Formazione Insegnanti – Corso online “L’insegnamento dell’Educazione civica. Ambiti, temi, casi di studio”
Per monitorare l’insonnia ora c’è lo Smart Bed
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR ha realizzato uno Smart Bed per monitorare l’insonnia e la qualità del sonno. Il prototipo è stato testato durante la simulazione di una missione spaziale su Marte dagli astronauti del progetto “Sirius” dell’Accademia delle Scienze della Russia con cui da Pisa è in corso una collaborazione decennale.
“Abbiamo sperimentato lo Smart Bed analizzando il sonno di sei aspiranti astronauti durante la simulazione di un viaggio interplanetario che li ha costretti a un drastico isolamento per tre mesi”, spiega il professore Angelo Gemignani dell’Università di Pisa.
I test effettuati in questo “laboratorio vivente” così particolare hanno evidenziato che il materasso dotato di sensori è in grado di rilevare in modo affidabile la posizione e i movimenti del corpo, la frequenza cardiaca e l'attività respiratoria oltre ad una serie di parametri ambientali come il rumore e la luminosità.
“Lo Smart Bed ci permesso di stimare la macrostruttura del sonno e di classificare correttamente quattro situazioni: se il letto è occupato, se la persona è sveglia, se in fase di sonno REM o non-REM – continua Gemignani – si tratta di informazioni fondamentali per stimare un indice oggettivo di qualità del sonno e quindi, più in generale, della qualità di vita”.
Oltre a questo, i vantaggi dello Smart Bed sono che è dispositivo a basso costo, che può facilmente essere installato in ogni abitazione e che rispetto altre soluzioni come ad esempio smartwatch e attigrafi, non è invasivo, non va indossato né bisogna ricordarsi di caricarlo.
“Abbiamo realizzato i sensori del materasso grazie ad una specifica tecnologia – dice Marco Laurino dell’Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa – e per l’elaborazione dei dati ci siamo avvalsi dell’intelligenza artificiale e di algoritmi basati su Machine Learning”.
Lo Smart Bed può fornire dei report periodici (giornalieri, settimanali e mensili) consultabili via web o applicazione per smartphone. Questi rapporti possono permettere ai medici e agli specialisti di valutare in modo continuativo gli effetti di terapie psicoterapeutiche o farmacologiche sulla qualità del sonno dei propri pazienti.
La ricerca che ha portato alla realizzazione del prototipo d ello Smart Bed è descritta in un articolo pubblicato sulla rivista “IEEE Access”. Gli autori del lavoro sono Marco Laurino dell’Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, e per l’Università di Pisa Lucia Arcarisi, Nicola Carbonaro e Alessandro Tognetti del Dipartimento di Ingegneria Informazione e Centro interdipartimentale E. Piaggio e Danilo Menicucci e Angelo Gemignani del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica.
Il prototipo dello Smart Bed è stato inoltre realizzato nell’ambito del Progetto LAID finanziato dalla Regione Toscana in partenariato con alcune aziende del territorio, il Materassificio Montalese, EB Neuro e BP Engineering.
Per monitorare l’insonnia ora c’è lo Smart Bed
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR ha realizzato uno Smart Bed per monitorare l’insonnia e la qualità del sonno. Il prototipo è stato testato durante la simulazione di una missione spaziale su Marte dagli astronauti del progetto “Sirius” dell’Accademia delle Scienze della Russia con cui da Pisa è in corso una collaborazione decennale.
“Abbiamo sperimentato lo Smart Bed analizzando il sonno di sei aspiranti astronauti durante la simulazione di un viaggio interplanetario che li ha costretti a un drastico isolamento per tre mesi”, spiega il professore Angelo Gemignani dell’Università di Pisa.
I test effettuati in questo “laboratorio vivente” così particolare hanno evidenziato che il materasso dotato di sensori è in grado di rilevare in modo affidabile la posizione e i movimenti del corpo, la frequenza cardiaca e l'attività respiratoria oltre ad una serie di parametri ambientali come il rumore e la luminosità.
Uno dei prototipo Smartbed montanti all'interno del simulatore Sirius a IBMP, Mosca. Nello stesso setup sperimentale, negli anni passati sono stati condotti diversi esperimenti dal gruppo del Prof. Gemignani nell’ambito delle missioni MARS105 e MASR500
“Lo Smart Bed ci permesso di stimare la macrostruttura del sonno e di classificare correttamente quattro situazioni: se il letto è occupato, se la persona è sveglia, se in fase di sonno REM o non-REM – continua Gemignani – si tratta di informazioni fondamentali per stimare un indice oggettivo di qualità del sonno e quindi, più in generale, della qualità di vita”.
Oltre a questo, i vantaggi dello Smart Bed sono che è dispositivo a basso costo, che può facilmente essere installato in ogni abitazione e che rispetto altre soluzioni come ad esempio smartwatch e attigrafi, non è invasivo, non va indossato né bisogna ricordarsi di caricarlo.
“Abbiamo realizzato i sensori del materasso grazie ad una specifica tecnologia – dice Marco Laurino dell’Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa – e per l’elaborazione dei dati ci siamo avvalsi dell’intelligenza artificiale e di algoritmi basati su Machine Learning”.
Lo Smart Bed può fornire dei report periodici (giornalieri, settimanali e mensili) consultabili via web o applicazione per smartphone. Questi rapporti possono permettere ai medici e agli specialisti di valutare in modo continuativo gli effetti di terapie psicoterapeutiche o farmacologiche sulla qualità del sonno dei propri pazienti.
La ricerca che ha portato alla realizzazione del prototipo dello Smart Bed è descritta in un articolo pubblicato sulla rivista “IEEE Access”. Gli autori del lavoro sono Marco Laurino dell’Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, e per l’Università di Pisa Lucia Arcarisi, Nicola Carbonaro e Alessandro Tognetti del Dipartimento di Ingegneria Informazione e Centro interdipartimentale E. Piaggio e Danilo Menicucci e Angelo Gemignani del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica.
Il prototipo dello Smart Bed è stato inoltre realizzato nell’ambito del Progetto LAID finanziato dalla Regione Toscana in partenariato con alcune aziende del territorio, il Materassificio Montalese, EB Neuro e BP Engineering.
A un mese dalla scomparsa i colleghi ricordano la professoressa Dionisia Cazzaniga Francesetti
L’11 gennaio 2021 è venuta a mancare la professoressa Dionisia Cazzaniga Francesetti, che è stata docente dell’Università di Pisa dove ha insegnato Economia dei Sistemi Industriali, Organizzazione della Produzione e Sistemi logistici e Trasporti Marittimi.
Laureatasi con lode in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa, orientò da subito i suoi interessi di ricerca verso l’economia lavorando con il gruppo del professor Antonio Pesenti, su questioni macroeconomiche e del lavoro. La sua curiosità verso la realtà economico–produttiva la spinse negli anni ad approfondire maggiormente tematiche di economia industriale applicata a studi settoriali, prima il settore meccanico e delle macchine utensili, e poi, con molto successo, quello marittimo, dei porti e dei cantieri.
Con l’apertura dell’Ateneo pisano agli studi nel settore dell’informatica, gli interessi della Professoressa Cazzaniga Francesetti si rivolsero allo studio dei mutamenti indotti dalle nuove tecnologie informatiche e microelettroniche nelle strutture produttive e nelle forme di mercato. In quegli anni divenne docente nell’allora Corso di Laurea in Informatica, fu membro del Comitato Scientifico del “Qualital” (Consorzio Universitario in Ingegneria della Qualità) e Responsabile scientifico attraverso convenzioni universitarie di importanti progetti per alcune grandi società meccaniche quali la Breda, la Mandelli, la Nuovo Pignone e molte altre piccole società. Lo studio delle problematiche industriali non erano per Lei solamente aspetti teorici; Ella amava “lavorare sul campo” visitando le imprese di avanguardia a livello mondiale, come la Fanuc e Toyota in Giappone, la Volvo in Svezia, la Siemens in Germania, il Thomas J. Watson Research Center IBM e lo stabilimento Poughkeepsie IBM entrambi nello stato di New York, ed i cantieri navali della Hyundai Pulsan in Corea del Sud.
Questa sua attitudine di studiosa di economia applicata ai settori produttivi si è poi nel tempo orientata all’economia marittima nelle sue espressioni di trasporti marittimi, ma anche di portualità e cantieristica. E proprio in questo settore degli studi marittimi che ella ha espresso tutta la sua notevole abilità e tenacia. Negli anni ‘90’ specialmente nel settore della portualità si verificavano mutamenti fortissimi che a livello mondiale rovesciavano la struttura del mercato. Ciò richiedeva conoscenze teoriche e presenza: in questo contesto la professoressa Cazzaniga Francesetti ha visitato decine tra i più importanti Porti nel mondo su invito delle locali Autorità Portuali ed ha saputo trarre insegnamenti esportabili alla realtà italiana e particolarmente in quella Toscana.
Ricerca accademica e conoscenza della portualità determinavano nel suo lavoro esperienze sempre più importanti e strumenti economico–teorici sempre più fini per una comprensione del difficile settore marittimo che iniziava ad esprimere modelli nuovissimi e complessi ed in continua evoluzione nei rapporti fra imprese, strutture di mercato, organizzazione. Come accademica è stata membro di varie associazioni scientifiche tra le quali la IAME (International Association of Maritime Economists) e la SIET (Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica) partecipando come relatrice a numerosissimi convegni internazionali.
L’interesse scientifico del settore marittimo–portuale e della caratteristica commerciale ha poi avuto una ulteriore evoluzione per quello della cantieristica da diporto, dove è anche da ricordare il suo importante contributo a ricerche promosse dalla Provincia di Livorno e dalla Regione Toscana tra le quali la stesura del Piano della Regione Toscana per la Mobilità e Logistica.
Di Lei ricordiamo anche il suo grande coraggio.
Le colleghe e i colleghi dell’Ateneo.
Incarico di supporto informatico nell’ambito dei master delle aree dell’auditing, della finanza, del controllo e dell’economia e del management
Borsa di Ricerca sul tema "Acquisizione e analisi dati progetto Padule di Fucecchio".
Convegno "L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio"
Il 24 febbraio alle 10 L'Accademia dei Lincei organizza il convegno "L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio".
A circa quindici anni dall’introduzione in Italia della valutazione della ricerca scientifica di Università ed Enti di Ricerca, il Convegno si propone di tracciare un primo bilancio ( non di parte o dettato da motivi polemici contingenti) di quest’importante esperienza che da un lato ha allineato il nostro Paese agli altri principali Paesi europei e certamente migliorato il rendimento istituzionale di molte Università ed Enti di ricerca, ma che ha anche condizionato mentalità, abitudini e contenuti di ricerca dei ricercatori italiani.
Dopo aver inquadrato l’esperienza italiana nell’ambito delle principali consimili esperienze europee, il Convegno approfondirà strumenti ed effetti della valutazione della ricerca sia nei settori scientifico-tecnologici, sia nei settori umanistici e delle scienze sociali, analizzando anche il potere di condizionamento che le riviste scientifiche hanno sugli sviluppi e sui contenuti della ricerca. Infine il Convegno cercherà di individuare alcune proposte migliorative per il futuro, rivendicando in ogni caso l’importanza della libertà della ricerca e del pensiero, non finalizzati a risultati immediati.
Del comitato organizzatore del convegno fa parte il professor Francesco Pegoraro, docente del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa.
L'Università di Pisa festeggia la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza
L'11 febbraio si festeggia in tutto il mondo la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l'uguaglianza di genere e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Anche molte scienziate dell'Università di Pisa hanno aderito all'iniziativa con l'intento di contrastare il pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale.
Il Dipartimento di Scienze della Terra ha promosso la realizzazione dell'album di foto "WE Rock - Women in Earth science Rock!", con immagini delle ricercatrici al lavoro pubblicato sul sito e sui canali social del dipartimento. Inoltre, sei ricercatrici iscritte al gruppo "panGea Geoscienze Senza Frontiere", che unisce varie ricercatrici in Scienze della Terra in Italia, hanno realizzato brevi interviste-doppie promosse dallo stesso gruppo (intervista Meneghini-Bini, intervista Gariboldi-Re, intervista Rocchi-Raggiunti).
Un gruppo di ricercatrici delle università di Pisa e Firenze hanno dato vita un'associazione di scienziate chiamata 500 Women Scientists, Pisa, distaccamento dell'omonima associazione mondiale no-profit di 500 Women Scientists. La missione dell'associazione è di rendere la scienza aperta, inclusiva e accessibile e di battersi contro razzismo, patriarcato e situazioni di oppressione. Come riportano le coordinatrici dell'associazione Tam Ho e Antonella Pomè (entrambe post-doc all'Università di Firenze) e Miriam Acquafredda (dottoranda all'Università di Pisa): "si sentiva la necessità di creare un posto sicuro in cui parlare di queste cose, una rete di scienziate intelligenti e solidali con cui confrontarsi". Per maggiori informazioni sulla missione dell'associazione e sui prossimi incontri è possibile consultare la pagina Facebook e Twitter".
In occasione della Giornata dell'11 febbraio l'associazione ha diffuso un report sugli squilibri e pregiudizi di genere nella scienza, con dati significativi: "Meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. La media dell'UE (secondo Eurostat 2017) è leggermente superiore, con il 41%, grazie a cinque Stati membri (Lituania, Bulgaria, Lettonia, Portogallo e Danimarca) che hanno raggiunto un equilibrio di genere del 50% o più nella scienza. Tuttavia, in paesi come Francia, Germania e Italia, che ogni anno ricevono una quota considerevole di finanziamenti per la ricerca da parte dell'UE, solo il 33-35% degli scienziati sono donne. [...] I dati dell'UNESCO (2014-2016) mostrano che, in tutto il mondo, solo il 30% delle studentesse dell'istruzione superiore sceglie un campo correlato alle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). [...] Tuttavia, ciò che colpisce è che più le donne scalano la vetta delle posizioni accademiche più si trovano in minoranza. Solo il 24% delle donne occupa posizioni accademiche di alto livello: cosa impedisce alla metà delle scienziate di raggiungere la vetta?
L'associazione lancia un appello: "Lo squilibrio di genere non svanirà soltanto con più ragazze che scelgono materie legate alla scienza e tecnologia e più donne che scelgono programmi di dottorato STEM. È necessaria una maggiore consapevolezza del pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale. Ma la consapevolezza non basta. Dobbiamo garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in questa feroce competizione per borse di ricerca e posti accademici. Se le organizzazioni di finanziamento della ricerca vogliono davvero dare agli scienziati donna pari possibilità, allora dovrebbero riempire metà dei loro comitati scientifici e consultivi con donne. Se il settore accademico volesse davvero impedire alle donne di abbandonare la carriera a metà carriera, dovrebbe fornire una migliore assistenza all'infanzia, orari flessibili e aiuti finanziari".
Giornate Galileiane, Pisa celebra il suo figlio più illustre
Anche durante la pandemia, Pisa rende omaggio al grande scienziato Galileo Galilei. Per il terzo anno, infatti, la città celebra il suo figlio illustre nel giorno della nascita, avvenuta a Pisa il 15 febbraio 1564. Sono in programma un percorso sui luoghi in città di Galileo (domenica 14, partenza dalla casa natale), un webinar su Galileo “lettore di Dante” con i docenti Alfredo Cottignoli, Riccardo Pratesi e Sergio Giudici (lunedì 15), un contest tematico con mostra al Museo delle navi antiche (fino a venerdì 19) e la premiazione che si svolgerà nei prestigiosi locali del Casino dei Nobili con la esibizione del Pisa Early music che eseguirà il celebre “In exitu israel” composto da Vincenzo Galilei, padre di Galileo.
Il programma è curato dal Comune di Pisa, Università di Pisa e Scuola Normale Superiore. Gli eventi saranno trasmessi in diretta sui canali Social di Comune e Università.
«Da tre anni, come Amministrazione Comunale unitamente ai nostri prestigiosi Atenei – spiega Paolo Pesciatini, assessore al turismo -, il 15 febbraio prevediamo l’organizzazione di eventi volti a celebrare il giorno della nascita di Galileo Galilei avvenuta a Pisa nel 1564. Nonostante la situazione così difficile, dovuta alla pandemia di Covid19, abbiamo deciso di non sospendere i festeggiamenti dedicati al nostro illustre concittadino, anzi manteniamo anche un impegno che avevamo assunto nella ricorrenza del 2020. Infatti, nel ribadire la formazione culturale di Galileo, che fu non solo un grande scienziato ma anche un grande umanista, proprio l’anno scorso in previsione dei 700 anni dalla morte di Dante, comunicammo che tra le varie iniziative del 2021, avremmo dedicato un incontro a Galileo lettore di Dante, facendo riferimento, in particolare, a quelle due famose lezioni che Galileo tenne all’Accademia Fiorentina nel 1588 sulla figura, sito e dimensioni dell’inferno dantesco. Quindi, oltre a una nuova edizione del premio dedicato a Galileo, tra le altre proposte, quest’anno parleremo anche di Dante e Galileo: entrare nel mondo di Dante e nell’universo di Galileo consente di affacciarsi sul mistero della bellezza e della vita. Tengo a segnalare anche il fatto che, in occasione di queste insolite giornate galileiane, a partire dal 15 febbraio, grazie a una start up innovativa, che ha sede all’interno del Casino dei Nobili, sarà possibile visitare questo storico ed elegante palazzo nel cuore della città, che fu a sua volta inaugurato il 15 febbraio del 1788».
«Domenica 15 si svolgerà la premiazione della seconda edizione del contest dedicato a “Galileo tra arte e scienza” spiega Pierpaolo Magnani, assessore alla cultura -. Saranno premiate quattro opere vincitrici e parallelamente, a partire dal 16 febbraio, verranno esposte tutte le opere partecipanti al Museo della navi antiche e i visitatori potranno esprimere la loro preferenza come giuria popolare. Inoltre, abbiamo organizzato il primo itinerario di visita fisica e virtuale insieme sui luoghi galileiani in città, grazie a contenuti di realtà aumentata che spiegheranno i luoghi grazie a contenuti fotografici, di testo e musicali. Si tratta di un’assoluta novità, un’esperienza pilota che mi auguro avrà un seguito. Sono molto soddisfatto perché questo programma è stato possibile grazie alla collaborazione attiva con molti soggetti della città, dal nostro ateneo fino a imprese private e cittadini».
La passeggiata “immersiva” è stata spiegata dal professore Antonio Cisternino, presidente del Sistema Informatico di Ateneo. «Le giornate galileiane - spiega Cisternino - saranno la prima occasione per introdurre una nuova tecnologia a supporto della fruizione di contenuti digitali direttamente sul territorio. Saranno apposti dei codici QR in luoghi salienti della città che interagiranno con un sistema chiamato ‘Signs’ e sviluppato dall’Università di Pisa che provvederà in modo trasparente a reindirizzare il dispositivo di chi scansiona al contenuto digitale appropriato. In occasione dei percorsi galileiani sarà fatta una prima dimostrazione del sistema consentendo a chi seguirà il percorso di arricchire la propria visita con contenuti digitali interattivi relativi a Galileo, fondendo realtà fisica e digitale capace di amplificare l’esperienza di chi segue il percorso. L’uso di questi segni sul territorio cittadino consentirà di avere un meccanismo che nel corso del tempo proietti sui dispositivi di chi vive la città le informazioni rilevanti federando i contenuti turistici e culturali che i vari attori del territorio produrranno».
«L’Università di Pisa - spiega la professoressa Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo - ha aderito sin dalla edizione zero del 2019. Quest’anno, poi, l’incalzare della pandemia ci ha costretti a trovare modi alternativi per celebrare Galilei, con eventi in diretta streaming, e allo stesso tempo anche un percorso a piedi dentro la città, amplificato dalle briciole digitali seminate ad arte grazie ai QR Code. Questo intreccio tra fisico e digitale, tra essere in presenza e non, tra vicino e lontano continuerà anche nel periodo post-COVID-19, visto che le due modalità si integrano, si arricchiscono a vicenda e non si contrappongono tra loro. Celebrare personaggi come Galilei e Dante ha per la nostra città una potente valenza identitaria, che è uno degli elementi su cui fare leva per andare incontro al futuro, forti di ciò abbiamo alle spalle».
«È un evento per il quale si sono verificate una serie di coincidenze, alcune spiacevoli e altre piacevoli – dice Sergio Giudici, direttore del Museo degli strumenti di fisica dell’Università di Pisa -. Quella spiacevole è, naturalmente, la pandemia nella quale viviamo e che mi auguro rappresenti anche l’occasione per un’accelerazione verso il futuro. L’altra coincidenza è, invece, determinata, in questo 2021, dalle celebrazioni dantesche che abbiamo voluto comprendere nel programma grazie a un’opera giovanile di Galileo dedicata alla forma dell’Inferno Dantesco e che sarà oggetto di un seminario molto interessante con docenti esperti. Infine, un’altra coincidenza interessante è legata alle lezioni che Galilei tenne su Dante nel 1588, trecento anni prima della inaugurazione del Casino dei Nobili, dove si svolgerà una parte del nostro programma di quest’anno».
«È lodevole – dice Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore - che in questo periodo in cui diventano problematici tutti gli aspetti organizzativi, le istituzioni pisane abbiano allestito eventi così qualificati per celebrare una ricorrenza tanto importante per la città e per la scienza. Sono convinto che gli eventi programmati saranno apprezzati da tutta la cittadinanza. Siamo impegnati, con il Comune, l’Università, la Scuola Sant’Anna anche per rendere nuovamente fruibile il materiale della Domus Galileana».
(fonte: Ufficio Stampa Comune di Pisa)
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Programma delle iniziative
Domenica 14 febbraio
Ore 15:00, casa Ammannati (via Giuseppe Giusti, 24)
Inaugurazione del percorso galileiano immersivo. Ritrovo presso la casa natale di Galileo.
Ore 18:00, Casino dei Nobili, piazza Garibaldi
Premiazione del contest “Galileo Galilei tra arte e scienza”, seconda edizione.
Esecuzione del brano “In exitu Israel” di Vincenzo Galilei, a cura di Alessandro Carmignani e Pisa Early music.
Diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Pisa.
Lunedì 15 febbraio
Ore 17:00: “Il Teatro Infernale: Galileo lettore di Dante. La ricostruzione galileiana della figura, sito e dimensioni dell’Inferno Dantesco”.
- Saluti delle autorità
- Interventi di
- Alfredo Cottignoli (Università di Bologna)
- Riccardo Pratesi (Museo Galileo - Firenze)
- Modera Sergio Giudici (Università di Pisa - Sistema Museale di Ateneo)
Diretta streaming sul canale YouTube di MediaEventiUnipi.
Martedì 16, mercoledì 17, giovedì 18, venerdì 19 febbraio
Museo delle Navi Antiche (Lungarno Simonelli, 16)
Orari: dalle 15.30 alle 18.30 (prenotazione obbligatoria al numero 050-47029 o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Esposizione delle opere in concorso al contest “Galileo Galilei tra arte e scienza”. I visitatori potranno votare l’opera migliore fino al 19 febbraio. Spoglio schede e premiazione della Giuria popolare alle ore 17.00.
L’Università di Pisa partecipa alla Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza
L’11 febbraio si festeggia in tutto il mondo la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l’uguaglianza di genere e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Anche molte scienziate dell’Università di Pisa hanno aderito all’iniziativa con l’intento di contrastare il pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale.
Il Dipartimento di Scienze della Terra ha promosso la realizzazione dell'album di foto "WE Rock - Women in Earth science Rock!", con immagini delle ricercatrici al lavoro pubblicato sul sito e sui canali social del dipartimento. Inoltre, sei ricercatrici iscritte al gruppo "panGea Geoscienze Senza Frontiere", che unisce varie ricercatrici in Scienze della Terra in Italia, hanno realizzato brevi interviste-doppie promosse dallo stesso gruppo (intervista Meneghini-Bini, intervista Gariboldi-Re, intervista Rocchi-Raggiunti).
Il Dipartimento di Farmacia, "per promuovere l'equa partecipazione delle donne nella Scienza", ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video che ritrae molte delle sue ricercatrici impegnate nelle loro attività quotidiane. Il video è disponibile a questo link.
Un gruppo di ricercatrici delle università di Pisa e Firenze hanno dato vita un’associazione di scienziate chiamata 500 Women Scientists, Pisa, distaccamento dell’omonima associazione mondiale no-profit di 500 Women Scientists. La missione dell’associazione è di rendere la scienza aperta, inclusiva e accessibile e di battersi contro razzismo, patriarcato e situazioni di oppressione. Come riportano le coordinatrici dell’associazione Tam Ho e Antonella Pomè (entrambe post-doc all’Università di Firenze) e Miriam Acquafredda (dottoranda all’Università di Pisa): “si sentiva la necessità di creare un posto sicuro in cui parlare di queste cose, una rete di scienziate intelligenti e solidali con cui confrontarsi”. Per maggiori informazioni sulla missione dell’associazione e sui prossimi incontri è possibile consultare la pagina Facebook e Twitter”.
In occasione della Giornata dell’11 febbraio l’associazione ha diffuso un report sugli squilibri e pregiudizi di genere nella scienza, con dati significativi: “Meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne. La media dell'UE (secondo Eurostat 2017) è leggermente superiore, con il 41%, grazie a cinque Stati membri (Lituania, Bulgaria, Lettonia, Portogallo e Danimarca) che hanno raggiunto un equilibrio di genere del 50% o più nella scienza. Tuttavia, in paesi come Francia, Germania e Italia, che ogni anno ricevono una quota considerevole di finanziamenti per la ricerca da parte dell'UE, solo il 33-35% degli scienziati sono donne. […] I dati dell'UNESCO (2014-2016) mostrano che, in tutto il mondo, solo il 30% delle studentesse dell'istruzione superiore sceglie un campo correlato alle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). […] Tuttavia, ciò che colpisce è che più le donne scalano la vetta delle posizioni accademiche più si trovano in minoranza. Solo il 24% delle donne occupa posizioni accademiche di alto livello: cosa impedisce alla metà delle scienziate di raggiungere la vetta?
L’associazione lancia un appello: “Lo squilibrio di genere non svanirà soltanto con più ragazze che scelgono materie legate alla scienza e tecnologia e più donne che scelgono programmi di dottorato STEM. È necessaria una maggiore consapevolezza del pregiudizio di genere nella scienza all'interno del mondo accademico e della società in generale. Ma la consapevolezza non basta. Dobbiamo garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in questa feroce competizione per borse di ricerca e posti accademici. Se le organizzazioni di finanziamento della ricerca vogliono davvero dare agli scienziati donna pari possibilità, allora dovrebbero riempire metà dei loro comitati scientifici e consultivi con donne. Se il settore accademico volesse davvero impedire alle donne di abbandonare la carriera a metà carriera, dovrebbe fornire una migliore assistenza all'infanzia, orari flessibili e aiuti finanziari”.
Per chi volesse approfondire l'argomento a questo link è disponibile anche il report realizzato dal CUN sulla questione di genere nel mondo universitario italiano.
*L'immagine dello slide show nella home page è stata realizzata da Lorenzo Ghetti.