Incontri con aziende del settore ICT per laureati e studenti UNIPI
Il Career Service dell’Università di Pisa organizza un ciclo di incontri per laureati e studenti con le aziende del settore ICT. Il primo è il 2 ottobre alle 9,45 nella sala Gerace del Dipartimento di Informatica nell'area Bruno Pontecorvo (Largo Pontecorvo 3, Pisa). Nel corso della mattina sono previste delle brevi presentazioni da parte delle aziende (20 minuti ciascuna), che illustreranno le loro attività e i profili maggiormente richiesti. Le aziende che si presentano sono sette: Extra, Tai, Sesa, Bugseng, Armundia Group e Ion. Nel pomeriggio si terranno quindi i colloqui individuali in sessioni parallele, con i laureandi o laureati preselezionati dalle aziende partecipanti.
La partecipazione alla giornata è gratuita ma occorre registrarsi. Per informazioni: 050 2212297 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cosa sta succedendo nel Mediterraneo?
"Migranti, ONG, accordi Italia-Libia, UE, Frontex. Cosa sta succedendo nel Mediterraneo?" è il titolo della tavola rotonda che si tiene alla Gipsoteca di Arte Antica (Piazza San Paolo All’Orto, Pisa) il 3 ottobre alle 15.30. L’appuntamento è organizzato dal Centro Interdisciplinare "Scienze per la Pace" e dal Corso di Laurea in Scienze per la Pace dell’Università di Pisa in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione istituita dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
Dopo i saluti del rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella sono previsti gli interventi di Enza Pellecchia ed Eleonora Sirsi dell’Ateneo pisano, di Fulvio Vassallo Paleologo dell’Università degli Studi di Palermo di Francesco Strazzari della Scuola Superiore Sant'Anna e di Anna Ajello della comunità di Sant'Egidio.
Nel corso del pomeriggio sarà ricostruita l'attuale situazione nel Mediterraneo, con l'obiettivo di andare oltre le semplificazioni che hanno trasformato la questione migratoria in un tema di propaganda elettorale, e di orientare politiche improntate al rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e della Costituzione. In questa prospettiva, un'attenzione particolare sarà dedicata all'esplorazione di possibili alternative, legali e sicure, rispetto agli attraversamenti non autorizzati e alla chiusura in corso della rotta del Mediterraneo Centrale, a partire dall'esperienza dei corridoi umanitari portata avanti dalla Comunità di Sant'Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese.
INVITO STAMPA: Inaugurazione di BRIGHT - La Notte dei ricercatori a Pisa
Venerdì 29 settembre, alle ore 17.00, in Piazza XX Settembre, di fronte alle Logge dei Banchi, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare all’inaugurazione di BRIGHT, la Notte dei ricercatori. Nell’occasione saranno presenti le autorità e i rappresentanti delle università e dei centri di ricerca promotori della manifestazione, che daranno il via ufficiale alle attività che animeranno le strade e le piazze della città fino a sera tarda.
Il programma completo di BRIGHT è disponibile a questo link: http://www.bright-toscana.it/pisa/
WhistleBlower
Il 6 ottobre alle 15.30, nell’aula A1 del Polo Piagge, si tiene la conferenza Whistleblower. Attualità e prosettive future di tutela organizzata dall'associazione ELSA Pisa.
I relatori affronteranno la questione relativa alla tutela dei soggetti che denunciano casi di corruzione nella pubblica amministrazione e nel settore privato, con riferimento all’attuale situazione legislativa e alle prospettive di riforma.
Intervengono
Luisa Azzena, docente di diritto amministrativo presso il dipartimento di Giurisprudenza
Jacopo Gagliardi, dottorando in Scienze Giuridiche
Priscilla Robledo, responsabile della campagna sul whistleblowing condotta da Riparte il Futuro
L'attività è svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa
Italian neuroscientists discover a new visual area of the brain
For over 25 years, neuroscientists have used functional magnetic resonance imaging (fMRI) to understand the role of the various areas of the human brain. These studies have brought a very thorough understanding of human brain function, particularly in those areas that analyse and encode stimulation from our sensory organs. But now, after two and a half decades of intensive research with these powerful techniques, a team of European neuroscientists working in Italy have discovered a new visual area of the brain, one that is specialised for fast motion in peripheral vision.
Published today in the high impact journal Current Biology, researchers led by Dr Kyriaki Mikellidou and Prof Maria Concetta Morrone from Pisa University’s Department of Translational Medicine studied the properties of this brain area, known as prostriata, showing it to be specialised for processing fast-moving objects in peripheral vision.
To study this area, they elicited the support of Vincenzo Greco from the CNR Institute of Optics in Florence, who designed and built special equipment to display rapidly moving images over a very wide field. This optical equipment was specially designed with non-magnetic material to function inside the high magnetic field of the imaging scanner of the Monasterio Foundation in Pisa (managed and operated by Drs Domenico Montanaro and Francesca Frijia).
Using state-of-the-art “population receptive-field mapping” techniques, the team (including Dr Jan Kurzawski and Prof David Burr from the Department of Neuroscience of Florence University) showed that this area contains a complete “map” of the external world. But unlike other visual areas, which devote most of space to processing information from central, high-acuity vision, the map of prostriata is dedicated largely to stimuli in the peripheral field. Importantly, it responds only to rapidly moving stimuli, which could require a rapid evasive response.
Previous work in the monkey suggests that this area has very fast responses to visual stimuli, simultaneously broadcasting information to brain areas that control attention, emotional and motor reactions, suggesting a specialised brain circuit through which stimuli in peripheral vision can be fast-tracked to command quickly coordinated physical and emotional responses.
Area prostriata is located in a primitive part of the cerebral cortex, and has characteristics unlike other visual areas described before, including a “direct line” of communication to brain areas controlling emotion and quick reactions.
Understanding the function of this area could have important clinical ramifications. Prostriata is one of the first areas affected in Alzheimer disease, and could contribute the spatial disorientation and the tendency to fall, characteristic of that disorder.
Dr Kyriaki Mikellidou (University of Pisa) and Professor David Burr (University of Florence).
Scoperta una nuova area visiva nel cervello umano
Grazie alla risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tecnica che ha rivoluzionato le ricerche in neuroscienze dell’uomo negli ultimi 25 anni, un team italiano di neuroscienziati ha scoperto una nuova area visiva nel cervello umano. La ricerca, guidata dalla dottoressa Kyriaki Mikellidou e dalla professoressa Maria Concetta Morrone, del dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università di Pisa, è stata pubblicata sulla rivista internazionale Current Biology e analizza le proprietà di questa area cerebrale, nota come prostriata, mostrando per la prima volta una sua specializzazione nell’analisi degli oggetti che si muovono ad alta velocità presentati della periferia del campo visivo. Del team di ricerca fanno parte anche il professor David Burr del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Firenze e il dottor Jan Kurzawski (Fondazione Stella Maris e Università di Firenze).
“L’area prostriata è localizzata in una parte primitiva della corteccia cerebrale e possiede caratteristiche peculiari che la differenziano dalle altre aree visive scoperte finora – spiega la professoressa Morrone – Tra queste una “linea diretta” di comunicazione tra aree cerebrali che controllano emozioni e reazioni motorie rapide. Comprendere il funzionamento di questa area può generare importanti ricadute in ambito clinico. Ad esempio, nel morbo di Alzheimer sono state osservate degenerazioni che anatomicamente corrispondono all’area prostriata: queste alterazioni potrebbero contribuire al disorientamento spaziale e alla mancanza di equilibrio, caratteristici di questa malattia negli stadi iniziali”.
Per questo studio, i ricercatori si sono avvalsi del supporto di Vincenzo Greco dell’Istituto di Ottica del CNR di Firenze, che ha progettato e realizzato uno speciale dispositivo dedicato a stimolare ampie regioni di campo visivo con immagini in movimento ad alta velocità. Questo speciale supporto è stato appositamente ideato con materiali amagnetici, per poter funzionare all’interno del potente campo magnetico generato dello scanner della Fondazione Monasterio di Pisa, diretto dai dottori Domenico Montanaro e Francesca Frijia.
“Utilizzando le tecniche computazionali di analisi del segnale BOLD, dette di “population receptive-field mapping” – aggiunge il professor Burr – abbiamo mostrato che quest’area, sebbene piccola, contiene una “mappa” completa e organizzata del mondo esterno. Diversamente da altre aree corticali visive che utilizzano gran parte delle proprie risorse per analizzare le informazioni provenienti dalla fovea (la zona a più alta acuità al centro del campo visivo), l’area prostriata è invece maggiormente coinvolta all’elaborazione degli stimoli presentati nella periferia del campo visivo. In particolare, quest’area risponde esclusivamente a stimoli in rapido movimento, come ad esempio stimoli transienti che richiedono un’immediata risposta di fuga”.
Nella foto la dottoressa Kyriaki Mikellidou (Università di Pisa) e il professor David Burr (Università di Firenze).
Olimpiadi Erasmus by ESN Pisa
L'evento, a ingresso gratuito, è organizzato dall'Erasmus Student Network Pisa, con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite.
ATTENZIONE: per partecipare all'evento è necessario essere iscritti al CUS Pisa
Se vuoi partecipare insieme ad altri tuoi amici/amiche, potete iscrivervi come squadra!
Calcio max 5 giocatori, basket max 3 giocatori.
Marianne Hepp eletta presidente dell'Associazione Internazionale Docenti di Tedesco
La professoressa Marianne Hepp del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa è stata eletta per il quadriennio 2017-2021 presidente dello IDV (Internationaler Deutschlehrerverband), l’Associazione Internazionale Docenti di Tedesco. Il nuovo mandato conferma la carica che Marianne Hepp ricopre dal 2009 al vertice di un’istituzione che riunisce attualmente 94 associazioni nazionali di docenti di tedesco L2 in 85 paesi di tutti i continenti, dedicandosi a questioni di politica culturale e linguistica. Nel suo ruolo di presidente, la professoressa Hepp cura le relazioni internazionali miranti alla promozione e diffusione della lingua e cultura tedesca tra i paesi in cui è lingua ufficiale e il resto del mondo.
Marianne Hepp è professore associato di Lingua e traduzione tedesca. I suoi interessi di ricerca sono rivolti alla morfologia e alla formazione della parola nel tedesco e al rapporto tra generi testuali di uso quotidiano e generi letterari. Dal 2009 si occupa di politica linguistica, con particolare riguardo per la situazione del tedesco come lingua straniera nel mondo.
Dritti alla sorgente: la rete globale di interferometri Ligo-Virgo apre una nuova era per la scienza delle onde gravitazionali
Le collaborazioni VIRGO e LIGO annunciano, nell’ambito del G7 Scienza che inizia oggi, 27 settembre, a Torino, la prima misura congiunta di onde gravitazionali da parte di tutti e tre i rilevatori. Questo risultato dimostra il potenziale scientifico della rete globale di rilevatori di onde gravitazionali, che consente una migliore localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle onde gravitazionali.
Un segnale di onda gravitazionale, prodotta dalla coalescenza di due buchi neri di masse stellari, è stato misurato con inedita precisione dai due rilevatori di LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello Stato di Washington, e dal rivelatore VIRGO, che ha sede allo European Gravitational Observatory (EGO) a Cascina, vicino a Pisa, fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.
L'osservazione (GW170814) dei tre rilevatori è stata registrata il 14 agosto 2017 alle 10.30.43 UTC. Le onde gravitazionali – “increspature” del “tessuto” dello spaziotempo – sono state emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri, con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole e distanti circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole. Ciò significa che, durante la coalescenza, circa 3 masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.
Si tratta della quarta rivelazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Questo nuovo evento è rilevante non solo per l’astrofisica, ma anche perché è il primo segnale di onda gravitazionale registrato dal rivelatore VIRGO, che ha recentemente completato l'aggiornamento della configurazione Advanced VIRGO.
“È stato meraviglioso vedere un primo segnale di onde gravitazionali nel nostro nuovo rivelatore, dopo solo due settimane dall’inizio della presa dati", commenta Jo van den Brand di Nikhef e VU University Amsterdam, coordinatore della collaborazione di VIRGO. “Questa è una grande ricompensa dopo tutto il lavoro svolto negli ultimi sei anni per la realizzazione del progetto Advanced VIRGO, che ha consentito di potenziare il nostro rivelatore”.
“Questo è solo l'inizio delle osservazioni con la rete globale di interferometri realizzata grazie al lavoro congiunto di VIRGO e LIGO", spiega David Shoemaker di MIT, coordinatore della collaborazione scientifica LIGO. “Con il prossimo ciclo di attività osservative, previsto per l'autunno del 2018, possiamo aspettarci rivelazioni di questo tipo ogni settimana o addirittura più spesso”.
L’articolo che descrive i dettagli di questa scoperta è stato accettato per la pubblicazione dalla rivista Physical Review Letters (https://dcc.ligo.org/P170814 e https://tds.virgo-gw.eu/GW170814) e apparirà domani su arXiv.
La rete globale per la ricerca di GW
Il rivelatore VIRGO si è unito alla rete di interferometri gravitazionali nel secondo ciclo di osservazione, chiamato Run (O2), il 1° agosto 2017 alle ore 10:00, dopo aver ultimato il programma di aggiornamento pluriennale di Advanced VIRGO, e dopo mesi di intenso lavoro di commissioning: tutto ciò ha consentito di migliorare notevolmente la sua sensibilità. La rivelazione in tempo reale è stata così realizzata con i dati di tutti e tre gli strumenti LIGO e VIRGO.
La collaborazione tra LIGO e VIRGO è maturata nell'ultimo decennio. Meeting congiunti delle collaborazioni e analisi comuni dei dati hanno portato le due comunità a lavorare come un’unica grande collaborazione globale, realizzando l’idea di un unico grande strumento, lanciata da Adalberto Giazotto, fisico dell’INFN e “padre” di VIRGO: “Nel 2001 avevo proposto di realizzare una rete mondiale di interferometri e di utilizzarli come una single machine”, ricorda Giazotto. “Oggi questo sogno si è realizzato e sono convinto che le scoperte che faremo da qui in avanti lasceranno un’impronta profonda nella fisica” conclude Giazotto.
Localizzazione
Nel complesso, il volume di universo che può includere la sorgente si riduce di più di un fattore 20, quando si passa da una osservazione con due interferometri a una misura realizzata con una rete di tre rivelatori. È stato così possibile restringere la regione del cielo che contiene l’evento GW170814 a dimensioni di soli 60 gradi quadrati: una localizzazione più di 10 volte migliore rispetto a quella realizzabile con i due interferometri LIGO da soli. Inoltre, anche l'accuratezza con cui viene misurata la distanza della sorgente beneficia della presenza di VIRGO. Essere in grado di indicare un volume più ristretto è importante poiché molte fusioni di oggetti compatti potranno così essere osservate, telescopi sia a terra sia nello spazio.
Polarizzazione
VIRGO non risponde allo stesso modo dei rilevatori LIGO al passare delle onde gravitazionali, perché ha una diversa collocazione e orientazione sulla Terra: questo implica che si può testare un'altra previsione della relatività generale, che riguarda le polarizzazioni delle onde gravitazionali. La polarizzazione descrive come lo spaziotempo viene distorto nelle tre diverse direzioni spaziali di propagazione di un'onda gravitazionale. L'analisi dei dati dimostra che la previsione di Einstein è fortemente favorita.
Advanced VIRGO
È lo strumento di seconda generazione per la ricerca di onde gravitazionali, costruito e gestito dalla collaborazione VIRGO. “Questa rilevazione è una pietra miliare per tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo e il loro lavoro a concepire, realizzare e operare VIRGO e Advanced VIRGO, in particolare Adalberto Giazotto e Alain Brillet”, commenta Giovanni Losurdo, ricercatore dell'INFN, che ha coordinato il progetto Advanced VIRGO.
“L'aggiornamento di VIRGO alla configurazione Advanced ha avuto un obiettivo ambizioso: migliorare notevolmente la sensibilità del nostro rivelatore, al fine di massimizzare la probabilità di rilevare i segnali di onde gravitazionali", spiega Federico Ferrini, direttore di EGO. “Raggiungere un livello di prestazioni che consentisse di realizzare una rete di tre rivelatori ha richiesto molti anni di intenso lavoro e una grande spinta all’innovazione”. “Ora che VIRGO ha osservato il suo primo evento di onda gravitazionale, desidero rendere il giusto merito alla dedizione dei membri della collaborazione VIRGO, del personale di EGO e delle istituzioni e dei laboratori che vi partecipano”, conclude Ferrini.
Advanced LIGO
È un rivelatore di onde gravitazionali di seconda generazione costituito da due interferometri identici situati a Hanford e Livingston, negli Stati Uniti. Utilizza l'interferometria laser di precisione simile ad Advanced VIRGO per rilevare onde gravitazionali. A partire dal settembre del 2015, Advanced LIGO ha condotto due cicli di osservazione. Il secondo periodo di attività osservativa Run (O2) è iniziata il 30 novembre 2016 e si è conclusa il 25 agosto 2017. “Con questa prima rilevazione congiunta dai rivelatori avanzati LIGO e VIRGO, - commenta David Reitze di Caltech, direttore esecutivo del Laboratorio LIGO, che ha costruito e gestisce gli osservatori LIGO - abbiamo compiuto un passo avanti nell’universo delle onde gravitazionali”. “VIRGO porta una nuova e potente capacità di individuare e meglio individuare le sorgenti delle onde gravitazionali, fatto che senza dubbio porterà a risultati emozionanti e imprevisti nel futuro”, conclude Reitze.
IL CONTRIBUTO PISANO
Pisa, grazie al contributo visionario di Adalberto Giazotto e alla qualità dei suoi ricercatori e del suo personale tecnico e amministrativo, ospita l’interferometro Virgo. Un numero cospicuo di laureati dell’ateneo pisano hanno ruoli di responsabilità, in Virgo, e alcuni sono ora figure di spicco in LIGO.
Alla scoperta hanno contribuito diversi ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, che da anni assieme ai colleghi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sono impegnati nella realizzazione dell'interferometro Virgo e nel suo potenziamento. I ricercatori pisani sono inoltre coinvolti nell'analisi dei dati raccolti, nella loro interpretazione astrofisica e nello sviluppo di nuova strumentazione che permetta di raggiungere sensibilità ancora maggiori.
“Conoscere immediatamente la posizione nel cielo di questi eventi permette di puntare i telescopi tradizionali e raccogliere informazioni prima inaccessibili” spiega Massimiliano Razzano, ricercatore a tempo determinato senior. "L’utilizzo di tre interferometri complementari tra loro consente di studiare in grande dettaglio la natura delle onde gravitazionali, in particolare la loro polarizzazione, ovvero il dettaglio di come si deforma lo spazio tempo” dice Walter Del Pozzo, anche lui ricercatore a tempo determinato senior. “La messa in funzione di un osservatorio globale di onde gravitazionali, più di quatto secoli dopo il cannocchiale di Galileo, apre una nuova era nello studio dell’Universo, siamo orgogliosi che questo avvenga nella città natale di Galileo”. Queste le parole di Francesco Fidecaro, Ordinario di Fisica Applicata e già spokesperson della Collaborazione Virgo.
Oltre al continuo finanziamento dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il gruppo pisano ha ottenuto diversi finanziamenti ministeriali, fra cui progetti PRIN dedicati allo sviluppo sperimentale e un progetto FIRB giovani sul collegamento fra onde gravitazionali e osservazioni astronomiche con telescopi tradizionali. L'attività di ricerca in Virgo ha reso possibile la formazione di molti giovani scienziati, grazie a tesi di laurea e di dottorato, e di personale tecnico di altissimo livello. Il gruppo svolge una continua e crescente attività di comunicazione verso il grande pubblico.
La collaborazione VIRGO
Progetto nato dall’originale idea dell’italiano Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet, VIRGO conta più di 280 fisici e ingegneri appartenenti a 20 diversi gruppi di ricerca europei: otto dell’INFN in Italia; sei del CNRS in Francia; due nei Paesi Bassi con Nikhef; il MTA Wigner RCP in Ungheria; il gruppo POLGRAW in Polonia; l'Università di Valencia in Spagna ed EGO, il laboratorio che ospita ed è responsabile del funzionamento del rivelatore VIRGO in Italia.
L’Italia partecipa con le Sezioni INFN di Firenze, Genova, Milano Bicocca (gruppo collegato Parma), Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma 1, Roma 2, TIFPA, e con le Università di Camerino, Genova, Gran Sasso Science Institute (GSSI), Napoli Federico II, Padova, Parma, Perugia, Pisa, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Salerno, Siena, Trento, Urbino.
LIGO
È finanziato dalla National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti, è gestito da Caltech e MIT, che hanno ideato e realizzato il progetto. Il sostegno finanziario per il progetto Advanced LIGO è stato sostenuto dalla NSF, assieme a Germania (Max Planck Society), Regno Unito (Science and Technology Facilities Council STFC) e Australia (Australian Research Council), che hanno dato importanti contributi. Più di 1200 scienziati provenienti da tutto il mondo partecipano all’impresa scientifica attraverso la collaborazione scientifica LIGO, che include le collaborazioni GEO e OzGrav. Altri partner sono elencati all'indirizzo http://ligo.org/partners.php.
Il commento della Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli
“Questo straordinario traguardo della fisica, che oggi al G7 Scienza viene comunicato assieme dalle due collaborazioni LIGO e VIRGO, è per tutti noi motivo di grande soddisfazione”, commenta Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Innanzitutto perché testimonia il valore della cooperazione scientifica internazionale, chiave di volta per affrontare le grandi sfide per il progresso della conoscenza impegnandosi in uno sforzo congiunto e coordinato per raggiungere traguardi ambizioni”. “Il risultato annunciato sottolinea anche – prosegue Fedeli – l’importanza di progettare e investire nelle grandi infrastrutture di ricerca globali, che hanno la capacità di attrarre e ottimizzare competenze e risorse su scala planetaria”. “Infine – chiude la Ministra – come rappresentante istituzionale della ricerca scientifica italiana l’annuncio di oggi è per me motivo d’orgoglio per il contributo determinante del nostro Paese, reso possibile grazie al costante lavoro delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, coordinati dall’INFN, e dalla capacità di innovare della nostra industria. Quello che agli inizi era potuto sembrare a molti un progetto visionario sta aprendo oggi una nuova epoca per lo studio del nostro universo”, conclude la Ministra.
La rete LIGO-Virgo apre una nuova era per la scienza delle onde gravitazionali
Le collaborazioni Virgo e LIGO annunciano l'osservazione di onde gravitazionali da parte di tre rivelatori. Questo risultato evidenzia il potenziale scientifico di una rete globale di rivelatori di onde gravitazionali, fornendo una migliore localizzazione della sorgente e l'accesso alla polarizzazione delle onde gravitazionali. L'osservazione da parte dei tre rivelatori è stata fatta il 14 agosto 2017 alle 10:30:43 UTC. Le onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo, rivelate sono state emesse durante le fasi finali della fusione di due buchi neri di massa pari a circa 31 e 25 volte quella del Sole e che si trovano a circa 1,8 miliardi di anni luce da noi. Grazie alla dislocazione sul globo terrestre degli strumenti è stato possibile per la prima volta determinare la posizione della sorgente con precisione e osservarne la polarizzazione.
La scoperta, che verrà pubblicata sulla rivista "Physical Review Letters" (l'articolo può essere scaricato in anteprima dai seguenti link: https://dcc.ligo.org/P170814 e https://tds.virgo-gw.eu/GW170814; disponibile su arXiv) è stata realizzata dalla collaborazione LIGO-Virgo.
Alla scoperta hanno contribuito diversi ricercatori del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, che da anni sono impegnati nella realizzazione dell'interferometro Virgo e nel suo potenziamento, insieme ai colleghi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. I ricercatori pisani sono inoltre coinvolti nell'analisi dei dati raccolti, nella loro interpretazione astrofisica e nello sviluppo di nuova strumentazione che permetta di raggiungere sensibilità ancora maggiori. “Conoscere immediatamente e con precisione la posizione nel cielo di questi eventi permette di puntare i telescopi e raccogliere informazioni prima inaccessibili” spiega Massimiliano Razzano, ricercatore a tempo determinato senior. "L’utilizzo di tre interferometri complementari tra loro consente di studiare in grande dettaglio la natura delle onde gravitazionali, in particolare la loro polarizzazione” dice Walter Del Pozzo, anche lui ricercatore a tempo determinato senior. “La messa in funzione di un osservatorio globale di onde gravitazionali, più di quatto secoli dopo il cannocchiale di Galileo, apre una nuova era nello studio dell’Universo, siamo orgogliosi che questo avvenga nella città natale di Galileo”. Queste le parole di Francesco Fidecaro, ordinario di Fisica applicata e già spokesperson della Collaborazione Virgo.
Oltre al continuo finanziamento dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il gruppo pisano ha ottenuto diversi finanziamenti ministeriali, fra cui progetti PRIN dedicati allo sviluppo sperimentale e un progetto FIRB giovani sull’indagine dei collegamenti fra onde gravitazionali e osservazioni astronomiche con telescopi tradizionali. L'attività di ricerca in Virgo ha reso possibile la formazione di molti giovani scienziati, grazie a tesi di laurea e di dottorato, e di personale tecnico di altissimo livello. Il gruppo svolge anche una continua e crescente attività di comunicazione verso il grande pubblico.
La collaborazione Virgo
È composta da più di 280 fisici e ingegneri appartenenti a 20 diversi gruppi di ricerca europei: sei dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) in Francia; otto dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in Italia; due nei Paesi Bassi con il Nikhef; in Ungheria il Wigner Research Centre for Physics della Accademia Ungherese delle Scienze (MTA); in Polonia il gruppo POLGRAW; in Spagna l'Università di Valencia; e infine EGO, il laboratorio che ospita il rivelatore Virgo vicino a Pisa in Italia (www.virgo-gw.eu).
LIGO
È finanziato dalla National Science Foundation (NSF), e gestito da Caltech e MIT, che hanno ideato e realizzato il progetto. Il sostegno finanziario per il progetto Advanced LIGO è stato guidato dalla NSF, con contributi significativi da parte della Germania (Max Planck Society), del Regno Unito (Science and Technology Facilities Council) e dell'Australia (Australian Research Council). Più di 1200 scienziati provenienti da tutto il mondo partecipano allo sforzo attraverso la Collaborazione Scientifica LIGO (LSC), che include la collaborazione GEO. Altri partner sono elencati all'indirizzo http://ligo.org/partners.php