupata dall’Istituto Opoterapico (1988-1991); dal complesso ippico “Scuderie Nuove” in località Barbaricina (1992-1993), al nuovo cimitero di Cascina (1975-1987); fino ad arrivare all’ultima sua opera, il Polo Didattico Giovanni Carmignani dell’Università di Pisa (1992-2003).

La mostra è accompagnata dal volume “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri (Pisa University Press, 2016), che racconta l’avventura umana e professionale dell’architetto pisano e costituisce una necessaria guida critica al percorso espositivo.roberto mariani

“Uno nato al Portone”, come amava definirsi Mariani, un uomo di quartiere, un intellettuale con un profondo substrato culturale continuamente nutrito da una curiosità per l’architettura e per la vita. A quindici anni dalla sua scomparsa “l’attività professionale di Mariani rimane un significativo riferimento da seguire per trarne insegnamenti, comparazioni, stimoli o critiche, mai qualcosa di trascurabile”.

“Senza clamore e dissonanze” in queste semplici parole si può racchiudere il complesso lavoro dell’architetto pisano Roberto Mariani (1938-2001), sopito per più di un decennio in un apparente silenzio che invece ha molto da raccontare. Dall’inaugurazione venerdì 30 settembre alle ore 19 fino al 30 novembre si potrà visitare presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa (Lungarno Galilei, 9) una mostra a lui dedicata, testimonianza della sua ricca attività professionale.
La mostra “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri, Teresa Arrighetti, Sara Guazzelli, con un allestimento ideato dall’Associazione Culturale 120g, ripercorre le tappe principali del lavoro dell’architetto filtrato attraverso una scrupolosa analisi condotta nell’ampio archivio di Roberto Mariani. Nel corso della sua attività professionale, Mariani si occupa di design, edilizia, elabora proposte urbanistiche e partecipa a numerosi concorsi vincendo importanti premi di architettura.
Dalla sede della federazione del Partito Comunista Italiano in via Fratti (1964-1967), opera progettata con Francesco Tomassi, al recupero delle Corti di San Domenico in corso Italia (1987-1991); dalla sistemazione dell’isolato di via Titta Ruffo, via Garofani e corso Italia (1982-1991), al complesso residenziale di via Contessa Matilde, nell’area prima occupata dall’Istituto Opoterapico (1988-1991); dal complesso ippico “Scuderie Nuove” in località Barbaricina (1992-1993), al nuovo cimitero di Cascina (1975-1987); fino ad arrivare all’ultima sua opera, il Polo Didattico Giovanni Carmignani dell’Università di Pisa (1992-2003).
La mostra è accompagnata dal volume “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri (Pisa University Press, 2016), che racconta l’avventura umana e professionale dell’architetto pisano e costituisce una necessaria guida critica al percorso espositivo.
“Uno nato al Portone”, come amava definirsi Mariani, un uomo di quartiere, un intellettuale con un profondo substrato culturale continuamente nutrito da una curiosità per l’architettura e per la vita.
A quindici anni dalla sua scomparsa “l’attività professionale di Mariani rimane un significativo riferimento da seguire per trarne insegnamenti, comparazioni, stimoli o critiche, mai qualcosa di trascurabile”.

Sarà Tommaso Lorenzetto Bologna, laureando del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, a seguire il progetto formativo promosso dalla Scuola di Istruzione e Cultura Cinofila DobreDog che prevede l’addestramento di un cane per l’assistenza di una persona con disabilità. Per individuare il binomio uomo-cane con cui lavorerà il ragazzo, è stato bandito il concorso “Mi afFido”, il cui regolamento è disponibile a questo link: http://www.dobredog.it/miaffido/.
Tommaso Lorenzetto Bologna, 24 anni e originario di Firenze, è uno studente dell’ultimo anno del corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, tirocinante presso DobreDog A.S.D., e affiancherà il cane e il suo proprietario per tutta la durata del progetto, con lezioni a domicilio della durata di un’ora a cadenza settimanale. Il resoconto del progetto sarà il presupposto per la realizzazione della sua tesi. Le attività avranno una durata di otto mesi e si svolgeranno a partire da novembre 2016 per concludersi a giugno 2017.
Le nozioni non saranno trasmesse direttamente al cane, ma sarà il suo proprietario a insegnargli tutto, guidato nell’addestramento dallo studente. Le attività formative saranno stabilite insieme al proprietario sulla base delle sue esigenze e in base al tipo di disabilità. Le più comuni generalmente prevedono accendere e spegnere la luce, portare il telefono quando squilla, chiamare aiuto in caso di necessità, raccogliere oggetti caduti e aprire e chiudere le porte.
«Il nostro corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, unico in Italia nel suo genere, fornisce agli studenti la possibilità di svolgere attività formative presso enti esterni in cui mettere in pratica le nozioni ricevute nei diversi insegnamenti – dichiara Angelo Gazzano, docente del dipartimento di Scienze veterinarie - Questa opportunità è particolarmente importante per formare laureati in grado di collocarsi in modo professionale nel mondo dell’educazione cinofila. L’iniziativa che il nostro dipartimento sta portando avanti con la Scuola di formazione cinofila Dobredog è l’ultima di una lunga serie di contatti con istituzioni pubbliche (tra cui il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pisa, la Scuola Nazionale per Cani Guida per Ciechi della Regione Toscana, il Canile Intercomunale Soffio di Vento di Pisa) e private che hanno permesso ai nostri studenti di ottenere una formazione pratica di notevole valore. Siamo particolarmente lieti di collaborare a questa iniziativa soprattutto per le ricadute sociali che potrà avere, nel migliorare la qualità di vita di una persona con disabilità».

Ormai alla vigilia della Notte dei ricercatori, in programma il 30 settembre per le piazze e le strade di Pisa, appuntamento con l’ultimo incontro del ciclo “Aspettando BRIGHT”. Giovedì 29 settembre, presso i Vecchi Macelli in via Nicola Pisano 27, i segreti delle spezie e le sonorità del jazz si sposeranno in una serata dal titolo “2016: Odissea tra le Spezie”, coordinata dal dottor Roberto Marangoni e dallo staff di “Cantina Jazz”.

L’evento si articola in due parti: a partire dalle ore 17 esperti della materia sveleranno al pubblico i molti segreti delle spezie, spaziando dagli aspetti storici ed economici alle caratteristiche agronomiche e nutraceutiche (partecipazione a ingresso libero). La seconda prevede la prenotazione obbligatoria e il pagamento di un biglietto cumulativo di 20 euro a testa, ed è a sua volta composta di diverse attività. Dalle 19.30 alle 21 ci sarà un buffet speziato (a cura del Caffé letterario VoltaPagina, con spezie fornite da WebbJames) e nel contempo viste guidate al Museo degli Strumenti per il Calcolo. Con “Dimmi di che spezia sei”, i ricercatori del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa offriranno inoltre esperienze sensoriali guidate tra le spezie, basate solo su olfatto e gusto.

Alle ore 21 prenderà il via “CantinaJazz”, con un programma particolarissimo dedicato a scoprire cosa si intende per “speziatura” quando parliamo dei vini o liquori. A fine serata si esibirà sul palco il quintetto formato da Piero Frassi al piano, Nino Pellegrini al contrabbasso, Marco Simoncini alla batteria, Nico Gori al sassofono e clarinetto ed Emiliano Loconsolo alla voce.

Venerdì 30 settembre, Damiano Marchi, l’antropologo dell’Università di Pisa che ha partecipato alla scoperta dell’Homo naledi, sarà ospite della trasmissione “Agorà” condotta dal giornalista Gerardo Greco, in onda su Rai Tre dalle 8 alle 10 di mattina. Marchi è stato invitato a parlare del suo studio e del libro in cui racconta della sua scoperta, “Il mistero di Homo Naledi”, pubblicato da Mondadori.
La scoperta del sistema di grotte del Rising Star in Sudafrica alla fine del 2013, ha portato alla luce i resti fossili di una nuova specie di ominine, Homo naledi, la cui descrizione è stata pubblicata a settembre 2015. La scoperta ha dell’eccezionale per vari motivi. La quantità di materiale ritrovato è enorme (più di 1.500 fossili) e ha permesso di ricostruire l’aspetto di questo antico ominine in dettaglio. Quello che ne viene fuori è una specie che associava alla capacità moderna di camminare su due gambe per lunghe distanze, la caratteristica primitiva di arrampicarsi sugli alberi. Questo costringerà i paleoantropologi a rivedere le loro ipotesi riguardo agli eventi che hanno portato allo sviluppo dell’anatomia dell’uomo moderno. Il professor Damiano Marchi del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo Pisano è l’unico italiano coinvolto nello studio di questa nuova specie e si è occupato dello studio dell’arto inferiore.

tommaso lorenzetto bologna

Sarà Tommaso Lorenzetto Bologna, laureando del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, a seguire il progetto formativo promosso dalla Scuola di Istruzione e Cultura Cinofila DobreDog che prevede l’addestramento di un cane per l’assistenza di una persona con disabilità. Per individuare il binomio uomo-cane con cui lavorerà il ragazzo, è stato bandito il concorso “Mi afFido”, il cui regolamento è disponibile a questo link: http://www.dobredog.it/miaffido/.

Tommaso Lorenzetto Bologna, 24 anni e originario di Firenze, è uno studente dell’ultimo anno del corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, tirocinante presso DobreDog A.S.D., e affiancherà il cane e il suo proprietario per tutta la durata del progetto, con lezioni a domicilio della durata di un’ora a cadenza settimanale. Il resoconto del progetto sarà il presupposto per la realizzazione della sua tesi. Le attività avranno una durata di otto mesi e si svolgeranno a partire da novembre 2016 per concludersi a giugno 2017.

Le nozioni non saranno trasmesse direttamente al cane, ma sarà il suo proprietario a insegnargli tutto, guidato nell’addestramento dallo studente. Le attività formative saranno stabilite insieme al proprietario sulla base delle sue esigenze e in base al tipo di disabilità. Le più comuni generalmente prevedono accendere e spegnere la luce, portare il telefono quando squilla, chiamare aiuto in caso di necessità, raccogliere oggetti caduti e aprire e chiudere le porte.

«Il nostro corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, unico in Italia nel suo genere, fornisce agli studenti la possibilità di svolgere attività formative presso enti esterni in cui mettere in pratica le nozioni ricevute nei diversi insegnamenti – dichiara Angelo Gazzano, docente del dipartimento di Scienze veterinarie - Questa opportunità è particolarmente importante per formare laureati in grado di collocarsi in modo professionale nel mondo dell’educazione cinofila. L’iniziativa che il nostro dipartimento sta portando avanti con la Scuola di formazione cinofila Dobredog è l’ultima di una lunga serie di contatti con istituzioni pubbliche (tra cui il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pisa, la Scuola Nazionale per Cani Guida per Ciechi della Regione Toscana, il Canile Intercomunale Soffio di Vento di Pisa) e private che hanno permesso ai nostri studenti di ottenere una formazione pratica di notevole valore. Siamo particolarmente lieti di collaborare a questa iniziativa soprattutto per le ricadute sociali che potrà avere, nel migliorare la qualità di vita di una persona con disabilità».

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