Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

L’Università di Pisa ha deciso di ampliare il numero dei posti a disposizione degli studenti aprendo una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato. La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica che ha sede nel complesso degli ex Salesiani mette a disposizione degli studenti le sue ampie sale di lettura per un totale di 300 posti.
Dopo l’esito molto positivo del progetto di apertura della biblioteca di Filosofia e Storia attuato nel 2018, l’Ateneo ha accolto le richieste degli studenti di aprire una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato - fino alle ore 20 - garantendo i servizi bibliotecari di prestito e consultazione. Tale progetto è stato avviato in forma sperimentale a partire da sabato 9 febbraio e si protrarrà fino alla fine di settembre 2019.
La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica è situata in via Santa Maria 44 in prossimità della biblioteca di Filosofia e Storia, anch’essa aperta per l’intera giornata del sabato.

Il Ministero della Difesa e l’Università di Pisa hanno siglato, giovedì 14 febbraio, un accordo quadro di collaborazione per promuovere lo studio e la ricerca nel campo della produzione, accumulo, gestione e utilizzazione dell’energia e della cyber security.
L’accordo è stato sottoscritto, nella Sala dei Mappamondi del Rettorato di Pisa, dal sottosegretario alla Difesa, onorevole Angelo Tofalo, e dal rettore dell’Università Paolo Maria Mancarella. Per il Ministero della Difesa erano inoltre presenti il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, e il rappresentante della Struttura di Progetto Energia, colonnello Mauro Cassata; per l'Ateneo la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, e il professor Giovanni Corsini, incaricato di curare i rapporti dell'Ateneo con l’Accademia Navale di Livorno.
Per il sottosegretario Angelo Tofalo “l'accordo siglato oggi, oltre a rafforzare la pluriennale collaborazione tra la Difesa e l'Università di Pisa, consentirà di svolgere molteplici importanti attività per lo studio e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni che alterano il clima. Inoltre sarà possibile sviluppare ricerche in ambito energy cyber security e dual use. L'approccio virtuoso della Difesa può considerarsi un modello per gli altri comparti pubblici a tutela della sicurezza allargata del cittadino e della sostenibilità globale delle risorse pubbliche utilizzate nella national security strategy, le cui parole chiave sono resilienza e duplice uso. Il settore energetico assume un ruolo sempre più centrale per lo sviluppo economico della Nazione, nell'ottica di un modello di crescita sostenibile e per la sicurezza del Sistema Paese. Per conseguire questi obiettivi stiamo predisponendo un piano per la Strategia Energetica della Difesa (SED) che, in armonia con il quadro strategico nazionale nel settore energetico e ambientale, prevede azioni da mettere in pratica nel breve e medio periodo nei diversi settori della formazione, governance, infrastrutture, logistica dei trasporti, cyber sicurezza, ricerca e sviluppo”.
"L’accordo siglato oggi - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella - conferma l'interesse dell’Ateneo di Pisa a collaborare con le altre amministrazioni pubbliche su temi che mettano al centro l’applicazione delle nuove tecnologie, tipiche dell’ingegneria industriale e dell’informazione, in settori di preminente importanza per il paese quale l’uso ottimale delle fonti di energia privilegiando, come in questo caso, la salvaguardia e il miglioramento della qualità dell’ambiente”.
L’attività prevista dall'accordo è in armonia con il quadro normativo nazionale delineato dal Documento d’Indirizzo Strategico Programmatico del giugno 2017 e si inserisce nell’alveo delle attività già avviate dal Dicastero per lo sviluppo delle tematiche riguardanti l’efficientamento energetico, favorendo l’utilizzo ottimale delle fonti rinnovabili e riducendo nel contempo il ricorso alle fonti tradizionali.
La Difesa promuove altresì lo sviluppo e la ricerca nel campo dell’energy-cyber security e, in tale contesto, che ha attualmente un fortissimo impatto, e sempre più ne avrà in futuro, su tutte le attività del paese che utilizzano l’energia è imprescindibile creare sinergie operative e attuare collaborazioni durature con le altre istituzioni come quella che è stata avviata con l'Università di Pisa.
L’accordo, promosso dalla Struttura di Progetto Energia (SPE), diretta dal generale Isp. Francesco Noto, consentirà di svolgere, in collaborazione con l’Ateneo pisano, un’importante attività per lo studio e l’analisi delle possibili applicazioni di nuove tecnologie per il risparmio energetico, per la riduzione delle emissioni e del loro effetto sul clima e per l’aumento della resilienza dei sistemi per la generazione e la distribuzione dell’energia. Particolare attenzione sarà indirizzata alla ricerca nell’ambito dell’energy-cyber security.

 

L’Università di Pisa ha deciso di ampliare il numero dei posti a disposizione degli studenti aprendo una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato. La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica che ha sede nel complesso degli ex Salesiani mette a disposizione degli studenti le sue ampie sale di lettura per un totale di 300 posti.
biblio_antichistica_900x600.jpg

Dopo l’esito molto positivo del progetto di apertura della biblioteca di Filosofia e Storia attuato nel 2018, l’Ateneo ha accolto le richieste degli studenti di aprire una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato - fino alle ore 20 - garantendo i servizi bibliotecari di prestito e consultazione. Tale progetto è stato avviato in forma sperimentale a partire da sabato 9 febbraio e si protrarrà fino alla fine di settembre 2019.

La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica è situata in via Santa Maria 44 in prossimità della biblioteca di Filosofia e Storia, anch’essa aperta per l’intera giornata del sabato.

Il Ministero della Difesa e l’Università di Pisa hanno siglato, giovedì 14 febbraio, un accordo quadro di collaborazione per promuovere lo studio e la ricerca nel campo della produzione, accumulo, gestione e utilizzazione dell’energia e della cyber security. L’accordo è stato sottoscritto, nella Sala dei Mappamondi del Rettorato di Pisa, dal sottosegretario alla Difesa, onorevole Angelo Tofalo, e dal rettore dell’Università Paolo Maria Mancarella. Per il Ministero della Difesa erano inoltre presenti il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, e il rappresentante della Struttura di Progetto Energia, colonnello Mauro Cassata; per l'Ateneo la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, e il professor Giovanni Corsini, incaricato di curare i rapporti dell'Ateneo con l’Accademia Navale di Livorno.

spe2

Per il sottosegretario Angelo Tofalo “l'accordo siglato oggi, oltre a rafforzare la pluriennale collaborazione tra la Difesa e l'Università di Pisa, consentirà di svolgere molteplici importanti attività per lo studio e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni che alterano il clima. Inoltre sarà possibile sviluppare ricerche in ambito energy cyber security e dual use. L'approccio virtuoso della Difesa può considerarsi un modello per gli altri comparti pubblici a tutela della sicurezza allargata del cittadino e della sostenibilità globale delle risorse pubbliche utilizzate nella national security strategy, le cui parole chiave sono resilienza e duplice uso. Il settore energetico assume un ruolo sempre più centrale per lo sviluppo economico della Nazione, nell'ottica di un modello di crescita sostenibile e per la sicurezza del Sistema Paese. Per conseguire questi obiettivi stiamo predisponendo un piano per la Strategia Energetica della Difesa (SED) che, in armonia con il quadro strategico nazionale nel settore energetico e ambientale, prevede azioni da mettere in pratica nel breve e medio periodo nei diversi settori della formazione, governance, infrastrutture, logistica dei trasporti, cyber sicurezza, ricerca e sviluppo”.

"L’accordo siglato oggi - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella - conferma l'interesse dell’Ateneo di Pisa a collaborare con le altre amministrazioni pubbliche su temi che mettano al centro l’applicazione delle nuove tecnologie, tipiche dell’ingegneria industriale e dell’informazione, in settori di preminente importanza per il paese quale l’uso ottimale delle fonti di energia privilegiando, come in questo caso, la salvaguardia e il miglioramento della qualità dell’ambiente”.

spe1

L’attività prevista dall'accordo è in armonia con il quadro normativo nazionale delineato dal Documento d’Indirizzo Strategico Programmatico del giugno 2017 e si inserisce nell’alveo delle attività già avviate dal Dicastero per lo sviluppo delle tematiche riguardanti l’efficientamento energetico, favorendo l’utilizzo ottimale delle fonti rinnovabili e riducendo nel contempo il ricorso alle fonti tradizionali. La Difesa promuove altresì lo sviluppo e la ricerca nel campo dell’energy-cyber security e, in tale contesto, che ha attualmente un fortissimo impatto, e sempre più ne avrà in futuro, su tutte le attività del paese che utilizzano l’energia è imprescindibile creare sinergie operative e attuare collaborazioni durature con le altre istituzioni come quella che è stata avviata con l'Università di Pisa.
L’accordo, promosso dalla Struttura di Progetto Energia (SPE), diretta dal generale Isp. Francesco Noto, consentirà di svolgere, in collaborazione con l’Ateneo pisano, un’importante attività per lo studio e l’analisi delle possibili applicazioni di nuove tecnologie per il risparmio energetico, per la riduzione delle emissioni e del loro effetto sul clima e per l’aumento della resilienza dei sistemi per la generazione e la distribuzione dell’energia. Particolare attenzione sarà indirizzata alla ricerca nell’ambito dell’energy-cyber security.

Nella foto in alto, da sinistra: Raugi, Ribuffo, Cassata, De Francesco, Mancarella, Tofalo e Corsini.
Nella foto in basso: il rettore Paolo Mancarella e il sottosegretario Angelo Tofalo.

Si chiamano Francesco Palumbo, Gianluca Persia e Lorenzo Moscatelli e sono i primi tre "climatologi" laureati all’Università di Pisa. I ragazzi hanno discusso la tesi rispettivamente con i professori Sergio Pinna, Antonello Provenzale ed Eleonora Regattieri, presentando i risultati di studi che hanno riguardato le variazioni termometriche della Toscana negli ultimi venti anni, gli scambi gassosi negli ecosistemi montani del parco nazionale del Gran Paradiso e l'evoluzione climatica e idrologica del bacino di Sulmona in Abruzzo circa 400.000 anni fa. Il curriculum climatologico è stato istituito - primo in Italia - poco più di due anni fa all'interno del corso di laurea magistrale in Scienze ambientali, un percorso di studi che, secondo gli ultimi dati di Alma Laurea, garantisce ai suoi laureati un tasso di occupazione a tre anni dalla laurea pari al 100%.

jetstream_uk.0030.jpg
Immagine tratta da https://svs.gsfc.nasa.gov.

«Introducendo il curriculum climatologico abbiamo colmato una lacuna formativa nel panorama universitario nazionale - commenta la professoressa Marta Pappalardo del dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo pisano, presidente del corso di laurea al momento dell’introduzione del curriculum - Le professioni legate alla tutela del territorio e dell'ambiente rappresentano un settore in forte crescita e i nostri laureati, con la loro formazione, riescono inserirsi molto facilmente nel mondo del lavoro».

«I primi tre laureati mostrano bene all’esterno la variegate opportunità di formazione e studio proposte nell’ambito di questo percorso di studio, all'interno della magistrale di Scienze ambientali - aggiunge l’attuale presidente del corso di studi, professor Giovanni Zanchetta - Il nostro lavoro  si sta focalizzando sull’aumentare le opportunità per gli studenti di interfacciarsi con il mondo del lavoro e della ricerca, sia in ambito climatologico sia sulle problematiche ambientali, per offrire sempre maggiori opportunità di lavoro e di soddisfazione. D’altra parte i numeri ci danno ragione. Sebbene laureiamo pochi studenti l’anno, le indagini di settore mostrano come i nostri laureati siano assorbiti nel mondo del lavoro in modo importante, e nell’ultimo trienno il 100% degli interpellati lavora in settori pertinenti con il loro titolo di studio».

proclamazione_palumbo_persia.JPG
Francesco Palumbo e Gianluca Persia al momento della proclamazione.

  

image.pngFrancesco Palumbo ha 25 anni, è originario di Taranto e la sua tesi si intitola "Analisi delle caratteristiche termometriche della Toscana, dal 1998 al 2017”: «Il mio lavoro ha riguardato principalmente lo studio della termometria della Toscana tramite l’utilizzo del database del servizio idrografico regionale - spiega Francesco - In sintesi, si è trattato di delineare le caratteristiche termometriche della regione, come le variazioni termometriche negli ultimi 20 anni o ad esempio la differenza tra microclimi marittimi e continentali. L'ambito climatologico mi affascina da anni e l'Università di Pisa è stata l'unica che è riuscita a darmi ciò che cercavo. Ho intenzione di completare la mia preparazione con un master in Meteorologia e la mia aspirazione lavorativa è quella di diventare un meteorologo. Mi sento di consigliare il curriculum climatologico ai giovani laureati in Scienze ambientali perché lo studio del clima, a mio parere, sarà decisivo in futuro, oltre al fatto che potrebbe dare molte opportunità di lavoro, come ad esempio all'Ente Italia Meteo di prossima apertura a Bologna».

persia discussioneGianluca Persia, 24 anni, originario di La Spezia, si è laureato con una tesi dal titolo "Studio sulle interazioni suolo-vegetazione-atmosfera nella Critical Zone montana": «Per il mio lavoro ho preso parte a un progetto di monitoraggio dei flussi di carbonio nelle praterie di alta quota del parco nazionale del Gran Paradiso – spiega Gianluca – Nello specifico, la tesi ha riguardato la validazione del metodo strumentale di misura per la stima della variabilità spaziale dei flussi. In quanto laureati in Scienze ambientali, il nostro curriculum ci ha permesso di avere conoscenza dei collegamenti tra eventi climatici e fenomeni ambientali, nel mio caso tra vegetazione e clima. Al momento sto seguendo un progetto di ricerca sulla stima dei flussi di carbonio, acqua ed energia in una foresta tropicale secca della Thailandia del nord. Più che dell’aspetto climatico, mi occupo di aspetti ecofisiologici o al più micrometeorologici e stare qui mi permette di approfondire alcuni aspetti pratici non affrontati nel corso di studio, tra cui ad esempio la parte di programmazione e di analisi dati. In futuro proverò a candidarmi per un dottorato, il mio topic prediletto sarebbe il monitoraggio della vegetazione con riguardo all'ambito agricolo e alla disponibilità alimentare mondiale».

Lorenzo MoscatelliLorenzo Moscatelli ha 24 anni e viene dalla provincia di La Spezia. La dua tesi si intitola "Sedimentological and biogeochemical investigation of lacustrine sediments from Sulmona Basin (Abruzzo, Italy): Marine Isotope Stage 11c (420-370 ka) environmental and hydrological changes": «Mediante analisi sedimentologiche e biogeochimiche su sedimenti lacustri, mi sono occupato dello studio dell’evoluzione climatica e idrologica del bacino di Sulmona (Abruzzo), durante il MIS 11c (420-370 ka), un periodo chiave nella ricerca del paleoclima, in quanto, in termini di parametri orbitali, rappresenta il più recente analogo dell'attuale interglaciale, l'Olocene – spiega Lorenzo - Lo studio degli interglaciali del passato simili a quello attuale è di fondamentale importanza perchè consente di acquisire maggiori conoscenze su quali sarebbero i naturali cambiamenti futuri in assenza dell'influenza antropogenica. Dato questo presupposto, nella mia tesi mi sono proposto di ricostruire nel modo più preciso possibile i cambiamenti ambientali e idrologici avvenuti durante il MIS 11c nella regione del Mediterraneo, un’area densamente popolata e particolarmente sensibile a variazioni climatiche, soprattutto per quanto concerne la disponibilità di risorse idriche». Lorenzo è soddisfatto del suo corso di studi, perchè gli ha consentito di approfondire le conoscenze sul funzionamento del sistema climatico: «La climatologia rappresenta un argomento molto attuale e ritengo necessario che venga formato un maggior numero di esperti in questo settore. Per il mio futuro, sto orientando le mie scelte verso la ricerca scientifica e spero di ottenere un dottorato che mi consenta di intraprendere questo percorso».

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa