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Il giardino dei semplici
Quando la produzione di cibo assolve anche a una funzione terapeutica

L’Organizzazione Interdisciplinare Sviluppo e Salute (www.oriss.org) negli ultimi anni si è orientata verso il sostegno in Italia alle dinamiche di sviluppo locale volte alla promozione della salute, con il coinvolgimento di differenti attori sia privati (profit e no profit) che istituzionali, applicando il modello preso a riferimento nelle attività di cooperazione internazionale, giungendo nel 2003 ad avviare il progetto “Il Giardino dei Semplici”.

Attraverso di esso si è avviata in Valdera, nella provincia di Pisa, una esperienza di promozione della salute e di integrazione socio–economica di soggetti a bassa contrattualità, che vede nell’approccio dell’agricoltura sociale uno dei pilastri teorici e metodologici di intervento. Promosso in partenariato con la Conferenza dei Sindaci della Valdera insieme alla ASL 5 di Pisa attraverso il Piano di Zona 2002–2004, il Progetto Giardino dei Semplici si è configurato come una proposta e un impegno, a modulare le esigenze di sviluppo del territorio con quelle, a volte in contrasto, del recupero sociale e della valorizzazione della memoria culturale.

Il Giardino dei Semplici nasce da una idea elaborata dal dottor Mauro Gallevi, psichiatra e uomo di impegno civile, scomparso purtroppo prematuramente, che per oltre 25 anni ha prestato servizio nel territorio della Valdera e che ha sviluppato la sua intuizione dibattendola con gli altri soci di ORISS. Egli era partito dall’idea che ogni territorio è dotato di risorse non specialistiche che possono essere valorizzate per promuovere e mantenere il miglior stato di salute possibile per la popolazione. Tra queste, al di là delle associazioni del terzo settore, esistono anche le aziende agricole che, oltre a produrre beni di consumo, potevano iniziare a produrre servizi alla persona. Idea, che, successivamente, ha scoperto essere alla base delle nuove politiche per l’agricoltura (a tutti i livelli: europeo, nazionale, locale) che stimolano la multifunzionalità della stessa caratterizzandola sempre di più come agricoltura sociale.

L’intuizione di Mauro ha portato diversi attori della Valdera a lavorare negli ultimi 5 anni su un sistema particolarmente innovativo di connessioni tra mondo profit, no profit e istituzioni, che ha consentito di inserire nel mondo della formazione terapeutica, professionale e della professione alcune persone in carico ai servizi sociali e a quelli psichiatrici. Ma non solo, l’idea per lui era di arrivare alla sottoscrizione da parte dei soggetti del territorio, di un Patto per la Salute, che avrebbe dovuto far convergere gli sforzi degli uni e degli altri su un obiettivo comune: la salute della comunità.

Il patto si è sostanziato in politiche che oggi vedono in Valdera l’esistenza, all’interno della Società della Salute, di un tavolo permanente di Agricoltura Sociale, e delle opportunità di sviluppo di iniziative in questo ambito riprese dalla politiche del Piano Integrato di Salute.

Esperienze di questo tipo consentono: di far emerge quello che non era visibile per tutti; di vedersi riflessi nello specchio costituito dall’altro; di ascoltare le nuove esigenze; di scoprire nuove risorse; di attivare nuovi collegamenti; di occupare in maniera affermativa uno spazio sociale, produttivo e di mercato (vedi i gas); di costruire una visione condivisa di una “realtā”, partendo dal punto di vista di ognuno, di fare il proprio interesse, ma facendolo, fare anche l’interesse dell’altro.

Iside Baldini
Organizzazione interdisciplinare sviluppo e salute