Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa
Martedì, 15 Novembre 2016 12:34

Voce Civile. L'impegno nella Canzone

Il 26 novembre alle 21:00 presso l'aula Magna del Polo Carmignani si tiene il concerto "Voce Civile. L'impegno nella Canzone".immagine della locandina
Il concerto ripercorrerà la storia della musica italiana impegnata attraverso il repertorio di autori e interpreti appartenenti a realtà ed epoche del tutto differenti.

Musicisti:
Guido Baldoni
Faust D’Agata
Matteo Prandini
Riccardo Neri

Il concerto è organizzato dall’associazione LiberLabor con i contributi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa e in collaborazione con L'associazione Club Tenco di Sanremo.

Ingresso gratuito

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La didattica della medicina incontra le nuove tecnologie e, grazie a internet, la nuove “aule virtuali” possono contenere un numero di studenti decisamente più ampio rispetto a quelle tradizionali. Per incoraggiare la diffusione delle lezioni online il Ministro dell’istruzione, università, ricerca (Miur) ha bandito il concorso TalentItaly. La sfida della open education, che ha individuato la piattaforma di e-learning (insegnamento a distanza) più efficace, assegnando il primo premio al corso di cardiologia “I sintomi del cuore”, diffuso attraverso la piattaforma E-schoolapius, promossa da un gruppo di allievi e docenti di Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Pisa, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio.

Allievi preparano una lezione su eschoolapius

Il riconoscimento del Ministero è stato assegnato alla piattaforma di insegnamento a distanza che, per assonanza, ricorda Esculapio, il personaggio della mitologia greca diventato il dio della medicina, e che si candida a diventare il riferimento per i modelli dei cosiddetti “Massive online open courses” (“Mooc”), strumento sempre più diffuso nel mondo e adesso anche in Italia per non limitare, nello spazio e nel numero di utenti, l’esperienza delle didattica alle aule universitario.

Le lezioni online I sintomi del cuore si propongono di insegnare, principalmente agli studenti in medicina, come gestire in maniera corretta i più comuni sintomi cardiaci come dispnea (respirazione difficoltosa), dolore toracico, sincope e cardiopalmo. Queste lezioni online, dalla grafica accattivante, hanno impressionato la giuria di esperti scelta dal Miur per “l’eccellente livello e l’alta efficacia didattica” dei contenuti e per il “percorso interattivo e coinvolgente” che “consente agli studenti del corso di passare dalla teoria alla pratica clinica”.

Tra le ragioni che hanno contribuito in maniera determinante al successo di “E-schoolapius” figurano “l’alta partecipazione e il basso tasso di abbandono da parte di studenti dalle facoltà di medicina e chirurgia di tutta Italia”, i quali non si sono limitati a risolvere i casi proposti, ma hanno preso parte in maniera attiva alle lezioni, chiedendo spesso di estendere gli argomenti trattati su “E-schoolapius” ad altri, che non fossero legati alla cardiologia.

“Adesso il portale ‘E-schoolapius’ aspira a diventare un riferimento nazionale – commentano Michele Emdin e Claudio Passino, docenti di cardiologia all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e promotori della piattaforma online - per tutti gli studenti di medicina. Questa piattaforma di e-learning – sottolineano – può diventare un laboratorio dove sperimentare nuove metodologie didattiche in un contesto, come quello della formazione medica, per il quale le nuove tecnologie avranno sempre più un ruolo fondamentale per aiutare i medici del domani a combinare solide basi teoriche con pratica clinica quotidiana, svolta in maniera innovativa”.

“E-schoolapius” è frutto della collaborazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato da Emdin e Passino, in collaborazione con gli allievi di medicina Filippo Quattrone e Marco Cotrufo e con la ricercatrice dell’Istituto di Management del Sant’Anna Sara Barsanti. Il progetto è stato inoltre realizzato grazie alla collaborazione del docente di Medicina interna dell’Università di Pisa, Stefano Taddei; dei medici specializzandi e dottorandi della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio”; degli allievi in medicina del Sant’Anna Alberto Aimo, Vincenzo Castiglione, Marco Maria Germani, Jacopo Nicolò Marin, Davide Panizza, Eleonora Taddei; della docente coordinatrice del Laboratorio Management e Sanità del Sant’Anna Sabina Nuti; dei ricercatori Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista esperti di ‘digital learning’ e realtà virtuale del laboratorio di Robotica percettiva Percro dell’Istituto TeCIP del Sant’Anna; di Stefania Bracci e Simone Romani (Datre Provider) per lo sviluppo della piattaforma e per l’implementazione del corso on-line.

A questo link la valutazione finale della giuria. 

Fan page Facebook a questo link.
Twitter a questo link

Martedì, 15 Novembre 2016 12:09

La Canzone d'Autore in Italia

immagine della locandinaIl 25 novembre alle 21:00 presso l'aula Magna del Polo Carmignani si tiene la conferenza "La Canzone d'Autore in Italia" a cura di Enrico de Angelis.
E’ stato Enrico de Angelis a coniare l’espressione “canzone d’autore”, pian piano entrata nell’uso comune a partire dall’inizio degli anni ’70 ma chiaramente da riferirsi a realtà anche precedenti, anzi a una tradizione storica e secolare della parola messa in musica. E sarà proprio Enrico de Angelis, giornalista, storico della canzone e direttore artistico del Club Tenco, a raccontarci “La canzone d’autore in Italia”.
La genesi e lo sviluppo storico del fenomeno saranno oggetto del “racconto” che offrirà de Angelis con l’ausilio di proiezioni di rari documenti visivi.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione LiberLabor con i contributi alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa e in collaborazione con l'associazione Club Tenco di Sanremo.


Ingresso gratuito

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.]">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Già da alcuni anni i paleopatologi dell’Università di Pisa si occupano dello studio osteoarcheologico dei resti umani appartenenti alla famiglia Guinigi, l’antica casata di Lucca la cui tomba si trova nell’omonima cappella all’interno del complesso conventuale di San Francesco. Durante la pulizia e il restauro dei resti scheletrici rinvenuti mescolati all’interno della tomba collettiva dei Guinigi, è venuta alla luce una protesi dentaria in oro di particolare interesse, sia per le modalità di esecuzione, sia per la rarità del ritrovamento. Lo studio del prezioso reperto è stato effettuato dalla dottoressa Simona Minozzi della Divisone di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, con la collaborazione del professor Gino Fornaciari, della professoressa Valentina Giuffra e del dottor Antonio Fornaciari.
«Lo studio del contesto archeologico non ha permesso una datazione precisa per la protesi che comunque si colloca tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XVII secolo e il XVII secolo, e malgrado esistano descrizioni di apparecchi simili nei testi del periodo, non sono conosciute altre evidenze archeologiche – spiega Simona Minozzi – La protesi dentaria ritrovata nella tomba dei Guinigi è quindi la prima testimonianza di protesi dentale di questo periodo storico e aggiunge un un prezioso tassello alla storia dell’odontoiatria». I risultati dello studio sono stati pubblicati in questi giorni sulla rivista Clinical Implant Dentistry and Related Research (DOI 10.1111/cid.12460).
La protesi è formata da cinque denti mandibolari umani tenuti assieme da una lamina metallica in oro; la forma e le dimensioni la rendono adatta alla sostituzione dell’arcata anteriore mandibolare. I denti, canini e incisivi disposti senza rispettare la corretta sequenza anatomica, appartengono a individui diversi. Per la realizzazione dell’apparecchio la radice di ciascun dente è stata limata e tagliata longitudinalmente; all’interno del taglio è stata inserita una sottile lamina d’oro alla quale i denti sono stati assicurati attraverso piccoli perni. La lamina fuoriesce ai due lati della protesi con due alette piegate ad S, sulle quali sono presenti due piccoli fori che garantivano l’ancoraggio ai denti ancora in situ nella mandibola, di cui non è però stata trovata traccia. Infatti, i tentativi di associazione con le numerose mandibole rinvenute nella tomba collettiva che raccoglieva i resti di quasi un centinaio di individui, sepolti assieme alla protesi, non hanno dato esito positivo. In ogni caso, la presenza di un deposito di tartaro sulla superficie dei denti dimostra che l’apparecchio fu portato a lungo.
Indispensabile, per comprendere la struttura della protesi, è stata la micro-CT, effettuata dal prof. Piero Salvadori e dal dott. Daniele Panetta dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR. Inoltre, grazie alla collaborazione con il prof. Massimo De Sanctis e la dott.ssa Randa Ishak, del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale, è stato possibile effettuare l’analisi metallografica attraverso la microscopia elettronica a scansione. Lo spettro a raggi X della lamina ha rivelato la composizione della lega metallica utilizzata, che ha un contenuto medio di Oro del 73%, 15,6% di Argento e 11,4% di Rame.
Grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana, in particolare del dott. Giulio Ciampoltrini, ad oggi è stato possibile studiare buona parte degli oltre 200 scheletri della famiglia Guinigi, importante casata che governò la città di Lucca agli inizi del 1400. Nel corso dello studio sono stati identificati tra di essi i resti di tre delle quattro mogli di Paolo Guinigi, tra cui la famosa Ilaria del Carretto, della quale resta esposto nel duomo di Lucca il celebre sarcofago in marmo scolpito da Jacopo della Quercia.

Già da alcuni anni i paleopatologi dell’Università di Pisa si occupano dello studio osteoarcheologico dei resti umani appartenenti alla famiglia Guinigi, l’antica casata di Lucca la cui tomba si trova nell’omonima cappella all’interno del complesso conventuale di San Francesco. Durante la pulizia e il restauro dei resti scheletrici rinvenuti mescolati all’interno della tomba collettiva dei Guinigi, è venuta alla luce una protesi dentaria in oro di particolare interesse, sia per le modalità di esecuzione, sia per la rarità del ritrovamento. Lo studio del prezioso reperto è stato effettuato dalla dottoressa Simona Minozzi della Divisione di Paleopatologia del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, con la collaborazione del professor Gino Fornaciari, della professoressa Valentina Giuffra e del dottor Antonio Fornaciari.

protesi dentaria guinigi

«Lo studio del contesto archeologico non ha permesso una datazione precisa per la protesi che comunque si colloca tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XVII secolo e il XVII secolo, e malgrado esistano descrizioni di apparecchi simili nei testi del periodo, non sono conosciute altre evidenze archeologiche – spiega Simona Minozzi – La protesi dentaria ritrovata nella tomba dei Guinigi è quindi la prima testimonianza di protesi dentale di questo periodo storico e aggiunge un un prezioso tassello alla storia dell’odontoiatria». I risultati dello studio sono stati pubblicati in questi giorni sulla rivista Clinical Implant Dentistry and Related Research (DOI 10.1111/cid.12460).

La protesi è formata da cinque denti mandibolari umani tenuti assieme da una lamina metallica in oro; la forma e le dimensioni la rendono adatta alla sostituzione dell’arcata anteriore mandibolare. I denti, canini e incisivi disposti senza rispettare la corretta sequenza anatomica, appartengono a individui diversi. Per la realizzazione dell’apparecchio la radice di ciascun dente è stata limata e tagliata longitudinalmente; all’interno del taglio è stata inserita una sottile lamina d’oro alla quale i denti sono stati assicurati attraverso piccoli perni. La lamina fuoriesce ai due lati della protesi con due alette piegate ad S, sulle quali sono presenti due piccoli fori che garantivano l’ancoraggio ai denti ancora in situ nella mandibola, di cui non è però stata trovata traccia. Infatti, i tentativi di associazione con le numerose mandibole rinvenute nella tomba collettiva che raccoglieva i resti di quasi un centinaio di individui, sepolti assieme alla protesi, non hanno dato esito positivo. In ogni caso, la presenza di un deposito di tartaro sulla superficie dei denti dimostra che l’apparecchio fu portato a lungo.

Indispensabile, per comprendere la struttura della protesi, è stata la micro-CT, effettuata dal prof. Piero Salvadori e dal dott. Daniele Panetta dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR. Inoltre, grazie alla collaborazione con il prof. Massimo De Sanctis e la dott.ssa Randa Ishak, del dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale, è stato possibile effettuare l’analisi metallografica attraverso la microscopia elettronica a scansione. Lo spettro a raggi X della lamina ha rivelato la composizione della lega metallica utilizzata, che ha un contenuto medio di Oro del 73%, 15,6% di Argento e 11,4% di Rame.

Grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana, in particolare del dott. Giulio Ciampoltrini, ad oggi è stato possibile studiare buona parte degli oltre 200 scheletri della famiglia Guinigi, importante casata che governò la città di Lucca agli inizi del 1400. Nel corso dello studio sono stati identificati tra di essi i resti di tre delle quattro mogli di Paolo Guinigi, tra cui la famosa Ilaria del Carretto, della quale resta esposto nel duomo di Lucca il celebre sarcofago in marmo scolpito da Jacopo della Quercia.

protesi dentaria guinigi 2

Ne hanno parlato: 
Ansa
ADNkronos
Corriere.it
NazioneLucca.it
QuiNewsPisa.it 
Lucca in Diretta 
gonews.it 
Nazione Lucca
Tirreno Lucca
Nazione Pisa
Tirreno 
L'Arena

Immagine della locandinaIl 21 novembre alle 21.30 presso l'aula Magna del Polo Carmignani si terrà lo spettacolo teatratale "Violenzo", performance sulla violenza sulle donne e sul fenomeno del femminicidio. Drammaturgo e regista dello spettacolo è lo scrittore Emiliano Dominici.  Parteciperanno alla rappresentazione l'attrice e cantautrice Alessandra Falca e il collettivo Teartro di Emergenza di Livorno

Lo spettacolo è organizzato con il patrocinio del consiglio degli studenti dell'Università di Pisa  e con i fondi per le attività studentesche.

Info
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Con le bandiere dei loro paesi, i ragazzi del progetto Inclinados hacia América Latina hanno salutato l’Università di Pisa, che li ospiterà per i prossimi due anni. Gli 11 studenti provengono da Perù, Costa Rica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras, Brasile e Cuba, e a Pisa frequenteranno un corso di laurea magistrale. Grazie a una borsa di studio e altre agevolazioni, potranno seguire le lezioni nei vari dipartimenti e frequentare un corso di italiano al CLI, seguiti da una tutor madrelingua, Belkis Hernández, in servizio presso l'International Office del rettorato.

Il progetto “Inclinados hacia América Latina”, giunto al quarto anno, è promosso direttamente dall’Università di Pisa per facilitare l'accoglienza di cittadini latinoamericani interessati all'offerta didattica di II livello proposta dall’Ateneo. Fino ad oggi sono oltre 60 i ragazzi che hanno preso parte al progetto, arrivando a Pisa dai paesi dell’America Latina.

 inclinados 2016 gruppo 2 web

Carolina Rocha, Colombia
Carolina Rocha de Colombia

Eduardo Navas, Honduras

Eduardo Navas de Honduras

Flavia Cassiano, Brasil
Flavia Cassiano de Brasil


Gary Gomez, Cuba
Gary Gomez de Cuba

Giannina Ibarra, Chile
Giannina Ibarra de Chile

Javier López, Venezuela
Javier Lopez de Venezuela


Lourdes Chacon, Costa Rica
Lourdes Chacon de Costa Rica

Lucía Aguilera, Argentina
Lucia Aguilera de Argentina

Ricardo Chica Cepeda, Colombia
Ricardo Chica Cepeda de Colombia

Lucero Chavez, José Luis Corcuera Bárcena, Alfonso Abel Rime Quero, Perú
Studenti Inclinados dal Perù

Il gruppo degli studenti "Inclinados" all'Ufficio Internazionale
inclinados 2016 gruppo

Logo della campagna del corriere

Il Corriere della Sera offre a studenti, docenti e personale amministrativo delle maggiori Università italiane la fruizione dei nuovi servizi informativi di Corriere a prezzi vantaggiosi.

Studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Pisa potranno scegliere tra due possibile offerte:

  • abbonamento mensile a Corriere Digital Edition ( Digita+) , il quotidiano in edizione digitale, offerto al prezzo di 4,99 € al mese anziché 19,99 € oppure
  • abbonamento mensile a Corriere Tutto+, formula che include oltre a Corriere Digital Edition, l’accesso illimitato ai contenuti del sito Corriere.it, all’archivio storico di Corriere della Sera, e molti altri vantaggi, al prezzo di 9,99 € al mese anziché 24,99€.

Per poter accedere alla promozione gli utenti dovranno collegarsi a http://digitaledition.corriere.it/promo/universita  e cliccare sul bottone dell’offerta prescelta (Digita+, Tutto+).
Per registrarsi e aderire all’offerta è necessario utilizzare la mail di ateneo. Il personale, sia docente che tecnico-amministrativo, deve usare gli indirizzi di tipo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , gli studenti  gli indirizzi di tipo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . La password potrà essere invece creata liberamente al momento. Il personale strutturato dell'ateneo che non è ancora in possesso di un indirizzo di tipo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. può fare richiesta di assegnazione al centro Serra, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

1. Corriere Digital Edition

Corriere Digital Edition è il servizio che permette di godere della lettura digitale e multimediale del quotidiano sul PC di casa, su smartphone e sui principali tablet. Il servizio consente la lettura del quotidiano nazionale, delle edizioni locali, dei dorsi e dei Magazine con un unico abbonamento. Nel dettaglio: Corriere Nazionale, tutte le edizioni locali, Corriere Economia, tutti i Magazine (Sette, Io Donna, Vivimilano, Style, Living) ed i principali dorsi.

La Digital Edition è fruibile:

  • da pc autenticandosi con mail e password usata in fase di registrazione e acquisto dell’abbonamento su http://digitaledition.corriere.it/
  • da smartphone e da tablet scaricando la nuova applicazione Corriere Digital Edition disponibile su Google Play e AppStore ed effettuando il login con le credenziali usate in fase di acquisto dell’abbonamento.

2. Corriere Tutto+

Corriere Tutto+ è un abbonamento digitale che consente l’accesso illimitato ai contenuti del sito di Corriere della Sera compreso l’Archivio e a Corriere Digital Edition (il giornale in formato digitale) da web, smartphone, tablet e ad altri vantaggi esclusivi.
In sintesi sottoscrivendo Tutto+ si ha diritto a:

  • Contenuti illimitati da Sito
  • Contenuti illimitati da Mobile
  • Accesso ad Archivio Storico
  • PrimaOra
  • Contenuti speciali
  • Accesso a Digital Edition
  • Diritto a Copia cartacea nel weekend
  • Accesso ai vantaggi della bacheca di C+ (biglietti del cinema, anteprime, sconti per attività nel tempo libero, come palestra, teatro, e servizi di vario genere)

Come fruire dell’abbonamento Tutto+?

Per fruire dei contenuti su Corriere.it è sufficiente effettuare il login nella barra in alto a destra su www.corriere.it
L’archivio è consultabile al link http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html , dopo avere effettuato il login.
I contenuti speciali e i vantaggi sono disponibili su http://cplus.corriere.it/bacheca  dopo aver effettuato il login. Per la Digital Edition vale quanto specificato al punto 1.

Lunedì, 14 Novembre 2016 11:23

Seminari sulla Preistoria: il cammino di Homo

Il 18 novembre alle 15.30, presso l’aula Magna del Polo Carmignani, si terrà il secondo e ultimo incontro di un Ciclo di seminari sulla Preistoria dal titolo: Il cammino di Homo

Interverranno:
il Prof. Jacopo Moggi Cecchi (Università di Firenze), con un intervento dal titolo "Paleo-auxologia: nuovi metodi per lo studio dei tempi di sviluppo negli Ominini fossili"
il Prof. Giorgio Manzi (Sapienza Università di Roma), con un intervento dal titolo "Gli uomini del tempo di mezzo (H. heidelbergensis), i Neanderthal (H. neaderthalensis) e le origini di Homo sapiens"

Il tutto sarà introdotto dal Prof. Giovanni Boschian, docente di Antropologia dell'Università di Pisa.

I Seminari sono gratuiti e aperti a tutti gli studenti.

Attività svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa.

Info

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Lunedì, 14 Novembre 2016 10:37

Funghi e batteri per decontaminare il suolo

Decontaminare il suolo utilizzando funghi e batteri appositamente selezionati in base alla loro capacità di metabolizzare le sostanze inquinanti. Dopo una sperimentazione triennale, riparte il progetto Bio ResNova del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa grazie ad un nuovo finanziamento della Fondazione Pisa che vedrà coinvolte anche aziende del territorio che si occupano di smaltimento di rifiuti e bonifiche. L’obiettivo di questa seconda fase, che durerà due anni, è di realizzare un impianto pilota di decontaminazione per arrivare poi alla brevettazione del processo biotecnologico di bonifica di suoli e dei sedimenti contaminati.

Terreno da decontaminare“Siamo partiti isolando popolazioni di batteri e funghi nei sedimenti da decontaminare dove vivono proprio perché si nutrono degli stessi inquinanti - spiega il professore Roberto Lorenzi dell’Università di Pisa che lavora al progetto con la dottoressa Simona Di Gregorio e altri sei fra studenti e ricercatori - abbiamo quindi moltiplicato i microrganismi in laboratorio e li abbiamo reimmessi nella matrice da decontaminare dove, degradando le molecole tossiche attraverso la loro normale attività metabolica, riescono così a ridurre la concentrazione dei contaminanti”.

I biotrattamenti messi a punto dal team Bio ResNova si possono applicare a suoli contaminati da idrocarburi pesanti consentendo un loro riutilizzo in ambito civile e industriale piuttosto che lo smaltimento in discarica, come solitamente avviene oggi. Il metodo ideato dai ricercatori dell’Ateneo pisano non solo rispetta i limiti di legge relativi ai livelli massimi del contaminante principale, ma tiene anche conto delle sostanze dannose che possono formarsi durante la degradazione delle molecole inquinanti insistendo nei trattamenti sino a raggiungere buoni risultati anche negli esami ecotossicologici.

“La tecnologia BioResnova – conclude Lorenzi - potrà essere sfruttata sia sul mercato italiano, dove le bonifiche ambientali dei suoli e dei sedimenti riguardano i maggiori poli chimici e petrolchimici e le principali autorità portuali, sia sul mercato europeo e nord africano, con stime previsionali che potrebbero superare di un ordine di grandezza il mercato Italiano”.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa