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Genio e follia 2.0

Seminario e presentazione libro

data 27 Febbraio 2019 18:00  |  luogo Scuola Superiore Sant'Anna Piazza Martiri della Libertà, 33, 56127 Pisa PI, Italia
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Mercoledì 27 febbraio, alle ore 18, nell’Aula 3 della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la professoressa Liliana Dell’Osso, direttore della Clinica Psichiatrica dell'Università di Pisa e presidente del Collegio Nazionale dei Professori Ordinari di Psichiatria, terrà il seminario “Correlati psicopatologici dello spettro autistico in una popolazione di allievi di eccellenza”.

Seguirà un intermezzo musicale.

Alle ore 19, Tommaso Strambi, giornalista responsabile della redazione Attualità di QN - Quotidiano Nazionale, intervisterà Liliana Dell’Osso e Primo Lorenzi, autori di “Genio e Follia 2.0. Il complesso rapporto tra Spettro Autistico e competenze eccezionali” (Franco Angeli, 2019).

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione ex Allievi e dall’Associazione Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna.

 

cover genio folliaGenio e follia 2.0 

Perché il genio e il folle sono stati sempre avvicinati fino a costituire un topos dell’immaginario collettivo? C’è una conferma scientifica per questo accostamento? E su che basi si può spiegare?
Questi i quesiti su cui gli Autori si interrogano e a cui cercano di dare risposta. Il lavoro è dunque un saggio sulla eccezionalità umana. Su quelle esistenze “al margine” ove si trovano concentrati, talvolta anche in contemporanea, i vertici e gli abissi del nostro esistere.
La eccezionalità geniale viene seguita in molte delle sue ricadute figurali: dall’eroe del mondo antico, al santo medioevale, al genio del Rinascimento, ai leader carismatici della contemporaneità. Sempre cercando di evidenziare lo stretto connettersi con variegate scrinature psicopatologiche e con altre figure dell’eccezionalità umana come quella dell’ipodotato e del delinquente. Fenotipi diversi, ma tutti riconducibili ad un’area matriciale comune testimoniata, per il genio e il folle, da un più facile accesso a forme di pensiero divergente. Più originale, più inconsueto, più aperto alla creatività, ma anche alla bizzarria, alle anomalie comportamentali, alla psicopatologia.
La premessa neurobiologica del pensiero divergente viene individuata in una neuroatipia, clinicamente riconducibile ad una “dimensione autistica”, spesso sottosoglia. Condizione che è “tara” ed insieme condanna e dono. Un primum movens che costituisce un requisito necessario, ancorchè non sufficiente, sia per l’approdo geniale che folle. La scelta del percorso si può rinvenire nella qualità e quantità della dimensione autistica coinvolta, ma anche nella complessa relazione con l’ambiente, capace di promuovere, modulare, reprimere, sanzionare quella che, nel suo nucleo, è solo un modo diverso di rappresentare sé stessi e la realtà. Con la possibilità che esiti diversi si possano embricare nel corso del ciclo vitale così come anche nella trasversalità del qui ed ora.

 

Info e Contatti:
liliana.dellosso@med.unipi.it

Allegati:

2019-02-27 18:00:40
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