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Lunedì, 13 Maggio 2019 08:53

15.1 Run - Marcia di beneficienza - 25/5

Il 25 Maggio, presso il porto turistico di Marina di Pisa, avrà luogo una marcia a scopo benefico. L'evento, organizzato dall'Associazione Per Donare la Vita Onlus in collaborazione con l'ASD Leaning Tower Runners, ha un costo di iscrizione di 3 euro (maglia tecnica in omaggio): il ricavato sarà interamente devoluto all'Associazione Per Donare la Vita. Il ritrovo è alle ore 16,00, con partenza alle ore 17,30. Sono disponibili 3 percorsi di 3, 7 e 15,1 km, con rifornimenti intermedi e ricco ristoro finale.

Lunedì, 13 Maggio 2019 08:40

Al via #MyInformatica50

Per festeggiare i 50 anni del primo corso di laurea in informatica d’Italia istituito all’Università di Pisa nel 1969, l’Ateneo lancia il contest fotografico #MyInformatica50. L’obiettivo è di costruire un racconto collettivo e per immagini della storia dell’informatica a Pisa, tassello fondamentale dello sviluppo di questa scienza nel nostro Paese, attraverso luoghi, persone ed eventi collegati al corso di laurea e all’Ateneo.

La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta a chiunque abbia, o abbia avuto, a vario titolo, rapporti con il corso di laurea in Informatica, quindi in primo luogo studenti, ex studenti, docenti e personale amministrativo.
Le modalità per partecipare sono due: si può inviare una email con una foto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando il proprio nome e l’anno in cui è stata scattata la foto e una breve didascalia oppure si può condividere la foto sul proprio profilo Instagram pubblico taggando @unipisa, usando l'hashtag #MyInformatica50 e indicando sempre il proprio nome, l’anno in cui è stata scattata la foto e una breve didascalia.

Le immagini più belle verranno ripostate e condivise sui canali social dell’Università di Pisa (Instagram, Facebook e Twitter) e utilizzate per le iniziative di “Informatica50” e la comunicazione istituzionale dell’Ateneo.

Tutte le informazioni relative al contest sono disponibili nella nuova sezione del sito Unipi dedicata a Informatica50 www.unipi.it/index.php/informatica-50,  dove si trovano anche le notizia e gli approfondimenti sul cinquantenario: le testimonianze dei protagonisti, le immagini, la storia dell’informatica pisana (e quindi italiana), gli eventi e le iniziative in programma.

 

Lunedì, 13 Maggio 2019 07:51

15.1 Run - Marcia di beneficienza

Sabato 25 maggio si terrà a Marina di Pisa la 15.1 Run, dedicata a tutti gli amanti dell'attività all'aria aperta. L'evento è aperto a tutti: si potrà correre o camminare, seguendo i percorsi da 3, 7 o 15.1K. L'intero ricavato dell'evento sarà devoluto in beneficenza all'associazione Per Donare La Vita ONLUS. Allo start village sarà presente anche lo stand della Pisa Half Marathon, dove ci si potrà iscrivere a prezzo scontato alla mezza maratona del 13 ottobre. Segui l'evento su Facebook e Instagram con l'hashtag #151Run #PisaCorreColCuore

 

Nei giorni 14, 15 e 16 maggio a Roma, presso il Convention Center “La Nuvola”, si terrà il Forum PA 2019, al quale anche quest’anno la CRUI partecipa congiuntamente al MIUR.

Nel corso della manifestazione verranno presentate molteplici iniziative – sia trasversali che settoriali – che consentiranno ai partecipanti di prendere contatto con le istituzioni formative di tutti i livelli.

L’istruzione e la formazione, coniugate con l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo sostenibile, rappresenteranno il nodo centrale della discussione che si propone di presentare la Scuola, l’Università, la Ricerca e l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica quali agenti di promozione di valore pubblico.

Questo il link al convegno: https://forumpa2019.eventifpa.it/it/event-details/?id=8574.

Nei corso dei tre giorni si svolgeranno vari seminari presso lo stand condiviso dal MIUR, CRUI, CNR, INFN e Stazione zoologica Anton Dohrn che riguarderanno vari aspetti del mondo della scuola, dell’università e della ricerca.

Il programma dei seminari, in continuo aggiornamento, è disponibile al link https://forumpa2019.eventifpa.it/it/partner/partner-detail/?pid=1825 attraverso il quale sono possibili anche le iscrizioni.

Fino al 19 maggio gli studenti possono partecipare all'edizione 2019 del sondaggio ESNSurvey, un progetto di ricerca che, ogni anno, Erasmus Student Network porta avanti a livello europeo con il supporto della Commissione Europea.

L'edizione del 2019 indaga sulle correlazioni tra mobilità e cittadinanza attiva, in occasione delle Elezioni del Parlamento Europeo previste per il mese di maggio 2019.

In particolare, la ricerca è indirizzata a capire come le vite degli studenti sono influenzate dalle loro esperienze di scambio, quale sia l'impatto dell'esperienza di mobilità sugli studenti che tramite il programma hanno avuto l'opportunità di conoscere nuove culture, nuovi amici e vivere in un ambiente internazionale, e la differenza tra questi studenti e quelli che non hanno mai avuto l'opportunità di partecipare al Programma Erasmus+.

A chi è indirizzato il questionario 2019?

Il questionario per l'edizione 2019 del progetto è indirizzato alle seguenti categorie:

  1. Studenti che partecipano attualmente ad un programma Erasmus+ di mobilità studentesca nel settore dell'Istruzione Superiore
  2. Studenti che partecipano attualmente ad altri tipi di programmi di mobilità studentesca nel settore dell'Istruzione Superiore
  3. Ex partecipanti di programmi di mobilità studentesca nel settore dell'Istruzione Superiore
  4. Studenti locali che non hanno preso in considerazione o non prendono tuttora in considerazione uno scambio studentesco

Come compilare il questionario ESNsurvey 2019?

Compilare il questionario è semplice e rapido (si impiegano circa 15 minuti).
Il questionario è anonimo, ma essendo composto da due parti (una da compilare subito, fino al 19 maggio, ed una seconda da compilare dopo le elezioni europee) verrà richiesto un indirizzo email.
Può essere trovato al seguente indirizzo: https://www.esn.org/survey2019

La Pisa University Press, la casa editrice dell’Ateneo pisano, è presente al Salone internazionale del Libro di Torino e lunedì 13 maggio alle 17 nella sala bianca del Lingotto Fiere presenta il volume “Sulla nostra pelle. Geografia culturale del tatuaggio”. Saranno presenti i due autori, Paolo Macchia, docente dell’Università di Pisa, e Maria Elisa Nannizzi, insieme ad Andrea Afferni, artista tatuatore.
Il volume traccia la storia millenaria dei tatuaggi dalla preistoria sino ad oggi attraverso una serie di cifre (in Italia ad esempio i tatuati sono il 12,8% della popolazione, valore in media con il dato europeo), personaggi famosi, per raccontare com’è cambiato il significato di questa pratica nel tempo.

Come devono cambiare le università per offrire ai propri studenti percorsi di avanguardia? Il corso di laurea in Ingegneria gestionale dell’Università di Pisa ha aperto un cantiere di riforma didattica, progettando nuovi curricula a orientamento digitale, e mercoledì 15 maggio alla Scuola di Ingegneria (Largo Lucio Lazzarino, Pisa) ha invitato una serie di esperti, provenienti dalle imprese e dal mondo della consulenza, a portare la propria esperienza. Il workshop si aprirà alle ore 14 con i saluti di Alberto Landi, presidente della Scuola di Ingegneria, e di Andrea Bonaccorsi, presidente del corso di laurea in Ingegneria gestionale. A seguire prenderanno la parola esperti e manager delle grandi imprese (Fabio Perini e Nuovo Pignone), di una piccola impresa innovativa (Favia), della Federazione dei manager e di società nazionali e internazionali di consulenza e progettazione.
Il workshop vuole aprire un confronto permanente con i soggetti che si trovano alla frontiera delle sfide poste dalla trasformazione digitale, per capire in profondità quali nuove competenze devono avere i laureati del futuro. Infatti, tutte le analisi recenti, dal World Economic Forum alla Commissione Europea, concordano sul fatto che nel prossimo futuro vi sarà un fabbisogno di profili professionali nuovi nei sistemi produttivi dei paesi avanzati. Servirà una combinazione tra competenze ingegneristiche tradizionali e le nuove discipline digitali nate dalla rivoluzione dei Big Data e della Data science. Servirà anche ibridare queste competenze tecnico-scientifiche con competenze trasversali di problem solving, lavoro di gruppo, creatività.

 

Usare l’intelligenza artificiale per risolvere uno dei “puzzle” più complessi che impegna gli archeologi da sempre, ovvero riconoscere e mettere insieme le migliaia di frammenti ceramici che emergono abitualmente durante gli scavi. E’ questo il risultato di ArchAIDE, un progetto europeo coordinato dal Laboratorio MAPPA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa che ha portato alla realizzazione di una innovativa App basata su sistemi di apprendimento automatico e reti neurali che sfruttano una tecnologia simile a quella utilizzata in ambito investigativo per il riconoscimento facciale.
La App sarà presentata per la prima volta al pubblico durante la conferenza internazionale “ArchAIDE. Archaeorevolution is now” che si svolge a conclusione del progetto il 13 e 14 maggio al Centro Congressi Le Benedettine dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo a Ripa D’Arno, 16). Durato tre anni, dal 2016 al 2019, e finanziato dall’Unione Europea sul programma H2020, il progetto ArchAIDE ha coinvolto oltre 35 fra ricercatori, informatici, designer, video makers provenienti da nove tra università, centri di ricerca e aziende di cinque paesi diversi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna).
“Durante le indagini archeologiche vengono ritrovati migliaia di frammenti ceramici prodotti nelle epoche più diverse, dalla preistoria ai giorni nostri, quasi come tessere di un puzzle che, se ricostruito, può fornire moltissime informazioni sulla vita nelle epoche passate – racconta la professoressa Letizia Gualandi del MAPPALab dell’Ateneo pisano - attualmente, però, questa operazione è molto lunga e richiede competenze molto specialistiche e così, per motivi di tempo o di spazio, risulta quasi sempre impossibile catalogare tutte le ceramiche ritrovate”.
Inconvenienti che però la App del progetto ArchAIDE promette di risolvere proprio perché pensata come uno strumento da campo semplice ed efficace. Basterà infatti scattare una foto con un dispositivo mobile (smartphone o tablet) per riconoscere il frammento e quindi condividere in tempo reale i dati, creando così un archivio che potrà essere utilizzato da qualunque ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi.
“Al momento il sistema funziona con una accuratezza intorno al 75% sfruttando due diverse reti neurali create appositamente – spiega Francesca Anichini dell’Ateneo pisano, project manager di ArchAIDE - la prima riconosce la decorazione del frammento e la seconda il “profilo” individuando la forma a cui appartiene”.
Oltre a riconoscere la ceramica, la App permette inoltre di avere sul proprio smartphone informazioni dinamiche che fino ad oggi erano contenute solo in decine di cataloghi cartacei statici velocizzando moltissimo il lavoro degli archeologi.
“Più dati si immettono nel sistema, più diventa accurato il riconoscimento, per questo motivo – aggiunge Francesca Anichini – l’obiettivo adesso è diffondere l’uso della App coinvolgendo, accanto ai partner del progetto, numerosi altri soggetti pubblici e privati sia a livello italiano che internazionale”.
Insieme all’Università di Pisa, hanno partecipato al progetto il Cnr-Isti, le università di Tel Aviv (Israele), York (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna), Colonia (Germania), due aziende spagnole (“Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”) e l’italiana Inera srl.

Artificial intelligence can be used to solve one of the most complicated ‘puzzles’ which have occupied archaeologists since time immemorial, namely recognising and piecing together thousands of pottery fragments which regularly come to light during excavations. This is the result of ArchAIDE, a project coordinated by the MAPPA Laboratory of the Department of Civilizations and Forms of Knowledge of the University of Pisa which has led to the development of an innovative App based on the system of automated recognition and neural networks which makes use of technology similar to that used in the investigative field for facial recognition.

The project funded by the European Union under the H2020 programme lasted for three years from 2016 until May 2019, and engaged 35 researchers, IT experts, designers and video makers from nine universities, research centres and firms in 5 different countries (Italy, Germany, Great Britain, Israel and Spain).


test_app_3_ArchAIDE.jpg


“During archaeological investigations, thousands of pottery fragments are found. These were produced in the most diverse eras from prehistoric times to the present day, and which, like the pieces of a puzzle, when joined together, can offer a myriad of information about life in distant times,” says Professor Letizia Gualandi from MAPPALab at the University of Pisa. “At present, this operation is extremely time consuming and requires the expertise of specialists and so, for reasons of time or space, it is almost always impossible to catalogue all the pottery uncovered.”

The goal of the App from the ArchAIDE project is precisely to solve these problems, as it was developed to be a simple and effective field tool. It will be sufficient to photograph fragments using mobile devices (smartphones or tablets), for them to be recognised and the data shared in real time thus creating an archive which can be used by any researcher, academic or enthusiast wherever they are.

“At the moment the system has a level of accuracy of around 75% and uses two different neural networks which were specially created,” explains Francesca Anichini, project manager of ArchAIDE. “The first recognises the designs on the pottery fragment and the second recognises the ‘profile’ identifying the shape it belongs to. As well as recognising pottery, the App allows us to have dynamic information on our smartphones which up till now was only available from dozens of paper catalogues, quickening the work of archaeologists.”

 

The project team

The App will be presented to the public for the first time during the international conference ‘ArchAIDE. Archaeorevolution is now’ which will be held as the final event of the project on 13th and 14th May at the Centro Congressi Le Benedettine at the University of Pisa (Piazza San Paolo a Ripa D’Arno, 16).

“The more data which is added to the system, the more accurate recognition is, so for this reason,” concludes Francesco Anichini, “the goal is now  to spread the use of the App and increase the contents by involving numerous other subjects both public and private at Italian and international level alongside the project partners.” 

 

 

Usare l’intelligenza artificiale per risolvere uno dei “puzzle” più complessi che impegna gli archeologi da sempre, ovvero riconoscere e mettere insieme le migliaia di frammenti ceramici che emergono abitualmente durante gli scavi. E’ questo il risultato di ArchAIDE, un progetto europeo coordinato dal Laboratorio MAPPA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa che ha portato alla realizzazione di una innovativa App basata su sistemi di apprendimento automatico e reti neurali che sfruttano una tecnologia simile a quella utilizzata in ambito investigativo per il riconoscimento facciale.

La App sarà presentata per la prima volta al pubblico durante la conferenza internazionale “ArchAIDE. Archaeorevolution is now” che si svolge a conclusione del progetto il 13 e 14 maggio al Centro Congressi Le Benedettine dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo a Ripa D’Arno, 16). Durato tre anni, dal 2016 al 2019, e finanziato dall’Unione Europea sul programma H2020, il progetto ArchAIDE ha coinvolto oltre 35 fra ricercatori, informatici, designer, video makers provenienti da nove tra università, centri di ricerca e aziende di cinque paesi diversi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna).


test_app_3_ArchAIDE.jpg

Il test della App


“Durante le indagini archeologiche vengono ritrovati migliaia di frammenti ceramici prodotti nelle epoche più diverse, dalla preistoria ai giorni nostri, quasi come tessere di un puzzle che, se ricostruito, può fornire moltissime informazioni sulla vita nelle epoche passate – racconta la professoressa Letizia Gualandi del MAPPALab dell’Ateneo pisano - attualmente, però, questa operazione è molto lunga e richiede competenze molto specialistiche e così, per motivi di tempo o di spazio, risulta quasi sempre impossibile catalogare tutte le ceramiche ritrovate”.

Inconvenienti che però la App del progetto ArchAIDE promette di risolvere proprio perché pensata come uno strumento da campo semplice ed efficace. Basterà infatti scattare una foto con un dispositivo mobile (smartphone o tablet) per riconoscere il frammento e quindi condividere in tempo reale i dati, creando così un archivio che potrà essere utilizzato da qualunque ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi.
“Al momento il sistema funziona con una accuratezza intorno al 75% sfruttando due diverse reti neurali create appositamente – spiega Francesca Anichini dell’Ateneo pisano, project manager di ArchAIDE - la prima riconosce la decorazione del frammento e la seconda il “profilo” individuando la forma a cui appartiene”.

 

Una rappresentanza del team del progetto



Oltre a riconoscere la ceramica, la App permette inoltre di avere sul proprio smartphone informazioni dinamiche che fino ad oggi erano contenute solo in decine di cataloghi cartacei statici velocizzando moltissimo il lavoro degli archeologi.

“Più dati si immettono nel sistema, più diventa accurato il riconoscimento, per questo motivo – aggiunge Francesca Anichini – l’obiettivo adesso è diffondere l’uso della App coinvolgendo, accanto ai partner del progetto, numerosi altri soggetti pubblici e privati sia a livello italiano che internazionale”.

Insieme all’Università di Pisa, hanno partecipato al progetto il Cnr-Isti, le università di Tel Aviv (Israele), York (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna), Colonia (Germania), due aziende spagnole (“Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”) e l’italiana Inera srl.

 

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