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A Pisa gli storici della SISEM si sono interrogati sul tema della valutazione

 

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A febbraio si è svolta a Pisa la V Assemblea della Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (SISEM) dal titolo “Valutazione e discipline storiche”. Costituitasi ad Arezzo nel maggio 2003, la SISEM si pone l’obiettivo di elevare e diffondere la cultura storica e in particolare di promuovere gli studi di storia del Rinascimento e dell’età moderna in Italia (secc. XV-XIX) nella loro più ampia accezione e di valorizzarli in ambito scientifico, accademico e civile. È composta dalla quasi totalità dei professori ordinari e degli associati italiani del settore della storia moderna e da un ampio numero di ricercatori.

La scelta dell’Ateneo pisano come sede dell’assemblea, incontro di particolare interesse per l’elezione del nuovo presidente e di parte del direttivo, ha rappresentato un importante riconoscimento per il lavoro svolto dai membri pisani del direttivo uscente dell’associazione: Elena Fasano Guarini, che è stata vicepresidente dell’associazione, e Stefano Villani che ne è stato il segretario. Il loro contributo si è concretizzato in particolare nella creazione del Portale di Storia moderna (www.stmoderna.it) che con la SISEM collabora strettamente. Il portale, uno dei siti storici più visitati in Italia, ricco di risorse dedicate a studenti e studiosi nel campo della ricerca storica moderna e contemporanea, ospita infatti una sezione dedicata all’associazione.

L’assemblea ha avuto più di trecento presenze. A sostituire Maria Antonietta Visceglia nella presidenza dell’associazione è stato eletto Giovanni Muto dell’Università Federico II di Napoli e all’interno del comitato direttivo è stata eletta la ricercatrice pisana Paola Volpini.

Come spiegano i professori Fasano Guarini e Villani, organizzatori dell’incontro, il tema prescelto è stato quello della valutazione scientifica in rapporto alle nuove tendenze che sono emerse a livello universitario più generale e dei problemi che esistono in particolare per il settore storico. La società dei modernisti ha voluto, infatti, investire energie nella valutazione ritenendolo un tema ad oggi di grande rilevanza scientifica e politica. Essendo questo un tema che travalica i confini strettamente disciplinari sono stati invitati al convegno i rappresentanti delle società storiche sorelle: la società degli storici contemporaneisti (SISSCO) e la società dei medievisti (SISMED). Si è inoltre voluto avere un riguardo verso quella che è la situazione europea attraverso la relazione del docente islandese Guðmundur Hálfdanarson, dell’Università di Reykjavik.

Dalla discussione è emerso come non possa esistere un sistema di valutazione efficace che non poggi sul consenso dei soggetti interessati e quindi la necessità di coinvolgere i settori scientifici in maniera diretta. Si rende necessario altresì accettare che la valutazione sia collegata con una politica premiale e d’incentivazione che abbia un peso sull’allocazione delle risorse e sulla progressione delle carriere. Non è poi possibile importare meccanicamente modelli di valutazione provenienti da altri paesi non tenendo conto della tipicità della cultura italiana, dei criteri inevitabilmente diversi tra i vari ambiti disciplinari e di una specificità nella ricerca in ambito storico e più generale letterario dalla quale non è possibile prescindere.

Nasce da qui l’esigenza di lavorare per la diffusione di una cultura della valutazione all’interno della comunità della ricerca storica ed in particolare per la creazione di criteri, condivisi e trasparenti, parametri, tecniche e metodologie di valutazione nell’ambito delle scienze storiche e più in generale delle scienze umane.

 

Susanna Giusti
s.giusti@adm.unipi.it