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Comunicati stampa

Mercoledì 3 luglio, a partire dalle ore 9, nell'Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, si terrà l'evento "Focus Didattica. Esperienze e progetti dell'Università di Pisa", una giornata di approfondimenti, informazioni e notizie sulle iniziative dell'Ateneo nel campo della didattica.

Si parlerà fra l’altro dei 5 nuovi corsi di laurea attivati negli ultimi due anni accademici, di progetti speciali, (vedi comunicato di ieri, lunedì 1 luglio) di "Insegnare a insegnare" e delle attività di internazionalizzazione, orientamento e supporto agli studenti. Nell'occasione saranno presentati i risultati del questionario sulla didattica compilato dai docenti nello scorso autunno.
Alle ore 11.15 gli organizzatori della giornata saranno a disposizione dei colleghi giornalisti per illustrare le novità più importanti nel campo della didattica.

 

 

Accredia-Garante-privacy.jpgIl Laboratorio di Igiene del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa è il primo laboratorio universitario in Toscana a conseguire l’accreditamento ISO/IEC 17025.

Grazie a questo risultato da luglio il laboratorio è la prima struttura universitaria iscritta nell’elenco dei centri di analisi nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari istituito dalla Regione Toscana nel 2006.

L’accreditamento, raggiunto a giugno 2018 e successivamente esteso a maggio 2019, è stato conseguito da un team coordinato dai professori Angelo Baggiani e Gaetano Privitera e composto dai dottori Michele Totaro e Lorenzo Frendo e dalla dottoressa Serena Giorgi. Il gruppo di lavoro ha realizzato l’intero processo di progettazione e implementazione di un Laboratory Management System conforme allo Standard internazionale ISO/IEC 17025.

L’accreditamento è stato conseguito dal dopo un’approfondita verifica di valutazione condotta dagli ispettori Accredia, l’unica autorità referente a livello nazionale designata dal governo italiano e che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. Il risultato finale è stato così il riconoscimento internazionale delle attività analitiche svolte presso il Laboratorio di Igiene dell'Ateneo grazie agli accordi di mutuo riconoscimento della European Cooperation for Accreditation (EA-MLA) e della International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC-MRA) di cui Accredia è firmatario.

 

Sono circa 40 gli studenti che nell’ultimo anno accademico hanno partecipato al Foundation Course, il percorso formativo rivolto agli studenti internazionali che devono colmare il vuoto di scolarità di un anno per iscriversi alle università in Italia. Nel corso di una piccola cerimonia che si è tenuta nella Sala dei Mappamondi del rettorato, l’Università di Pisa ha consegnato i diplomi finali ai primi studenti che hanno conseguito il titolo. A salutare i ragazzi era presente, a nome del rettore, Francesco Marcelloni, prorettore alla Cooperazione e relazioni internazionali, insieme ai responsabili scientifici dei due curricula del FC – la professoressa Chiara Roda, responsabile del Foundation Course Science (FCS), e il professor Arturo Marzano, responsabile scientifico del Foundation Course Humanities (FCH) – e lo staff dell’Unità cooperazione internazionale, coordinato da Paola Cappellini.

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Gli studenti che hanno ritirato il diploma sono: Malithi Chathurangi Kankani Lokuge (Sri Lanka-FCS), Angelina Prushinskaya (Russia, FCH), Kseniia Petrova (Russia, FCH), Vibuthi Dilshan Mitipatabendiralalage Silva (Sri Lanka, FCS), Gaven Earle (USA, FCH), Noemi Sugirtha Segar (Italia, FCH), Karima Brimzhanova (Kazakhstan, FCS), Diana Nurtayeva (Kazakhstan, FCS), Adelya Kalmyshova (Kazakhstan, FCS), Alessandro Liam Diora Carter (US/Italy, FCS), Evgenia Denisova (Russia, FCH), Polina Kostina (Russia, FCS), Nazerke Utesheva (Kazakhstan, FCH), Dasha Lebedeva (Russia, FCH), Vlada Konakova (Russia, FCS), Francesco Montevecchi (Italy, Native Italians), Naim Shurush (Israel, FCS).

I seguenti studenti ritireranno il diploma successivamente, in quanto assenti alla cerimonia: Michela Tambasco (US/Italy, FCS), Konstantinos Marneros (Cipro, FCS), Dina Yeerbule (Cina, FCS), Aleksandr Carbonaro (Italy/Russia, FC native italians), Fabrizio Ciampani (Italia/Colombia Native italians), Isabella Delgado (Italy, FCH), Duilio Celi (Italy/Perù FCH).

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Il Foundation Course è un programma della durata di un anno accademico che serve a colmare la scolarità di studenti internazionali (provenienti ad esempio da USA, Russia e alcuni Stati dell’America Latina) che non possono accedere direttamente a un corso di laurea di primo livello presso le università italiane.

Giunto alla sua terza edizione, il Foundation Course è cresciuto di anno in anno, arrivando a contare quasi 40 studenti nell’a.a. 2018-19. L’Università di Pisa è stato il primo ateneo italiano ad aver attivato questo importante percorso, già presente nelle più importanti università europee da diversi anni. Attraverso la frequenza del Foundation Course e con il superamento dei relativi esami, gli studenti possono proseguire la loro carriera accademica iscrivendosi a un corso di laurea di primo livello.

L’Ateneo pisano propone due diversi curricula, uno umanistico (Foundation Course Humanities - FCH) e uno scientifico (Foundation Course Science - FCS). I contenuti degli insegnamenti del curriculum scientifico sono stati pensati anche tenendo in considerazione la preparazione necessaria per il superamento dei test di accesso sia a Medicina sia ai corsi di laurea di carattere scientifico come, ad esempio, Ingegneria o Farmacia. Gli iscritti al FC, accanto agli insegnamenti relativi al curricula scelto, seguono inoltre un corso intensivo di lingua italiana presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLI), finalizzato a conferire loro le basi per poter affrontare un corso di laurea tenuto completamente in lingua italiana.

In aggiunta ai due curricula sopra menzionati, è disponibile anche un percorso per studenti italiani che hanno ottenuto il diploma di scuola superiore all’estero (Foundation Course for Native Italians), il quale prevede la sostituzione dei crediti di lingua italiana con altri che possono essere presi dal curriculum scientifico e da quello umanistico.

Procedura semplificata concorrenziale di affidamento diretto ai sensi dell’art. 1 comma 912 della legge n. 145/2018 dei lavori “Fornitura e posa in opera di drycoler, n. 2 scambiatori a piastre e filtro ciclonico” Cat. OS28, CIG 7873458714 - CUP I53 B08 000 200 006 

I ragazzi dell’Università di Pisa si sono classificati terzi alla CyberChallenge 2019 che si è svolta il 27 giugno presso la Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate (Stelmilit) di Chiavari. Primi si sono classificati i ragazzi del Politecnico di Milano e secondi quelli dell’Università di Bologna. La competizione è stata introdotta dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo; la premiazione è stata effettuata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. La CyberChallenge è il primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. La CyberChallenge 2019 è la terza edizione del programma a cui hanno partecipato 18 università italiane. L’Università di Pisa partecipava quest’anno alla CyberChallenge per la prima volta.
La squadra pisana è costituita da: Lorenzo Catoni (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Marco Gaglianese (primo anno della laurea magistrale in Informatica), Quint Guillame (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Nicola Vella (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica).
I ragazzi dell’Università di Pisa hanno raggiunto questo risultato dopo una dura selezione e un programma di formazione intensivo. La selezione si è svolta in due fasi: un pre-test online nei giorni 23-25 gennaio e un test di ammissione il 1 febbraio di logica e programmazione. Di 167 iscritti al pre-test, i 20 migliori sono stati selezionati per la fase formazione di cui solo 12 sono riusciti a completarla. La fase di formazione prevedeva 12 settimane, da marzo a maggio, per un totale di 72 ore, di cui 24 di lezione e 48 di esercitazione. La fase di formazione era in aggiunta alle normali attività didattiche.
Anche tre studenti delle scuole superiori sono stati ammessi e hanno completato il programma intensivo di formazione: Giada Betti Sorbelli (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Leandro Cardoso Santana (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Andrea Malatesta (I.I.S., Ferraris Brunelleschi, Empoli)
Il 6 giugno, al termine della fase di formazione, si sono svolte le qualificazioni, una competizione di tipo capture-the-flag, con l’obiettivo di selezionare i quattro membri della squadra pisana.
Durante la competizione nazionale del 27 giugno di tipo attacco-difesa, la squadra pisana si è distinta in questi punti: è stata la prima squadra ad aver trovato una vulnerabilità sul servizio AirCnC (che era il più complesso tra i 4 proposti); è stata la prima squadra ad aver trovato vulnerabilità su tutti i servizi proposti, dopo 4 ore di gara su 7 (tutte le altre squadre in quel momento avevano trovato vulnerabilità al più per 2 soli servizi); è stata la prima squadra come punteggio di difesa (ovvero è il team che riuscito a difendere meglio i propri servizi, così che le altre squadre non potevano sfruttare le vulnerabilità per rubare flag dai nostri).
La formazione è stata svolta in collaborazione da docenti e studenti del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e del dipartimento di Informatica. I trainer sono stati per il dipartimento di Ingegneria informatica: Giuseppe Lettieri (RTI), Antonio Arena (dottorando), Michele La Manna (dottorando), Dario Varano (tecnologo), Giacomo Tanganelli (assegnista), Federico Galatolo (dottorando). Per il dipartimento di Informatica: Anna Bernasconi (PA), Iacopo Soldani (assegnista), Gaspare Ferraro (studente a contratto), Anna Monreale (RTD). Coordinatore dell’iniziativa per l’Università di Pisa è stato il professor Gianluca Dini.
CyberChallenge è su Twitter @CyberChallengIT e su Facebook: @CyberChallengeIT

I ragazzi dell’Università di Pisa si sono classificati terzi alla CyberChallenge 2019 che si è svolta il 27 giugno presso la Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate (Stelmilit) di Chiavari. Primi si sono classificati i ragazzi del Politecnico di Milano e secondi quelli dell’Università di Bologna. La competizione è stata introdotta dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo; la premiazione è stata effettuata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta.La CyberChallenge è il primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. La CyberChallenge 2019 è la terza edizione del programma a cui hanno partecipato 18 università italiane. L’Università di Pisa partecipava quest’anno alla CyberChallenge per la prima volta. 

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La squadra pisana è costituita da: Lorenzo Catoni (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Marco Gaglianese (primo anno della laurea magistrale in Informatica), Quint Guillame (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica), Nicola Vella (primo anno della laurea triennale in Ingegneria informatica).

I ragazzi dell’Università di Pisa hanno raggiunto questo risultato dopo una dura selezione e un programma di formazione intensivo. La selezione si è svolta in due fasi: un pre-test online nei giorni 23-25 gennaio e un test di ammissione il 1 febbraio di logica e programmazione. Di 167 iscritti al pre-test, i 20 migliori sono stati selezionati per la fase formazione di cui solo 12 sono riusciti a completarla. La fase di formazione prevedeva 12 settimane, da marzo a maggio, per un totale di 72 ore, di cui 24 di lezione e 48 di esercitazione. La fase di formazione era in aggiunta alle normali attività didattiche. 

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Anche tre studenti delle scuole superiori sono stati ammessi e hanno completato il programma intensivo di formazione: Giada Betti Sorbelli (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Leandro Cardoso Santana (I.I.S. Da Vinci - Fascetti, Pisa), Andrea Malatesta (I.I.S., Ferraris Brunelleschi, Empoli)

Il 6 giugno, al termine della fase di formazione, si sono svolte le qualificazioni, una competizione di tipo capture-the-flag, con l’obiettivo di selezionare i quattro membri della squadra pisana.

Durante la competizione nazionale del 27 giugno di tipo attacco-difesa, la squadra pisana si è distinta in questi punti: è stata la prima squadra ad aver trovato una vulnerabilità sul servizio AirCnC (che era il più complesso tra i 4 proposti); è stata la prima squadra ad aver trovato vulnerabilità su tutti i servizi proposti, dopo 4 ore di gara su 7 (tutte le altre squadre in quel momento avevano trovato vulnerabilità al più per 2 soli servizi); è stata la prima squadra come punteggio di difesa (ovvero è il team che riuscito a difendere meglio i propri servizi, così che le altre squadre non potevano sfruttare le vulnerabilità per rubare flag dai nostri).

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La formazione è stata svolta in collaborazione da docenti e studenti del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e del dipartimento di Informatica. I trainer sono stati per il dipartimento di Ingegneria informatica: Giuseppe Lettieri (RTI), Antonio Arena (dottorando), Michele La Manna (dottorando), Dario Varano (tecnologo), Giacomo Tanganelli (assegnista), Federico Galatolo (dottorando). Per il dipartimento di Informatica: Anna Bernasconi (PA), Iacopo Soldani (assegnista), Gaspare Ferraro (studente a contratto), Anna Monreale (RTD). Coordinatore dell’iniziativa per l’Università di Pisa è stato il professor Gianluca Dini.

CyberChallenge è su Twitter @CyberChallengIT e su Facebook: @CyberChallengeIT.

La storia della matematica italiana dopo la seconda guerra mondiale, con l'abbandono della tradizione autarchica e l'apertura alla collaborazione con le principali scuole internazionali, deve molto a Guido Stampacchia, il professore napoletano che nel corso della carriera ha insegnato nelle Università di Genova, Pisa, Roma e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Per sottolineare il rapporto affettivo sempre mantenuto con la città di origine e allo stesso tempo il rilievo scientifico e culturale di Napoli, i figli e la famiglia hanno donato la raccolta di carte scientifiche di Guido Stampacchia all'Università "Federico II", depositandole al Dipartimento di Matematica intitolato a Renato Caccioppoli, maestro e amico del professore.
Le carte, in gran parte inedite, restituiscono quasi per intero il percorso biografico di Guido Stampacchia, che ha frequentato il Liceo Vico di Napoli prima di trasferirsi a Pisa nell'autunno del 1940 per iniziare gli studi universitari nell'Ateneo e alla Scuola Normale. Partendo dagli anni di formazione pisana, con appunti delle lezioni interne della Normale, e passando per i successivi rapporti con Renato Caccioppoli a Napoli, sede in cui ha avviato la carriera universitaria, i documenti si estendono a tutti gli anni Sessanta e Settanta, fino ad arrivare alla morte del professore avvenuta nel 1978. Emerse nella loro completezza solo di recente, le carte documentano per quei decenni l'intensa attività di relazione e collaborazione con matematici in Italia e fuori, sia attraverso la corrispondenza personale e scientifica, sia attraverso la raccolta di opere e articoli di matematici a lui contemporanei. Nella raccolta ci sono anche testi di Leonida Tonelli, di Carlo Severini, di Cesare Arzelà e, naturalmente, di Renato Caccioppoli; mentre tra i contemporanei spiccano le figure di Enrico Magenes e di Ennio De Giorgi e dei moltissimi altri, italiani e stranieri, con i quali la collaborazione è stata stretta, il più delle volte amicale.
Il fondo - composto da appunti di studio, preprint, estratti dei propri lavori dalle riviste scientifiche, schemi per conferenze e corsi tenuti nelle università di tutto il mondo: Stampacchia ha insegnato anche a New York, Minneapolis, Parigi, Chicago e Brighton - è completato da una sezione iconografica con foto e video che documentano l'aspetto conviviale e amicale di tanti rapporti scientifici.
In questo contesto Pisa ha avuto un ruolo essenziale nella vita e nel percorso scientifico di Guido Stampacchia. L'Università è stata la prima e anche l'ultima sede di lavoro, alla Facoltà di Ingegneria dove ha collaborato intensamente con Piero Villaggio, poi alla Scuola Normale, vicino di stanza di Aldo Andreotti e di Ennio De Giorgi. Dopo la prematura scomparsa nell'aprile del 1978, il direttore della Scuola, Edoardo Vesentini, volle sottolineare il progetto coltivato dal professor Stampacchia di "fare scuola" matematica a Pisa. Inoltre, il dipartimento di Matematica dell'Università gli ha intitolato un'aula della sua sede.
"Il Dipartimento di Matematica 'Renato Caccioppoli' della Federico II di Napoli - hanno ricordato i familiari di Guido - ha accettato con molta generosità la proposta della famiglia di ricevere e ordinare ulteriormente il fondo, per poi metterlo a disposizione degli studiosi. Si allarga così la documentazione finora a disposizione, con la quale la professoressa Silvia Mazzone ha pubblicato un pregevole profilo biografico e scientifico e steso una voce per la Treccani. Lo sviluppo e la ripresa della matematica italiana negli anni del secondo dopoguerra e il suo allacciare fecondi rapporti internazionali con altre scuole matematiche, trovano in queste carte ulteriori elementi di documentazione e occasione di ricerca.”

Con i progetti speciali per la didattica, l’Università di Pisa ha inaugurato un nuovo modo di fare lezione, che va oltre la tradizionale “aula”: gli studenti hanno la possibilità di partecipare a viaggi studio, lezioni fuori sede, iniziative all’estero e svolgere tante altre attività pensate per rendere più efficaci e incisivi gli insegnamenti dei corsi di laurea. Dei “progetti speciali” si parlerà nell’ambito dell’evento Focus Didattica in programma mercoledì 3 luglio al Polo Fibonacci a partire dalle ore 9, una giornata di approfondimenti, informazioni e notizie sulle iniziative dell’Ateneo nel campo della didattica, dell’orientamento e dei servizi per gli studenti.
Attivati per la prima volta lo scorso anno accademico, i progetti speciali sono finanziati con fondi che l’Ateneo ha dedicato appositamente a questo scopo. Nell’anno accademico 2018/2019 sono 40 i progetti a cui hanno partecipato gli studenti e per il prossimo semestre ci sono già 37 proposte in fase di valutazione. “I progetti speciali per la didattica hanno riscosso un immediato successo fra studenti e docenti, anche portando alla luce quante attività didattiche innovative, inaspettate ed entusiasmanti sono offerte dai nostri corsi di studio”, commenta il professor Marco Abate, prorettore per la Didattica.
Ma quali sono le attività proposte? Nel corso della giornata “Focus Didattica”, nella sessione delle 11.30, si parlerà in particolare di 4 progetti. Il primo si intitola “Storie di Case” e ha come referente il professor Luca Lanini. Gli studenti dei corsi in Ingegneria edile-Architettura e di Ingegneria edile-ambientale hanno partecipato a un ciclo di dieci conferenze che hanno proposto una lettura critica di alcune case-icona dell’architettura moderna e contemporanea, svolte da esperti italiani e internazionali. Si è parlato della Casa Schröder di Gerrit Rietveld a Utrecht, dei Lichtungsräume di Mies van der Rohe, dell’architettura di Ivan Leonidov e molto altro. Il ciclo si è chiuso con la mostra dei lavori dei laboratori integrati e di quelli di Architettura e Composizione architettonica.
Il secondo progetto, “Geo-traversa Albania-Macedonia: le Dinaridi, la regione dei grandi laghi, tra tettonica e paleoclima", è in programma il prossimo settembre ed è un viaggio di studio proposto dai professori Luca Pandolfi, Giovanni Zanchetta e Monica Bini del dipartimento di Scienze della Terra. L’escursione nella regione balcanica permetterà a 15 studenti di Scienze e tecnologie geologiche e Scienze ambientali di confrontarsi su tematiche che vanno dall’osservazione della geologia di una catena montuosa complessa, alla conoscenza delle problematiche ambientali derivate dall’attività industriale del periodo della guerra fredda, fino allo studio delle variazioni paleoclimatiche ricostruite nella regione dei grandi laghi sul confine macedone-albanese.
Il progetto “Università Musei Pubblico: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo”, referente la professoressa Antonella Gioli, è nato dal corso di "Comunicazione museale" e coinvolge ora un gruppo di studenti di diversi corsi triennali (Scienze dei Beni Culturali, Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione) e magistrali (Storia delle Arti visive, dello Spettacolo e dei nuovi media), seguiti da studenti della Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici e da collaboratori di MUSEIA-Laboratorio di cultura museale, tutti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Grazie alla collaborazione del Polo Museale della Toscana diretto da Stefano Casciu, il gruppo svilupperà e realizzerà prodotti di comunicazione relativi al Museo Nazionale di San Matteo di Pisa e alle sue straordinarie raccolte di opere d'arte del Medioevo e Rinascimento, seguiti anche dalla referente del Museo e cultore della materia "Comunicazione museale" Caterina Bay.
Molto innovativo è anche il progetto “Insegnamento dell’Economia politica mediante esperienze di teatro didattico e public speaking”, proposto dal professor Mario Morroni del Dipartimento di Scienze Politiche, che ha offerto agli studenti un approccio allo studio della macroeconomia basato sul teatro didattico. In aprile è stata organizzata una prima lettura teatrale tratta dal libro “Le conseguenze economiche della pace” di J.M. Keynes con l'intervento di due colleghi dell'Università di Genova. Gli studenti che hanno partecipato ai seminari della dott.ssa Patrizia Pasqui hanno realizzato e presentato sette diversi testi teatrali con un esercizio che ha permesso loro di conoscere ed esporre meglio i temi dell’economia politica e divulgare al pubblico importanti concetti economici, con una lettura pubblica che si è tenuta il 14 maggio.
Non solo progetti speciali, ma anche una offerta formativa ampia e articolata che negli ultimi due anni si è arricchita di 5 nuovi corsi di laurea, attivati per rispondere alle esigenze del tessuto sociale e del mondo del lavoro, tenendo conto delle continue novità portate dall'evoluzione scientifica e tecnologica. Anche di questi nuovi corsi – Scienze della formazione primaria, Management for Business and Economics, Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni, Ingegneria per il design industriale e Management e controllo dei processi logistici – si parlerà alla giornata “Focus Didattica”, che prevede inoltre la presentazione delle attività organizzate dall’Ateneo per l'orientamento in ingresso e in uscita, per l’internazionalizzazione e per il sostegno agli studenti disabili, e una sessione dedicata all’iniziativa “Insegnare a insegnare” rivolta ai docenti neo-assunti per migliorare la qualità dell’insegnamento. Il programma completo è disponibile a questo link: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/4628-focus-didattica-esperienze-e-progetti-dell-universita-di-pisa.

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