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Giovedì, 03 Maggio 2018 07:41

Spettacolo teatrale "Sto molto bene"

Venerdì 4 maggio, ore 21:00, nell'aula AM2 del dipartimento di Matematica (Largo Bruno Pontecorvo), si svolgerà l'evento "Sto molto bene", un monologo comico con Arianna Dell'Arti.

Spettacolo teatrale realizzato dall'associazione Pisa città di Frontiera con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

https://www.facebook.com/pisacittadifrontiera/

locandina Sto molto bene

Sabato 19 maggio, ore 21:00, al Polo di Agraria, si svolgerà seconda serata del PisaRock Festival, organizzato da Sinistra Per. Un evento per vivere l'Università non solo come luogo della didattica, ma anche come luogo di socialità e crescita culturale a tutto tondo.

Si esibiranno Bifolchi ed Etruschi From Lakota.

Evento gratuito realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

https://www.facebook.com/events/179204956066713/

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Giovedì, 03 Maggio 2018 07:22

PisaRock 2018: Lucio Leoni ed Effe Punto

Venerdì 18 maggio, ore 21:00, al Polo di Agraria, si svolgerà la XII edizione del PisaRock Festival, organizzato da Sinistra Per. Un evento per vivere l'Università non solo come luogo della didattica, ma anche come luogo di socialità e crescita culturale a tutto tondo.

Si esibiranno, nella prima serata del festival, Lucio Leoni ed Effe Punto.

Evento gratuito realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

https://www.facebook.com/events/179204956066713/

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Giovedì, 03 Maggio 2018 07:03

Pisa festeggia i 2000 trapianti di fegato

Sarà una giornata di grande festa venerdì 4 maggio, con tutti i protagonisti di una lunga storia di successi, cominciata nel 1996 e arrivata fino ad oggi con il traguardo, superato a fine 2017, dei 2000 trapianti di fegato (dall’inizio del 2018 ne sono già stati effettuati altri 46). E Pisa - il cui nome è legato indissolubilmente ai trapianti avendo cominciato nel lontano 1972 con il professor Mario Selli, che effettuò il primo trapianto di rene, e successivamente con il professor Franco Mosca, che si adoperò affinché si attivasse in Regione un vero e proprio programma di trapianto renale con lista di attesa unica - continua a tenere alto il nome avendo negli anni sperimentato tecniche innovative anche a livello internazionale, continuando a portare avanti con successo i trapianti di fegato, rene, pancreas, pancreas isolato e cellule staminali ematopoietiche.
Si celebrerà così il traguardo dei duemila trapianti di fegato e, per l’occasione, il professor Franco Filipponi (nella foto) - che è stato un altro grande protagonista di questa lunga storia – ha scritto un libro che verrà dato in omaggio a chi vorrà partecipare alla festa nel pomeriggio al Teatro Verdi.

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Si comincia in mattinata, con un convegno scientifico alle Officine Garibaldi (EpaDay, dalle 8,30 alle 15,30) e poi l’evento si trasferisce al Teatro Verdi, alle 17.30, con una cerimonia alla presenza delle autorità locali e regionali, dell’Università di Pisa e delle istituzioni cittadine che prevede proiezione di filmati, il saluto di tutti i protagonisti di questa avventura, una lettura magistrale e infine un concerto.

Con il traguardo dei 2000 trapianti di fegato Pisa si è collocata ai vertici della classifica nazionale e internazionale in questo settore, per numero e qualità dei risultati, attraendo un numero sempre crescente di pazienti dall’intera regione, dall’Italia e dall’estero, grazie al fatto di aver potenziato a livello regionale l’attività di donazione di organi guidata dall’Ott-Organizzazione toscana trapianti (istituita nel luglio 2003 e il cui primo coordinatore è stato proprio il professor Filipponi), e aver favorito la collaborazione, all’interno dell’Aoup, fra tutte le strutture e i servizi che lavorano da anni alla riuscita del programma. Nel 2015 e nel 2016 Pisa ha strappato il primato nazionale dei trapianti di fegato con rispettivamente 119 e 136 trapianti effettuati. Il 2017 è stato concluso con un ulteriore aumento: 142 trapianti (anche se il primato è andato stavolta a Torino), ma comunque è stato l’anno del traguardo dei duemila trapianti dall’inizio dell’attività. La carta vincente di questo successo è stata il modello di integrazione del personale medico, infermieristico e tecnico e l’esistenza di una fitta rete di collaborazione interprofessionale. Esempio ne è il Coordinamento trapianti di fegato che garantisce operatività per le donazioni e i trapianti 24 ore su 24, insieme al personale dell’Unità operativa, della terapia intensiva, della sala operatoria e di tutti i servizi diagnostici aziendali. Una macchina rodata che non si è mai fermata nel corso di questi anni e continua a offrire un esempio incontrastato di efficienza sanitaria.
Il ringraziamento doveroso va quindi va alla rete regionale di donazione, ai coordinamenti aziendali, al personale medico, infermieristico, tecnico-sanitario e di laboratorio che giornalmente sostiene l’attività di procurement di organi e, soprattutto, va ai donatori di organi e alle loro famiglie che, con immenso spirito di sacrificio, hanno sostenuto e continuano a sostenere l’attività di trapianto nella nostra regione.

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Altro traguardo, staccato nei primi mesi del 2018, è stato l’esecuzione del primo trapianto di fegato DCD (donazione dopo la morte cardiocircolatoria) mediante utilizzo del sistema di perfusione normotermica, primo intervento di questo tipo mai realizzato in ambito internazionale. Altri centri italiani ed esteri hanno infatti realizzato trapianti di fegato da donatore a cuore non battente, ma nessuno aveva ancora usato la combinazione delle due procedure, ossia anche la perfusione normotermica. Attualmente i trapianti di questo tipo effettuati in Aoup dall’inizio del 2018 sono 2 grazie al fatto che, dal 2017, la macchina organizzativa del Centro trapianti di fegato ha lavorato alla realizzazione della perfusione normotermica dell’organo del donatore, un’innovativa tecnica che consente di perfonderlo dopo il prelievo con sangue e nutrienti e prima ancora che sia trapiantato nel ricevente. Lo scopo di combinare la perfusione normotermica al trapianto da DCD è di migliorare le condizioni del fegato e di “testarlo” prima che sia trapiantato, valutandone la qualità. Questa tipologia di intervento, che in Regione si effettuava già dal 2016 per i trapianti di rene, ha aperto quindi la strada all’attivazione su grande scala del programma DCD regionale con la prospettiva di offrire una soluzione terapeutica ai pazienti in attesa di un fegato.

(fonte: Ufficio stampa AOUP)

Giovedì, 03 Maggio 2018 06:57

Swing Blues Night

Sabato 5 maggio, ore 22:30, al Borderline Club si svolgerà la serata "Swing Blues Night" organizzata dall’Associazione Universitaria Unisono.

Per l’evento la band a otto elementi con sezione fiati, suonerà un repertorio incentrato sugli anni ‘30-’50 a metà fra swing, dixieland e blues classico. Olivia Rovai la voce della band suonerà con Doctor Blues chitarra - voce, al piano Francesco Bozza, Tommaso Ceccatelli alla chitarra, Federico Paoli al basso, Massimiliano Balli alla batteria e ai fiati: Andrea Coppini al sax alto, Giovanni Pecchioli al sax tenore e Andrea Tofanelli alla tromba

Special Guests della serata Andrea Tofanelli e Giovanni Pecchioli.

L'evento è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

https://www.facebook.com/events/435164633594813/

unisono

Un nuovo materiale intelligente sviluppato al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa permetterà di realizzare una nuova classe di sensori ultrasensibili per industria 4.0, medicina personalizzata e applicazioni robotiche. Autore dello studio è il gruppo di ricerca del professor Giuseppe Barillaro, in particolare la dottoranda Rossella Iglio, che ha sviluppato e testato il materiale in collaborazione con ricercatori del CNR-IEIIT di Pisa. Il principale vantaggio di questo materiale, rispetto a quelli finora utilizzati per realizzare sensori di spostamento e forza, è la sua capacità di misurare forze e spostamenti molto piccoli (come una zanzara - pochi micrometri e qualche decina di milligrammi), ma allo stesso tempo relativamente grandi (come un iPad - qualche centimetro e 500 grammi di peso), con la stessa accuratezza. Il lavoro è stato recentemente pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials and Interfaces.

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“In genere, queste due caratteristiche non coesistono in un unico materiale – spiega il professor Giuseppe Barillaro – ma ingegnerizzando un materiale polimerico in forma di spugna microstrutturata, questo risulta molto morbido per basse deformazioni e forze, diventando sempre più duro all’aumentare del livello di deformazione/forza. La sua decorazione con una rete di nanotubi di carbonio ha permesso infine di tradurre le variazioni delle proprietà meccaniche del materiale in un segnale elettrico con elevata sensibilità. Crediamo che questo materiale potrà aprire nuove strade per la realizzazione di sensori capaci di monitorare in tempo reale e in maniera riproducibile forza/pressione e spostamento/deformazione in molti ambiti di industria 4.0, ma anche in campo medico e robotico”.

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Rossella Iglio e Giuseppe Barillaro.

“Si tratta di un materiale piezoresistivo, cioè capace di tradurre una forza o uno spostamento in una variazione della sua resistenza elettrica, ottenuto decorando una spugna microstutturata di materiale polimerico flessibile e biocompatibile, con una rete nanostrutturata di nanotubi di carbonio”, aggiunge Rossella Iglio, dottoranda sotto la supervisione del professor Barillaro che ha sviluppato e testato il materiale. “Il processo di preparazione è a basso costo, scalabile su grandi aree e adattabile a diverse geometrie, permettendo così di realizzare sensori di spostamento e forza sia puntiformi che distribuiti. Al momento stiamo lavorando allo sviluppo di sensori tattili, con il fine di realizzare una pelle artificiale capace di tradurre informazioni di forza e movimento in un segnale elettrico”.

Bacillus Clausii probioticsIl gruppo di ricerca della professoressa Emilia Ghelardi, docente di Microbiologia all'Università di Pisa, ha condotto uno studio che ha messo a confronto le formulazioni probiotiche più diffuse in Italia, valutandone le caratteristiche. I risultati sono stati pubblicati nel mese di marzo sulla rivista scientifica “Frontiers in Medicine” e presentati al quarto Congresso Internazionale "Probiotics, Prebiotic in Pediatrics" sul mondo dei probiotici che si tenuto a Bari da 12 al 14 aprile.

In questo lavoro sono stati confrontati, in maniera qualitativa e quantitativa, la vitalità dei ceppi probiotici commerciali più diffusi in Italia, rivelando una buona qualità microbiologica ma notevoli differenze nel comportamento, in presenza di acidi e bile, per le formulazioni probiotiche commercializzate in Italia. Enterogermina®, Yovis®, VSL3® sono risultate le uniche formulazioni in grado di tollerare la condizione acida dell’ambiente gastrico. Inoltre, è stato dimostrato che soltanto i microrganismi presenti in Enterogermina® sono in grado di moltiplicarsi nel fluido gastrointestinale, resistendo all'azione della bile e della pancreatina.

emilia ghelardi«Il nostro studio ha suggerito che per la valutazione delle qualità di un probiotico bisogna tener conto di due aspetti – spiega la professoressa Ghelardi (a sinistra nella foto)- Il probiotico deve, in primo luogo, passare indenne attraverso il tratto gastrointestinale e in particolare resistere ai succhi gastrici e alla bile, poi in secondo luogo, deve essere in grado di colonizzare l’intestino e mantenere le funzioni benefiche per il quale è stato somministrato, nonché deve essere esente da contaminazioni.

Relativamente alla capacità di resistere all’acidità gastrica, i conteggi microbici hanno mostrato una significativa riduzione del numero di organismi vitali dopo l’incubazione nel succo gastrico della maggior parte delle formulazioni considerate. Tra le formulazioni considerate, ben sette hanno subito una significativa riduzione del numero di organismi vitali dopo l'incubazione nel succo intestinale, mentre le spore di B. clausii contenute in Enterogermina® sono state le uniche in grado non solo di sopravvivere ma di moltiplicarsi attivamente nel fluido intestinale».

Questo lavoro ha confermato che le caratteristiche qualitative di un prodotto probiotico declinano nella sua qualità microbica e nella resistenza all'ambiente gastrico.

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Guarda l'intervista di ADNkronos alla professoressa Ghelardi.

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