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Venerdì, 24 Febbraio 2023 08:19

Risorse digitali per l’apprendimento a distanza: si presentano i risultati del progetto europeo ENLIVEN

C’è il Survival kit, un kit di alfabetizzazione digitale in sei lingue, alcuni moduli di e-learning per rendere le lezioni a distanza più coinvolgenti, alcuni video che illustrano come creare un podcast, dei moduli che spiegano cosa vuol dire essere europei. Sono queste alcune delle risorse sviluppate nell’ambito di ENLIVEN, un progetto Erasmus+ coordinato dall’Università di Pisa e a cui hanno collaborato le università di Tallinn, Novi Sad, Lisbona, Amburgo e Salisburgo. Finanziato su una call straordinaria aperta nell’agosto 2020 dall’agenzia EACEA della Commissione Europea in risposta alla pandemia da Covid-19, il progetto ENLIVEN (ENhanced Learning and teaching in International Virtual ENvironments) aveva come scopo il miglioramento dell’ambiente di apprendimento digitale attraverso strumenti, metodi e soluzioni che consentissero di far tesoro dell’esperienza vissuta nei mesi dell’emergenza per rendere la formazione più inclusiva e innovativa.

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I risultati del progetto, disponibili ora come risorse aperte, gratuitamente accessibili, saranno presentati in una due giorni di incontri in programma a Pisa il 27 e 28 febbraio al Polo didattico Le Piagge, a cui porteranno i loro saluti Alessandra Nardini, assessora regionale all’Università e ricerca, e Sandra Munno, assessora comunale alle Politiche socioeducative e scolastiche. “A due anni dall’inizio del progetto, con il ritorno alla didattica in presenza, molte cose sono cambiate – commenta il professor Francesco Marcelloni, responsabile scientifico di ENLIVEN, che con il contributo fondamentale della professoressa Maria Simi, del professor Marco Abate e dell’Unità Programmi internazionali di cooperazione, formazione e mobilità ha coordinato le attività del progetto – Tuttavia, in svariati contesti, l’apprendimento digitale può ancora integrare quello tradizionale e sono convinto che molti dei risultati del progetto potranno essere utilizzati anche in futuro. Il sito web sarà mantenuto per almeno tre anni e i contenuti saranno aggiornati ove necessario e resteranno a disposizione di tutti coloro che possono trarne beneficio”.

In particolare, il Survival Kit, un insieme di strumenti e metodi di alfabetizzazione digitale è destinato non solo alla comunità accademica, ma alle scuole, alle agenzie formative, ai singoli che vogliono migliorare le proprie competenze digitali. “La pandemia – continua il professor Marcelloni – ci ha mostrato che non siamo tutti uguali davanti agli ambienti di apprendimento digitali e che la mancanza delle conoscenze di base può tagliare fuori una larga fetta della popolazione dall’accesso a questo supporto all'apprendimento, generando o ampliando le disuguaglianze. Il quarto degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 “Assicurare una educazione di qualità equa ed inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento per tutti e durante tutta la vita” è ciò che ci ha guidato nella scrittura della proposta prima e nella realizzazione del progetto poi. Per questo motivo abbiamo voluto tradurre i contenuti del Survival Kit dall’inglese alle cinque lingue dei partner del progetto. La serie di webinar “Vivere e comportarsi in un mondo digitale”, invece, indaga una serie di aspetti quali l’identità digitale o la protezione dei dati personali, spiegando come muoversi con cautela di fronte a potenziali pericoli”.

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L’agenda dell’incontro del 27 febbraio prevede, dopo la presentazione dei risultati del progetto affidata alla professoressa Maria Simi e al professor Francesco Marcelloni, tre tavoli di lavoro. Il primo, dal titolo “Liberi di apprendere. Spunti e riflessioni per ripensare la Scuola con il PNRR in presenza e a distanza”, è dedicato alla scuola. “Ambienti di apprendimento online: Scenari e Opportunità” vede la presenza di esperti di apprendimento digitale provenienti anche da altri atenei e centri di ricerca. Il terzo è un tavolo di confronto docenti-studenti sulle esperienze maturate nell’apprendimento on-line all’Università di Pisa e sulle prospettive future. Trattandosi di un evento a carattere locale, la lingua di lavoro sarà l’italiano. L’uso non esclusivo dell’inglese - con la traduzione dei moduli del Survival Kit, alcuni webinar sul tema del multilinguismo e le versioni del sito web in italiano, tedesco, estone, serbo e portoghese - è stato un elemento centrale del progetto e si lega al concetto di inclusione.

La giornata di martedì 28 febbraio sarà invece una conferenza internazionale che potrà essere seguita in presenza o a distanza, ed è destinata prevalentemente alle università internazionali, che conosceranno così i risultati del progetto dalla viva voce dei protagonisti. Interverranno, infatti, dalle università partner i responsabili delle attività attorno alle quali ENLIVEN è organizzato. Sarà un’occasione preziosa per fare il punto sulla dimensione digitale e internazionale dell’educazione superiore, con uno sguardo rivolto al futuro. “Towards 2030: developing the digital dimension in the higher education world” è il titolo scelto per chiudere l’evento dalla professoressa Ann Katherine Isaacs, Co-Chair del Coordination Group on Global Policy Dialogue della European Higher Education Area.

Per partecipare, è necessario preregistrarsi utilizzando i link che si trovano nella pagina dedicata all’evento sul sito di Ateneo.

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Giovedì, 23 Febbraio 2023 11:10

Malattie genetiche rare: l’Università di Pisa vince finanziamento della Fondazione Telethon

La professoressa Michela Ori (foto) del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è fra i vincitori del bando della Fondazione Telethon che finanzia la ricerca sulle malattie genetiche rare. Il suo progetto si propone di riprodurre nel pesciolino zebrafish mutazioni specifiche identificate nel gene TCF4 in pazienti affetti da sindrome di Pitt-Hopkins, caratterizzata da grave ritardo cognitivo ed epilessia. La ricerca contribuirà a studiare aspetti ancora non conosciuti della patologia e il ruolo del gene TCF4, accelerando l'identificazione di nuovi interventi terapeutici per i pazienti nell’ottica della medicina personalizzata.

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Nella foto il team di ricerca della professoressa Michela Ori. Da sinistra: Silvia Savoli, Michela Ori, Martina Orefice, Giulia Salamone.

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale delle Malattie Rare del 28 febbraio, la Fondazione Telethon ha annunciato i 35 vincitori del primo round del bando aperto a ricercatori attivi sull’intero territorio nazionale, distribuendo in tutto  5 milioni e 270mila euro raccolti grazie alla generosità dei donatori italiani. In Toscana, oltre a quello della professoressa Ori è stato finanziato anche un progetto dell'Università di Firenze, per un totale di 300.000 euro.

La Fondazione ha affidato la valutazione dei progetti presentati, conclusa alla fine del 2022, ad una commissione scientifica composta da 28 scienziati in gran parte stranieri, attivi in prestigiosi istituti internazionali. Tra i progetti finanziati, una quota significativa andrà a indagare i meccanismi ancora ignoti o solo parzialmente chiariti di malattie genetiche tuttora prive di un trattamento specifico, ma non mancano anche progetti già focalizzati su potenziali approcci terapeutici. Tra le malattie oggetto di studio figurano sindromi molto rare come quella di Pitt-Hopkins o di Catel-Mankze accanto a patologie più note e studiate quali quella di Huntington o la distrofia muscolare di Duchenne, ma anche forme rare ed ereditarie di malattie ad alta diffusione come quella di Alzheimer.

 

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